giovedì 29 luglio 2010

Quarantennale della Stelletta

Anzio, 29 luglio 2010.

I membri più rappresentativi del
Comitato Organizzatore
al lavoro.





Il più impegnato.


Il motivo della discussione.

(Clicca sulle foto per ingrandirle).

(Q.d.B)

martedì 27 luglio 2010

A quando lo sciopero dei parlamentari ???


Dopo i Magistrati, anche i Diplomatici non hanno avuto pudore nel fare una giornata di sciopero contro i tagli previsti dalla recente manovra finanziaria.
Come i primi (per i quali ogni azione che non gli fa comodo viene spacciata come lesiva della loro "indipendenza"), anche questi hanno voluto ammantare la loro squallida iniziativa di un alone di "supremo interesse nazionale", affermando, in una puerile arrampicata sugli specchi, che, con quei tagli, viene "compromessa l'efficacia della politica estera italiana".
Domanda: ma da quando in qua, l'Italia ha una politica estera?!
Ciao ciao, Ettore.

martedì 20 luglio 2010

Dio salvi Belen !!!

Vi piace porcellini ?!Nel corso di una delle quotidiane video-chiacchierate con Oliviero, abbiamo affrontato il fenomeno della quasi ritrosia degli Italiani ad indignarsi o, se preferite, ad incazzarsi per tutte le schifezze cui, da tempo, sono costretti ad assistere.
Lui, Oliviero, sostiene che il caldo favorisce più la voglia di non far niente, piuttosto che quella di incavolarsi che, se fatto bene, è pur sempre un impegno mica da niente; ed è vero, anche perché è noto che, nei mesi estivi, si vive come in una specie di trance in cui tutti gli apparati umani sono come in vacanza: ed il cervello non fa eccezione!
Però, di fronte ad ondate successive di fatti, fattacci, scandali, scandalini e scaldaletti, ritengo che anche il più menefreghista degli uomini dovrebbe sentire un certo prurito di incazzatura in progress , contro il quale non dovrebbe esistere nessun tipo di unguento lenitore, come recita quell’assurda pubblicità rivolta al gentil sesso.
Guardiamo un po’ i fatti, così come sono o come qualcuno vorrebbe che fossero o come ce li hanno raccontati o come cavolo vi piace, ma pur sempre fatti reali che poco margine lasciano all’interpretazione personale , peggio ancora, alle spiegazioni politiche.
Nel giro di pochi giorni, due Ministri ed un Sottosegretario sono costretti a dimettersi perché, se non proprio coinvolti, almeno in odore di guai giudiziari; e, considerata l’idiosincrasia del politico italiota a schiodarsi dalla poltrona con cui è un tutt’uno, appare legittimo farsi pungere vaghezza che qualcosa di concreto ci possa essere sotto.
Il varo di una manovra finanziaria, annunciata come inevitabile e voluta dall’Europa, si è trasformato in un indecoroso palcoscenico su cui hanno messo in scena le loro peggiori piéces le più tetragone corporazioni del Paese: magistrati, medici, rappresentanti regionali e comunali.... tutti coloro cioè che, millantando i loro privilegi come garanzia di “libertà per il popolo”, hanno inzuppato senza ritegno il pane nel calderone senza fondo del pubblico danaro.
Per non parlare poi della rentrée di un faccendiere che occupa le scene giudiziarie da decenni, questa volta affiancato da un’altra congrega di “buontemponi” che si facevano beffe di regole, leggi e libera concorrenza , congrega per la quale, in uno sforzo di fantasia ineguagliabile, è stato coniata la sigla di P3; si vede che siamo a corto pure di sigle!
Non poteva mancare, in questa perversa spirale di gironi infernali, anche l’indecoroso ridimensionamento (speriamo che non si trasformi in “caduta”!) della più celebrata ed osannata icona dell’efficienza ; quella Protezione Civile che, tra monnezza , smottamenti e terremoti, era assurta al rango di garante del “fare presto e pure bene” anche in settori che riesce difficile, molto difficile, ricondurre nell’alveo delle “emergenze”.
Non parliamo, per carità di patria, del famigerato decreto sulle intercettazioni perché sembra che i continui emendamenti dettati dal buon gusto ne stiano edulcorando i tremendi propositi iniziali.
E siccome una ciliegia tira l’altra, non poteva mancare l’ignobile figuraccia calcistica che, in soli 270’ o poco più, ha precipitato l’Italia pallonara dalle stelle più fulgide alle stalle più fetenti.
Ditemi voi se non ci sono abbastanza argomenti almeno per “infervorarsi” un po’?!
Ed invece niente; niente, nessuno che faccia sentire la sua voce, con l’eccezione di Di Pietro che, però, è meglio che non la faccia sentire mai.
Il popolo, sempre più bue, continua ad indebitarsi pur di non perdere l’occasione di crogiolarsi al sole; affronta estenuanti trasferimenti autostradali, del tutto indifferente agli aumenti delle tariffe e dei carburanti, salvo poi recitare la parte della vittima quando incominciano ad arrivare le tratte di pagamento.Bellissima!!
Per lui, il popolo sempre più bue, il massimo dell’interesse lo può sollevare il fatto che Corona ha sbattuto fuori casa quell’inno alla buona recitazione di Belen, che ha sua volta non farebbe mai un figlio con lui; nun gliene po’ fregà de meno al popolo irrimediabilmente bue se non possiamo permetterci di onorare il contratto di acquisto di 25 Eurofighter, condannando così l’AMI ad una funzione solo simbolica, quasi come l’Artiglieria.
Ragazzi, voi che siete più navigati di me, pensate che questo sia un popolo degno di essere aiutato e sostenuto?!
Ciao a tutti, Ettore.




