Anna è una signora di 59 anni che, nonostante l’azione impietosa del tempo, ha mantenuto sia i lineamenti marcati, dolci e profondamente femminili delle ragazze nate sotto il sole del Meridione che la capacità organizzativa tipica delle famiglie contadine dove la vita comune è un unicum che prescinde da ogni individualità. Non ha una grande cultura scolastica ma regge qualsiasi tipo di argomento ed ha una capacità di interpretare le cose semplici difficilmente comprensibili a chi crede di capire il presente e prevedere il futuro, basandosi su una presunta conoscenza approfondita degli uomini e delle cose.
Anna vive con me da quarantadue anni (dal secondo anno di Torino) e le nostre conversazioni sono, per lo più, argomentate sui problemi dei figli e sulle mie incapacità (secondo lei) di interessarmi di ogni minima necessità domestica. Sono poche le occasioni in cui si parla di lavoro, di politica o di problemi sociali e questo perché tutte le volte finisce che ogni mia profonda convinzione ne esca scalfita dalla classica lapalissiana, macroscopica evidenza da me non vista.
Questi giorni, colpa il ponte di Sant’Ambrogio, siamo stati soli sul Garda e, nei momenti passati davanti alla TV, lei ha guardato tutte le trasmissioni che trattavano le misure adottate dal nuovo Governo e le lamentele a queste indirizzate sino a quando, con aria stizzita, ha spento il televisore e mi ha chiesto:
“ma tu che tanto aspettavi la caduta di Berlusconi hai fatto i conti su quanto ci costerà questa manovra salva Italia?”. La domanda e, più ancora, il tono con la quale è stata posta, mi ha colto di sorpresa (anche lei ha sempre visto con scetticismo l’operato del passato Governo) ma, nello stesso tempo, mi ha risvegliato dal torpore in cui ero caduto ed ho iniziato un dialogo che ritengo interessante e che, per questo, voglio farVi conoscere scusandomi se, necessariamente, tocca questioni personali.
F. “ certo che ho fatto i conti; sugli immobili, considerando anche quelli dei ragazzi e mantenendo invariati le attuali rendite catastali pagheremo circa …… euro; sulla auto circa …. euro; sull’irpef circa …… euro; la pensione, passando al metodo contributivo, mi sarà decurtata di circa ….. euro al mese”. A. “non capisco perché tiri in ballo gli immobili dei ragazzi (in realtà lei paga ogni loro spesa straordinaria ma, da anni, faccio finta di non accorgermi); in ogni caso non hai considerato l’aumento della benzina e di ogni altro bene perché vedrai che, con la scusa che è aumentata l’IVA, i commercianti ne approfitteranno e non capisco come tutto questo non ti faccia incazzare”. F. “è vero ma, purtroppo, sono convinto che la manovra sia indispensabile perché, continuando con questo indebitamento e con la mancanza di credito dell’Italia, L’Europa sarebbe saltata”. A. “a parte che non capisco come i grandi capoccioni abbiano pensato di mettere sul mercato una moneta unica senza costituire preventivamente un organo che ne rispondesse e che avesse la possibilità di emanare regole comuni: ma è così importante che l’Europa non salti? In giro, sento molti che ritornerebbero volentieri alla vecchia lira e che non sentono nessuna necessità di avere una Europa unita”. F. “se si ritornasse alla vecchia lira avremmo tutti una svalutazione non inferiore al trenta per cento ma, ancor peggio, se cadesse l’Europa, i creditori del nostro Stato (i possessori di titoli, i fornitori, gli stati esteri) richiederebbero il pagamento immediato dei propri crediti e lo Stato non sarebbe in grado di pagare, trascinando in una spirale di insolvenza anche l’intero sistema bancario con tutti i nostri risparmi. In sostanza, sono convinto che, nonostante il salasso finanziario derivante dalla manovra, pagheremmo molto di più se la non si attuasse”. A. “bisognerebbe che i nuovi Ministri spiegassero le cose in questo modo più che con il pianto o con i paroloni, tuttavia non sono ancora convinta sulla fondatezza del tuo ragionamento. Questi nostri sacrifici avrebbero senso se portassero ad una effettiva, costante diminuzione del debito pubblico e, per far sì che ciò avvenga, bisogna che resti costante nel tempo il rapporto entrate/uscite. Così non potrà mai essere perché se la manovra ci rende più poveri non spenderemo come prima e, guadagnando di meno, non potremo più pagare le stesse tasse con la conseguenza che diminuiranno le entrate e il prossimo anno l’indebitamento aumenterà portandoci allo stesso punto di prima”. F. “dobbiamo sperare che diminuiscano i costi; che cedano parte del patrimonio; che aumentino le entrate attraverso una lotta efficace agli evasori che spariscano le tangenti e che le imprese possano lavorare senza balzelli o imposizioni demagogiche”. A. “ho capito, la solita tiritera dei politici onesti e dei cittadini responsabili; intanto tu paghi e qualche tuo collega più furbo diventa più ricco. In ogni caso, se Monti e compagni avessero voluto dare una vera svolta, accanto alle misure adottate, avrebbero dovuto imporre una netta diminuzione dei costi politici ed emanare norme capaci di scovare i patrimoni nascosti. E’ gente che conosce la legge e che, per il loro lavoro, sanno bene come far evadere le tasse ai loro clienti e che quindi dovrebbero sapere altrettanto bene come scovare gli evasori”.
