giovedì 1 ottobre 2015

UN GIORNO, FORSE .....





 Charles De Brosses, magistrato, filosofo e politico francese, scriveva così da Roma nel 1740:      
“ La forma di governo è quanto peggio si possa immaginare: giusto il contrario di quello che Macchiavelli e Moro avevano immaginato. Figuratevi cosa può essere una popolazione composta per un terzo di sacerdoti, per un terzo di persone che lavorano poco e per un terzo di persone che non lavorano affatto. “
Di consistente, gli Stati Pontifici avevano solo il territorio e la popolazione. Dal Tirreno all'Adriatico comprendevano il Lazio,l'Umbria, le Marche, la Romagna e parte dell'Emilia. Si chiamavano Stati appunto perchè uno Stato non c'era. Millesettecento anni creano una mentalità radicata e immutabile. Un guazzabuglio di poteri, di inefficienza, di incompetenza caratterizzavano il regime papalino. Tutto era saldamente in mano a una burocrazia composta da oltre 53.000 sacerdoti, l'elemento laico faceva capolino solo se rientrava nella clientela di qualche alto prelato. Una teocrazia rigida, chiusa a tutto ciò che si presentava come nuovo,soffocava ogni forma di libertà; il ricorso ad eserciti stranieri per ripristinare il potere temporale del “discendente” di Pietro era l'ultima pennellata in questo quadro di sopraffazioni.
I papi Farnese, Borghese, Barberini Sforza, Odescalchi, ed altri ancora, avevano formato una aristocrazia concedendo ai loro familiari titoli e blasoni. Tra questa nobiltà “ nera” e il clero non ci poteva essere competizione; erano legati da vincoli di sangue. Il Cardinale diventava Principe e, purtroppo, viceversa. La via al papato era spianata con o senza intervento dello Spirito Santo.     Quando un Papa veniva eletto, i suoi familiari erano iscritti d'autorità nel “Libro d'oro” del patriziato romano e il giro ricominciava.
A Roma esisteva una forma caricaturale di borghesia, quella che ancora oggi va sotto il nome di “generone”; borghesia formata da famiglie che di padre in figlio si tramandavano alcune professioni come quelle di notai, cancellieri, medici, anch'essi naturalmente al servizio della chiesa.
In altri Stati italiani il seme illuminista diede i suoi frutti perchè a concimarlo c'era la borghesia. Il”generone” romano vi era assolutamente refrattario. Gli unici luoghi in cui gli ospiti stranieri trovavano accoglienza e la possibilità di presentare le nuove idee, erano i salotti dei nobili e dei cardinali. Potevano sì parlare, ma chi li ascoltava era puntellato al sistema e quindi completamente refrattario. A Roma, la cultura restava strettamente legata al potere, unico datore di lavoroe fonte di qualsiasi carriera.
L'unico ceto vivo e vero era il popolino:ignorante, irrequieto, superstizioso e scansafatiche, a volte sanguinario, ma festaiolo, dotato di un suo sarcasmo mescolato a scetticismo.
Proprio dal popolino venivano reclutata la polizia, teppisti mal pagati, violenti e ottusi. Di loro dice Dupaty:”dei briganti privilegiati che fanno guerra a briganti non privilegiati.”
Il cardinale Lambertini, eletto papa col nome di Benedetto XIV, definì quello pontificio un regime ”dove il papa comanda, i cardinali disobbediscono e il popolo fa ciò che vuole”. Questo sant'uomo fu una delle poche luci in queste tenebre.

