venerdì 31 dicembre 2010

Morire non è mai una "fortuna".
Non ascoltare le parole senza senso di chi dovrebbe essere il Tuo primo difensore.
Noi che ancora indossiamo nel cuore la Tua stessa uniforme, Ti onoriamo e Ti annoveriamo tra i tanti che sono caduti nell'adempimento del proprio dovere.

giovedì 30 dicembre 2010

“L’antiberlusconismo nasconde la mancanza di progetti”


........... è una frase che si sente spesso sia fra i politici della maggioranza che fra la gente comune e tutto lascia credere che sia così.
Ogni volta che, attraverso il monitor televisivo, vedo Capezzone, Gasparri, Bossi, Bonaiuti, Bondi etc. etc., cambio canale, ma quando sento Di Pietro, D’Alema, Bersani, o qualche rappresentante sindacale, lo sconforto non è da meno perché vorrei sentir parlare di alternative a questa sciagurata inesistente attività politica in campo economico e sociale; invece l’argomento è sempre e solo lui.
Ad ogni buon conto, però, converrete con me che, allo stato attuale, non si può parlare di attività del centro-destra prescindendo dalla personalità del suo leader e a me pare evidente che questa personalità abbia oscurato completamente tutto ciò che la circonda, inglobando ogni altro personaggio in un mosaico dove si muovono, maldestramente, tanti piccoli burattini.
Forse la chiave di lettura del fenomeno pro e anti Berlusconi è proprio questa; il riconoscimento generale non già di un movimento tendente al raggiungimento di obiettivi in linea con propri conclamati principi bensì l’elevazione di una reggenza assoluta e personale priva di qualsiasi sottomissione anche ideologica.
Le ultime esternazioni del premier danno fondamento a questa tesi: “entro breve tempo il problema dei rifiuti di Napoli sarà risolto e lavorerò personalmente per farlo” ...”convincerò i colleghi dissidenti a tornare nella maggioranza così come è stato fatto con alcuni dell’opposizione” e mi riesce difficile credere che ogni sua frase sia condivisa da tutti gli altri esponenti del proprio gruppo.
Se questa analisi è giusta, ancora per molto tempo non sentiremo alcun confronto sulle scelte più adeguate per aumentare il prodotto interno lordo, diminuire l’indebitamento pubblico e privato, risanare un mercato in mano ai soliti noti, dare ai giovani più stabilità lavorativa e migliori principi sociali, perché queste saranno questioni secondarie rispetto all’uomo da osannare o distruggere ad ogni costo.
Nel nostro paese mai abbiamo avuto una situazione conflittuale come questa e anche ai tempi del bieco terrorismo di sinistra e di destra, la maggior parte del popolo si era sentita unita sotto la bandiera dello Stato e accanto alle istituzioni che lo rappresentavano.
Oggi no… il movimento cattolico, quello repubblicano, il socialista, il liberale il comunista etc. etc. hanno perso ogni significato e gli interessi rappresentati dallo scudo crociato, dall’edera, dal sole, dalla falce e dal martello, hanno ceduto il posto all’effige di un uomo che, come nessun altro mai, regge le sorti del nostro paese.
A tante mie esternazioni mi viene sempre posta la stessa domanda “chi abbiamo come alternativa?” e ogni volta penso a tanti politici del passato. Oggi voglio concludere con una frase di uno di questi del quale non ho condiviso molte sue scelte giovanili ma che ho sempre ammirato e rispettato: “gli amici che il 26 dicembre 1946, come segretario del partito scelsero proprio me….non scelsero in me l’uomo politico ma l’uomo libero. Ero tra i più giovani, non avevo vincoli tassativi con un passato personale …. non avevo legami di ambiente, non avevo impegni professionali assorbenti..”
Dite la verità, avete pensato a qualche intellettuale di sinistra, invece no, il politico era Almirante e la frase la trovate nella Autobiografia di un “fucilatore”, p.p.162 – 163.
Buon anno a tutti
Francesco



lunedì 27 dicembre 2010

Generale immondizia.