A questo punto, ho chiuso il discorso e le ho chiesto di fare una passeggiata rilassante a Densenzano dove abbiamo incontrato un reparto di Alpini che deponeva una corona al Monumento dei Caduti. Al suono del Silenzio, mi è venuto spontaneo mettermi sull’attenti e fare il saluto militare e la mia dolce metà ha ripreso a parlare: “mi spieghi perché hai studiato di notte per poter lasciare l’Esercito alla scadenza della ferma decennale ed ora ti si inumidiscono gli occhi davanti ad una cerimonia militare o hai voglia di rivedere i tuoi vecchi compagni che, per anni, avevi dimenticato? Guarda che, per me, questo è un chiaro indice di vecchiaia accompagnato dalla idealizzazione di un passato che, in realtà, aveva, quale protagonista, solo la tua gioventù”. “Può darsi” le ho risposto “io credo, però, che di quel passato non mi sia rimasta la sola giovinezza bensì il ricordo di ciò che ho capito voler essere: un uomo che crede nello Stato e in un Giuramento”
Un abbraccio
Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminati confesso che leggerti nelle vesti del "dialogante familiare" è molto più rilassante di quando indossi quelle del leguleio, a parità di argomenti trattati; e questi sono pesantucci anziccheno!
Prima di addentrarmi nei meandri politico-finanziari (di cui sei approfondito ed apprezzato conoscitore), consentimi, da "vecchio Soldato" (da non confondere con il "Soldato vecchio"!) di ringraziarti per gli stupendi sentimenti che ancora provi per la tua pur breve vita in Uniforme: un magnifico esempio di orgogliosa apparteneza, con un leggero velo di nostalgia che non guasta mai.
Quello che dite tu ed Anna non può non essere condiviso, tanto è lapalissiano; personalmente però, mi sento più portato a dare ragione a Lei ed al Suo pragmatico scetticismo, soprattutto alla luce dei più recenti avvenimenti.
Anche io come te, mi ero illuso che la fine della politica da "Bagaglino" fosse il prodromo di un qualcosa di nuovo, di efficiente, di serio e gli uomini che erano stati chiamati ad interpretare questo ruolo sembravano averne tutti i requisiti.
Ed invece, che è successo? è successo che le cose più importanti, più serie, più scandalose sono state "rinviate" e, mi ci gioco i sacrosanti, non vedranno mai la luce o, se la vedranno, sarà a mala pena un pò di penombra.
Francé, credi a me: i mercanti non sono stati scacciati dal Tempio!
Le tue parole piene di tecnicistica aulicità, ahimé, sono condannate a rimanere un bell'esercizio didattico; temo che avesse ragione il mio omonimo Petrolini, quando, nella sua saggezza popolare intrisa di realistica amarezza, rispondeva a chi gli chiedeva perché le tasse vengono imposte solo ai poveri: "perché sò tanti!"
Grazie comunque a tutti e due con abbraccio,
Ettore.
Cosa dovrei fare: diventare furbo anch'io?....magari giustificando l'evasione con l'indotta convizione che è colpa dei politici che non ho votato...o passare dalla parte degli indignati, andare in piazza e dare il voto al comico genovese..... o dire che è colpa di Stalin o di Mussolini....; possiamo solo sperare che i sacrifici chiesti non siano sprecati; che gli elettori guardino anche l'avvilente scenario offerto dai parlamentari che non vogliono rinunciare a nulla e dalla Lega che è stato partito di governo; che nasca in ciascuno di noi la voglia di ascoltare ed eleggere solo gente che, almeno apparentemente, sembra onesta senza ricorrere a prescrizioni; che i furbi disonesti, prima o poi, la paghino.
