Domenica scorsa, Papa Francesco ha proclamato Beato Rolando Rivi. Il telegiornale lo ha descritto come un giovane seminarista di Reggio Emilia ucciso nell’aprile 1943 dai partigiani ….. comunisti.
Papa Francesco mi era già simpatico ed ora ancora di più.
Sapevo già, dalla lettura dei libri di Pansa e per dirette esperienze familiari, che i partigiani, alla fine della guerra ed anche dopo, nel triangolo della morte emiliano, avevano ucciso molti sacerdoti ma non mi pare di aver saputo che addirittura un seminarista quattordicenne fosse stato ucciso per il solo fatto di portare l’abito talare, come allora si usava.
Chi ha avuto modo e pazienza di leggere altri miei interventi, conosce il particolare interesse che mi coinvolge in quei fatti e così mi sono dato da fare a ricercare ogni possibile notizia. Leggendo poi che gli assassini, rei confessi e condannati, erano stati rimessi in libertà a seguito dell’amnistia voluta dall’allora Ministro di Grazia e Giustizia, Palmiro Togliatti detto il “migliore” (credo sia stato il primo della Repubblica ), immediatamente sono avvampato d’ira e di esecrazione per questa palese ingiustizia.
Ovviamente ho incolpato Togliatti e tutti i comunisti per questa nefanda amnistia voluta, a mio parere, per nascondere tutti i delitti compiuti dai partigiani comunisti a cavallo della fine della guerra. E’ sempre stato sostenuto che questa amnistia era stata disposta al fine di giungere al più presto alla pacificazione nazionale ed agiva indiscriminatamente sia per i comunisti che per i fascisti.
Ma, secondo me , non era vero perché la maggior parte dei fascisti (ora coloro che indossarono la divisa del Repubblica Sociale si contano sulla punta delle dita di una sola mano, uno di questi mi pare che in seguito abbia ricevuto il premio Nobel) era già stata giustiziata a furore di popolo. Questo è talmente evidente perché quella amnistia sarebbe stata applicata anche a Mussolini ed i suoi gerarchi, qualora Piazzale Loreto non avesse avuto luogo ……….. ma poi proseguendo nella ricerca ho scoperto cose che per me sono sconvolgenti ed aumentano il mio disprezzo, anche postumo, per la politica ed i suoi rappresentanti .
Togliatti si era limitato a far valere l’amnistia per i delitti, anche di sangue, commessi per motivi “bellici” e politici. La data del provvedimento è il 22 giugno del 1946 ed i delitti interessati erano quelli commessi prima del 18 giugno. E questo conferma il mio pensiero che ne abbiano goduto maggiormente i partigiani ma non esclude che anche una certa parte di fascisti ne abbia potuto fruire. Insomma non ci si poteva spettare di più da uno che aveva promesso per radio due metri di terra russa per ogni soldato dall’Armir.
Ma, proseguendo nella ricerca, sono stato rimasto impietrito dal fatto che, successivamente, i termini per l’amnistia sono stati più volte prorogati e questa volta, ovviamente, a tutto vantaggio di una sola parte. A settembre del 1946, un decreto Luogotenenziale, nel febbraio del 1948, nel 1953 e nel 1966 l’amnistia e l’indulto furono estesi fino a oltre tre anni dalla fine della guerra assicurando l’impunità a tutti gli autori delle stragi e degli efferati delitti che sicuramente dal maggio del ‘45 a quello del 1948 non possono, con tutta la buona volontà, essere attribuiti se non ad una sola parte.
Credo che sicuramente ci saranno stati anche motivi di esclusivo interesse personale che spinsero a commettere reati , ma sicuramente non furono statisticamente prevalenti rispetto all’odio di classe e religioso.
Lascio ai volenterosi riscoprire i nomi dei noti politici democristiani ( o cattocomunisti) che hanno avallato nel tempo queste continuate amnistie prolungandone i termini di scadenza.
Alla fine Peppone non era molto peggio dei suoi avversari, almeno in questa interpretazione del volemose bene e. se lo dico io …….
Grazie per la pazienza.
Un saluto,
Giovanni.