Ho visto le immagini dei nostri uomini e dei nostri mezzi immondezzati, mentre quelli che sono pagati per farlo stavano a santificare le Feste, all'insegna del ritornello piagnucoloso tengo famiglia!

Non sia mai detto che si neghi a dei guaglioncelli la gioia di trascorre il Santo Natale con papà e mammà!
Mandiamoci quelli che sono pagati per non avere una famiglia ma solo per correre, là, dove la Patria chiama.


Ed all'umiliazione delle immagini, si è aggiunto anche lo sfottò di un “intellettualoide” in erba, apparso oggi sul Corriere.
Non posso né voglio dire niente, però una domanda permettetemi di farla:
......né, ma il Sindaco e le "autorità" di Napoli che caz…. ci stanno a fare ?!



Un ciao con percolato a tutti,
Ettore.

Il commento vignettistico di Giovanni Papi.





domenica 26 dicembre 2010

Dialogare ed ascoltare.....


“...non sarebbe male se i politici, invece di litigare tra di loro e non fare niente, ogni tanto incontrassero i giovani, i lavoratori, i pensionati per sentire cosa ne pensano della politica ma anche per conoscere come la situazione del Paese è percepita dal basso”.

Questo sacrosanto pensiero non è l’estratto di un più vasto discorso fatto nel corso di una delle tante trasmissioni televisive da un politologo o da un sociologo di grido (e, per questo, ben pagati) bensì è una parte di una delle quotidiane e-mail che il buon Oliviero mi invia (verso le 10 e mezza) in risposta alla mia delle 6 e quaranta.
Ad una lettura veloce e superficiale, potrebbe sembrare una delle tante banalità sparate dai tuttologi di cui sopra; però, se con quella frase si volesse incorniciare l’attuale situazione socio-politica italiana, ci si accorgerebbe subito che quella cornice non incornicerebbe proprio un bel niente: semplicemente, perché il dipinto non c’è.
E mi spiego, perché temo di averne sparata una come quelle dei sapientoni sempre di cui sopra.
Secondo me, la frase del buon Oliviero non è una constatazione: è un rimpianto!
E’ il rimpianto di cose lontane; di cose che hanno accompagnato gli anni della nostra giovinezza e della prima maturità; di cose che ci hanno fatto gioire e disperare; di cose che hanno contribuito a darci anche una certa coscienza civica; di cose ahimé irrimediabilmente perdute.
Quello che auspica il buon Oliviero, infatti, non è altro che quello che si faceva nelle tanto vituperate “sezioni di partito”;

era in quei locali che ti facevano vedere il mondo con un occhio solo (quello del Partito): era in quei locali che si preparavano “battaglie” per un’Idea e non per un interesse corporativo, era in quei locali che ci s’incontrava, si discuteva , si litigava ma...si era lo specchio della realtà locale: della realtà “reale”, cioè vera, senza manomissioni di sorta.
Poi era compito dei Segretari di Sezione parlarne con i loro omologhi a livello provinciale; da qui, se ne parlava a livello regionale; da qui.....fino a quando le tante realtà reali non arrivavano nelle stanze dei bottoni e rappresentavano quello che la gente di quel partito pensava, quello che la gente di quel partito vedeva, quello che la gente di quel partito sperava.
Se a questo ci si aggiunge il fatto che i “candidati” dovevano scarpinare (e non poco!) per il loro territorio per guadagnarsi il voto, si ha quel dipinto da incorniciare con la oramai celebre frase, sempre del buon Oliviero.
Ora, invece, i Partiti sono stati sostituiti da milizie mercenarie che si aggregano intorno un “capitano di ventura” (con tutto il rispetto dei Capitani veri!) ma che non hanno nessun legame ideologico che le tenga insieme, nessun valore deontologico cui ispirasi, nessuna spinta a capire, a farsi conoscere, ad ascoltare, a farsi portatori di esigenze, ad essere la cinghia di trasmissione tra la cosiddetta “base” ed il cosiddetto “potere”.
Quando questi designati ma non eletti vanno ad occupare l’agognata poltrona, si trasformano in portatori d’acqua al mulino padronale e non devono nemmeno ricorrere più all’ipocrisia di giustificarsi nei confronti di chi li ha votati, solo perché occupavano un certo posto in una lista redatta con penna autografa da uno solo.

