venerdì 21 settembre 2012

Un dubbio di fine estate

Il popolo degli internauti, categoria di cui non faccio parte, comunica da tempo con strumenti che nascono, si affermano, vengono superati da altri , più performanti, Facebook e Twitter in testa. Con essi il pensiero globalizzato ha permesso loro di pubblicare e condividere in rete molte e variegate idee in modo breve e veloce, attraverso gli status e le bacheche. Il buon, vecchio blog, ormai in servizio da quindici anni, ha invece una modalità di aggiornamento più lunga: trattandosi di un diario, i contenuti e le pagine vanno seguiti quotidianamente ( o, comunque, a cadenza stabilita) per non perdere l’attenzione dei propri lettori. Per contro, sui social network di nuova generazione, anche i più pigri sono “ socialmente attivi”.
Il blog, in genere, è destinato a doversi fare da parte: è difficile pensare che, con una legge culturale che non cannibalizza ma, certamente, emargina, qual è quella che governa la informazione ed i contatti in rete, il nostro benamato Blog, il Blog del 150° Corso, possa salvarsi.
In una società in cui il tempo è diventato ormai un lusso, anche la nostra informazione interattiva soffre e, forse, già da tempo. Occorre che essa si “ aggiorni “ affinché non vada perso o, meglio, posto in discussione, quanto di buono il Corso ha potuto mettere in atto attraverso una partecipazione che, seppur modesta nelle accorrenze, si è generalmente mantenuta su alti livelli culturali, sociologici, di costume, senza tralasciare i ricordi che saldano la nostra Amicizia.
Mi piace rivolgere un pensiero di gratitudine a Oliviero Moschin, a Pierluigi Genta, ad Ettore Magliocchetti: entusiasti, generosi, stakanovisti, hanno il merito di aver portato il Blog a livelli di eccellenza, migliorandone la fruibilità in ogni settore in cui esso è composto. Il Loro pregevole ma duro lavoro, però, non mi sembra essere apprezzato da molti, se sono vere le statistiche che mi vengono cortesemente inviate. Alla base di un ridotto accesso, invero, può esserci la minore predisposizione degli utenti, che siamo noi del Corso, ad aprire le pagine del web , sempre che il computer venga, però, acceso. Per questo motivo, occorre affermarlo con onestà intellettuale, anche altri sistemi di comunicazione, quelli ai quali accennavo in principio, non modificherebbero le abitudini.
Sull’argomento, sempre che sia benevolmente ritenuto d’interesse, mi piacerebbe avere un commento da parte dei summenzionati addetti ai lavori, auspicando la diretta partecipazione di tanti altri Amici ad un dibattito che sarebbe utile aprire, per valorizzare un prodotto che è sì dell’iniziativa di alcuni, ma costituisce anche una accreditata pagina di condivisione di idee e di valori per tanti.
Un abbraccio a Tutti,
Carlo Minchiotti.

4 commenti:

  1. Caro Carletto,
    grazie , innanzi tutto, delle belle parole di apprezzamento che, al contempo, lusingano e stimolano.
    Tu, da fine osservatore dei fenomeni che disciplinano l'attibìvità umana, hai centrato il problema: il blog, il nostro Blog, non è per i "pigri"!
    Pur non avendo mai avuto velleità elitarie, il Blog era nato ed ha continiutato ad esistere (seppur tra mille difficoltà)perché ha voluto mantenere un certo "taglio" culturale e, perché no, anche goliardico, laddove si rinverdiscano i Nostri ricordi comuni.
    Diciamo che, per scrivere qualcosa, bisogna innanzi tutto aver l'idea di cosa scrivere e poi perderci quell'oretta per buttarla giù e mandarcela per la pubblicazione.
    Per contro, con gli altri due sistemi da te citati, le suddette operazioni possono anche essere omesse: basta catturare una foto, inventarsi un rigo uno, smazzare con il pollicione sulla tastiera e...il gioco è fatto: nel giro di pochi secondi, milioni di anonimi "condivideranno" quanto pubblicato!
    Tu giustamente parli della tirannia del tempo, una tirannia che, a mio parere, non dovrebbe tangere noialtri che, da felici pensionati, di tempo ne abbiamo quanto ne vogliamo. Il problema è che, intervenire sul Blog, implica la pubblicazione delle proprie idee su gli argomenti i più svariati e, probabilmente, non tutti hanno il "coraggio" di rendere pubblico quello che pensano e quindi preferiscono affidare poche parole alla fugacità, così da sentirsi "socialmente attivi" ma senza rendersi conto che si tratta di un "attivismo" fugace.
    La dimostrazione di quanto dico sta nel fatto che tantissimi del Corso sono attivissimi su Facebook o "cinguettano" dalla mattina alla sera; pensa che non prendono in considerazione il Blog nemmeno per rendere partecipe il Corso di eventi felici che li hanno toccati, come potrebbe essere la nascita di un nipotino, visto che di figli non se ne parla.
    Al di là dei tuoi panegirici, mi ritengo orgoglioso di aver contribuito a realizzare e mantenere un luogo (ancorché virtuale) il cui i "ragazzi" del 150° "Montello" potessero incontrasi, parlarsi e mantenere arzillo almeno il cervello; è vero, pochi lo hanno fatto, lo stanno facendo e, probabilmente, lo faranno.
    Che devo dirti, Amico mio?! personalmente non mollo: al limite posso avere compassione per coloro che preferiscono "l'universalità" di due righe con degli sconosciuti che "l'intimità" di un pensiero, di un ricordo con degli Amici!
    Sai io, da convinto conservatore, preferisco sempre le impagabili chiacchierate intorno al caminetto!
    Un abbraccio,
    Ettore.


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  2. Certo, carissimi, dite cose sensate...ma se si veramente allargare il bacino di utenza fra i colleghi di Corso credo sia consigliabile evitare proprio i "panegirici" e le spesso pesanti elucubrazioni accompagnate, sia pur saltuariamente, da mielose, ristrette, scontatamente (poi) reciproche, "lusinghe". Si, si aprano dibattiti su argomenti concreti, attuali e...soprattutto, in modo conciso, senza ricorrere, l'ho già detto tante volte, ad una forma di esposizione retorica, prolissa ed, in certi, sia pur rari, casi (consentitemelo di dire) di non apprezzabile consistenza. Ecco perchè l'immediatezza di facebook e degli altri social network viene di gran lunga preferita anche dagli stessi colleghi... non è solo per una questione di tempo, caro Ettore, ma anche e soprattutto per una predisposizione mentale di chi gradisce entrare subito nel vivo delle questioni. Potremmo, perchè no, dare al BLOG una impostazione che si orienti maggiormente in questa direzione. Forse tutti, BLOG compreso, potrebbero trarne dei giovamenti. Un caro saluto. Carlo MORI

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  3. Francesco Miredi22 set 2012, 09:53:00

    Io apro il ns. blog tutti i giorni mentre mi collego a facebook a giorni alterni. Lo faccio perchè ho voglia di ritrovare compagni di un'avventura che, anche se breve, ha forgiato la mia vita. A loro ho voluto esternare i miei pensieri nella certezza che avrebbero potuto essere non condivisi ma che, sempre, sarebbero stati rispettati e discussi con competenza ed equilibrio. Vorrei continuare su questa strada ma ho l'impressione che, su argomenti che toccano la politica ed il modo di governare, il dialogo non interessi. Propongo, quindi, che l'argomento non venga sempre scelto dall'autore del testo ma che venga richiesto da chi fosse interessato all'approfondimento ed al confronto. Un abbraccio a tutti
    Francesco

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    1. Cari Amici, voglio difendere la validita' del sistema blog come punto di incontro virtuale di un gruppo di persone, ristretto ed elitario, che hanno avuto imprinting ed esperienze, almeno iniziali, in comune. Le stesse persone che poi hanno avuto vite ed esperienze ovviamente diverse e che adesso, attraverso un mezzo perfettibile ed efficiente, consente approfondimenti e scambi.
      Apprezzerei se fossi avvisato via email quando un nuovo argomento o commento viene inserito; credo che sia facile da realizzare e stimolante per tutti.
      Un abbraccio
      Renato

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