Eppure anche in questo pantano, spiriti illuminati, liberi e forse sognatori riuscirono per cinque mesi a fondare la Repubblica romana. Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi sperarono invano di aver dato l'esempio al popolo.  Roma, per quel breve periodo, fu luogo d'incontro e di confronto tra molte figure del Risorgimento, accorse da tutta Italia tra cui Garibaldi e Mameli.      Fu banco di prova di nuove idee democratiche che sarebbero diventate realtà in Europa solo un secolo dopo. I cannoni francesi (ecco ancora lo straniero invocato dal successore di Pietro) misero fine a questo sogno.
Lo Stato pontificio non ha mai visto di buon occhio, nel corso dei secoli, la formazione di uno Stato italiano, situazione che avrebbe urtato contro il potere e i privilegi della corte papalina e dei patrizi romani. Pio IX, dopo Porta Pia, si chiuse in uno spendido isolamento durato otto anni dopo aver trasformato Re, Governo, Parlamento e Popolo italiano in una congrega di scomunicati.
L'effetto di tale atteggiamento pesò moltissimo sulle anime semplici dei fedeli, specie meridionali che ancora non avevano digerito l'annessione al nuovo Regno. Teniamo conto che il papa da pochi mesi aveva ottenuto l'approvazione di un dogma sulla sua infallibilità in materia religiosa e morale. Ma questo distinguo non era certamente colto dal fedele analfabeta , per lui il papa era infallibile e basta. Certamente è merito anche suo se fatta l'Italia non sono stati fatti gli Italiani.
L'interferenza della Chiesa sulla vita nazionale continuera' negli anni successivi, e ancora oggi....
Chissà se un giorno un papa, magari amante della storia, avrà il coraggio di riconoscere l'azione frenante della Chiesa sulla nascita del Regno d'Italia, prima, e sulla creazione di una coscienza nazionale, dopo. E magari chiederne scusa agli Italiani.
Chissà, forse un giorno....
   Massimo RICCOBALDI

 




19 commenti:

  1. Caro Massimo, parlare male della Chiesa e' come sparare sulla Croce Rossa. Per quanto riguarda il passato, che tu hai ricordato con la nota competenza, bisogna anche considerare il "buono" che per me e' rappresentato dalla difesa della civiltà, dell'arte, della cultura e via dicendo. Più recentemente penso che se non divenimmo una repubblica sovietica, e non e' poco, lo dobbiamo anche a qualche Papa. Un saluto. Giovanni

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    1. Massimo RICCOBALDI3 ott 2015, 19:36:00

      Carissimo,
      intanto grazie per il commento.
      Caratteristica della Croce Rossa di ogni tempo, è sempre stata la neutralità; la stessa cosa non si può dire della Chiesa.
      Per quanto riguarda la mia critica, essa è interamente rivolta alla sua politica e non al Magistero che in quanto credente rispetto.
      Superata la piaga del potere temporale, la Chiesa ha continuato nel bene e nel male a condizionare la vita nazionale. Per circa cinquant'anni la politica nazionale è un gioco, "una cosa nostra" tra un partito sovietico, che di italiano aveva solo parte del nome, e un altro partito sorto con la benedizione della Chiesa a cui si ispirava in ogni azione.
      Dopo il Concilio Vaticano II queste due forze hanno trovato il loro punto d'incontro frutto di "un dialogo". Non per nulla è sorta una nuova parola "cattocomunista" che certo di giornalistico ha ben poco. Un Sant'Uomo, Giovanni Paolo II, ha smascherato il vero volto del comunismo e con la sua azione costante e illuminata ha contribuito alla sua caduta.
      Oggi le cose sono ancora cambiate; la politica dell'attuale pontefice, che sotto certi aspetti mi ricorda quella peronista, è in perfetta sintonia con quella cattocomunista dell'attuale classe dirigente italiana.
      Era difficile ieri per un patriota essere cattolico, resta difficile oggi.
      Un salutone, Massimo.

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    2. Massimo RICCOBALDI5 ott 2015, 20:36:00

      Caro amico,
      visto che siamo rimasti in pochi a dialogare sul blog, consentimi di approfondire la mia risposta al tuo gradito commento.
      E' vero la Chiesa ha difeso molte volte la nostra civiltà, la nostra Fede, io stesso ho citato l'illuminata opera di PIO V e INNOCENZO XI. Ma non sempre è stato così.
      Per quanto concerne l'arte, consentimi una semplice considerazione: se tutti i papi, nel corso dei secoli, avessero avuto la stessa mentalità pauperistica dell'attuale pontefice, probabilmente oggi non avremmo le meraviglie di Michelangelo, Bernini, Giotto,Vasari, Donatello, Brunelleschi...e tanti alri. Veri monumenti alla nostra Fede.
      Non smettere di scrivere. Un abbraccione,
      Massimo.

