Fa
caldo. Teo è impegnato a lacerare con studiata noncuranza una vecchia rivista,
è il suo modo di contestare l'opinione di certi giornalisti. Ho terminato tutte
le mie risorse letterarie impegnate, da Topolino a Tex, da L'intrepido a Il
monello, senza trovare le risposte alle basilari domande che danno senso alla
vita: ”Ma Berlusconi è colpevole o innocente?” “Il partito FRATELLI d'Italia è
sessista?” “ Perché il ministro signora
Boschi ride sempre?”
Non
mi resta che rifugiarmi in letture più distensive. continua ......
Massimo,quand'è che vai un po' in vacanza con Teo?
RispondiEliminaCaro Massimo io non credo che esista un dispotismo buono ed una anarchia cattiva; entrambi possono essere buoni o cattivi se dalla loro applicazione deriva un benessere (anche molto moderato) per tutti icittadini o la povertà per la maggior parte dei cittadini stessi. Quello che tu e tanti altri legati all'idea dell'autoritarismo buono se di destra non volete ancora capire è che i soldi necessari per far funzionare le Istituzione (tutte) derivano dall'economia privata e se questa va male non c'è potere dispotico che tenga. La nostra democrazia occidentale è libero scambio in libero mercato e se le corruzioni, lo sperpero del pubblico denaro, le leggi ad personam arrivano a corrodere l'economia minando i cardini democratici sui cui si basa, non ci saranno più nemmeno i solerti pubblici funzionari a far rispettare l'Autorità perchè non ci saranno soldi per pagarli. Ho parlato da amico o da nemico?
RispondiEliminaUn abbraccione
Francesco
...non rispondo alla tua "insidiosa" domanda. Hai risposto e di questo te ne sono grato.
EliminaUn abbraccione,
Massimo.
Caro Francesco,
RispondiEliminami dispiace ma non sono per niente d'accordo; e mi spiego.
Già la presenza di quell'alfa privativo, dovrebbe indurre a considerare l'anarchia come la negazione di ogni possibilità di governare (e far prosperare) una Società: antica o moderna che sia; se, poi, ci mettiamo pure gli esempi del passato, abbiamo il quadro completo!
Questo secondo me, inficia ogni tentativo di classificazione (buona o cattiva), per il semplice fatto che, non esistendo una "materia" da governare, non si può nemmeno parlare di "cure" buone o cattive.
L'anarchia è una negazione, un sogno velleitario ed utopistico che, come tutti i sogni, svaniscono all'alba.
Ciò detto, non riesco a capire come sia possibile applicare una terapia negativa ad un "malato" cronico come è uno Stato che, come giustamente evidenzi tu, ha bisogno di bel altre terapie che, a loro volta e perché siano efficaci, necessitano di certezze: normative e sociali.
Venendo meno il concetto stesso di "Autorità" (come dice la sua etimologia), non vedo dove e come si potrebbero mettere in essere i tuoi corretti suggerimenti: sarebbe come costruire sull'acqua, ma senza palafitte!
Non mi addentro nella disamina sull'autoritarismo, per non scatenare reazioni furibonde; e si sa, con questo caldaccio potrebbero essere pericolose per i nostri stanchi cuori!
Ma, se vuoi, sono sempre pronto.
Un abbraccione,
Ettore.
Caro Ettore, credo che tu mi conosca abbastanza per poter affermare che la mia profonda venerazione per le Regole e le Istituzioni mi portano ad essere molto lontano dall'anarchia alla quale fai riferimento. Dette Istituzioni e Regole, però, devono essere funzionali al bene del popolo il quale si priva di parte dei propri beni (e in Italia questa parte è molto elevata) per mantenerle in vita. Il dispotismo porta all'esatto contrario perchè è sublimazione dell'Autorità su ogni altro interesse e quando, come un vampiro, avrà succhiato l'ultima goccia di sangue al popolo sarà da questo sopraffatto....tu da conoscitore delle vecchie società greche e romane, credo non possa non essere d'accordo su questo. L'anarchia, inoltre, è isolamento sociale destinato ad un numero limitato di adepti perchè contrasta con la necessità umana di aggregazione a difesa del più debole. Al contrario, il dispotismo non ha colore politico, è subdolo perchè affascina, toglie all'individuo il peso del pensare e quando si insinua nelle menti semplici diventa il più resistente dei parassiti. Nel mio semplice pragmatismo, comunque, rifiuto una qualsiasi scelta ideologica che non temga conto dell'elemento più importante in uno Stato: la formazione e la distribuzione della ricchezza. Un abbraccione a te e a Massimo al quale non rivolgo domande insidiose ma cerco più semplicemente di capire quale sia la distanza fra i sui piedi e la terra.