Non dobbiamo meravigliarci più di tanto, quindi, dell’indecoroso spettacolo delle transumanze, delle aule vuote, degli avvisi di garanzia, delle sceneggiate e degli insulti da “vajasse” (maschili e femminili), dei bunga-bunga, delle case avute senza saper perché e da chi, del fatto di fare politica pur occupando una carica “neutra”, delle cazzate cosmiche che ci vengono propinate, della stagnazione pluridecennale che sta atrofizzando il Paese, di tutto quel porcaio che continua a millantarsi come Politica.
Caro il mio e nostro buon Oliviero, non vorrei smorzarti la speranza, però mi sa che, nella fattispecie, ben ti si attaglia l’adagio: chi di speranza vive........Ciao a tutti,
Ettore.
P:S. : Qualcuno è in grado di spiegarmi perché Oliviero è, per antonomasia, buon?!


(U.d.B)

La "Casa del popolo" della "bassa" rivisitata da Giovanni Papi.





giovedì 23 dicembre 2010

Buon Natale ragazzi.



Ieri ho passato in treno buona parte della giornata e il rumore delle rotaie, il distacco dal mondo abituale, lo scorrere veloce dello spazio,mi hanno portato indietro con il tempo.
Ho ricordato la mia prima licenza natalizia quando, dopo circa dieci ore di viaggio, sono sceso nella stazione di Bari, con la divisa e lo spadino che mi riempivano d’orgoglio ed ho abbracciato i miei genitori con un amore e un affetto che non avevo mai sentito prima.
Il giorno dopo, sempre in divisa, ho fatto il giro del paese immaginando l’ammirazione degli amici e delle ragazze che avevo frequentato prima di partire e, vi garantisco, la delusione è stata terribile. Nella realtà mi sono sentito un estraneo, come se la mia scelta di vita avesse comportato il rinnegare il mondo che, sino a quattro mesi prima, mi aveva accolto e formato e, quell’anno, ho passato il capodanno solo con la mia famiglia, abbuffandomi di panzerotti e di paste alle mandorle.
Il ricordo di quei giorni mi ha fatto riflettere sull’essenza dei sentimenti e dei rapporti umani e di come questi possano essere influenzati dalla vicinanza forzata che periodi come quello natalizio provocano.
In contesti come questo, quando succede che, se pur per un breve periodo, si è costretti a convivere con destinatari di rancore, è facile che l’apparente ipocrisia frani e si faccia sopraffare dalla voglia di dire ciò che realmente si pensa; ricordate il film di Monicelli il cui titolo dovrebbe essere “Parenti serpenti”?.
Mi sono sentito, così, un uomo fortunato perché da domani i miei tre figli lasciano le loro rispettive case, gli amici, i fidanzati e, per tre giorni, ritornano a vivere con noi facendo le stesse cose che facevano da ragazzi e sorbendosi i sermoni e le raccomandazioni che da sempre propino loro. In realtà tutti abitano poco distante dalla casa dove vivo con Anna e le frequentazioni sono giornaliere ma ciò rende ancora più vera e magnifica la voglia spontanea che hanno di ritornare a dormire nei letti e nelle stanze dove hanno esternato le intemperanze, le gioie e le delusioni infantile ed adolescenziali.
Anche chi non ha la fortuna di credere in Dio deve convenire che l’uomo vive meglio quando riesce a comprendere il pericolo creato dalla sudditanza verso i peggiori istinti umani e che il Natale rappresenta la voglia di rinascere puri, come lo sono i bambini, e aperti verso un mondo privo di odio e di rancore. Dovremmo, quindi, sforzarci di contrastare tutto ciò che difficilmente controlliamo e circondarci di persone con le quali desideriamo stare senza se e senza ma.
Perdonate la retorica profusa in questo augurio collettivo ma ormai siete ritornati a far parte del mio mondo.
Buon Natale a tutti
Francesco

domenica 19 dicembre 2010

Festività 2010



La magia del Natale è l'Amore.
Buon Natale dal profondo del cuore.

venerdì 17 dicembre 2010

Scambio di Auguri a S. Severa.




