lunedì 5 novembre 2012

La forza dei sentimenti

Qualche giorno fa, un AGM o “Allievo qualsiasi” del 150° ha fatto pervenire la lettera sottostante, nella quale, con un’ invidiabile maestria dialettica, ha saputo trasfondere tutta la forza di un radicato e mai sopito sentimento di affetto e di riconoscenza per il Nostro Comandante.; così com’era, è stata inviata ad uno dei figli.
Leggetela quella lettera, Ragazzi,  così come leggete la sintesi della risposta: Ve ne verrà un indubbio arricchimento morale, una benefica sensazione di pace interiore, un anelito di giustificato orgoglio per aver contribuito alla serenità –seppur momentanea- di un Uomo che Noi tutti amiamo e che è sempre più prigioniero dell’età.
Tutti i “commenti” Gli verranno recapitati.
Un abbraccio,
Q.d.B.



Il nostro Comandante, il Comandante per antonomasia , ha raccolto intorno a se' l' affetto e la stima dei Suoi ex Allievi, frequentatori di Corso mentre Egli comandava il Battaglione. Sono passati ventiquattro anni da quando quel Corso ha celebrato il ventennale; in quella circostanza il Gen. Duranti , nel pieno delle forze, ha ricevuto da tutti i presenti attestazioni di affetto e di gratitudine per come aveva assolto il Suo difficile compito di formatore e di Comandante. A Lui veniva riconosciuta, in particolare, la capacità di valutare ogni cosa con grande serenità , la comprensione verso giovani in crescita che dovevano raggiungere l' ambizioso obiettivo di diventare a loro volta comandanti di uomini, la pacatezza nelle decisioni da assumere a fronte di ordini che non sempre collimavano con il buon senso e le necessità contingenti dei frequentatori.
E, già allora , il nostro Comandante, a noi che eravamo ormai uomini esperti, appariva un Mito che aveva a cuore le sorti di ciascuno di noi, giudicati come non meglio si poteva . Gli anni sono passati , abbiamo superato il trentennale, abbiamo festeggiato in più occasioni, tutte gioiose, i quaranta anni , ci siamo messi sull' attenti, in pochi o tanti a seconda dei punti di vista, dinanzi al Sacello Sacro del Vittoriano. Una vita dedicata alla Patria sia da quelli che l' hanno passata in armi, sia da coloro che, pur avendo operato altre scelte, si sentono strettamente legati agli ideali che li avevano indotti ad entrare in Accademia ed ai loro compagni di corso militari. Mamma Accademia ci ha unito e ci ha affratellato: e' un incontrovertibile dato di fatto che affonda le motivazioni in una educazione che ha posto l' Amicizia tra i Valori. Il Gen. Duranti ha vivificato questi sentimenti , ricevendo in cambio Affetto , Stima, Ammirazione di tantissimi che oggi - mentre la Sua salute vacilla- Lo vorrebbero riabbracciare, esprimendoGli la loro incondizionata ed enorme riconoscenza.
Ma il Gen. Duranti non e' stato solo il Comandante di Battaglione del 150°; molti altri prestigiosi Comandi, tantissimi, forse decine di migliaia, i soldati alle dipendenze. Eppure oggi , di questo ne abbiamo testimonianza certa, la Sua memoria viaggia verso i ricordi di quei giovani, noi, che tante soddisfazioni Gli hanno riservato. E i ricordi, quei bei ricordi, vivificati dalle fotografie delle nostre cerimonie di oggi e da qualche telefonata che e' possibile farGli, costituiscono l' ossatura della Sua giornata. Si sono generate, così, una eccezionale simbiosi tra Comandante ed Allievi di ieri ed una meravigliosa catena di Amore e di affetto tra generazioni diverse, entrambe non più giovani.
Cosa può avere provocato tutto ciò ? Come può essere possibile che la considerazione di un Ufficiale della caratura del Gen. Duranti si sia concentrata su di noi? Non si può pensare ai nostri meriti, pur riconoscendoli ad ognuno ; non si può pensare alla condizione speciale goduta da un Corso, il nostro, che è ai nostri occhi il Migliore, non si può credere che il Gen. Duranti non abbia avuto, tra i collaboratori, uomini di valore. Si è certi, però, che le Sue riconosciute qualità abbiano veicolato ,da noi verso di Lui, e sicuramente all' inverso, quei sentimenti che oggi albergano in ciascuno di noi e che Lui, sempre così sensibile e partecipe, ha avvertito da allora. E sono anche certo che oggi l' unicità dei ricordi risieda proprio nel feeling stabilitosi nel tempo, da tutti noi sempre onorato con costanza ed affetto e da Lui mai messo in discussione ma anzi sempre esaltato e vivificato.
Grazie, Comandante, per averci consentito di volerTi bene, grazie per quello che ci hai dato, per come ce l'hai porto, per quanto, ieri come oggi, rappresenti per noi. E quando, nel trascorrere delle Tue lunghe ore dinanzi alla teca dei ricordi, ci passi ancora una volta in rassegna, non dimenticare che hai in ognuno dei Tuoi Allievi di allora un Tuo fedelissimo che vorrebbe esserTi a fianco per sognare insieme .
Auguri, Comandante!
Consentici di abbracciarTi.
Il Tuo 150° Corso "Montello".


Stamattina ho portato a Papà copia dello scritto dell’ “Allievo qualsiasi”… E’ difficile descrivere con quale gioia e commozione questa sorpresa sia stata accolta. Lo testimoniano le copiose lacrime che ne sono conseguite , oggetto di viva emozione anche per me.
Gesti come questo scatenano nella sua mente ricordi che riaffiorano vivissimi e lo riportano ad una lucidità straordinaria seppure temporanea. Questo effetto benefico si protrarrà a lungo nel tempo, anche perché quello scritto verrà gelosamente custodito e riletto fino a consumarlo. E chissà che l’ effetto non possa favorire un miglioramento che renda poi possibile quella visita che al momento abbiamo dovuto sospendere.
Mi ha pregato di trasmettere il suo sentito e affettuoso ringraziamento anticipando una risposta scritta che la sua decisa volontà intenderebbe indirizzarVi ma, purtroppo, sappiamo che non potrà seguire. Ringrazio nuovamente, insieme anche a quell’ … anonimo “Allievo qualsiasi” sia da parte di Papà sia da parte di Giancarlo e mia personale .
Un cordiale saluto,
Pierluigi Duranti.

1 commento:

  1. Nel leggere queste righe, così magistralmente scritte, mi sono venuti alla mente tanti ricordi legati al rapporto "particolare" che mi lega al mio Comandante. Particolare perchè a Lui debbo se sono rimasto nei ranghi del 150° Corso; Egli infatti, invece di cacciarmi via per una mia intemperanza nei confronti dello scelto Di Donato, mi comminò 3 gg. di quota pipistrello e chiuse lì la vicenda. Giunto al 157° "Leoni di Liguria" in Genova, sede della mia prima assegnazione ebbi il piacere e l'onore di averlo come Comandante di Reggimento: Ogni qualvolta vado a trovarlo esclama: " Ecco il mio Alfiere". Successivamente è stato mio Comandante di Brigata (Brigata Cremona). In tutti questi anni ed in tante occasioni è stato per me maestro di vita, non solo militare; ho cercato, forse senza riuscirci, di adottare con i miei subordinati il tratto e la signorilità che caratterizzavano la sua azione di comando e che sono stati per me un esempio da seguire. Grazie Comandante.
    Piuma

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