venerdì 27 settembre 2013

Caro Amico Ti scrivo...


Caro Amico Ti scrivo perché vorrei Tu –che sicuramente non hai portato il tuo cervello all’ammasso-  mi “traducessi” questa affermazione: “Useremo qualsiasi mezzo tra quelli compresi nei nostri diritti costituzionali per difendere il nostro onore politico”.

Lo so che, per le tue orecchie da servo, ha un tono familiare; lo so che anche nell’angolino in cui ti hanno relegato arriva l’eco di simili affermazioni. Però, questa volta devo deluderTi perché la stessa è stata pronunciata da Nikos Michaloliakos, leader del partito neo nazista greco Alba Dorata.
E sai perché questo cultore della democrazia si è sentito offeso? Tu non ci crederai ma anche in Grecia sembra che sia in atto una “persecuzione” nei confronti di alcuni appartenenti a quel circolo di “Dame di S. Vincenzo”, in relazione all’assassinio del rapper anti-fascista Pavlos Fyssas il 18 settembre.

Ma allibisci, caro Amico  perché il buon (sic!) leader concittadino di Aristotile e di Platone ha detto anche che  “Se il Paese” entrerà  in una spirale di instabilità, ne saranno responsabili coloro che demonizzano Alba Dorata, non noi” e, mettendoci il carico da undici, ha minacciato che i deputati del suo partito si dimetteranno “in massa”.
Come è strano il mondo, eh caro Amico!? Tu e gli altri facenti parte della servitù, Vi eravate illusi di avere la primogenitura della irresponsabilità e della faccia tosta ed invece avete dovuto prendere atto che, aldilà dell’Egeo, c’è qualcuno che Vi fa concorrenza, e pure spietata.

Sarà la comunanza del clima, sarà l’affacciarsi sullo stesso mare, sarà la reminiscenza di antiche glorie, sarà la coincidenza dei guai attuali ma certo che è proprio strano: un reato comune potrebbe comportare una catastrofe politica!

Caro il mio Amico permettimi una domanda: ma tu sei proprio sicuro di non aver portato il cervello all’ammasso?!
Sei proprio sicuro che  la sconvenienza, la grettezza morale e istituzionale, l’ irresponsabilità e il distacco abnorme rispetto ai problemi italiani  siano la medicina migliore per uscire da questo pantano in cui ci avete cacciato?! E proprio mentre il nostro Capo del Governo parlava all’ Assemblea generale dell’ ONU e, successivamente all’altra, ben più importante, “assemblea” dei potenti di Wall Street in atteggiamento dignitosamente questuante: con il dovuto rispetto per  quegli Uomini, è come se Togliatti avesse fatto qualcosa di analogo mentre De Gasperi era a New York, anche lui dignitosamente questuante.

Ma tu ed i tuoi compagni di cattività siete proprio sicuri che la maleducazione, l’arroganza, l’ignoranza siano sufficienti a far sublimare i difetti in pregi? Siete proprio sicuri che basta aver “il quattrino” per potersi permettere di provocare, scientemente, un’altra vergogna internazionale? Siete proprio sicuri che la ricetta migliore per salvare il nostro Paese (come dite pure Voi!) sia quella di dover salvare a tutti i costi le chiappe di un re oramai nudo e pure pregiudicato?
Siete proprio sicuri che per “Stato di Diritto” si debba intendere uno  Stato in cui uno, ancorché condannato in maniera definitiva, possa permettersi di trascinarne altre decine di milioni nel pozzo; guarda che la storia di Sansone non ci piace proprio per niente!

Vedi caro Amico che hai portato il cervello all’ammasso, non so Tu della Tua ma io ho un profondo rispetto della mia piccola intelligenza, che ho l’orgoglio di utilizzare o cercare di utilizzare per ragionare in maniera autonoma, anche se ho meno quattrini e nessun privilegio.
Se devo dirTela proprio tutta,  al Tuo posto, io mi vergognerei come il peggiore dei delinquenti; ma non quelli che commettono reati comuni; quelli che stanno volutamente assassinando, anzi maramaldeggiando un Paese che non è più neanche alla frutta: è all’ammazzacaffè!