Domenica 12 dicembre da "L'Isola del Pescatore" Antonio, Gianpaolo, Vito e Vlado, con Consorti, tra un polipetto, una vongola e una fritturina, ci hanno mandato i loro più affettuosi Auguri per le prossime Festività.
(Q.d.B)

giovedì 16 dicembre 2010

Disordini e raccomandazioni.




Cari amici, dopo aver atteso un sufficiente periodo di tempo, sono qui a chiedervi di soddisfare una curiosità che mi attanaglia? Capisco che siamo sotto Natale e che impera il "volemose bene", ma ... è possibile che non ci sia una indignazione, anche piccola piccola, per i fatti di Roma? Certo, non è grave come un intervento telefonico in una trasmissione, ma pure questi hanno fatto un bel casino! E siccome sono curioso vorrei anche che qualcuno che si intende di giurisprudenza mi parlasse un pò dell'uso leggimo delle armi e magari anche quelli che ne sanno di più mi chiarissero se la circolare 400 è stata abrogata o è ancora in vigore. Tutto questo senza alcuna animosità ma solo per capire se la mia sensibilità è particolare o meno.
A proposito, in precedenza mi ero indignato, e anche molto, per quell'altro fatterello di Roma che vede assunti parenti e amici nelle municipalizzate del comune : su questo argomento invio apposita vignetta e mi riservo di produrne un'altra sui disordini a seconda di come si sviluppera' o meno il dibattito ( poi non dite che sono di parte). Un caloroso abbraccio e Buon Natale 2.
Giovanni


Ricordi e riflessioni.

Clicca sulla foto per ingrandirla.

Massimo Garin, assiduo lettore del nostro Blog, ci ha inviato questo ritaglio di giornale, rinvenuto tra le cose di suo padre, mancato oramai da tre anni.
Ognuno se lo legga con attenzione, perché è un piccolo spaccato di una visione
della vita, scomparsa forse per un Militare ma non certo per un Uomo.
(Q.d.B)

domenica 12 dicembre 2010

Le migliori delle peggiori “cantonate” della Storia .


Ricordate Francis Fukuyama, colui che nel 1992 scrisse “La fine della Storia”, in cui affermava che con la sconfitta delle ideologie totalitarie, con l’affermarsi del capitalismo e con la vittoria storica della democrazia liberale l’umanità, a livello ideologico, avesse raggiunto il culmine del suo sviluppo in termini di pensiero politico? L’ipotesi si rivelò errata, dato che la Storia continua e continuerà. Un abbaglio simile era già stato preso nei primi anni del I secolo d.C. dallo scrittore romano Marco Velleio Patercolo, che nella sua “Storia di Roma”, aveva ipotizzato che l’Impero romano costituisse il culmine della storia, il confine ultimo di ogni altra possibile evoluzione. In altre parole, anche secondo lui era “la fine della Storia”, ma questa continuò e ce ne fece vedere di tutti i colori, alla faccia di coloro che tendono ad individuare la fine della Storia nella situazione vissuta da loro stessi, con scarsa considerazione di ciò che faranno le generazioni future. E la storia umana, fra il fu-Patercolo e il Fu-kuyama, ne ha registrate, di cantonate. Eccone alcune.
(Clicca qui per leggere tutto l'articolo di Marizza).
(Q.d.B)

venerdì 10 dicembre 2010

A proposito di tradimenti !