lunedì 19 luglio 2010

Fatti , non parole.


Scrivo nel giorno della commemorazione dei Giudici Falcone e Borsellino, scusandomi anche del ritardo con cui torno a riesporre, per fortuna non da solo, la grave situazione che vede protagonista il nostro Giampaolo Ganzer.
In prima battuta vorrei esprimere il mio rammarico per il fatto che a scrivere su questo blog siamo sempre i soliti quattro gatti, pur con le dovute eccezioni che confermano sempre la regola.
Avevo anche pensato che sulla delicata questione del Capocorso del 24°( 149° ) Corso ci si volesse nascondere dietro una sorta di riserbo a metà fra la rassegnazione e il desiderio non dichiarato di non volersi esporre su un tema così scottante.
Poi, valutando l’insieme delle cose, ho pensato che in questa storia tutta italiana, subentri anche la componente che il fenomeno sia generalizzato e che investe purtroppo la nostra generazione specifica e tutte quelle a cavallo della nostra.
Alle nostre età, noi che siamo nati e cresciuti senza telefonini, smart phone, Internet e tutte le diavolerie correlate, noi che siamo stati testimoni diretti della informatizzazione delle Forze Armate, pagando di persona la ristrutturazione ex novo di un sistema informativo e gestionale, facciamo sicuramente difficoltà (e l’avanzare dell’età non aiuta) ad entrare in empatia con questo strumento, un po’ per nostri limiti, un po’ per una filosofia di vita che giustamente predilige il contatto umano, la telefonata e la lettera scritta di pugno all’impersonale e apparentemente complicato modo di relazionarsi dei tempi moderni.
I Forum di discussione, i blog, sono al contrario uno strumento estremamente potente di democrazia e di aggregazione: i giovani lo hanno capito e ne sfruttano ogni più recondita risorsa.
Genova, ai tempi del G8 venne distrutta da gente che si era “consorziata” via rete e nemmeno a livello nazionale…a livello europeo. Avemmo la città invasa non solo da imbecilli italiani, ma da imbecilli inglesi, tedeschi, olandesi ecc. Il resto è tutto nei faldoni giudiziari.
Noi invece ci siamo visti al nostro quarantennale, dopodiché chi s’è visto s’è visto e arrivederci all’altro quarantennale, quello della stelletta. Dopodiché, garantito al limone, ci si rivedrà, a Dio piacendo, solo nei Campi Elisi…
Non ci possiamo fare niente: apparteniamo a generazioni di passaggio fra i segnali di fumo di Toro Seduto e l’ultima diavoleria tecnologica, appena uscita ….l’IPad!
E’ normale che sia così, anzi sarebbe anormale se non lo fosse.
Mi direte: cosa centra tutto questo discorso con Ganzer?
C’entra nella misura in cui, per una questione terribilmente seria come questa, ciascun cittadino italiano, noi compresi, dovrebbe elevare forte e chiaro il suo grido di costernazione e di solidarietà nei confronti di una persona “terribilmente” seria, onesta, competente e riservata quale è Giampaolo Ganzer. I tribunali, lo sappiamo tutti, non scrivono la verità, scrivono solo le …sentenze e spesso, molto spesso a queste sentenze ci arrivano con processi indiziari, oppure con teoremi di comodo, basati su prove di comodo!
Personalmente ho già scritto e penso anche abbastanza su Ganzer; esprimo solo il mio rammarico per essere sempre i soli quattro gatti in fila per due a parlarne.
Di cosa abbiamo paura, se mai ci fosse qualcosa di cui avere paura? Di uscire fuori dal guscio del nostro anonimato? Temiamo e magari siamo anche certi che tutta questa agitazione non serva a nulla? Temiamo che Giampaolo Ganzer venga alla fine condannato comunque, messo in galera e buttata via la chiave?
14 anni in galera, a lui? A Voi vi stanno bene ?
Quindi, scusate tanto, ma se non ci si ribella con i giusti mezzi a queste nefandezze, ma che ci stiamo a fare qua, cosa ci stiamo a raccontare?! Come osiamo parlare e discutere di valori, quando questi stessi valori devono altresì essere anche difesi da chiunque li voglia infangare? Sempre! Da chiunque!
Io propongo quindi che Sebastiano Bianca, del Corso di Ganzer, metta giù una petizione fatta ad hoc, che possa essere firmata singolarmente da tutti noi, Nunziatelli compresi con i quali posso interagire, da inviare al Comando Generale dell’Arma e alla Presidenza della Repubblica.
Facciamolo!

