TEO E' NELLA SUA CUCCIA E STA SFOGLIANDO COL MUSO ALCUNE
RIVISTE; SFOGLIANDO NEL SENSO CHE PRODUCE STRISCE DI CARTA CON CERTOSINA
PAZIENZA. E' UN PEGNO CHE DEVO PAGARE PER RESTARE CON I MIEI PENSIERI;
MA E' ANCHE UN GROSSO RISCHIO: OGNI FOGLIOLINA DI CARTA DEVE SPARIRE
PRIMA DELL'ARRIVO DELLA CONSORTE CHE NON PERDE OCCASIONE PER TRACCIARE
CONFRONTI, POCO LUSINGHIERI, ALMENO PER ME, TRA LE MIE CAPACITA' INTELLETIVE E
QUELLE DEL CANE. TRA L'ALTRO, DA
QUANDO TEO E' DIVENTATO VEGANO, HO DIFFICOLTA' DI COMUNICAZIONE CON LUI.
UNA SERIE DI RICORDI ATTRAVERSANO
LA MIA MENTE; MI SOFFERMO SU ALCUNI RICORDI DELLA MIA INFANZIA, ALCUNI
PERSONAGGI CHE, PER LE LORO PARTICOLARI CARATTERISTICHE, SI DISTINGUEVANO DA
TUTTI GLI ALTRI.
PERSONE FORSE BANALI, INSIGNIFICANTI, SE MISURATI COL METRO DELLE
QUALITA' CONSIDERATE IMPORTANTI, MA CHE ANCORA
RICORDO COME SE LI AVESSI VISTI IERI. NEL NOMINARLI USERO' IL NOMIGNOLO CON IL QUALE
LI AVEVAMO MARCHIATI.
NAPPIA AMAVA
ESPLORARE IL TORRENTE RUPINARO SCENDENDO DA UN PONTE CON UNA SCALETTA
MOBILE IN FERRO. COSA CERCASSE TRA LE VARIE FOSSE PIENE D'ACQUA E IL
GRETO IN SECCA, NESSUNO LO HA MAI CAPITO. L'UNICA COSA CERTA E' CHE
QUELL'UOMO, SOLO AL MONDO, TRASCORREVA INTERI POMERIGGI NEL GRETO DEL TORRENTE ; OGNI VOLTA DUE
GIOVINASTRI, CON MOSSA FURTIVA, TOGLIEVANO LA SCALA METALLICA LASCIANDO IL
POVER'UOMO IN MEZZO AL GRETO. NAPPIA
NON SI PERDEVA D'ANIMO, PERCORREVA UN LUNGO TRATTO DI TORRENTE FINO AL PROSSIMO
PONTE E, ANCHE SE IN RITARDO, TORNAVA SULLA STRADA. LA PERFIDIA DEI DUE
TEPPISTI, ERA COMUNQUE LIMITATA E MAI SI ERANO PERMESSI DI TOGLIERE ANCHE LE
SCALETTE DEI PONTI VICINI.
GOTTU USAVA
SOLTANTO LA BICICLETTA, FINO AD UNA
CERTA ORA COME MEZZO DI TRASPORTO, DOPO COME APPOGGIO; QUESTO SUCCEDEVA
ALLA SERA, QUANDO, USCITO DALL'ENNESIMA OSTERIA, PORGEVA L'ORECCHIO ALLA VOCINA
CHE GLI CONSIGLIAVA DI NON MONTARE IN SELLA.
I GUAI COMINCIAVANO, ALMENO PER GOTTU, QUANDO, USCITO
DALL'OSTERIA , NON TROVAVA PIU' LA BICI. FORSE I DUE GIOVINASTRI PRIMA
MENSIONATI, FORSE ALTRI DUE, FORSE LA MEMORIA LABILE DEL VECCHIO, QUESTO FATTO
SI RIPETEVA CON PUNTUALITA'.
