giovedì 2 dicembre 2010

4 Dicembre.

Auguri agli Artiglieri e Genieri del 150° Corso "Montello".


Santa Barbara




Non tutti sanno che………….

……nell'antico Codice cartaceo del XIV sec. dell'Archivio Capitolare di Rieti si legge che "in quel tempo Massimiano, che era venerato non soltanto come Augusto in Roma, ma in tutto il mondo, chiamò a se per ragioni di governo Dioscoro, e per la illustre rinomanza di lui sempre di più ed in più modi crescente, non solo lo incaricò di elevatissimi uffici direttivi, ma lo fece immediatamente cittadino romano, lo ricolmò di possedimenti e di grandi ricchezze presso Numanzia, in quella parte di territorio che oggi si chiama Scandriglia" (Prope Numantiam in ea parte, quae nunc Scandriglia dicitur).


Santa Barbara nacque a Nicomedia (oggi Ismit o Kocael in Turchia) nel 273 d.C.. La sua vita riservata, intenta allo studio, al lavoro e alla preghiera la definì come ragazza barbara, cioè non romana. Era una denominazione di disprezzo. E' questo il nome a noi pervenuto da quello suo proprio. Tra il 286-287 Santa Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia poiché il padre Dioscoro, fanatico pagano, era un collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. Quest'ultimo gli aveva donato ricchi e vasti possedimenti in Sabina. Dioscoro fece costruire una torre per difendere e proteggere Barbara durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre che diventarono tre (in riferimento alla Croce) secondo il desiderio della ragazza. Fu costruita anche una bellissima vasca a forma di Croce. Sia la finestra che la vasca non erano altro che i simboli del cristianesimo a cui la ragazza si era convertita. La tradizione afferma che proprio nella vasca Barbara ricevette il battesimo per la visione di San Giovanni Battista. La manifestazione di fede di Barbara provocò l'ira di Dioscoro; essa allora per sfuggire a quest'ultimo si nascose nel bosco dopo aver danneggiato gran parte degli dei pagani della sua villa. La tradizione popolare scandrigliese afferma che essa si rifugiava in una nicchia scavata all'interno di una roccia (dicitura indicata come riparo di Santa Barbara in località "Le Scalelle") e fu trovata per la delazione di un pastore lì presente. Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con la denuncia di empietà verso gli dei e di adesione alla religione cristiana. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi al Signore. Il giorno dopo aumentarono i tormenti mentre la Santa sopportava ogni prova col fuoco. Il 4 dicembre letta la sentenza di morte Dioscoro prese la treccia dei capelli e vibrò il colpo di spada per decapitarla. Insieme a Santa Barbara subì il martirio la sua amica Santa Giuliana, questo avvenne nella zona campestre indicata nei codici antichi con una espressione generica "ad aram solis" o "in loco solis" (denominazione della zona Costa del sole oggi denominata Santa Barbara). Il cielo si oscurò e un fulmine colpì Dioscoro. La tradizione scandrigliese invoca la Santa contro i fulmini, il fuoco, la morte improvvisa, il pericolo ecc. Il nobile Valenzano curò la sepoltura del corpo della Santa presso una fonte (sorgente di Santa Barbara) che diventò una meta di pellegrinaggio per l'acqua miracolosa. Quando l'imperatore Costantino nel 313 consentì di rendere un culto esterno ai martiri, i fedeli ornarono il sepolcro e di seguito vi costruirono un oratorio (che si ritiene del VI secolo). Nel secolo IX decadde dal suo primitivo splendore e nel secolo X si poteva considerare abbandonato a seguito dell'invasione saracena. Passata l'invasione attorno all'anno 1000 fu eretta una chiesa completamente rifatta che esiste ancora oggi. Tra il 955 ed il 969 i Reatini organizzarono una spedizione a Scandriglia (che oggi si trova in provincia di Rieti) e dopo varie ricerche trovarono il suo corpo. Fu sottratto ai ricercatori di corpi santi e portato al sicuro nella Cattedrale di Rieti dove ancora oggi riposa sotto l'altare maggiore. Santa Barbara è la patrona di Rieti e di Scandriglia.


Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)
Santa Barbara fu onorata fin dai tempi più antichi, presso i Siri, i Moscoviti, i Greci ed i Latini. All’inizio come protettrice delle opere fortificate e delle torri in particolare. E’ opinione degli studiosi che Santa Barbara divenne Patrona delle milizie solo dopo l’ invenzione della polvere da sparo. Essa sarebbe stata la protettrice divina dei soldati addetti ai depositi delle polveri e degli ordigni di guerra, così come per i marinai aventi in custodia gli esplosivi a bordo delle navi. È da ricordare che mentre la polvere nera era conosciuta dai cinesi nei primi secoli dell’era cristiana, ma usata solo per fuochi d’artificio, compare in Europa come polvere da sparo solo nel secolo XIV° e viene usata come mezzo di distruzione. Precisamente nella prima metà del XIV° secolo ha inizio il culto dei militari per la gloriosa S anta Barbara, in corrispondenza dell’intervento delle più antiche bocche da fuoco delle milizie pontificie.
Gli artiglieri scelsero la Santa come patrona a cominciare dal 1529. Quale protettrice contro i fulmini, sin dal 1583 nella fortezza di Castel Nuovo a Napoli, i bombardieri riuniti in una associazione, onoravano ed invocavano la Vergine Nicomediense.

Il Papa Pio XII°, il 4 dicembre 1951 proclamava solennemente Santa Barbara di Nicomedia ­ Celeste Patrona degli Artiglieri, dei Marinai, dei Genieri, e dei Vigili del Fuoco italiani.
P.L. Genta

1 commento:

  1. Ringrazio e colgo l'occasione per porgere anche i miei.
    Michele C.

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