Lo so, caro Amico, che è difficile, difficilissimo ritirare il cervello dall’ammasso; ma tu almeno provaci, guardati una volta allo specchio senza sentire imperiosi conati di vomito; incomincia a riscattare la Tua dignità venduta.
Vedrai, non è difficile: basta avere la forza di incominciare!

AugurandoTi ogni fortuna, un abbraccio,

Ettore.

martedì 24 settembre 2013

Roma Capitale…?!

Ho visto le belle immagini del Tevere che Ettore ci ha inviato per email ( clicca qui per il video ) e, non essendo in possesso di molte immagini, scriverò quello che ho visto a Roma …Capitale.
Come spesso accade, sono stato dalle mie figlie in occasione alla ristrutturazione della casa di una di loro unita alla smania di mia moglie di partecipare al rinnovamento. Il mio compito è stato quello di adoperare il trapano ed il martello.
Questa volta però ho detto basta alla “full immersion” lavorativa ed ho scioperato: mercoledì sono stato a Piazza San Pietro a vedere e sentire Papa Francesco e giovedì ho percorso un itinerario turististico ed è di questo che vi racconterò. Ho preso la metro e sono sceso al Colosseo: volevo vedere cosa era accaduto con la tanto decantata pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali.
E’ una bufala: su quelle pietre sacre sfrecciano bus, pullman turistici, taxi, auto a noleggio e solo i mezzi privati sono stati esclusi! Per attraversare ci vogliono dieci minuti di attesa ai semafori ancora in funzione. Sfido chiunque a percorrere con la bici quella strada che e’ diventata ancora più pericolosa per la velocità che tengono quei mezzi autorizzati. Una cosa buona, però, c’era: sono spariti quei penosi figuri vestiti da improbabili gladiatori indegni di quelle mura millenarie.
Mi sono incamminato verso Piazza Venezia e sul lato sinistro ho notato dei pannelli (tazebao) che illustrano come nei secoli sia cambiato lo scenario di quel pezzo di Roma. Poi e’ cominciata una “pippa” sullo sbancamento della collina Velia per tracciare la via dei Fori corredata delle fotografie dell’epoca. C’è anche la foto del cranio di un mammut ritrovato durante gli scavi e le didascalie raccontano che la smodata ambizione dei cattivissimi fascisti ha perpetrato alla povera bestia l’orribile oltraggio di allontanarlo dalla sua tomba dove aveva riposato per millenni.. E quali altri sacrilegi sono stati compiuti da quegli ignoranti in camicia nera , quali altre meraviglie dell’antichità sono andate perse ( dentro la collina?) con lo sbancamento! Peccato che tutti questi cartelli sono fissati su una lunga palizzata che nasconde i lavori della nuova linea metropolitana che, sarà un caso, continua l’ottuso scavo di quei luoghi!
Ho proseguito raggiungendo la rampa che porta al Campidoglio e dalla quale si vede benissimo il lato antico del palazzo che si affaccia sui Fori ( lato continuamente alla vista di milioni di turisti che tutti i giorni affollano quei luoghi). Forse non ci crederete, ma se osservate bene , vedrete che nei tre discendenti verticali, che smaltiscono le acque piovane del tetto, sono inserite coppie di tubi inclinati che fuoriescono da locali vicini dove, evidentemente, esiste la necessità di smaltire liquidi (e speriamo solo quelli)! Inoltre svolazzano su quelle mura anche dei cavi che ritengo siano di antenne TV, che bellamente penetrano in locali che dovrebbero essere uffici.
Sia chiaro: queste cose io ve le dico adesso ma la prima volta che le ho notate era Sindaco Rutelli e quindi sono anni che esistono , sebbene , all’epoca, io le segnalassi a Striscia , senza risultato però. Sono sceso dal Campidoglio lungo la scalinata al lato della quale, quando ero piccolo, c’era una lupa simbolo di Roma che adesso non c’è più per quella serie di nobilissimi motivi che voi conoscete più di me..
 Arrivato a Piazza Venezia ho imboccato Via del Corso ed ho raggiunto la Galleria Alberto Sordi. Quella di fronte a Palazzo Chigi. E’ vicino anche al Parlamento e così ho visto frotte di deputati ( si riconoscono subito) che passavano tutti con una valigetta, uno zaino insomma con bagaglio al seguito come gli studenti fuori sede il venerdì sera o al massimo il sabato mattina. Si però era giovedì alle 12.00 ….. avrei voluto chiedere a qualcuno di loro ( ho persino riconosciuto un senatore abruzzese) se tornavano lunedì sera o martedì a mezzogiorno ma non l’ho fatto per due motivi: il primo perché io ero solo e loro, testimoniando a vicenda, avrebbero potuto accusarmi di averli offesi ed il secondo non volevo sentire , qualora mi avessero risposto, le solite “cazzate” dei contatti con gli elettori, il territorio etc.etc.etc……
Ho proseguito per Via Frattina e sono arrivato a Piazza di Spagna dove ho ripreso la metro : in quella stradina angusta vi sono dei locali che offrono bibite e snack con prezzi che , per me che vengo dal paesello, sono sembrati esorbitanti …. Però bisogna riconoscere che almeno sono indicati e se uno li prende sa quello che deve pagare !
Mi sono dimenticato di dire che all’andata per arrivare al Colosseo ho dovuto prendere la metro B le cui carrozze , secondo me , le aveva usate anche il mammut di cui sopra e, ovviamente, senza aria condizionata.
Questa dunque e’ la Roma che, per aggiungere Capitale a tutte le scritte del Comune, ha dovuto attendere una legge non proprio lontanissima nel tempo. D’altra parte non poteva essere diversamente tenendo conto che Roma è la capitale di questa povera Italia mentre una volta lo era del mondo…..Caput Mundi.
Giovanni

