Era saggio, nonché opportuno, far passare qualche ora dall’amara conclusione della finalissima Italia-Spagna, prima di fare qualche considerazione –rigorosamente personale- su questi Europei 2012 di Polonia ed Ucraina.
Da un punto di vista calcistico, possiamo dire che ci andata oltre le più rosee aspettative: eravamo partiti come cenerentola, eravamo riusciti pure a trasformare la zucca in carrozza con tanto di “traino ad otto”, avevamo preso parte al ballo del Principe....non siamo riusciti solo a calzare la scarpina: forse, perché non avevamo nemmeno più la forza per alzare il piede!
Non è certo una consolazione, specie quando ci si era fatti la bocca buona; però, possiamo dire con tutta onestà che, da quell’infausto ed umiliante “Sudafrica 2010”, abbiamo fatto un bel passo avanti: un passo che ci ha avvicinati al salotto buono del Calcio continentale, con buone e concrete prospettive per quello mondiale.
Bellissima è stata, invece, la partecipazione convinta ed anche a tempo dei giocatori (ma anche della panchina e del pubblico) all’Inno; forse penseranno che “coorte” sia una “corte” con una “o” in più (come sembra abbia spiegato Totti a De Rossi che gli aveva chiesto...ma che vor dì?!); resta il fatto, però, che cantavano ed erano convinti e partecipi di quello che stavano facendo.
Non mi va né ne ho le competenze per giudicare le scelte tecniche (alla fin fine, però, rivelatesi azzeccate) o il rendimento dei singoli che hanno dato tutti il massimo, in termini sia tecnici che fisici; mi resta solo il cruccio che Giggetto, nonostante i continui, accorati solleciti, non sia riuscito a risolvere il “caso Montolivo”.
Quello che vorrei commentare, invece, è il contorno in cui la manifestazione si è svolta; un contorno che è stato dominato dai servizi RAI e dalle “esternazioni” dei soliti radical chic che, forse per giustificare la propria esistenza, non si sono fatti scrupolo di offrire il meglio di sé, in termini di luoghi comuni e di qualunquismo.
Partiamo dalla RAI. Che la TV pubblica fosse alla frutta (ma io credo, all’ammazzacaffé) è un dato di fatto e non solo nell’ambito sportivo; quello che ci ha “offerto” nella circostanza credo rappresenti l’apoteosi del dejà vu che, però forse in un eccesso di fiducia, credevamo di non essere costretti a vedere più.
Personaggi “in studio” che pontificano, conduttori che non conducono un bel niente, hanno dato un’immagine di dilettanti allo sbaraglio, in raffronto dei colleghi delle TV a pagamento; per non parlare dei telecronisti, specie quelli tecnici, il cui “tecnico” raggiungeva vette eccelse del tipo “questo è fallo”, “la sfera era uscita” , "non dobbiamo buttar via la palla” etc. etc., per non parlare del continuo e perdente conflitto con la Lingua italiana, che ha visto D’Amico insuperato ed insuperabile protagonista.
E veniamo ai “tuttologi”, quella categoria di autoproclamati “eletti” che si arroga il diritto di intervenire su tutto e su tutti, assumendo sempre atteggiamenti controcorrente, riuscendo sempre a rovinare la gioia ed il legittimo orgoglio di un intero Popolo, foss’anche per una semplice partita di pallone.
Certo, da “radio padania” non ci si poteva aspettare altro: sarebbe come pretendere che un asino voli!
Ma da Travaglio e da Grillo –che pure stupidi non sono- mi sarei aspettato che, per una volta, fossero stati capaci di rinunciare al loro pessimismo cosmico e avessero vissuto l’evento per quello che era: un effimero momento di esaltazione che è proprio di qualsiasi Popolo, a qualsiasi latitudine.
Non c’era certo bisogno delle loro acide filippiche per ricordarci dei legami tra le banche e le (maggiori) società calcistiche spagnole; così come non c’era bisogno per ricordarci degli scandali-scommesse; hanno voluto ergersi, ancora una volta, a censori duri e puri ma, a mio avviso, l’hanno fatta fuori dal vaso: se tacevano era meglio per tutti, soprattutto per loro!
Prossimo appuntamento: dopo la finalissima (con l’Italia logicamente) del Mundial brasileiro!!!
Un abbraccio a Tutti,
Ettore.
D'accordo con Ettore quasi su tutto. Ho abbandonato di seguire il mondo del calcio da quando sono emerse le "combines" sportive, anche perchè lo ritenevo uno sport non permeabile alla corruzione, essendo ventidue le persone in campo. Non pensavo che bastava corromperne tre o quattro per pregiudicare i risultati di una partita: non si sa poi se effettivamente sia così. Sugli ultimi campionati svoltisi, che ho seguito, penso che la finale doveva essere disputata tra Spagna e Germania. Non abbiamo vinto noi con la Germania. E’ notevolmente più forte; penso abbiano perso loro: per paura di perdere, perché fortemente contratti, perché non entrati in partita, perché si sono sottovalutati, insomma per motivi più che altro di natura psicologica che ha coinvolto tutta la squadra. Se la partita fosse stata giocata due ore dopo, forse non avremmo vinto. E mi sbilancio affermando che la finale l’avrebbe vinta, con molta probabilità, la Germania.