Giuseppe Iacono

P.S. Invio la presente ad amici dell’Associazione Nazionale Ex Allievi Nunziatella. Iniziative personali, non di categoria! Le possiamo concordare, via email.

venerdì 16 luglio 2010

Lettera aperta a chi ama le Istituzioni



La notizia è di pochi giorni fa: il Generale Giampaolo Ganzer Comandante del ROS è stato condannato in primo grado a 14 anni di reclusione perché ritenuto responsabile di traffico internazionale di stupefacenti.
Sono convinto che anche per tutti Voi che, come me, amate le Istituzioni del nostro Paese, si rinnovi l’amarezza per l’iniquo trattamento che ancora una volta viene riservato ad un esemplare servitore dello Stato.
Devo confessare però che questa volta sono stati immediati gli interventi del Ministro dell’Interno e del Comandante dell’Arma, i quali hanno espresso pubblicamente la massima fiducia nei confronti del Comandante del ROS e del suo operato.
In questa circostanza, la posizione chiara e senza tentennamenti assunta dai Vertici istituzionali è indubbiamente di conforto per Giampaolo Ganzer e credo per tutti noi.
Tuttavia, rimane l’amaro in bocca ed il vuoto allo stomaco per l’impotenza che la politica continua a mostrare manifestamente nella difesa dei suoi uomini migliori. La Magistratura fa il suo mestiere e quando “vuole” lo fa anche molto bene; al contrario, chi ci ha governato e ci governa non è stato ancora in grado di legiferare a tutela delle attività “rischiose” e “complesse” di uomini e unità speciali che quotidianamente operano per il bene della collettività.
Il “gap” tra politica e magistratura, che vede soccombente la politica, sta verosimilmente all’origine delle difficoltà che il Comandante del ROS e i suoi collaboratori devono affrontare in sede processuale, magari per decisioni assunte responsabilmente “in vece” dei Vertici istituzionali e nell’esclusivo interesse della collettività nazionale.
Figurarsi, il Generale Giampaolo Ganzer trafficante internazionale di droga!!
Se “passa” una notizia del genere cosa può pensare l’italiano medio che non ha avuto la fortuna di conoscerlo, come è capitato a me! Credo che alla fine propenderà per il solito “se l’hanno condannato, qualcosa di vero c’è”. Ed a poco varrà se dopo vent’anni di calvario si riconoscerà a Ganzer ed al ROS di aver sempre fatto il loro dovere.
E noi tutti, uomini delle Istituzioni, che abbiamo sacrificato la nostra esistenza per questo Paese non possiamo che sentirci feriti e impotenti; ma non dobbiamo darci per vinti!
Credo che ciascuno di noi, nell’ambito delle sue possibilità e con tutti i mezzi legittimi possibili, debba continuare a salvaguardare il buon nome dell’amico Ganzer, del ROS e delle Itituzioni e, con Loro, quello di tanti uomini che non guardano a se stessi ma all’interesse comune di questo grande Paese che è l’Italia. Io proseguirò a farlo finché campo!
Sebastiano Bianca.