Carissimi Giggione e Francesco,
non so quanto ve ne cali ma stavolta non sono affatto d’accordo con le vostre prese di posizione in merito ai personaggi di questa italiota tragi-commedia che ci ammorba da quasi sette mesi.
Non sono d’accordo con Giggione quando, in maniera decisamente manichea, appiccica una bella etichetta di traditore all’ex capo di AN e non sono d’accordo con Francesco quando attribuisce a lui ed al suo degno compare del momento l’etichetta delle “verginelle offese” per la presa in giro degli elettori.
E cercherò di spiegarmi meglio.
Il Tradimento è una categoria filosofica che da millenni fa impazzire i filosofi, sempre alla disperata ricerca di darle una spiegazione quantomeno comprensibile; nel contempo, il termine è sempre stato associato ad un significato dispregiativo e senza assoluzione; lo stesso Dante sbatte i “traditori” nel buco più infimo della voragine infernale.
Per tagliare la testa al toro,io direi di accordarci su una delle definizioni che seguono: Il tradimento è rivalsa per le speranze ingannate e tradite dell’altro; Tradisco perché sono arrabbiato con te; Tradisco perché sono stato tradito.
A sembra che quelle definizioni si attaglino tutte molto ma molto bene ai due galletti dello stesso pollaio; bisognerebbe accertare chi ha praticato il “vizietto” per primo:
Certo l’ex AN ha incominciato i suoi giri di valzer a Fiuggi e non ha mai finito di danzare, anche se cambiava lo spartito e, soprattutto, il compagno di danza, fino a quando, con l’ultimo, si è ritrovato a “fare da tappezzeria”; è vero che ci aveva guadagnato una bella carichetta istituzionale mica da poco ma, si sa, i “cavalli di razza” (o presunti tali) scalciano quando devono reggere il moccolo: e così è stato!
In contrapposizione, c’è Lui, l’uomo che “è sceso in campo” per la nostra salvezza, senza stare nemmeno lì a far tanta fatica a “scendere dal monte” come era costume in tempi lontani; con una differenza però: quello che scendeva dal monte portava la “parola di Dio”, lui ci ha dato direttamente la sua!
Da quel momento è stato un diluvio di “parole”, uno tsunami di parole, una tempesta cosmica di parole che ci hanno bombardato, lusingato, rincoglionito ma....sempre e solo parole sono rimaste: sfido chiunque a farmi un elenco di cose da contare su una mano che sono state promesse e realizzate da quindici anni a questa parte.
Ergo, cari i miei “opposti estremismi” nonché insostituibili e cari Amici: ci troviamo di fronte a due perfetti esempi di traditori impenitenti i quali, proprio perché sanno di esserlo, si accusano vicendevolmente per lo stesso crimine.
E poi, scusatemi: ma come dovremmo definire questo umiliante mercato delle vacche (con tutto il rispetto delle vacche, almeno quelle a quattro zampe!) che ha trasformato “l’olimpo politico” in un lupanare per veterani assatanati?! Come dovremmo chiamare quei personaggi che cambiano casacca ad ogni stormir di fronde o, meglio di prebende?! Come dovremmo chiamarli se non traditori?!
Ma allora, in questo troiaio, come si fa ad etichettare uno ed uno solo con quel termine infamante?!
Voi siete giovani, mentre io, dall’alto della mia vetustà proclamo che tutti ma proprio tutti e senza esclusioni hanno tradito l’unico fesso che non sa o non può o non vuole difendersi: il popolo italiano!
E sapete cosa mi dispiace di più? Il fatto che, fra pochi mesi, questa sgarrupata Italia avrà come maestri di cerimonia per il Suo compleanno gente di tal risma:
Vi saluto caramente e....non fatemi più incazzare!
Un abbraccione,
Ettore.


Nota : per i pochi che non lo sanno la foto rappresenta i fiori dell'albero di Giuda che, nonostante il nome, è molto bello.
(Q.d.B)

Chi ci può aiutare ?


(Clicca sulla foto per ingrandirla)


Il "nostro" Marzano ci invia la foto di questo antico baule appartenuto a qualche effettivo del Reggimento Guide.
Come si può notare l'iscrizione inferiore non è completamente leggibile.
Qualcuno ci può aiutare a dare un senso compiuto alla scritta?
(Q.d.B)

domenica 5 dicembre 2010

C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria , anzi d'antico .....