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  2. Per quanto ne so PioV non fu particolarmente mite e misericordioso: potenziatore dell'Inquisizione , egli stesso ne fu importante rappresentante, Esilio' gli ebrei dallo Stato Pontificio. Cade proprio in questi giorni ( 7 ottobre ) la festa della Vittoria ( di Lepanto ) da Lui cercata e raggiunta il cui ricordo fu elevato a Festività religiosa. Per quanto attiene l'arte e' proprio quello il grande merito che riconosco alla Chiesa. Ciao.Giovanni

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  3. Cari Amici
    Massimo ha purtroppo tracciato un quadro forse ancora troppo benevolo del potere che la chiesa ha esercitato nei confronti del nostro paese..... Non chiamerei poi sant' uomo Giovanni Paolo II, perché se puo essere vero che ha contribuito alla caduta del regime comunista, ha comunque tradito e con lui Benedetto , lo spirito del Concilio voluto da Giovanni XXII.
    Grazie di aver vivacizzato il Blog.
    Domanda estenporanea ma che non dovrebbe esserlo per Voi. Che ne pensate dell'F35?
    Massimo Garin

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    1. Massimo RICCOBALDI7 ott 2015, 20:20:00

      Caro amico,
      credo che Giovanni PaoloII abbia avuto il grande merito d'aver arginato gli eccessi di una mal interpretata applicazione del Concilio VaticanoII. Hai presente cosa succede ad una bottiglia di spumante privata del tappo, dopo essere stata ripetutamente agitata?
      Per quanto riguarda la domanda sui cacciabombardieri F35 (ma cosa c'entrano col papa? )
      credo che tu ti riferisca non tanto ai dati tecnici e al loro futuro impiego tattico, ma al loro impiego politico- strategico e al loro costo. Io dico soltanto che l'attuale Ministro della Difesa proviene da un'area politica che non può certamente considerarsi militarista, eppure....
      Esistono colleghi più qualificati di me per fornirti una risposta, ma stanne certo che non lo faranno.
      Se vuoi io posso dilungarmi sugli F 24( modello semplificato o integrale) che mi tormentano diverse volte l'anno. Grazie per avermi riconosciuto il merito d'aver vivacizzato il Blog.
      Un abbraccione,
      Massimo R.

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  4. Cari amici, vi sottopongo una lettera al Direttore che non ho avuto l'ardire di pubblicare, per...non essere di scandalo: ma avrò fatto la scelta giusta? In questo per me difficile momento di vita spirituale, mi sento di esternare tutto solo a voi , miei cari amici accademici.

    Gentile Direttore, sono uno dei tanti cattolici che è stato toccato dalla triste storia dei migranti.
    Per farla breve, pur vivendo in Toscana, alcuni mesi fa ho voluto dare rifugio ad una famiglia siriana (marito, moglie, due figli) nella mia seconda casa in Lombardia (in un Comune a guida non leghista).
    Non l'avessi mai fatto! Le integerrime norme burocratiche hanno ..silurato i miei buoni intendimenti di aiuto verso il prossimo e, badi bene, la cosa più terribile è che ,purtroppo, devo dire che la burocrazia, incredibilmente tempestiva e coerente nelle procedure, ha agito correttamente nel merito!!!
    Non so se sono perseguitato dalla nuvola di Fantozzi, ma Le comunico che oggi ho tre pendenze cui devo far fronte: l'Agenzia delle Entrate, che mi ha contestato la non registrazione del contratto di affitto (anche nel mio caso di comodato d'uso gratuito); il Comune, che mi ha inviato un avviso bonario di integrazione della tassa dei rifiuti ( da 2 a 4 persone); la Questura, che ha espressamente invitato me, dopo la mia comunicazione entro 48 ore della residenza in casa dei 4 siriani, a "regolarizzare la loro posizione" ( chi? Io devo andar da Assad a chieder i loro documenti?).
    Avevo proposto alla famiglia siriana di farmi alcuni lavoretti in giardino: glielo ho proibito tassativamente! Non vorrei la 4 istanza dell'INPS in veste di gestore di lavoro nero!!!
    capisco tutto, ma l'Italia fa veramente piangere!
    (lettere firmata)