RispondiEliminaFrancesco
Carissimo amico in veste di nemico,
Eliminarassicurato in merito alle condizioni di salute di Dudina, la compagna di Dudù,rispondo senza troppo dilungarmi al tuo graditissimo commento.
Perchè pensi che io possa in qualche modo accettare l'idea di un autoritarismo magari di destra? La mancanza di libertà è sempre una violenza nei confronti di tutti,violenza che non può e non deve essere accettata. Nei miei precedenti scritti avevo auspicato una radicale riforma della Costituzione che potesse concedere al premier in carica( oppure al Presidente della Repubblica) maggiori poteri decisionali. Sempre in un clima di libertà e Democrazia(con la lettera maiuscola).
Forse i miei piedi non toccano terra ma almeno non corro il pericolo di inciamparmi.
Un affettuoso saluto,
Massimo
"Questi due mali non sono cattivi e pericolosi in egual misura; il primo è infinitamente meno terribile"....è da questa tua frase che è nato il mio commento e l'idea concettuale da te espressa è talmente perentoria che non ammette elucubrazioni leguleie (per usare una parola tanto cara ad Ettore). Anche il concetto costituzionale da te espresso, caro Massimo, è una bandiera per coloro che vivono nella convinzione che una Autorità più forte (di destra) possa sconfiggere i nostri mali senza porsi il problemma sullo spessore morale, tecnico, diplomatico e professionale che il soggetto scelto per coprire tale Autorità dovrebbe avere. Quando si sogna è impossibile inciampare, quando si vive nella realtà, invece, è la cosa più normale. Non esiste alcuna convergenza, se non in qualche concetto metafisico, fra amico e nemico; il primo ascolterà ogni tua parola e/o pensiero anche quando lo considererà evanescente perchè sa che questo ti dà piacere, il secondo non ti considererà se non per deriderti e/o offenderti. Visto che sei uno dei pochissimi che dà anima a questo nostro Blog, e di questo te ne sono grato, fammi capire qual'è il tuo senso del reale e dimmi quali sono, secondo te, gli elementi che dovrebbero cambiare per migliorare il nostro Stato. Un abbraccione
RispondiEliminaFrancesco
Francesco,la frase che tu citi non è mia ma del signor Arthur , io mi sono limitato a presentarla tra virgolette.
EliminaIo pongo,invece, la domanda di dove collocare la "democrazia" nell'oscillazione del pendolo ipotizzata dal filosofo.
Il senso del reale al quale mi ispiro lo traggo dalle democrazie europee e americane dove il premier eletto dal popolo ha tutta l'autorità per governare . Cosa impossibile in Italia dove si procede a colpi di compromessi e ribaltoni.
Grazie per aver apprezzato il mio impegno per il Blog.
Un abbraccione,
Massimo.
Per vivere in democrazia bisogna che tutti ne siano degni. Nel mio caso preferirei vivere in una situazione siimile alla Pace di Augusto, nella qualeuno storico dell'epoca,non ricordo quale, disse che a Roma si viveva nella pace ma non liberi. Era forse meglio di una libertà che privilegia le caste ed opprime gli onesti. Un saluto anche a Teo che non conosco ma è sicuramente un simpaticone! Giovanni
RispondiEliminaBene, finalmente incominciamo a parlare di qualcosa di più concreto. Gli Stati Uniti rappresentano il massimo della democrazia perchè i cittadini sono liberi economicamente e ideologicamente e vivono in uno contesto politico dove il loro rappresentante è quello che, nei paesi democratici, ha i più alti poteri......eppure non più tardi di due anni fa il Presidente ha riscato di non pagare gli stipendi ai militari e ai dipendenti pubblici perchè aveva sforato il bilancio. Quest'episodio è la dimostrazione che gli ideali democratici non sono legati al maggiore o minore potere in capo ai governanti bensì alla capacità che questi hanno di non influenzare negativamente l'economia. Capacità (e direi anche volontà) che dovrebbe avere il popolo dimostrandosi onesto, rispettoso delle regole e consapevole che il cattivo uso dei pubblici servizi danneggia tutti. Il concetto di Giovanni è legato, forse, alla convinzione che una Autorità forte è capace di eliminare i centri occulti di potere e garantire, così, libertà e dignità a tutti ma, ahimè, è un pensiero utopistico quasi come quello dell'auto governo da parte del popolo. E' la limitazione al minimo delle sacche di povertà (comunque parti ineliminabili della cultura democratica occidentale); l'eliminazione della corruzione che viola la libera concorrenza nel mercato e porta fondi neri all'estero; la caccia alle caste e ai singoli individui che sfruttano e sperperano il pubblico denaro; la capacità di eliminare qualsiasi privilegio quando tutti stringono la cinghia; la voglia di vivere e ragionare come un gruppo e non come singolo che portano a considerare uno Stato democratico o meno, non la posizione fra dispotismo e anarchia. Un abbraccione
RispondiEliminaFrancesco
Francè,
RispondiEliminasai quanto ti stimi e ti voglia bene, però mi sembra che dovremmo incominciare a misurare la distanza tra i TUOI piedi ed il terreno!