mercoledì 14 luglio 2010

SudAfrica 2010


E così, anche “South Africa 2010” è agli atti della storia del Calcio mondiale.
Ha vinto la Spagna, la squadra che si era presentata con delle credenziali di tutto rispetto ed il cui percorso era stato lastricato da una serie ininterrotta (salvo l’incidente con la Svizzera) di vittorie, tanto da farne una delle papabili alla vittoria finale; aveva solo un neo che ne faceva ridimensionare le ambizioni: quell’incapacità atavica a non saper concretare con un titolo una indubbia superiorità di gioco.
Ora, anche quel neo è sparito e la Spagna entra con tutti i diritti nel novero delle Grandi.
Resterà il ricordo di una Finale più di zampate a stinchi e sterni che di calci al pallone; una Finale ammantata anche di un certo misticismo, se si pensa che, ad un certo punto, erano contemporaneamente in campo un Jesus ed un Elia.
Questo l’aspetto “storico” quello che si scrive negli Annali del Calcio e si perpetua, indelebile, nel tempo; ma ci sono, a mio modo di vedere, altri aspetti che hanno caratterizzato questo Mondiale africano, da troppi intellettualoidi “impegnati” millantato come una rivincita contro un colonialismo becero che ha ridotto il Continente nelle condizioni in cui è; non ne parliamo per non fomentare polemiche sterili e che, con il Calcio, non si azzeccano affatto.
Eccoli gli altri aspetti caratterizzanti: il pallone, gli arbitri, la caduta rovinosa dei miti, le vuvuzelas e l’abbigliamento di Maradona; ai quali bisogna aggiungere solo per noi Italiani, i commentatori ed il polpo Paul.
Non vi è dubbio che il pallone utilizzato, forse per vendicarsi di tutti i calci che gli appioppavano, ha deciso di fare di testa sua, facendo rimediare figure barbine ai portieri ed ai cosiddetti piedi vellutati; abbiamo assistito a scene esilaranti e patetiche allo stesso tempo ma che hanno inciso pesantemente sui risultati di diverse partite. Oddio, non è che quei portieri fossero tutti degli Yashin o che quei piedi fossero di vero velluto, però è stata quantomeno singolare questa scorpacciata di papere!
Gli arbitri , nella più parte dei casi, non sono stati affatto all’altezza dell’importanza della manifestazione; capisco che tutti i Paesi del mondo pallonaro ne dovessero avere almeno uno, però riesce difficile capire come faccia un arbitro di un Paese in cui il Calcio è semi-sconosciuto ad avere l’esperienza per dirigere una partita mondiale: non credo che ci si possa fare le ossa con i corsi per corrispondenza! Per Rosetti & C., invece, non ci sono aggettivi tanto dispregiativi per qualificarne l’operato: non ci bastavano i calciatori a sputtanarci!!!
E veniamo ai cosiddetti miti: quelli che hanno conti correnti a numero indefinito di zeri e che conquistano veline e similia a lunghezza indefinita di coscia. Ebbene, i conti correnti e le veline sono rimasti immutati (anzi tra i due c’è un rapporto biunivoco); quel che è cambiato è la loro faccia o meglio i loro piedi che da “mitici” appunto hanno dimostrato di essere molto ma molto terra-terra: ahò, ce ne fosse stato uno che uno che si sia salvato!
Qualcuno, in prossimità dell’inizio della competizione, si è inventato che le vuvuzelas rappresentavano non so quale tradizione locale che, sempre nel citato spirito di rivalsa sul colonialismo, avrebbero dato un carattere particolare ai primi Mondiali in terra d’Africa. Sembra che, i locali, quegli strumenti infernali non li conoscano nemmeno; in compenso, ci hanno spaccato i timpani (e non solo) in ogni partita ed hanno fatto la fortuna di chi è riuscito a piazzarle in ogni angolo del mondo, riuscendo nella storica impresa di far iniziare alle cinque del mattino le code dei soli dei soliti mona che le volevano comprare.
Ma l’elemento più toccante ma anche più allucinante è stato l’abbigliamento di Maradona che dovendo pur giustificare la sua presenza (non certo quale CT!), ha fatto in modo di farsi notare, infilandosi in un vestito di quattro taglie superiori, color grigio-triste che ben si abbinava con la sua faccia da eterno piagnone. E’ pur vero che in quanto a piagnoni non possiamo lamentarci, però lui si è superato, alternando espressioni da “portatore unico di tutte le disgrazie del mondo”, a baci a go-go, ad espressioni di giubilo certamente più consone ad un raccattapalle; e tutto questo, sempre con i calzoni di lunghezza idonea ad un giocatore di Pallacanestro e con la giacca buona per un lottatore di Sumo.
E veniamo a noi, poveri ex Campioni, ridotti a fare una delle figure più barbine della nostra storia calcistica di tutti i tempi, arbitri e segnalinee compresi!
Ma, a questa miseranda e miserevole figuraccia che abbiamo offerto al mondo, noi, poveri telespettatori RAI nonché tifosi, abbiamo dovuto aggiungere anche il supplizio dei commentatori/esperti/tuttologi che ogni sera ci hanno afflitto con le loro sentenze, occupando l’etere con le loro cazzate dal Capo di Buona Speranza a Piazza di Siena. Già riesce difficile capire perché si siano dovuti spendere tanti nostri quattrini per mantenere una spedizione africana degna dei bei tempi delle esplorazioni; ma se poi a questo si aggiungono la prosopopea arrogante ed inconcludente di Collovati, la lotta continua e mai vittoriosa di Bagni con la lingua italiana, le cronache da libro cuore di Civoli e compagni, le pontificate a sguardi ammiccanti di Bartoletti, le arrampicate dialettali di Cosmi, le farfugliate di Bisteccone , le..... ragazzi non se ne poteva proprio più!
Alla fine di questo mese tormentato e, speriamo, irrepetibile, è arrivato l’unico essere vivente italiano a far parlare di sé positivamente e con stupore: il polpo Paul, di accertate origini nostrane, che ha strabiliato il mondo con le sue capacità divinatorie da far invidia alla più incallita delle sibille.
Ciao a tutti, amanti ed indifferenti dell’arte pedatoria; ci risentiamo tra due anni: per il Campionato europeo.
Ettore.