venerdì 13 settembre 2013

Si stava meglio quando si stava peggio!!!




Quella mattina, un "Lui qualunque", un "Lui generico-medio" si svegliò alla stessa, quasi antelucana ora, come faceva da quarant’anni. Mise a terra il piede destro (più per abitudine che per scaramanzia) e incominciò a muoversi con la consueta alacrità.


Mentre stava accendendo il gas per il caffè, realizzò che, "lui", quel giorno non doveva esaurire le operazioni del mattino negli abituali venti minuti; poteva pure rallentare e per un motivo semplicissimo: quella che stava per sorgere era l’alba del suo primo giorno da pensionato!

Quasi non voleva crederci; poi, gli tornarono alla mente gli avvenimenti del giorno precedente: il saluto di Capi e gregari, i discorsi intonati quasi ad un "Ciccì nun ce lassa’ ", il suo discorsetto, la mezza lacrimuccia, il brindisino, il pasticcino e gli abbracci finali.

Nei giorni, nei mesi precedenti, si era interrogato a lungo su come avrebbe riempito le proprie giornate in quel nuovo habitus del tutto sconosciuto e tutto da inventare.

Aveva pensato ai suoi hobbies da "uomo black&decker", al suo giardino, ai nuovi conoscenti nel paese dove risiedeva. Ma una cosa lo ossessionava più delle altre, quasi fosse una sfida con se stesso, una di quelle cose in cui non si era mai cimentato: aiutare sua moglie nella gestione della casa!

Era un vero e proprio tarlo, perché non era mai riuscito a capire come facesse quella donna minuta ed aggraziata a mantenere la loro non piccola casa come uno specchio, in ogni suo angolo, compresi quelli più reconditi e nascosti. Certamente, doveva avere un segreto, doveva usare attrezzature particolari, doveva avvalersi di tecniche all’avanguardia e pure defaticanti.

Allora, in attesa che sorgesse il sole, decise di esplorare il ripostiglio degli attrezzi per la pulizia della casa e dei prodotti per farla al meglio. Si avvicinò con circospezione, quasi con rispetto, alla porta dello sgabuzzino; la spinse verso l’interno quasi con timore; accese la luce e….. si trovò di fronte ad uno spettacolo che non avrebbe mai immaginato: decine di scope con setole di colore e morbidezza diversi; decine di stracci; aspirapolvere di diversa grandezza; scaffali pluripiano stracolmi della quinta essenza dei prodotti per la pulizia; solo lo scopettone per i pavimenti era in unico esemplare.

