domenica 28 agosto 2011

Per completezza d'informazione

Per chiedere la concessione dell'Assegno speciale (vitalizio), bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere nella Riserva o in congedo assoluto:
- aver compiuto il 65° anno di età;
- non fruire dell'indennità speciale (emolumento corrisposto per minimo 8 anni dalla cessazione del servizio).

Le misure annue lorde, a decorrere dal 1° gennaio 2010, per effetto del DM in data 27settembre 2010. sono:
- Gen. C.A./Ten. Gen.: € 843,30;
- Gen. D./Magg. Gen.: € 731,52;
- Gen. B./Brig.Gen./Col,/Ten.Col.: € 670,56;
- Maggiore: € 467,40;
- Capitano: € 386,16;
- Subalterni: € 304,80.

U.d.B.

lunedì 15 agosto 2011

Questione di attributi!!!


Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.

La nostra lingua ufficiale è l’inglese, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!

La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. È quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende,
vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altra parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte della nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre e di vivere in armonia pacificamente con noi.

Questo è il nostro Paese, la nostra terra e il nostro stile di vita. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo.

Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà: il diritto di andarvene.
Se non siete felici qui, allora partite!
Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che vi ha accettati.
John Howard
(Ex Primo Ministro d’Australia)

Quanto mi piacerebbe sentire qualcosa di simile da parte dei nostri "politici"!!!
Ma poi mi chiedo: e gli attributi?!
Ciao a tutti,
Carlo Maria.