RispondiEliminaDetto questo, ho apprezzato moltissimo le considerazioni finali del CT Prandelli quando ha detto che “siamo vecchi”, che “ … dobbiamo ringiovanire..”, pena il fallimento nei campionati mondiali. Ha avuto coraggio nel profferire la verità, al momento opportuno. Non come i politici che tutto fanno per solo mentire. E mi sono meravigliato poc’anzi quando al tg la 7 ho sentito la cronista dire che Visco, il Banchiere per eccellenza, ha detto che quello che il Governo sta facendo in campo economico contro la crisi è praticamente inutile. Occorre combattere realmente la corruzione, la criminalità politica in breve, eliminare una burocrazia insulsa che sta bloccando la piccola e media economia, convincere la Merkel che lo spread al 20% dipende dall’Italia ed il restante 80% dipende dalla politica tedesca che fa pagare a tutti, meno alla Germania, il mantenimento della moneta unica in Europa. In soldoni, dice Visco, questo costo è pari, nel solo 2012, a circa 40 miliardi di euro, ossia a tutto il ricavo della spending review previsto per i prossimi tre anni, appena varata con decreto. Accidenti che coraggio. Finalmente. Perché solo ora? E perché deve dire lui la verità, pur parziale, anziché Monti?
Caro Marcello per entrare un pochino nell'argomento della corruzione ti segnalo il libro dal titolo "Pallone Crminale" in merito al quale ho riportato nel sito www.voxmilitiae.it una piccola recensione. Altro che corrompere due o tre persone. Nulla è impermeabile, ma questo non significa che dobbiamo abbandonare il calcio. altrimenti dovremmo chiudere il parlamento.
RispondiEliminaNon capisco come puoi dire che la Germania è più forte di noi. Con un'adeguata preparazione e uomini al 100% potevano confrontarci degnamente con la Spagna (come avvenuto in passato). Purtroppo la cabala vuole che quando vinciamo con la Germania perdiamo la finale.
Ciao Zeta
La Germania l'ho valutata per il gioco espresso in campo: è mi era parso molto solido. Quella vista con l'Italia era un'altra Germania. Di là dalla cabala: è la Germania che ha fallito o è merito del nostro gioco che non ha consentito alla Germania di esprimersi secondo le proprie possibilità? Dimmi tu, Zeta. Circa la corruzione: il gioco del calcio segue ciò che accade nel mondo lobby-affaristico: la corruzione si spreca. Nella prima vera inchiesta, portata avanti dal nucleo operativo del Reparto Operativo di Roma, mi sono dovuto "smarcare" dai Superiori per non "danneggiare" più di tanto un bravissimo ragazzo "maggiore" che aveva compiuto il suo dovere fino in fondo. Per il resto, mi attengo ai fatti. Si sa: Ganzer e Riccio sono stati pesantemente condannati (o tu pensi che i tribunali siano scevri da contaminazioni criminal-mafiose?), e non è dietrologia, per aver realmente e con tutti se stessi combattuto la grande criminalità, prima terroristica e poi mafiosa, mentre per i chiari e documentati fatti di Genova, gli operatori sul campo hanno sì pagato, ma De Gennaro,il più responsabile di tutti, a differenza degli altri assolto in Cassazione, è stato altamente premiato. Per se medesimo o anche per tutti gli altri? Vedrai, dalla sua posizione, farà in tempo a recuperarli, in silenzio, uno ad uno. E' peggio questo o è peggio il fatto che Borsellino, sia stato chiamato, oggi ormai è noto, con una scusa, al Ministero dell'Interno per fargli interrompere il colloquio investigativo con Mutolo che gli stava rivelando responsabilità precise su uomini dell'apparato "giustizia"? La corruzione è così chiamata perchè "corrompe", come la morte. Io ancora non ho capito cosa vogliamo in Italia: la morte, forse? Chi può, se ne va dall'Italia. Domandati dove. E domandati: chi resta accanto ai figli di coloro che non possono, non vogliono andarsene? Un carissimo abbraccio, Marcello
RispondiEliminaCaro Marcello sono in sintonia con te sulla corruzione, ma penso che esista anche in altri Paesi. Conosco la storia di Borsellino e mi sono fatto una cultura sulla mafia leggendo, ma certamente ne sai più di me.
RispondiEliminaTuttavia, per il calcio insisto: siamo più forti della Germania. Il calcio è fatto anche di tattica.
Ciao Zeta