Vinto dalla curiosità, cominciò a prendere, con cautela ed un certo rigore reverenziale, i contenitori dei vari prodotti. Erano suddivisi per superficie di impego (cucina-piastrelle, cucina- elettrodomestici; pavimenti-cotto, pavimenti-marmo; bagno-generico e bagno-sanitari specifici; mobili antichi, mobili più moderni,…..), mentre quelli per lavatrice erano su uno scaffale a parte; uno spettacolo quasi da fiaba con quei contenitori di multiformi colore, foggia e grandezza.

Ciascuno prometteva risultati eccezionali, al limite del miracolo; ciascuno si proponeva come la panacea contro ogni tipo di sporco e contro la fatica: una vera e propria corte dei miracoli!

In quel "Lui generico medio" si ingenerarono allora due forze contrapposte: una falco, l’altra colomba.
( ..... continua a leggere )

(clikka qui per sentire la canzone suggerita da Giovanni)

Ettore.

lunedì 9 settembre 2013

Quella sentenza e i doveri di uno Stato


Oggi Ettore, ignaro ed insensibile al mio grido affranto e disperato …..” per favore non farmi più parlare di Berlusconi” … mi ha chiesto di commentare un articolo di Piero Ostellino, apparso sul Corriere del 4 settembre scorso con lo stesso titolo qui utilizzato (clicca qui per leggerlo). Mi direte …”ma perché gli dai retta e, se proprio devi propinarci qualcosa, trova argomenti più divertenti”… ma devo ammettere che la parte dell’istrione mi piace e le schermaglie, sia verbali che epistolari, sono energie vitalizzanti per il mio ego. Cercherò, comunque, di esprimermi evitando personalizzazioni e auspico un intervento “tecnico” da parte degli amici Carabinieri e di coloro che già conoscono o che vogliono approfondire le proprie nozioni sul Diritto.

Il giornalista in questione, laureato in Scienze politiche esercitante da sempre la professione di scrittore e giornalista, afferma che le motivazioni con la quale la Cassazione ha definitivamente condannato Berlusconi per evasione fiscale, siano contrarie al nostro ordinamento giuridico perché danno vita ad una figura nuova, “ l’ideatore del reato” e nulla dicono riguardo all’esecutore materiale, a suo dire, unico soggetto  condannabile per il principio di personalizzazione del reato stesso. L’articolo chiude con una “tiratina d’orecchie” allo stesso Berlusconi reo di aver contribuito al decadimento dello Stato e di avere, di fatto, rafforzato i poteri di una Magistratura sempre più capace di sovvertire i principi democratici; io voglio limitare il mio intervento alla sola prima parte dell’articolo.
Gli istituti giuridici interessati sono fondamentalmente tre: 1) la gestione delle Società per Azioni; 2) l’elemento soggettivo del reato; 3) l’arricchimento illecito e consapevole.

1)      Le Società per Azioni hanno una compagine sociale che decide, attraverso le assemblee, sulle questioni che attengono agli elementi costitutivi della Società stessa ma non possono interagire sulla gestione di essa che è compito degli amministratori nominati dagli stessi soci. Sono, quindi, gli amministratori e non i soci (Berlusconi è socio direttamente ed indirettamente attraverso parenti ma non è amministratore) che decidono sulle poste da inserire nei bilanci, sulle operazioni di compravendita e su ogni tipo di rapporto che abbia rilevanza giuridica per la Società. Il nostro ordinamento giuridico, addebita quindi agli amministratori e non ai soci ogni responsabilità di natura amministrativa e penale derivante da questi rapporti con un’unica eccezione: l’amministratore di fatto. L’amministratore di fatto è un soggetto che non riveste una carica istituzionale ma che è capace di esercitare un potere di imperio tale da sottomettere alla propria volontà quella degli amministratori formalmente nominati. Per questo motivo, l’amministratore di fatto è penalmente perseguibile più degli amministratori che hanno eseguito pedestremente i suoi ordini e per questo motivo la Cassazione ha condannato Berlusconi ritenendolo ideatore della condotta criminosa e capace di governare con i fatti le proprie aziende indipendentemente dalla presenza di figure formali (vassalli).