Ragazzi,
ci sono due avvenimenti caldi caldi che, secondo me, meritano qualche commento.
Il primo concerne il fatto che un Governo di sinistra, quello spagnolo, non ha
esitato un secondo a minacciare l'applicazione di una legge franchista,per riportare l'ordine in un settore strategico come è quello del traffico aereo: un magnifico esempio di come uno Stato, fregandose dell' ideologia, voglia dimostrare la propria, legittima autorità per contrastare l'arbitrio di pochi.
Il secondo riguarda la leggina fatta passare in maniera bipartisan, per
annullare quella sentenza di un Tar siciliano che estrometteva dalle funzioni
qualche centinaio di "presidi" che avevano vinto un concorso taroccato: un
pessimo esempio di uno stato che se ne frega della legalità e che favorisce il
sottobosco dei fannullonie dei furbastri.
Ciao a tutti,
Ettore.

venerdì 3 dicembre 2010

Toc, Toc, Toc.


I tre rintocchi della Campana del Dovere che oggi si sono sentiti,solenni, nell’Aula Magna dell’Accademia hanno inaugurato l’Anno Accademico 2010-2011.
Sono intervenuti nell'ordine, oltre al Comandante, Gen. D. Massimiliano DEL CASALE, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Giuseppe VALOTTO e il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Leonardo GALLITELLI.
L’Ambasciatore Sergio VENTO ha inoltre effettuato una interessantissima prolusione sull’attuale scenario economico-politico mondiale.


Alla Cerimonia, hanno assistito anche parte degli Allievi (gli altri erano ammucchiati nell'Aula 21, ricordate ?? quella di Analisi o forse di Fisica ? - chi se lo ricorda ce lo comunichi-) e, guardandoli, mi sono tornate alla mente quelle interminabili ore ad ascoltare incomprensibili relazioni: gli sbadigli trattenuti a stento, le smorfie per nasconderli e coloro che (veri professionisti del sonno!!) riuscivano a dormire con gli occhi aperti, mentre altri sollevavano la testa che ogni tanto capitolava.
Quanta invidia !!!


(U.d.B)

giovedì 2 dicembre 2010

4 Dicembre.

Auguri agli Artiglieri e Genieri del 150° Corso "Montello".


Santa Barbara




Non tutti sanno che………….

……nell'antico Codice cartaceo del XIV sec. dell'Archivio Capitolare di Rieti si legge che "in quel tempo Massimiano, che era venerato non soltanto come Augusto in Roma, ma in tutto il mondo, chiamò a se per ragioni di governo Dioscoro, e per la illustre rinomanza di lui sempre di più ed in più modi crescente, non solo lo incaricò di elevatissimi uffici direttivi, ma lo fece immediatamente cittadino romano, lo ricolmò di possedimenti e di grandi ricchezze presso Numanzia, in quella parte di territorio che oggi si chiama Scandriglia" (Prope Numantiam in ea parte, quae nunc Scandriglia dicitur).


