
Prendo spunto dalla simpatica vignetta di Giovanni per lasciarmi andare a qualche riflessione circa lo stato del dibattito politico e non che oramai impera in quello che fu il bel Paese.
Penso che siamo tutti d’accordo che, forse per ataviche influenze, gli Italiani si sono spaccati in due: da una parte gli “anti-berlusconiani” e dall’altra quelli che, con un’ardita acrobazia semantica, si definiscono “non-anti-berlusconiani” che poi, se vogliamo applicare la regola delle due negazioni che affermano, dovrebbero essere semplicemente dei “berlusconiani”.
Il bello o meglio il brutto di tutto ciò, sta nel fatto che tale divisione prescinde dalle opinioni politiche dei singoli, con la conseguente formazione di due blocchi contrapposti eterogenei, senza nessun altro collocante dell’ essere pro o contro, che, a ben vedere, incolla ben poco e, per di più, è anche sterile.
Non mi si venga a dire che, nel recente passato, esistevano gli “anti-comunisti” e gli “anti-fascisti”, che facevano da serbatoio per tutti quelli che non la pensavano come gli uni o come gli altri; non me lo si venga a dire per il semplice fatto che, in quel caso, si trattava di essere pro o contro un’ Idea, a prescindere da chi fosse l’attore che la rappresentava.
Ora, invece e non essendoci più “idee”, si è pro o contro un uomo che non si può certo dire sia il profeta di un qualcosa che meriti o susciti o scateni un dibattito Politico (prego notare la maiuscola!); se a questo si aggiunge che l’uomo in questione è in ottima e numerosa compagnia nel deserto ideologico italiota, si ha il quadro completo in che situazione si trovi la nostra sciagurata Italia.
Da questo assunto, deriva la pochezza, la vacuità e la inutilità che ci avvinghiano da qualche anno a questa parte e che fanno abortire qualsiasi speranza di miglioramento.
Siamo giunti al punto che qualsiasi cosa, anche la più banale o che non ci azzecca niente, viene interpretata come “lesa maestà”, senza nessun pudore, senza nessuna vergogna, senza quel minimo di decoro che dovrebbero costituire l’habitus di chi è profumatamente retribuito per “rappresentarci”; perfino un’affermazione di una certa modella che fà da testimonial per un gestore telefonico ha dato l’abbrivio a che una “deputata”, per contrastarla, tirasse in ballo la litania “della volontà del popolo sovrano” e ne auspicasse il licenziamento!!!
Ragazzi, non so voi ma io non so più da che parte guardare; e pensare che, quando da ragazzo frequentavo via della Scrofa, c’era chi pomiciava con Craxi & C.; per cui, nessuno può mettere in dubbio il mio orientamento ideologico, come nessuno può negarmi il diritto di non riconoscermi in chi, quell’orientamento, dice di rappresentare.
Il fatto è che non so più a che santo votarmi; intorno a me c’è un deserto sterminato, dove neanche a piantarcela, attecchirebbe una pianticina di sana politica, magari pure di piccolo cabotaggio, ma almeno con un idea, una strategia, un fine che non siano solo e sempre quelli personali, a qualsiasi livello.
Mi ritengo un uomo dotato di una modesta intelligenza e, per questo, non me la sento di abbassarmi a piccole polemiche da “curva Sud” che non producono niente e fanno solo consumare energie: è come pretender di avanzare tenendo la frizione schiacciata!
La morale di tutto questo, oltre che visualizzata dalla vignetta giovanniniana, è che siamo pericolosamente vicini al fondo del barile che, in verità, non è che sia stato mai tanto pieno di cose buone e giuste; il problema però è un altro: quando, per qualsiasi motivo, uscirà di scena il soggetto/oggetto di tutto questo, con che fertilizzeremo il deserto?!
Almeno noi, Uomini con delle Idee, non umiliamoci, non facciamoci fagocitare dalle opposte mandrie dei buoi!
Ciao a tutti,
Ettore.