2)      Perché un reato esista come tale, è necessario che, oltre alla condotta illecita (elemento oggettivo) sia riscontrabile la volontà di effettuarla (elemento soggettivo). La condotta illecita non è attribuibile solo a colui che materialmente e coscienziosamente la esegue ma anche a colui che, volontariamente, ha indotto il primo ad eseguirla. Nella fattispecie in esame, è indubbio che chi ha perfezionato i rapporti definiti illeciti siano stati gli amministratori delle Società ma la Corte ha ritenuto, attraverso l’analisi di elementi oggettivi -quali la conoscenza ed i rapporti diretti fra Berlusconi e enti e soggetti interessati-, che il vero dominus della situazione sia lui. E’ stata quindi punita la consapevolezza di Berlusconi nell’ideare e nell’ordinare ai suoi amministratori il perfezionamento dei rapporti illeciti e, a mio avviso, avrebbero dovuto essere puniti anche gli stessi amministratori formali considerati invece dai giudici semplici nuncius.

3)      La commissione di un reato deve avere sempre un movente che, in termini patrimoniali, corrisponde al perseguimento di un interesse economico proprio a danno di un altro (nella fattispecie a danno dello Stato). La Corte ha riscontrato che il “nero” derivante dalle operazioni incriminate sia confluito su conti esteri riconducibili in qualche modo all’imputato e non può dichiararsi innocente chi ha utilizzato a proprio favore i frutti di una attività criminosa. Anche per questo Berlusconi è stato condannato.
Concludo con delle mie personali considerazioni.

E’ ridicolo, da parte del partito che l’ha voluta ed approvata, affermare l’incostituzionalità della legge Severino ma se ci fossero seri dubbi di incostituzionalità, tutti hanno diritto di rivolgersi alla Corte Costituzionale. Come al solito però, a noi piace sollevare polveroni e parlare di aria fritta perché la Corte di Appello si pronuncerà prima di Strasburgo e tutti i proclami fatti non intaccano il fatto che l’evasione fiscale ci sia stata.

 Francesco

sabato 7 settembre 2013

Sempre peggio


A mio modesto avviso, due sono le vere considerazioni da fare al termine del G20 di San Pietroburgo: una a valenza geopolitica; l’altra, tristemente nostrana.
La prima concerne la caduta libera del peso specifico degli Stati Uniti sulla scena mondiale. Che io ricordi, è la prima volta che un Presidente americano viene, per così dire, “glissato” sia dai Suoi concittadini sia e soprattutto da coloro che continuano a proclamarsi Suoi “leali” alleati.
A parte quel poveraccio di Hollande che cerca disperatamente di risalire la china nei sondaggi francesi (anche Sarkozy si trovava nella stessa situazione all’epoca della guerra di Libia), nessun altro degli storici partners atlantici ha avuto almeno il buon gusto di darGli una mano: chi per calcoli elettorali (Germania), chi perché bloccato dal Parlamento (Gran Bretagna), chi, Noi, non si sa bene perché.

Attenzione, io non sono un guerrafondaio, né mi piace quando si va in giro nel mondo a fare gli sceriffi “a tanto al chilo”; però, sono quasi due anni che in quella terra martoriata –un tempo crocevia di Civiltà- ci si scanna senza ritegno nell’indifferenza mondiale e, magari, dopo l’infamia dei gas sarebbe pure ora che qualcuno intervenisse. E non tiratemi fuori l’ONU che è la cosa più inutile, più costosa, più deleteria che esista; e, invocarne il “cappello”, è solo fariseismo.

La seconda considerazione riguarda l’ulteriore figura da peracottari che siamo riusciti a metter in piedi. Al termine di quel consesso mondiale, infatti, quando si sono contati i pro-Obama ed i pro-Putin, un solo Paese era inserito in tutti e due gli elenchi; e, sembra che non si sia trattato di un refuso!
Adesso io, piccolo borghese di modeste pretese, mi chiedo: ma non ci bastava già l’essere considerati come il due di briscola? Dovevamo per forza dare un’altra prova della nostra predisposizione a non finire mai una guerra, un conflitto, una disputa con colui o coloro con cui l’avevamo incominciati?