RispondiEliminaLa morale che da questo colloquio ne ho tratto è che, ancora oggi, non è stata capita la gravità della situazione e che il giudizio sulle qualità di una persona si basa sempre sugli effetti che questa persona ha o potrebbe avere sulle nostre tasche.
Mi avvilisco quando sento ancora parlare di destra o sinistra e, sebbene anch'io mi aspettassi di più da Monti, sentire qualcuno che continua a difende l'operato del passato governo. Intendiamoci, non perchè consideri imbecilli tutti coloro che la pensino in maniera diversa da me ma perchè, evidentemente, l'imbecille sono io che ho sempre dichiarato tutto, ho tutti i miei beni al sole e, pur conoscendo la legge, non ho mai fatto nulla per eluderla.
Ciao a tutti
Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminaè inevitabile che chi non era contro Berlusconi ora chieda conto ai tanti che pontificavano che lo stesso fosse la causa di tutti i mali nazionali, europei e mondiali: "con le sole dimissioni di B. lo spread calerebbe di 200/300 punti" e invece? "senza la dx al governo l'Italia non sarebbe in queste condizioni" e in Spagna? la Francia e la Germania pretendevano di insegnare e invece sono finite sotto osservazione, e quindi? A Monti riconosco un solo merito: quello di averci fatto capire la reale portata del dramma e la sua cosmicità, ma forse è stata una scoperta anche per i "professori". Per il resto non vedo alcuna "invenzione" geniale per risolvere la situazione se non il selvaggio ricorso ad una tassazione vampiresca e alla instaurazione di uno stato di polizia finanziaria....con la prospettiva comunque che, come dice Anna, non si risova il problema. Un affettuoso abbraccio a te e a Anna.
Carissimo Gino è proprio questo "inevitabile" che non comprendo. Credo di capirne qualcosa sulla finanza e sull'economia e non ho mai pensato che con la caduta di Berlusconi lo spread sarebbe sceso. Lo spread è legato al rischio sulla restituzione del debito il quale, a sua volta, dipende da due fattori: l'indebitamento complessivo e la fiducia, da parte dei terzi creditori, sulle capacità future del debitore. Berlusconi, in quanto rappresentante l'Italia, non aveva più la fiducia sia del sistema bancario interno che da quello internazionale e se la sua uscita sarebbe stata, nel breve, ininfluente sull'indebitamento, avrebbe certamente ridato credibilità all'Italia; e così è stato. Questo fatto, mentre era stato capito dalle menti pensanti del suo stesso partito, non viene ancora recepito dal popolo nel quale è presente, più che mai, l'acredine fra i pro e i contro. Questa cecità della gente comune è ancora cavalcata da alcuni politici che, per qualche recondito obiettivo elettorale, continua a fomentare posizioni populiste e demagogiche (vedi Lega, IDV e le ultime dichiarazioni dello stesso Berlusconi)che ledono la credibilità con la quale Monti si è presentato al mondo intero. Se oggi sei, come me, convinto che la manovra sia improcastinabile, non ha alcun senso che tu mi chieda conto della passata contrarietà a Berlusconi perchè la tua stessa convinzione dovrebbe nascere dalla constatazione che ciò che, per diciotto anni, Berlusconi ha detto, erano balle (compresi i vari contratti firmati). Oggi, convinti o no, stiamo tutti diventando più poveri e la vampiresca tassazione ideata da Monti nasce, principalmente, dagli errori del passato; francamente, dire o non dire che avevo ragione nel criticare Berlusconi non mi da alcun sollievo.
RispondiEliminaUn abbraccio a te e a tutta la tua famiglia
Francesco
Non credo che continuare questa lotta ideologica tra guelfi e ghibellini sortisca effetti benefici per la res publica: come non li sortì nel medio evo fiorentino!
RispondiEliminaE' inutile, infatti, continuare a lacerarsi nello spaccare il capello in quattro, cercando di sostenere o non sostenere la generalizzata pochezza politica di questi ultimi decenni: è inutile perché è un dato di fatto che nessuna chiacchiera potrà mai modificare.
Credo, piuttosto, che sia ora che si incominci a fare sul serio per "bonificare" quello sterminato sottobosco di privilegi, esenzioni, ruberie, lottizzazioni, etc. che sono stati e sono il vero cancro del sistema-Italia; pensate che arrivo fino a dire che, senza di esso, persino B. avrebbe fatto bene, TV e processi a parte logicamente!