domenica 7 agosto 2011

Tanto diversi, tanto uguali


Il sole scendeva pigramente dietro il Gianicolo; una sinfonia di luce e di colori esaltava l’immensità del Cupolone e giocava a nascondino all’interno del profilo dei pini secolari sui “Colli fatali”; la città sottostante si compiaceva della ritrovata frescura e le mamme ondeggiavano orgogliose, spingendo le carrozzine dei loro pupetti lungo i viali sterrati.
C’erano anche loro, Pugacioff e Giovinezza, sulla terrazza con vista più mozzafiato del mondo: quella del Pincio.
Erano un paio d’anni che avevano preso quest’abitudine di incontrarsi a quell’ora ed in quel posto, dopo che si erano rivisti casualmente in occasione di una delle tante manifestazioni che affliggono l’Urbe.
Erano diversi, tremendamente diversi, anche se, tutto sommato, i loro percorsi di vita erano stati sostanzialmente uguali.
Uno, Pugacioff, era nato, cresciuto e pasciuto ai piedi della collina de’ cocci; dopo aver fatto anche da grandicello er cascherino, aveva campicchiato, spezzandosi la schiena ai “Mercati Generali”; doveva il suo nomignolo alla sua indissolubile fede nell’unicità del “paradiso dei lavoratori” e dei suoi abitanti; la sua sede sportiva era la curva Sud; il suo perimetro di vita era compreso tra Porta Portese ed il vecchio Mattatoio; il suo tempio politico era er bottegone.
L’altro, Giovinezza, era il classico pariolino; non era stato costretto a spezzarsi la schiena, grazie ad un buon patrimonio di famiglia che gli aveva consentito di non affannarsi più di tanto alla ricerca di un lavoro per sopravvivere; doveva il suo nomignolo, oltre all’invidiabile aspetto di eterno “bel ragazzo”, anche all’altrettanto indissolubile fede nel ritrovato destino millenario di “Roma imperiale”; la sua sede sportiva era la curva Nord; il suo perimetro di vita spaziava in tutta la città; il suo tempio politico era via della Scrofa.
Entrambi avevano dedicato le proprie esistenze al rispettivo “Partito”, rinunciando perfino a formarsi una famiglia; avevano lavorato giorni e notti con l’entusiasmo che solo la fede può conferire e sempre gratuitamente; avevano fatto a botte senza risparmiarsi e senza guardare in faccia a nessuno; mettevano i loro Capi al di sopra di ogni sospetto e qualsiasi cosa avessero detto, per loro, era vangelo che non ammette discussioni.
Insomma, ci avevano creduto ed entrambi erano vissuti nella certezza di essere nel giusto, con la speranza che, con la vecchiaia, si sarebbero potuti godere i frutti, almeno morali, dei loro sacrifici.
Ed ora che i loro templi politici non esistevano più, quasi per una nemesi, si ritrovavano ar Pincio, seduti su una panchina, con i loro acciacchi, i loro capelli bianchi, i loro rimpianti, le loro amarezze.
“ A Gioviné, hai visto si che casino te stanno armando lassù ar norde?! Ahò, l’avevamo chiamata “la Stalingrado italiana” perché lì pareva de stà proprio ‘n Russia, ner paradiso dei lavoratori”, chiosava Pugacioff commentando gli ultimi fatti che riguardavano quelli che lui si ostinava a chiamare ancora compagni. “Ma quello che me fa rode de più è er fatto che quella specie de Segretario che se ritrovamo va dicenno ‘n giro che puro noi semo come l’artri; che, ‘nsomma, nun è che semo proprio “diversi”, nun è che semo proprio “duri e puri”. Pensa te se ce stava er Mijore; a parte er fatto che nun se sarebbe saputo gnente, ma t’emmaggini te che macello che avrebbe armato er Partito: cortei, scioperi, striscioni contro li padroni, strilli contro voi fascistacci e, magari, ce scappava puro quarche scazzottata, giusto pe’tené allenati li muscoli”.
“ E io che t’ho da dì, a Pugacioffe; io che me so dovuto vedé er mio Segretario che fa tutto er fighetto, che nun se sa de che colore è, che ‘na vorta dice ‘na cosa e er giorno dopo dice er contrario; che s‘è fatto ‘nfinocchià co qu’a casa de Montecarlo che, se ero io, ‘nsa quante zampate alle palle gl’ammollavo a quella specie de cognato!!! Tu rimpiangi er tuo “mijore” e fai bene; ma te ricordi er mio, con quello sguardo che te furminava e co’ quei baffetti da sparviero che sembrava che te volessero prenne sempre per culo?! Ma ‘n te ricordi quei comizi che facevamo, voi a S. Giovanni e noantri a Santi Apostoli?! quelle sì che erano figate, a sentì quei discorsi pieni de forza, de idee, de vojia de vince, che te mettevano li brividi e te faceveno mannà a fanculo tutto er monno, perché c’iavevamo la forza di quello in cui credevamo”.
Ed andavano avanti così per ore, Pugacioff e Giovinezza, e tutti i giorni che il tempo e gli acciacchi glielo consentivano; parlavano, parlavano, ogni tanto si infervoravano anche, nel paragonare la vigoria travolgente delle rispettive Idee alla mollezza inconcludente dei rispettivi discendenti.
Poi, quando la luce cominciava a lasciare inesorabilmente il posto al buio, poggiando una mano sulla panchina e l’altra sul bastone, si alzavano e, lentamente, molto lentamente percorrevano il viale sterrato per raggiungere la fermata dell’autobus; ogni tanto, tiravano qualche sospiro: una poderosa emissione di fiato leggermente rauco, quasi sintesi sonora della loro amarezza.
Ora il sole era scomparso del tutto; come quello che, per uno, era stato “dell’avvenire” e, per l’altro, “libero e giocondo”.
Ciao a tutti,
Ettore.

martedì 2 agosto 2011

Ma allora è un vizio!!!


Sul web impazza la polemica perché il nuovo logo del Viminale sembra un plagio del marchio dell'esposizione anglo-francese French Property Exhibition, realizzato dal designer inglese Roy Smith nel 2008. Ad essere accusata di plagio è la società vincitrice del concorso (omissis).