Sono secoli che diamo spettacolo di un equilibrismo di livello siderale; sono secoli che ci facciamo scudo del cavillo, dell’interpretazione dei Trattati, del “bene supremo della patria” per inguaiare quel poveraccio o quei poveracci che si erano illusi di poter contare su di Noi. Mò come la mettiamo con la Siria? Se optiamo per l’elenco obamiano, dobbiamo andare a bombardare (con cosa , poi, non lo so!); se scegliamo, invece, quello putiniano, portiamo i fiori?!

A latere delle due considerazioni, c’è ne poi una che riguarda solo noialtri. In questi mesi che hanno preceduto l’escalation internazionale, nessuno dico nessuno dei nostri cosiddetti politici ha detto una sola parola su quanto stava avvenendo a poco più di quattro ore di volo da Roma. Quasi fosse una questione che non riguardasse, che non ci dovesse riguardare.
Eppure, se non mi sbaglio, quel mare si chiamava un tempo nostrum non solo perché lo possedevamo militarmente e commercialmente ma anche perché tutto quello che avveniva sulle sue sponde ci riguardava direttamente; allora con le guerre oggi con migranti o profughi.

Ma loro, i nominati, zitti, muti; guai a fare una dichiarazione, ad esprimere una timida opinione, a dare l’impressione di sapere almeno che la Siria si affaccia sul Mediterraneo.
Ma che vogliamo pretendere: dovevano risolvere il problemi dell’IMU e dell’agibilità politica!!!

Uno sconfortato abbraccio,
Ettore

mercoledì 4 settembre 2013

11° Comandamento?


 

Trascorro da alcuni anni le mie vacanze in Liguria e nel settembre dello scorso anno, spinto da sacro furore antievasione fiscale, nel momento in cui in una gastronomia per le terza volta in due mesi non mi è stato rilasciato regolare scontrino fiscale per importi anche notevoli, ho deciso di telefonare al 117 della Guardia di Finanza.

 
L’addetto allo specifico settore, dopo aver ricevuto la mia segnalazione (importo pari a poco più di 7 euro) mi ha invitato ad andare a formalizzare la denuncia in una caserma del Corpo.

 Trascorsi alcuni giorni mi sono presentato alle Fiamme Gialle. Dopo una lunga attesa sono stato ricevuto da un Sottufficiale (che avevo avuto modo di conoscere mentre ero in servizio) al quale ho raccontato l’accaduto ed ho mostrato lo scontrino non fiscale consegnatomi all’atto dell’acquisto. Il Maresciallo accertata l’irregolarità del documento in mio possesso, ha redatto l’apposito verbale.

Sabato scorso, prima di rientrare a Milano, mia moglie si è recata in quella gastronomia per effettuare alcuni acquisti e, sul banco della stessa nota una busta con sopra scritto in rosso CARLO MAGNANI.

Pensando che avessero trovato qualcosa da me dimenticato, chiede spiegazioni alla titolare la quale le racconta di aver subito un’ispezione da parte della Guardia di Finanza in seguito ad una denuncia di Carlo Magnani. Ispezione risoltasi positivamente perché era stata in grado di dimostrare di aver emesso lo scontrino fiscale. La busta conteneva copia della mia denuncia ed il verbale del controllo.

A questo punto mi domando:

- per le segnalazioni di irregolarità fiscale non esiste la famosa legge sulla privacy?

- la Guardia di Finanza era obbligata a rilasciare copia della segnalazione o poteva fare un accertamento mirato?

- la Guardia di Finanza poteva omettere di dire alla titolare che aveva la facoltà di denunciarmi?

 
Nell’attesa di ricevere alcune indicazioni da parte dei più esperti e prima di scrivere al Comando della Guardia di Finanza, vi posso assicurare che da oggi in poi seguirò alla lettera l’11° Comandamento.

Carlo Maria