giovedì 30 dicembre 2010

“L’antiberlusconismo nasconde la mancanza di progetti”


........... è una frase che si sente spesso sia fra i politici della maggioranza che fra la gente comune e tutto lascia credere che sia così.
Ogni volta che, attraverso il monitor televisivo, vedo Capezzone, Gasparri, Bossi, Bonaiuti, Bondi etc. etc., cambio canale, ma quando sento Di Pietro, D’Alema, Bersani, o qualche rappresentante sindacale, lo sconforto non è da meno perché vorrei sentir parlare di alternative a questa sciagurata inesistente attività politica in campo economico e sociale; invece l’argomento è sempre e solo lui.
Ad ogni buon conto, però, converrete con me che, allo stato attuale, non si può parlare di attività del centro-destra prescindendo dalla personalità del suo leader e a me pare evidente che questa personalità abbia oscurato completamente tutto ciò che la circonda, inglobando ogni altro personaggio in un mosaico dove si muovono, maldestramente, tanti piccoli burattini.
Forse la chiave di lettura del fenomeno pro e anti Berlusconi è proprio questa; il riconoscimento generale non già di un movimento tendente al raggiungimento di obiettivi in linea con propri conclamati principi bensì l’elevazione di una reggenza assoluta e personale priva di qualsiasi sottomissione anche ideologica.
Le ultime esternazioni del premier danno fondamento a questa tesi: “entro breve tempo il problema dei rifiuti di Napoli sarà risolto e lavorerò personalmente per farlo” ...”convincerò i colleghi dissidenti a tornare nella maggioranza così come è stato fatto con alcuni dell’opposizione” e mi riesce difficile credere che ogni sua frase sia condivisa da tutti gli altri esponenti del proprio gruppo.
Se questa analisi è giusta, ancora per molto tempo non sentiremo alcun confronto sulle scelte più adeguate per aumentare il prodotto interno lordo, diminuire l’indebitamento pubblico e privato, risanare un mercato in mano ai soliti noti, dare ai giovani più stabilità lavorativa e migliori principi sociali, perché queste saranno questioni secondarie rispetto all’uomo da osannare o distruggere ad ogni costo.
Nel nostro paese mai abbiamo avuto una situazione conflittuale come questa e anche ai tempi del bieco terrorismo di sinistra e di destra, la maggior parte del popolo si era sentita unita sotto la bandiera dello Stato e accanto alle istituzioni che lo rappresentavano.
Oggi no… il movimento cattolico, quello repubblicano, il socialista, il liberale il comunista etc. etc. hanno perso ogni significato e gli interessi rappresentati dallo scudo crociato, dall’edera, dal sole, dalla falce e dal martello, hanno ceduto il posto all’effige di un uomo che, come nessun altro mai, regge le sorti del nostro paese.
A tante mie esternazioni mi viene sempre posta la stessa domanda “chi abbiamo come alternativa?” e ogni volta penso a tanti politici del passato. Oggi voglio concludere con una frase di uno di questi del quale non ho condiviso molte sue scelte giovanili ma che ho sempre ammirato e rispettato: “gli amici che il 26 dicembre 1946, come segretario del partito scelsero proprio me….non scelsero in me l’uomo politico ma l’uomo libero. Ero tra i più giovani, non avevo vincoli tassativi con un passato personale …. non avevo legami di ambiente, non avevo impegni professionali assorbenti..”
Dite la verità, avete pensato a qualche intellettuale di sinistra, invece no, il politico era Almirante e la frase la trovate nella Autobiografia di un “fucilatore”, p.p.162 – 163.
Buon anno a tutti
Francesco



1 commento:

  1. Caro Francesco, vedo che alla fine concordi con me, anche se non lo dici. Su Facebook avevo proposto una class action contro questo centro e questa sinistra che priva noi cittadini di poter avere una valida alternativa a Berlusconi. Nel 2006 ci proposero un'accozzaglia invereconda: "Siccome non ho niente da dire, parlerò a lungo" e venne fuori un programma di governo di 252 pagine. L'Unione vinse le elezioni non numericamente ma sul filo del rasoio e solo grazie alla vituperata (ma non allora) legge elettorale in vigore: Berlusconi propose di fare la grande coalizione ma naturalmente fu respinto con prosopopea e arroganza (tipica del soggetto che comunque aveva vinto). Sappiamo tutti come è andata a finire e non voglio infierire. Nel 2008, Mr. Uolter (che, come è tipico da quelle parti, aveva contribuito in maniera sostanziale ad abbattere il SUO Premier) gonfiò il petto e disse: andremo da soli alle elezioni, tant'è che la cosa mi colpì e pensai "quasi quasi lo voto". Tempo pochi giorni e si corresse "andiamo da soli, ma anche con Di Pietro" e si beccò la scoppola che tutti sappiamo. Dopo un pò di batoste, Veltroni gonfiò il petto e disse: "Mi assumo tutte le colpe. Lascio la segreteria e me ne vado per sempre in Africa, ma anche resto". Ora pare che Repubblica abbia scelto un volto nuovo per prendere in mani le redini del PD e guidare le gioiose sorti e progressive del partito: Veltroni. Ma siamo proprio sicuri che la colpa di tutti i mali di questo amato Paese sia tutta e solo di Berlusconi? Come ti ho già indicato su Facebook, "Tra i politici italiani peggio del Premier....ci sono tutti gli altri politici" questo è quello che scrive e argomenta il Wall Street Journal in un suo articolo del 20 dicembre scorso (Silvio Berlusconi's virtue).
    Il quadro è veramente desolante!
    Un caro augurio di Buon Anno a Te e a tutti gli amici del corso.

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