lunedì 12 luglio 2010



Giampaolo Ganzer è stato condannato a Milano a 14 anni per "associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, al peculato, al falso e ad altri reati, al fine di fare una rapida carriera".
Se il "fine" era quello, allora è solo un castello di teoremi perché Giampaolo Ganzer non aveva bisogno di niente per "fare carriera": gli erano più che sufficienti i suoi meriti di Capocorso di sempre!
Il 150° "Montello" si stringe con affetto al Capocorso dei suoi Anziani e mette a disposizione il suo Blog per tutti coloro che volessero esprimere solidarietà a un caro Amico, in un momento cosi drammatico della sua vita.
Forza Giampaolo, non mollare: noi siamo tutti con Te!!!

venerdì 2 luglio 2010

W l'Italia.

W l’Italia

Oggi a Milano si respira una calura insopportabile e, boccheggiando tra strade rese ancora più roventi dalle rotaie del tram, mi sono recato in tribunale per seguire le mie solite udienze; una di queste riguarda un processo di primo grado in essere dal 2006 che vede il mio cliente citato, quale ex amministratore di una società poi fallita, per un risarcimento danni di circa dodici milioni di euro. Il mio cliente fa il ragioniere commercialista di professione e nella società fallita era entrato per le sue qualità di contabile non certo di manager, tanto da non aver mai avuto alcuna delega che potesse, in qualche modo, giustificare la causazione di un danno così ingente. Sta di fatto che, dopo numerose udienze durante le quali ben dodici avvocati, per altrettanti convenuti, avevano cercato di rimarcare le responsabilità degli altri e la ingenuità “angelica” dei propri assistiti, oggi avrebbe dovuto esserci la discussione finale con la relativa sentenza.