Errata Corrige : scusate ma solo ora mi sono accorto di aver scritto che fu ucciso nel 1943 invece e' il 1945. La vecchiaia è una brutta bestia , specialmente per me. Mi scuso soprattutto con Ettore cui spetta sempre l'onere di pubblicare le mie riflessioni che, però ,dovrei rileggere sempre con maggiore attenzione. Saluti a tutti. Giovanni
RispondiEliminaCaro Giovanni,
Eliminaspero che il tuo intervento non provochi la chiusura del blog per vilipendio alla Resistenza! Tu che sei un attento ricercatore della nostra storia saprai certamente la storia di Francesco Moranino “Gemisto” condannato prima all’ergastolo per l’eccidio della missione Strassera (7omicidi), pena commutata dal Presidente della Repubblica in 10 anni di reclusione, mai scontati perché pensò bene di fuggire in un paese “democratico” e successivamente graziato da Giuseppe Saragat. Ma d’altra parte non era Berlusconi!
Posso portare un contributo personale di quelle morti post 25 aprile che solo Pansa ha avuto il coraggio di raccontare: il padre della mia consuocera, ufficiale postale e quindi iscritto al P.N.F., pur non avendo mai fatto politica attiva, è stato giustiziato sotto casa, mentre la figlia assisteva dalla finestra.
Se qualcuno di voi ha assistito alla ricostruzione dell’attentato di Via Rasella fatta da RAI 3, Pippo Baudo, avrà anche avuto notizie delle reazioni violente dell’ANPI a quanto affermato nel servizio, che non rispecchiava la versione ufficiale riportati nei sacri testi rossi. A questo punto, quando tra un mese l’Istituto del Nastro Azzurro celebrerà il proprio XXIX congresso nazionale, il primo atto sarà quello di rendere un doveroso omaggio ai 335 Martiri delle Fosse Ardeatine, tra i quali vi sono 47 Decorati al Valor Militare.
Carlo Maria
Caro Giovanni,
RispondiEliminainnanzi tutto, i miei complimenti per la pacatezza, quasi distacco con cui hai narrato i postumi di una delle pagine più vergognose ed infami della storia della nostra Gente: io non ne sarei stato capace!
I fatti o meglio gli antefatti che tu rievochi e che indussero l'emanazione della legge cui fai riferimento, rappresentano l'apoteosi dell'assassinio finalizzato a sporchi interessi personali, mascherati o pittati di "politico".
Fu una vera e propria "guerra di religione" ma totalmente asimmetrica, nel senso che, al grido di "vae victis", la parte già vincente si imbarbarì a tal punto da infierire, senza pietà alcuna, su quella perdente e su tutti coloro che, quasi sempre a torto, le venivano assimilati ed accumunati.
Ho usato il verbo "imbarbarire" ma penso che sia riduttivo, considerato che nemmeno il più feroce e spietato dei "barbari" si sia mai macchiato di simili nefandezze: basti per tutte, l'infamia di Piazzale Loreto!
Anche io ho letto tutti i libri di Pansa ma non sono stati certo essi a maturarmi queste certezze che, invece, sono di lunga data.
Purtroppo la Storia l' hanno scritta sempre i vincitori o coloro che si sono millantati per tali.
Non credo che la nostra generazione avrà la fortuna di veder ristabilita la verità; non dubitare, però: alla fine verrà a galla.
Per stemperare un po' la tensione, l'orrore, la rabbia per tutto il male che "l'odio di classe" ha procurato voglio dirti due cose che mi ha riferito il Buon Oliviero che, è notorio, è quasi un mangravio a Modena che, altrettanto notorio, non è certo una città "nera" o "bianca".
La prima riguarda la celebrazione della Beatificazione da te evocata; ebbene, Oliviero dice che la folla era immensa, tanto che è stato necessario allestire un megaschermo nel piazzale nientepopodimeno che della Coop per accogliere circa 6000 persone.
La seconda si riferisce alla esistenza di un "Monumento ai martiri delle foibe e dei Caduti", situato in una piazzetta davanti al "Tempio monumentale ai Caduti" che è quella chiesona marrone che si vedeva sulla sinistra percorrendo il vialone che, dalla stazione, portava all'Accademia. Ebbene, caro Giovanni, mi sembra ogni inizio febbraio, il Sindaco "rosso" della "rossa " Modena presenzia alla cerimonia di deposizione di una corona a quel Monumento: che fosse l'inizio di un cambiamento?!
Un abbraccio,
Ettore.