EPPURE, GLI INSERVIENTI DELL'OSTE CHE A TURNO RIPORTAVANO A CASA GOTTU,
ERANO CONCORDI SU DI UNA COSA: TUTTI GIURAVANO D'AVER SENTITO RISOLINI MAL
CELATI, PROVENIENTI DAL BUIO, FOLLETTI O I TEPPISTI?
IN UNA CASETTA ISOLATA, IN PERIFERIA, VIVEVA SCARPUN, UN
VECCHIO ALTO E MAGRISSIMO CHE GIRAVA PER IL PAESE PARLANDO DA SOLO. MIO PADRE LO CONOSCEVA DA SEMPRE; ERA SCARPUN
UN PROFESSORE DI LETTERE CHE
INSEGNAVA NELL' ISTITUTO TECNICO DA LUI FREQUENTATO. POI UNA SERIE DI TERRIFICANTI EVENTI GLI
AVEVANO TOLTO TUTTO, ANCHE LA SALUTE; E ORA ERA RIDOTTO COSI'.
I DUE GIOVINASTRI, GIA'
MENZIONATI, CANZONAVANO IL POVERETTO CHE,
AVVEZZO ALLE CRUDELTA' DELLA VITA, NEANCHE REAGIVA.
VA BENE, SONO PERSONAGGI
CARATTERISTICI, MA COSA C'ENTRANO COL NATALE?
ECCO, CI STO ARRIVANDO: OGNI ANNO, IO E MIA
MADRE,DONNA ESTREMAMENTE SENSIBILE, IN OCCASIONE DELLE FESTE NATALIZIE,
CONSEGNAVAMO AI POVERI UN PANETTONE E ALTRI DOLCIUMI, PER RENDERE UN PO' MENO
AMARA LA LORO SOLITUDINE.
ANCHE I TRE PERSONAGGI ORA DESCRITTI ERANO VISITATI; MI RICORDO CON QUANTA GRAZIA E GRATITUNINE CI
RINGRAZIAVANO.
UNA COSA NON HO MAI CAPITO: NAPPIA, SCARPUN E GOTTU AVRANNO MAI RICONOSCIUTO NEL
GENTILE GIOVINETTO, CHE PORGEVA LORO IL PANETTONE ,
IL TURPE TEPPISTA, UNO DEI DUE, CHE LI TORMENTAVA DURANTE
GLI ALTRI GIORNI DELL'ANNO?
TEO HA TERMINATO DI
SFOGLIARE LA RIVISTA E SI E' SEDUTO ACCANTO A ME; LA ZAMPOTTA SUL MIO
GINOCCHIO, GLI OCCHI FISSI NEI MIEI, LA LINGUA
A PENZOLONI, GUARDO L'OROLOGIO: SONO LE 17,30; IL SEGNALE LANCIATO DAL CANE E' CHIARISSIMO,
E' L'ORA DEL TE CON I PASTICCINI. IN REALTA' LA SUA DIETA VEGANA E'
PIUTTOSTO ELASTICA. CHISSA'
PERCHE' LE FESTE NATALIZIE MI HANNO SEMPRE CARICATO DI UNA VAGA MALINCONIA, FIN
DA QUANDO ERO BAMBINO.
EPPURE ALLORA C'ERA UNA VITA DAVANTI A ME CHE MI ATTENDEVA, ADESSO INVECE COSA MI ATTENDE..?
GUARDO LE LUCI DEL PRESEPE, OSSERVO TEO SGRANOCCHIARE I SUOI
E I MIEI BISCOTTI, SORSEGGIO IL MIO E IL SUO TE... CORAGGIO, NON E' DETTO
CHE TUTTO SIA PERDUTO... DEVE ANCORA
PASSARE LA BEFANA.
Massimo RICCOBALDI
NONOSTANTE IL PESSIMISMO DI OLIVIERO, IO SONO CONVINTO CHE QUALCHE LETTORE DEL BLOG ANCORA ESISTA.
RispondiEliminaCORAGGIO, DUNQUE, NON LASCIATEMI IL MONOPOLIO DEI POST.
GIOVANNI, FRANCESCO, MARCO, MASSIMO G......MA CI SIETE ANCORA?
UN ABBRACCIONE,
MAX.