Bellissime parole, le tue: un misto tra evangelismo ecumenico ed evangelismo falcemartellato: io, invece, sono d'accordo con Giovanni, anzi sono più in là.
Dopo l'arrivo della seconda tappa pirenaica, incomincerò a buttar giù la mia concezione di "Democrazia": esto et estote parati!!!
Un abbraccione,
Ettore.
Caro Ettore, ammetto che i miei scritti pecchino di ermetismo specialmente quando si leggono attraverso un filtro idealpolitico ma mi spieghi dove hai visto l'evangelismo ecumenico e falcemartello?.. forse nell'accenno alla ineluttabile sacca della povertà propria di una economia capitalistica?...è un dato di fatto che non condanno perchè logica in uno sviluppo reddittuale meritocratico che personalmente prediligo......forse nell'accenno alla corruzione?....è sempre esistita e sempre esisterà ma è un dato di fatto che si sviluppa in maniera esponenziale quando si accentrano i poteri in un organo o in una persona e il centro destra degli ultimi vent'anni ne è una dimostrazione..... forse nello sperpero del pubblico denaro? ..... è stato causato dai politici, per accontentare caste pubbliche e private, attraverso stipendi, pensioni, cariche etc. non giustificate dalle capacità di entrate dello Stato e dai singoli cittadini che, quando possono, sfruttano tutto il possibile...questo è un concetto evanescente?.... o forse dall'accenno all'egoismo dell'italiano che forse non ha mai sentito l'appartenenza ad uno Stato?...chiediti in cosa consiste la "tranquillità" che sentivono ( e alla quale ancora molti credono) tanti elettori berlusconiani e forse capirai che la destra "giusta" non è autoritarismo ma libertà economica in uno Stato dove le Istituzioni, poche, efficienti e adeguatamente remunerate, vigilino sul rispetto fisico e morale del singolo individuo. Un abbraccione
EliminaFrancesco
A proposito di libertà vi racconto cosa mi è successo oggi. Per un acciacco dell’età mi sono recato alla Guardia Medica. Nella sala d’aspetto c’era solo un…. Come si dice …..nero ? no Vo cumprà? No. Migrante?...insomma chiamatelo come c… vi pare. Vedendolo gli ho chiesto in tono normale se il dottore c’era. Quello mi ha guardato con sussiego e mi ha detto che prima avrei dovuto salutarlo poi in un crescendo Boldriniano ha continuato sostenendo che lui non era un animale ed avevo il dovere per prima cosa di salutarlo , insomma una vera cazziata. Chi mi conosce sa che sono a volte rude, mosso anche dallo Spirito del Fante che alberga nel mio cuore, però vi assicuro che il mio tono era del tutto normale e che neanche avevo fatto caso al colore della sua pelle.Quando l’ho detto “quello” ha continuato come niente fosse e così ho dovuto calare il tre di bastoni. Eì gli ho detto a brutto muso ( a me mi viene facile) “Senti un po’, a me non mi piacciono i razzisti e tu sei razzista : mi tratti così perché sono bianco. Avrei voluto vedere se tu mi avresti trattato in questo modo se fossi stato …nero! “ Quello è rimasto sorpreso e si è girato dall’altra parte. E meno male, perché era pure grande e grosso! ( Ai nostri tempi andava di moda una barzelletta:Aldo Moro riceve il Re dei Watussi e si presenta: Io Aldo Moro . E quello gli risponde Io aldo e moro,,,,,tu biccolo e ….)
RispondiEliminaDunque in questa Italia dove tutti possono fare quello che vogliono in nome di una libertà che si avvicina all’arbitrio se non all’anarchia, mi sono tolto lo sfizio di dare del razzista a un nero.
Il tragico è che , a seguito del buonismo fazioso e della sconfinata tolleranza controproducente, e’ vero che esiste un razzismo all’inverso!
Saluti buana, Giovanni