L’ingresso negli enormi corridoi del tribunale di Milano è stato inusuale e shoccante perché erano anni che non si presentavano così vuoti tanto che, per un attimo, ho pensato che avessi sbagliato agenda e che oggi fosse sabato invece che giovedì. Macché il tribunale era vuoto per lo sciopero dei magistrati e l’udienza è stata rinviata al mese di dicembre con la conseguenza che, se tutto va bene, avremo la sentenza nel secondo semestre del prossimo anno … vallo a spiegare al povero ragioniere!.

Prima di tornarmene, sconsolato, in studio ho deciso di passare dal bar del tribunale dove fanno un’ottima crema di latte al caffè che, sino a ieri, vendevano al prezzo di € 1,60 e che da oggi viene offerta al prezzo di € 2,00: “ma come”, ho detto, “non si giustifica un aumento repentino del 40%”, “caro avvocato” mi ha risposto il barista, “lei sa che il nostro paese ha il più alto livello di tassazione in Europa e uno dei più alti al mondo?....le piace vedere la Naomi in televisione, ebbene siamo noi a pagarla e quindi aumentiamo i prezzi”.

Pensando che quello sarebbe stato, forse, il mio ultimo bicchiere di crema di latte al caffè, ho cercato di gustarmelo sorseggiando piano ed ecco che ho sentito una mano sulla spalla; era l’unico collega, sfigato come me, che si era dimenticato dello sciopero. Oltre ad essere sfigato, il mio collega è anche un’interista (non me voglia Oliviero, non tutti gli interisti sono uguali) di quelli che negli ultimi trent’anni non hanno tanto sofferto (come noi juventini stiamo ora facendo) della pochezza della propria squadra quanto della grandezza della Juventus e, per imbastire un discorso serio/giuridico mi fa: “per me il giudice che ha dichiarato non attendibile Tronchetti Provera è juventino e nel processo Telecom c’è lo zampino di Moggi”…. la conversazione si prospettava dai contenuti profondi e difficili e, non ritenendomi all’altezza, l’ho salutato con un cenno di assenso.

All’uscito del tribunale ho ritrovato un po’ di buon umore perché c’è una vecchia guardia giurata, terrone trapiantato al nord, dalla battuta spiritosa e pronta e con lui mi sono intrattenuto qualche minuto a guardare le passanti che, per la calura in corso, mostrano tutto ciò che il buon Dio ha loro dato. Ci siamo lasciati con questa sua domanda: “avvocà io che sono campano posso stare sicuro che quando arrivano i padani non mi requisiscono la casa?” e anche a questa battuta ho sorriso ma confesso che il sorriso è stato un po’ amaro e un po’ di angoscia l’ho sentita …. sono nato in Puglia dove ho vissuto per 19 anni e poi mi sono trasferito al nord senza mai rinnegare le mie origini … conviene oggi dire che sono terrone?...mah!

Nel tragitto verso casa ho pensato alla crisi in atto, alla disoccupazione, alle prospettive per i nostri figli … insomma a tutte quelle cose serie che esistono ma che vorremo evitare di pensare magari aggrappandoci ai nostri ideali politici e alla convinzione che coloro che abbiamo scelto ci tireranno fuori dalla m.. nella quale stiamo navigando e pensando pensando mi sono ritrovato a pranzo con mia moglie e con la tv accesa la quale mostrava il viso sorridente ed ottimista del nostro premier.

Berlusconi si trova a Panama e lì sta cercando di tirare su qualche commessa per le nostre imprese ma era proprio necessario dire che gli imprenditori, a differenza dei politici, mantengono la loro parola? …. lui riveste la carica di amministratore delegato o di presidente del consiglio dell’Italia?....se tutti gli imprenditori mantengono la parola e tutti i politici no perché esistono i partiti? …..ragazzi, pensatela come volete ma, da italiano, non mi sono mai sentito così privo di identità e di rappresentanza.

Un abbraccio a tutti

Francesco