Per dovere d'informazione

ASSEGNO SPECIALE
CHE COSA E’
: è un assegno vitalizio, diversificato in relazione al grado rivestito all’atto della cessazione dal servizio, corrisposto in bonifico bancario dalla Cassa di Previdenza delle F. A. – Ufficio Gestione della Cassa delle F. A. , via XX settembre 123/A, 00185 ROMA;
AVENTI DIRITTO: tutti gli Ufficiali con almeno sei anni di iscrizione all’Organismo, che sono stati collocati nella Riserva, che hanno compiuto 65 anni di età e che sono in quiescenza da almeno 8 anni (in pratica non debbono usufruire dell’Indennità di Ausiliaria e Speciale);
QUANDO E A CHI INOLTRARE LA DOMANDA: all’approssimarsi della maturazione del diritto, l’interessato deve richiedere la maturazione dell’Assegno Speciale al Ministero della Difesa, utilizzando lo schema della domanda riportato in fac-simile (vds. riquadro a destra);
DECORRENZA: al compimento del 65° anno di età, alla cessazione del godimento dell’indennità di ausiliaria e dell’indennità speciale, con pagamento annuale posticipato (dicembre);
REGIME FISCALE: l’assegno speciale è soggetto all’IRPEF. E’ soggetto altresì a periodica rivalutazione, su proposta del Consiglio di Amministrazione della Cassa di Previdenza, con decreto del Ministro della Difesa;
REVERSIBILITA’: l’assegno speciale non è reversibile; in caso di decesso del beneficiario, l’evento luttuoso deve essere immediatamente segnalato dagli eredi all’Ente che eroga l’assegno copia del certificato di morte e chiedendo la corresponsione dei ratei maturati fino alla data del decesso e gli eventuali arretrati;
CONTENZIOSO: contro ogni provvedimento amministrativo della Cassa di Previdenza è esperibile il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro dieci giorni dalla data in cui l’interessato è venuto a conoscenza del provvedimento medesimo. In alternativa è proponibile, in sede giurisdizionale, ricorso al TAR entro 60 giorni dall’avvenuta notifica del provvedimento.
Comunque per gli interessati, è possibile rivolgersi direttamente all’Ente pagatore per richiedere, qualora se ne ravvisino i presupposti, la modifica del provvedimento.

RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI E/O NORMATIVI: Legge n. 371 in data 9/5/1940 e D.P.R. 1.12.2009.
PREVISIONI E/O PROVVEDIMENTI IN ITINERE: è all’esame del Consiglio di Amministrazione della Cassa l’Abolizione dell’Assegno e la proposta di aumentarlo, di detassarlo del 50% e di renderlo reversibile, garantendone, infine, i diritti acquisiti.
N.B. La Cassa di Previdenza ha inviato in data 2 marzo 2011 una lettera a tutti i beneficiari dell’Assegno Speciale, nella quale si chiede la restituzione della scheda personale riportante i dati anagrafici ed i riferimenti bancari per il pagamento dell’emolumento a mezzo bonifico bancario o postale.
Si raccomanda di ricordarsi di spedire tale scheda nei termini stabiliti, pena la sospensione dell’Assegno Speciale al 31.12.2011.

lunedì 1 agosto 2011

Cos'è l'ANUPSA

Cari Amici,
vorrei farVi conoscere l’ANUPSA (Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo) che si prefigge, per Statuto, la difesa dei diritti giuridici, amministrativi e professionali dei propri Soci ed ha il maggior peso ponderale di Ufficiali in quiescenza interessati all’Assegno Speciale. Naturalmente gli scopi statutari si estendono a tutte le altre tematiche sociali.
L’ANUPSA, senza scopi di lucro, si finanzia solo con le rimesse annuali dei Soci (circa 8.000 a livello nazionale) -pari ad € 35,00 annui- ed ha rinunciato a qualsiasi altro contributo per poter sempre dire la propria idea liberamente.
I colleghi di Corso che vogliono iscriversi e non sanno a chi rivolgersi possono richiedere informazioni al sottoscritto ed io indicherò le modalità del Gruppo più vicino alla loro residenza.
Un saluto,
Zuff

Bande Militari


A Modena dal 5 al 9 luglio si è svolta la 20^ edizione del Festival Internazionale delle Bande Militari.

Se vuoi vedere il video della serata finale clicca qui