Caro Carlo Maria, perchè la ricostruzione storica di Giovanni dovrebbe provocare la chiusura del Blog. La morale che di quegli anni io traggo è la stessa di oggi....il popolo italiano, nelle sue espressioni maggioritarie, ha sempre fatto scelte sbagliate e, se non ci fosse stata la Chiesa, nell'immediato dopo guerra si sarebbe trasformato da fascista a comunista. Tu racconti di un parente di tua moglie, io ti posso parlare di mio nonno che, da socialista, rifiutò la tessera, fu bastonato, purgato ed espropriato di tutte le sue terre tanto che la sua famiglia, da medio borghese, divenne la più povera del paese...eppure io non sono diventato socialista, anche se non ho mai visto di buon occhio il fascismo. Sai cosa poi mi ha fatto cambiare idea sul fascismo: quando, alla veneranda età di 26 anni, ho studiato il diritto di procedura penale e il diritto agrario ed ho capito che, al di là delle velleità belliche e dell'omofobia imposta dall'alleato forte, quel regime aveva bene operato nel campo delle norme legislative, fatte tutte a favore del popolo...cosa che il berlusca, da te evocato, non ha mai fatto. Ringrazio ancora Giovanni per i suoi resoconti storici e auguro a tutti voi una buona notte.
RispondiEliminaFrancesco
siete riusciti ad infilare anche in questo post Berlusconi. Complimenti! Certo, quando tra pochi giorni sarà, forse, sparito dalla scena politica, di cosa parlerete?
RispondiEliminaPierluigi
Prometto che non cercherò più di alleggerire l'atmosfera troppo seria del blog con piccole battute che evidentemente non sono "abbastanza spiegate".
RispondiEliminaCaro Pierluigi, almeno per quanto mi riguarda, come ho sempre fatto, parlerò della situazione economica e finanziaria, dei costi pubblici, delle imprese che chiudono, dei nuovi modi per evadere le tasse e di ciò cha, a mio avviso, fanno o non fanno i politici che si alterneranno al governo. Il tutto sempre scevro da influssi ideologici anacronistici e, almeno per i politici che li sbandierano, falsi e fuorvianti. Magari, per alleggerire l'atmosfera, cercherò di inventarmi qualche battuta ma come comico sono sempre stato una frana. Un abbraccio
RispondiEliminaFrancesco
Caro Carlo Maria , allo scopo di evitare i rischi che tu hai evidenziato, ritengo opportuno precisare che stiamo discutendo di singoli episodi criminali ( avvenuti a cavallo della fine della guerra) peraltro giudicati da tribunali regolari , i cui colpevoli hanno potuto godere dei benefici di provvedimenti di clemenza emanati nel tempo. Certamente non stiamo mettendo in discussione la Resistenza intangibile ma gli effetti delle leggi che hanno prodotto la sostanziale immunità di criminali pregiudicati. Così come nelle scuole vengono tolti i Crocifissi per non urtare la sensibilità dei non credenti , è opportuno trattare questi argomenti con distacco e pacatezza, che Ettore mi ha riconosciuto, allo scopo di non urtare la suscettibilità di alcuno.
RispondiEliminaNon vorrei essere considerato troppo presuntuoso ma mi permetto di consigliare la prudenza in occasione del prossimo Congresso di cui ci hai informato. L’ episodio di Via Rasella è considerato ancora un nervo scoperto che è meglio non toccare. Le tante sentenze dei processi ( ultimo dei quali nel 2008), intentati anche dai parenti delle vittime civili collaterali, hanno sempre ribadito che si tratta di una “legittima azione di guerra contro il nemico occupante” i cui partecipanti meritano il riconoscimento dello Stato . Gli stessi infatti sono stati insigniti in vita di decorazioni al Valore Militare tra le quali ricordo almeno una Medaglia d’Oro e due d’Argento . Pertanto al ricordo delle 47 vittime decorate forse ne dovrai aggiungere almeno altre tre ………..
Un abbraccio a te ed a tutti Giovanni
Caro Giovanni,
Eliminale altre tre vittime non sono sepolte alle Fosse Ardeatine. Organizzaremo nel prossimo congresso il loro ricordo
Caro Pierluigi,
RispondiEliminacapisco il tuo "risentimento" e lo condivido pure: penso che noi tutti ce le abbiamo piene, di B. come degli odi di un passato che non si riesce a seppellire.
Tuttavia, devi convenire con me che è quasi impossibile parlare di qualcosa senza che, inevitabilmente, si vada a solo prendere di friso (uso questo termine perché ti so esperto giocatore di boccette!) o B. o il passato.
Vedrai che quando si saranno consumati "quei pochi giorni" a cui ti riferisci, non cambierà proprio niente, perché "l'ombra" sarà sempre incombente, qualsiasi sia l'argomento di discussione; come si continua ad apostrofare l'avversario come "fascista" o "comunista"!
D'altro canto, in una società sgarrupata come la nostra, dove l'ignoranza
la fa da padrona, cosa puoi aspettarti se non che si tifi sempre e comunque "contro", piuttosto che "pro"?!
Un abbraccio,
Ettore.