giovedì 26 febbraio 2015

E di fuori la neve


                                                                                                                                                                                                                                                                                                 
Un brutto raffreddore mi ha costretto a casa per qualche giorno. Dalla finestra osservo la bianca coltre di neve che ha inghiottito la città.
Dal profondo del mio animo risalgono emozioni che credevo sopite, ancora sento il desiderio di scrivere ciò che provo, ciò che sento.
Di seguito, il risultato di questo effimero ritorno al passato.
La prima poesia rappresenta un abbraccio tra l'umano, che una volta tanto non distrugge, e la natura vista come madre e non come matrigna.    
La seconda è un severo esame sul contenuto della rete gettata nel mare della vita, gettata al mattino della giovinezza e ritirata in secco alla sera della vecchiaia.
La terza è opera di Teo, quindi non so dirvi nulla.   Leggi ancora .........

Massimo RICCOBALDI
                    

giovedì 19 febbraio 2015

Mamma dammi cento lire....

In quel giorno di circa 70.000 anni fa, quando l’ homo sapiens decise di lasciare la natia terra dell’Africa orientale per ripopolare il mondo, ebbe luogo la prima grande migrazione. Ad essa ne seguirono moltissime altre che, nella ricerca di condizioni di vita migliori, avevano loro comun denominatore.
Riflettendo bene, le stesse “invasioni barbariche” e le colonizzazioni, si possono senz’altro inquadrare nella più vasta fenomenologia migratoria, a prescindere dal livello di violenza che esercitavano sulle popolazioni riceventi: erano delle masse di uomini che abbandonavano le terre di origine per andare a cercare fortuna, cibo e benessere in altre ed a spese degli autoctoni.
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Ettore.

lunedì 16 febbraio 2015

To do not badogliate

Il pellegrino Dante, quando deve descrivere l'ultimo Cerchio infernale, temendo di non saper scrivere versi sufficientemente aspri per riprodurre ciò che ha visto, invoca le Muse perché lo aiutino a descrivere la terribile condizione dei traditori. Questi dannati, infatti,  sono posti  vicino a Lucifero considerato il primo tra i traditori, avendo tradito il suo Creatore.
I traditori della Patria, in particolare, sono immersi nel ghiaccio del Cocito fino a metà del capo con il viso rivolto verso l'alto, in modo che le lacrime sgorgando, gelino immediatamente, incrostando i loro occhi.
Certamente si troverà sempre chi affermerà che Vittorio Emanuele III e Badoglio hanno salvato l'Italia, indicando la via del riscatto. Anche se fosse vero, essi hanno comunque tradito il nostro Esercito, abbandonandolo alla vendetta teutonica; mentre loro si consegnavano al vecchio nemico per salvare la pelle.  Ancora ......................

Massimo RICCOBALDI


martedì 10 febbraio 2015

L'avversario

Da bambino, qualche volta, accompagnavo i miei genitori a fare visita ad un vecchio frate amico di papà. Il monastero, nascosto in mezzo agli olivi, era meta di pellegrinaggi di fedeli che, in processione, si incamminavano per giungervi dopo almeno quattro ore . Mio padre saliva al monastero quando non c'era nessuno; il primo tratto in corriera, poi un bel pezzo a piedi. Io felicissimo, mia madre un po' meno. Padre Z. era più vecchio di papà ma si davano del tu, quindi. si dovevano conoscere bene. Era bello ascoltare il frate parlare con papà ma ad un certo punto della discussione la mamma mi portava sempre via. Forse non era opportuno che un bimbo ascoltasse certi argomenti. Lo seppi molto tempo dopo: fra Z. era anche un esorcista e mio padre un appassionato di certi argomenti. Questo brano è parte di un racconto a lui dedicato, che ora affido alla vostra pazienza. Leggi ancora

Massimo RICCOBALDI

giovedì 5 febbraio 2015

La politica che non capirò mai

Oggi tutti giornali parlano della fine del patto del Nazareno e si domandano cosa realmente possa servire per ridare credibilità ad un centro destra privo di identità e, apparentemente, alla continua ricerca di poteri individuali più che di valori condivisibili.
Le mie idee a riguardo le ho già espresse e i fatti degli ultimi vent’anni non le hanno smentite; Forza Italia ha sempre rappresentato il suo leader più che la destra e la sua attività governativa, tesa alla difesa dello stesso leader più che degli interessi nazionali, ha allontanato i membri dotati di maggior contenuto culturale e politico (a cominciare dall’espulso Fini fino ai fuoriusciti Casini, Alfano e tutti i rappresentanti di destra che ora governano con Renzi) lasciando, al suo interno, il peggio. Ancora ......

Francesco

martedì 3 febbraio 2015

Verso il baratro

Le nebbie del mito avvolgono le origini e la fine dell'isola di Thule, citata per la prima volta nel 330 a.C. da un esploratore greco; l'isola si sarebbe trovata a circa sei giorni di navigazione dall'attuale Regno Unito.  Secondo la leggenda, in quell' isola si sviluppò, nella notte dei tempi, una società estremamente sviluppata, la cui fine fu determinata da una catastrofe naturale.
I superstiti, lasciata l'isola, trovarono collocazione in un territorio compreso tra gli attuali Stati del Tibet e del Nepal. Da questa popolazione, che aveva raggiunto gli estremi limiti della conoscenza, trae origine una razza pura e superiore; la razza ariana ( arya= puro, in sanscrito). Altro..........
Massimo RICCOBALDI 

In foto. "Isola dei morti", preferito da Hitler.