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  5. Cari amici, un poco in crisi, mi sento di rispondere in parte a MaX il grande ed a voi tutti.
    Non entro nel merito dei vostri dotti commenti storici circa la Chiesa e la nascita dello Stati Italiano: si potrebbe sempre sostenere (al di là di ogni considerazione spirituale) che lo Stato della Chiesa è stato comunque soggetto ad una vera occupazione armata, al di fuori di qualsiasi legittimità istituzionale...
    Ma esco subito da questa polemica e mi butto, anima e corpo (letteralmente...), su una problematica moral-religiosa.
    Un libro di Cesare Marchi "GRANDI PECCATORI; GRANDI CATTEDRALI" sosteneva la tesi secondo cui, grazie ai peccati degli uomini (soprattutto ricchi), siano state costruite le grandi Cattedrali europee, a mezzo di donazioni in suffragio e di offerte fatte per ottenere il perdono divino.
    E' stata una fortuna per l'Arte, ma una disgrazia per la morale, che fece nascere la triste storia della vendita delle indulgenze (con cui si costruì anche San Pietro).
    La domanda è:il soffio dello Spirito Santo c'era anche allora?
    Il Papa, mio e vostro, invita oggi il Sinodo alla misericordia ed alla comprensione di ...tutto e tutti, perché Dio ci ama e ci perdona.
    Ma vi ricordate negli anni della nostra adolescenza e giovinezza quale Dio ci veniva rappresentato? Un Dio castigatore, giudice inflessibile, severo e con l'Inferno pronto per l'uso per i miseri peccatori, con regole ferree ben chiare e delineate dalla dottrina (nell'atto di dolore si citava "...perché peccando ha meritato i vostri castighi").
    E chi parlava era la Gerarchia "terrorizzante" dei discendenti di Pietro, mica le beghine del condominio!
    La domanda è: il soffio dello Spirito Santo c'era anche allora?
    Sì, va bene che per definizione la Chiesa è "meretrice e sempre migliorabile", ma, cavolo, dal Dio giudice accigliato al Dio di oggi, misericordioso e che tutti perdona, c'è una virata di 180 gradi.
    Ricordo le mie lunghe discussioni con Massimo a Torino: egli, profeta migliore di Isaia,mi disse "Marco, la Chiesa non morirà mai, perché sa adattarsi a tutte le esigenze dei tempi; ma questo è trasformismo meschino, non Provvidenza Divina".
    Io, con Nicla, avevo entusiasticamente abbracciato il movimento dei neo-catecumenali, riscoprendo la via della Fede grazie ad un semplice messaggio: Dio ci ama così come siamo, sempre e comunque.
    Il bigottismo, la doppia morale, il perbenismo dei Sacerdoti di allora nella Parrocchia "vip" di Santa Barbara mi facevano sentire quasi eretico, poiché cercavo un Dio Padre e non patrigno.
    Dopo 45 anni il Papa è arrivato al .. mio 1970!
    A volte la scelta giusta è cambiare direzione, dice una pubblicità di igiene intimo per le donne.
    Sarà questo il messaggio del Sinodo della famiglia (=resa mondana), che ipotizzerebbe famiglie aperte, convivenze plurime e variegate, gay, divorziati, lesbiche, pedofili, abortisti tutti felici, perdonati e abbracciati?!
    La domanda è: il soffio dello Spirito Santo c'è anche oggi?
    Cari amici, sono in piena crisi!
    Io, anticomunista viscerale, mi trovo a "tifare" per Putin che salvaguarda principi morali, da tutti considerati obsoleti e superati.
    Io, assertore di una coerenza religiosa, mi trovo al fianco della morale mussulmana, più lineare della sinusoidale linea cattolica.
    Io, convinto ricercatore del Divino, mi trovo a contestare direttive, scelte, indirizzi propagandati proprio dall'attuale Successore di Pietro.
    Forse è ora che faccia come Pascal, il quale, nell'ultimo anno della sua tormentata vita, si ritirò in un silenzio totale, isolandosi da tutto e tutti.







