domenica 12 dicembre 2010
Le migliori delle peggiori “cantonate” della Storia .
Ricordate Francis Fukuyama, colui che nel 1992 scrisse “La fine della Storia”, in cui affermava che con la sconfitta delle ideologie totalitarie, con l’affermarsi del capitalismo e con la vittoria storica della democrazia liberale l’umanità, a livello ideologico, avesse raggiunto il culmine del suo sviluppo in termini di pensiero politico? L’ipotesi si rivelò errata, dato che la Storia continua e continuerà. Un abbaglio simile era già stato preso nei primi anni del I secolo d.C. dallo scrittore romano Marco Velleio Patercolo, che nella sua “Storia di Roma”, aveva ipotizzato che l’Impero romano costituisse il culmine della storia, il confine ultimo di ogni altra possibile evoluzione. In altre parole, anche secondo lui era “la fine della Storia”, ma questa continuò e ce ne fece vedere di tutti i colori, alla faccia di coloro che tendono ad individuare la fine della Storia nella situazione vissuta da loro stessi, con scarsa considerazione di ciò che faranno le generazioni future. E la storia umana, fra il fu-Patercolo e il Fu-kuyama, ne ha registrate, di cantonate. Eccone alcune.
(Clicca qui per leggere tutto l'articolo di Marizza).
(Q.d.B)
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Waterloo : 18 giugno 1815.
RispondiEliminaIo penso che ci sia Uno solo che può dire stop alla storia.
RispondiEliminaIl capitalismo puro e la democrazia liberale non sono la stessa cosa ed è concettualmente sbagliato dire che la vittoria dell'una sia vittoria dell'altro. Il capitalismo puro ha come unico scopo il profitto e rappresenta una scelta economica; la democrazia liberale ha come obiettivo una convivenza con una scarsa ingerenza dello Stato nel mercato e rappresenta una scelta sociale. La storia non finirà mai, oltre che per volontà divina, proprio per il continuo mutarsi delle idee e dei concetti.
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