Santa Barbara nacque a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.C.. La sua vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera la definì come ragazza barbara, cioè non romana. Era una denominazione di disprezzo. E' questo il nome a noi pervenuto da quello suo proprio. Tra il 286-287 Santa Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia poiché il padre Dioscoro, fanatico pagano, era un collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. Quest'ultimo gli aveva donato ricchi e vasti possedimenti in Sabina. Dioscoro fece costruire una torre per difendere e proteggere Barbara durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre che diventarono tre (in riferimento alla Croce) secondo il desiderio della ragazza. Fu costruita anche una bellissima vasca a forma di Croce. Sia la finestra che la vasca non erano altro che i simboli del cristianesimo a cui la ragazza si era convertita. La tradizione afferma che proprio nella vasca Barbara ricevette il battesimo per la visione di San Giovanni Battista. La manifestazione di fede di Barbara provocò l'ira di Dioscoro; essa allora per sfuggire a quest'ultimo si nascose nel bosco dopo aver danneggiato gran parte degli dei pagani della sua villa. La tradizione popolare scandrigliese afferma che essa si rifugiava in una nicchia scavata all'interno di una roccia (dicitura indicata come riparo di Santa Barbara in località "Le Scalelle") e fu trovata per la delazione di un pastore lì presente. Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con la denuncia di empietà verso gli dei e di adesione alla religione cristiana. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi al Signore. Il giorno dopo aumentarono i tormenti mentre la Santa sopportava ogni prova col fuoco. Il 4 dicembre letta la sentenza di morte Dioscoro prese la treccia dei capelli e vibrò il colpo di spada per decapitarla. Insieme a Santa Barbara subì il martirio la sua amica Santa Giuliana, questo avvenne nella zona campestre indicata nei codici antichi con una espressione generica "ad aram solis" o "in loco solis" (denominazione della zona Costa del sole oggi denominata Santa Barbara). Il cielo si oscurò e un fulmine colpì Dioscoro. La tradizione scandrigliese invoca la Santa contro i fulmini, il fuoco, la morte improvvisa, il pericolo ecc. Il nobile Valenzano curò la sepoltura del corpo della Santa presso una fonte (sorgente di Santa Barbara) che diventò una meta di pellegrinaggio per l'acqua miracolosa. Quando l'imperatore Costantino nel 313 consentì di rendere un culto esterno ai martiri, i fedeli ornarono il sepolcro e di seguito vi costruirono un oratorio (che si ritiene del VI secolo). Nel secolo IX decadde dal suo primitivo splendore e nel secolo X si poteva considerare abbandonato a seguito dell'invasione saracena. Passata l'invasione attorno all'anno 1000 fu eretta una chiesa completamente rifatta che esiste ancora oggi. Tra il 955 ed il 969 i Reatini organizzarono una spedizione a Scandriglia (che oggi si trova in provincia di Rieti) e dopo varie ricerche trovarono il suo corpo. Fu sottratto ai ricercatori di corpi santi e portato al sicuro nella Cattedrale di Rieti dove ancora oggi riposa sotto l'altare maggiore. Santa Barbara è la patrona di Rieti e di Scandriglia.


Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)
Santa Barbara fu onorata fin dai tempi più antichi, presso i Siri, i Moscoviti, i Greci ed i Latini. All’inizio come protettrice delle opere fortificate e delle torri in particolare. E’ opinione degli studiosi che Santa Barbara divenne Patrona delle milizie solo dopo l’ invenzione della polvere da sparo. Essa sarebbe stata la protettrice divina dei soldati addetti ai depositi delle polveri e degli ordigni di guerra, così come per i marinai aventi in custodia gli esplosivi a bordo delle navi. È da ricordare che mentre la polvere nera era conosciuta dai cinesi nei primi secoli dell’era cristiana, ma usata solo per fuochi d’artificio, compare in Europa come polvere da sparo solo nel secolo XIV° e viene usata come mezzo di distruzione. Precisamente nella prima metà del XIV° secolo ha inizio il culto dei militari per la gloriosa S anta Barbara, in corrispondenza dell’intervento delle più antiche bocche da fuoco delle milizie pontificie.
Gli artiglieri scelsero la Santa come patrona a cominciare dal 1529. Quale protettrice contro i fulmini, sin dal 1583 nella fortezza di Castel Nuovo a Napoli, i bombardieri riuniti in una associazione, onoravano ed invocavano la Vergine Nicomediense.

Il Papa Pio XII°, il 4 dicembre 1951 proclamava solennemente Santa Barbara di Nicomedia ­ Celeste Patrona degli Artiglieri, dei Marinai, dei Genieri, e dei Vigili del Fuoco italiani.
P.L. Genta

1° Dicembre


Nominato il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa .

Su proposta del Ministro della Difesa Ignazio La Russa, il Consiglio dei Ministri ha nominato il Generale di Corpo d’Armata Biagio Abrate nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa


Il Gen. C.A. Abrate, che subentrerà al Generale Vincenzo Camporini il 16 gennaio del prossimo anno, lascia l’incarico di Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, che aveva assunto lo scorso 14 febbraio.

Il 150° Corso "Montello" è orgoglioso del suo Cappellone e, conoscendone le doti umane e le capacità professionali, gli augura ogni successo e soddisfazione nel nuovo, prestigiosissimo incarico .
(Q.d.B)