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  6. Per finire, mi sento un po' vecchio e ..fuori posto!
    Soprattutto oggi che sto soffrendo moltissimo per gli sviluppi della malattia di Ettore, sento il bisogno di ..pregare, da solo, verso il Dio del Vangelo, che per me è e resterà l'unica risposta di vita.
    Ultima coincidenza: sapete che cosa ha regalato il Papa a quel vile di Fidel Castro, in cambio della croce con falce e martello? Il libro "VANGELI SCOMODI" di Pronzato, che Bruno ed io leggevamo già al tempo dell'Accademia ( ti ricordi, Franco Pizziconi?)
    Lo Spirito Santo soffia e soffierà ancora....
    Marco

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  7. Massimo RICCOBALDI7 ott 2015, 15:15:00

    Amico carissimo,
    è un piacere risentirti e ricominciare le nostre conversazioni torinesi.
    Quello che tu dici, quasi commuove perchè esce da un travaglio interiore degno del massimo rispetto.
    Pregare il Dio del Vangelo, tu dici...Sai cosa diceva mio padre? " Massimo io credo che Cristo, il Verbo incarnato, quando è sceso in terra, ha decisamente sbagliato pianeta: troppo elevato il Suo messaggio, impraticabile per noi".
    Ha voglia di soffiare lo Spirito Santo....
    Grazie per avermi ricordato,
    Massimo.

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  8. Mi riferisco al primo intervento di Marco: a primavera, come prevedono le nuove norme, ho integrato la ultra ventennale comunicazione di detenzione armi con la certificazione medica ora richiesta Risultato ho dovuto procurarmi una perizia di un perito balistico del tribunale che attestasse che le mie armi antiche erano antiche. Inoltre una mattina ho ricevuto la gradita visita di due cortesi agenti venuti a controllare il tutto. Evidentemente la nostra preparazione professionale non ci consente, per la burocrazia, di stabilire se un'arma è antica o meno. Non sono in grado di elevarmi alle altezze delle ulteriori e senili considerazioni di Marco ma posso solo dire che sono contento della mia età che mi consentirà di non sopportare, ancora per moltissimo, il mondo, ed in particolare il mio paese, così come sono diventati. Un saluto. Giovanni.

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  9. E' la prima volta che il mio nome appare sul Blog. Pur non facendo parte direttamente della vostra Famiglia seguo con curiosità i vostri scambi di opinioni.
    Mi permetto di rivolgermi all'autore del presente post e ad un suo commentatore chiamandoli per nome.
    Massimo muove una critica al potere temporale della Chiesa, ma non si ferma lì; attacca anche le interferenze della Chiesa sulla politica nazionale dall'unificazione al secondo dopoguerra e non risparmia neanche l'attuale Pontefice, e non solo per gli atteggiamenti politici... Eppure si definisce"credente". Ma di quale religione?
    Non è forse il Papa il successore di Pietro e la Chiesa la Sposa del Cristo?
    Mi rivolgo ora a Marco. Partito da un cammino neocatecumenale, il suo più probabile sbocco lo avrei visto nei Carismatici del Rinnovamento Spirituale. Nel loro modo comunitario di pregare, nei loro particolare modo di relazionarsi. E invece...ha subito il fascino di un Vangelo "sine glossa" tanto caro a S. Francesco.
    C'è chi si rifà al Vangelo per invocare accoglienza e misericordia per tutti, ignorando le ricadute pratiche della vita di ogni giorno ( proprio Marco ce ne descrive alcune.)
    Orbene perchè allora non rifarsi al Vangelo anche per altri aspetti: perdonare a chi ti offende quindi chiudere carceri e tribunali; dare anche la tunica a chi ti chiede il mantello; strapparsi l'occhio ed amputarsi il piede o la mano che ti inducono al peccato?
    Se ci sforziamo di adeguare queste terribili parole col nostro modo di vivere, facciamolo anche per l'invito di aprire le porte a tutti. Sublime ma contro ogni logica umana, e noi siamo uomini.
    IGNAZIO.

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    1. Massimo RICCOBALDI15 ott 2015, 16:21:00

      Caro amico sconosciuto,
      in parte hai ragione, faccio fatica a riconoscere nella figura del papa il successore di Pietro e nella Chiesa la sposa del Cristo. Credo, comunque, occorra tanta prudenza e tener ben distinti gli aspetti politici da quelli religiosi. Ma è sempre possibile?
      Massimo