La recente, indegna serrata delle varie lobbies che mortificano e strozzano ogni velleità di crescita del Paese, con la conseguente ingessatura governativa, ne rappresentano l'esempio più tristemente attuale e drammatico.
Così come le parole del Card. Bagnasco pronunciate solo oggi; ho molto rispetto per il Suo ruolo ecclesiale, però mi riesce molto ma molto difficile accettare che pontifichi su una materia, ad essere buoni, imbarazzante per la Chiesa italiana (e solo italiana).
Ed allora: se anche i "pastori" si mettono a prendere per il ....., ditemi voi come facciamo a sperare che non lo facciano i "caproni"?!
Un abbraccio,
Ettore.
Caro Francesco, quello che è "inevitabile" è che si chieda conto a tutte le Cassandre che ogni giorno addebitavano alla sola esistenza di Berlusconi il drammatico divario tra btp e bund. La frase che ho riportato sopra tra virgolette riflette il convincimento ripetuto in maniera martellante ogni giorno dai leader e l'intellighentia di sx. Evidentemente eravate in pochi economisti a saperlo e nessuno a dirlo che lo spread non dipendeva da Berlusconi. In quanto alla rinata credibilità dell'Italia io, che appartengo alla gente comune, non riesco a vedere come si manifesta oggi utilmente per noi. Io, gente comune, penso che il problema era e rimane il debito pubblico e, da profano, penso che questo non si risolva con un aumento delle tasse che finirà per avere solo un effetto recessivo comprimendo ulteriormente i consumi. Per riparare agli errori del passato (ovviamente ci riferiamo almeno agli ultimi 40 anni) dagli "illustri professori" mi sarei aspettato qualche ricetta diversa e più geniale da quella utilizzata, chi più chi meno, da tutti i governi politici. Giusto per ricordare, nell'"era Berlusconi" hanno governato 8 anni la destra e 7 la sinistra. Per essere credibile nella tua analisi dovresti, secondo me, criticare almeno tutta la gestione della cosiddetta seconda repubblica, visto che, anche se non ti da sollievo, continui a criticare solo Berlusconi. Ora ci manca solo che mi dica pure tu che "pagare le tasse è bellissimo" e poi mi metterò l'animo in pace.
RispondiEliminaCari tutti, non c'è da criticare solo la seconda Repubblica, ma forse, ed anche di più,
RispondiEliminala c.d. "prima", quando altissimi e gravissimi sono stati i debiti accumulati dallo Stato durante i governi balneari o semestrali, quando molti erano coloro che producevano in un "quasi anonimato" leggi a proprio uso e consumo. E ciò senza che nessuno gridasse continuamente allo scandalo come è stato fatto contro Berlusconi sul quale sono state sempre puntate le armi di
molti plotoni di esecuzione (da parte della politica,della magistratura, della stampa etc).
Diciamolo francamente..si è un po' esagerato!
Ma facciamo pure una riflessione..io direi di dire un po' "basta!" a tutti questi interventi su "Berlusconi si", "Berlusconi no", se no, va a finire che si diventa ripetitivi e, forse, un po' noiosi. Un caro saluto. Carlo MORI
Concordo con Carlo sulla prima repubblica e sulla inutilità di parlare di Berlusconi il quale, negli ultimi 18 anni, ha governato molto più e con numeri decisamente superiori alla opposizione. Quando parlo di gente comune parlo di coloro che non fanno politica, me compreso. Pagare le tasse non mi piace ma oggi le pagherò perchè ci sarò costretto mentre per anni il mio premier mi ha detto che non me le avrebbe fatto pagare perchè nessuno è stato bravo come lui e le cose, grazie alle sue riforme epocali, andavano benissimo. Basta viaggiare oggi in qualsiasi paese europeo per vedere e sentire come Berlusconi ci ha rappresentati.
RispondiEliminaComunque, e con questo chiudo l'argomento Berlusconi perchè è evidente che nessuno dei due si muoverà dalle proprie posizioni, sono convinto che il salasso propinatoci potrà avere effetti positivi solo se seguito da norme che incidano sui costi mentre ho poca fiducia sull'emanazione di provvedimenti che possano migliorare la produzione perchè siamo in piena recessione. Queste norme potranno essere emanate solo da chi non ha esigenze lobbistice o elettorali e che sia fondamentalmente onesto; penso che alcuni di questi personaggi siano presenti sia nella destra che nella sinistra e sono certo che fra loro si stanno organizzando.
Ciao a tutti
Francesco