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    2. Io credo che le contraddizioni evidenziate da Ignazio siano evidenti. Non si può criticare Papa Francesco per la Sua apertura al mondo e alla misericordia per poi stigmatizzare i danni causati da una Chiesa politicizzta. Non si può invocare il Vangelo come vera fonte di ispirazione per poi criticare Papa Franceso per la Sua attività di pastore di anime (anche se quell'anima è comunista o mussulmana). Che la Chiesa abbia commesso molti errori è un fatto incontestabile così come è piuttosto evidente che Papa Francesco stia esercitando il proprio mandato con l'unico obiettivo di far riavvicinare la religione Cristiana alla gente. Chi ha voglia di ragionare con dati staitistici alla mano non farà fatica a vedere come, nei dieci anni antecedenti la nomina di Francesco, ci sia stato un calo netto dei battesimi delle cresime e delle comunioni. Papa Francesco, rifacendosi alle parole del Cristo, sta cercando di invertire questa tendenza al laicismo ateo e chi fa veramente politica sono coloro che criticano il Suo modo di essere. Una decina di giorni fa, ho letto un articolo di un giornalista di cui non ricordo il nome (forze Socci o qualcosa del genere) ma dalla cui biografia ho capito che era passato da una estrema sinistra a Comunione e Liberazione e sono rimasto disgustato da come si è capaci di infangare l'altrui opera quando questa va contro i reali interessi del gruppo di appartenenza. Un caro saluto a tutti
      Francesco

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    3. Francesco Miredi16 ott 2015, 11:16:00

      Se qualcuno si domanda quali, a mio avviso siano i reali interessi, li racchiuderei nel: esercizio del potere politico; clientelismo nelle strutture pubbliche; esercizio illecito di attività finanziarie; omertà su vizi contro la morale.
      Francesco

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    4. Caro Francesco,
      Leggo su Wikipedia:"Antonio Socci( Siena, gennaio '59) è un giornalista e scrittore. Di famiglia proletaria, figlio e nipote di minatori, negli anni del liceo milita nella sinistra per poi approdare nel '77 a Comunione e Liberazione da cui in tempi recenti si è distanziato e a cui non ha risparmiato vivaci critiche".
      Nel '77 Socci aveva diciotto anni, quindi credo gli si possano perdonare gli anni trascorsi all'ombra della "falce e martello". Non dobbiamo essere troppo severi.
      E' stato un piacere leggere ancora i tuoi commenti.
      Un abbraccione,
      Massimo

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    5. Massimo RICCOBALDI19 ott 2015, 21:00:00

      In contrasto con quanto afferma l'amico Francesco, mi risulta che " l'annuario Pontificio 2015", pubblicato in data 17 aprile, affermi:
      "NEL PERIODO CHE VA DAL 2005 AL 2013 I CATTOLICI BATTEZZATI NEL MONDO HANNO REGISTRATO UNA RAPIDA CRESCITA CON UN INCREMENTO PERCENTUALE DI OLTRE IL 12%, PASSANDO DA QUASI 1115 A 1254 MILIONI."
      Salutoni,
      MASSIMO

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    6. Massimo RICCOBALDI22 ott 2015, 08:19:00

      MODENA, 22 OTTOBRE 1968: IO C'ERO!

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  10. Francesco Miredi24 ott 2015, 13:46:00

    Prima ricevevo i commenti sulla mail e, conseguentemente, avevo modo di rispondere tempestivamente; ora non più e rispondo solo oggi al commento di Massimo, datato 19/10/2015, semplicemente perchè l'ho visto solo oggi. I dati sui battesimi, le comunioni e le cresime che io avevo analizzato, erano stati presi da uno studio di tre giornaliste (S. Caltanisetta, L. Carema e S. Sansonetti) le quali, nel 2011, analizzando i dati ISTAT, i dati provenienti dal Ministero dell'Istruzione e i valori forniti dall'Annuario Stataistico Vaticano, erano giunte a determinare in circa il 20% la diminuizione dei battesimi nel primo anno d'età rispetto al 1999, nel 2,5% la dinuzione della comunione e nel 4% la dinuzione delle cresime (i dati riguardano l'Italia). Ho letto l'articolo a cui Massimo si riferisce, intitolato "aumento dei battesimi e calo delle vocazione" il quale dice anche che la crescita, nel mondo, è in linea con l'aumento demografico e che è riscontrabile in Africa e in Asia. Caro Massimo a tuo parere questi dati, a tuo dire in contrasto con i miei, danno ragione alla tua tesi?. Un abbraccione Francesco

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