giovedì 4 ottobre 2012

Addio alle Armi


Fra pochi giorni avremo ancora una volta il piacere di incontrarci: celebreremo in modo solenne  il nostro “Addio alle Armi” al sacro cospetto del Milite Ignoto e trascorreremo qualche ora insieme.

Formalmente ed anagraficamente, si chiude un ciclo che ha visto il 150° “Montello” attivo protagonista delle vicende dell’Esercito e dell’Arma; ognuno di Noi ha dato il massimo che potesse dare; ognuno di Noi ha servito, con dignità ed onestà, quell’Istituzione cui ci eravamo liberamente legati quarantaquattro anni fa; ognuno di Noi l’ha lasciata nella forma ma l’ha conservata nel cuore.

Vivremo un momento decisamente molto importante e particolarmente significativo al quale avremmo voluto, con l’animo, che fosse con Noi il Generale Duranti: Lo avremmo volentieri rivisto ed abbracciato, sentendoci rassicurati, ora come allora, dalle Sue parole e dal Suo sorriso paterno.

Ciò, purtroppo, non sarà possibile: a spiegarcene i motivi, è stato uno dei figli, Pierluigi, al quale ci eravamo rivolti , facendogli presente che avremmo accolto , con orgoglio , onore e  gioia , il nostro Comandante.

Egli ci ha partecipato che il Papà -che nello scorso maggio ha compiuto novanta anni- accompagna alla Sua menomazione ed agli inevitabili acciacchi dell’età -vissuta ancora oggi con la Sua forte fibra di combattente- una minore lucidità , perdendo spesso la coerenza temporale.
Pur avendo considerato l’ipotesi di farGli vivere ancora una volta una “ grande avventura”, accompagnandoLo a Roma per il nostro Raduno, i figli hanno ritenuto, con dispiacere , di dover soprassedere. E ci hanno assicurato di aver così deciso , con cosciente consapevolezza, sia per le reali difficoltà logistiche connesse al Suo stato, sia, e soprattutto, per evitarGli la sofferenza e l’umiliazione che Egli oggi prova quando si rende conto dei Suoi vuoti di memoria.

Gli stessi figli ci hanno assicurato che il nostro Comandante vive le Sue giornate nel ricordo nostro e di quel periodo tanto che, a fronte delle perplessità palesateGli  di venire a Roma, si è rivolto Loro con tono autoritario, affermando che, allora, “avrebbe usato la macchina di servizio”. Spesso, poi, da quel giorno, pretende di alzarSi per poter partire, dovendo “partecipare alla cerimonia di inaugurazione del Corso”…..

Nel mentre formuliamo al Gen. Duranti, il nostro Comandante, l’augurio più fervido per la Sua salute, affermiamo con orgoglio che i Suoi Allievi, riconoscenti e memori dei Suoi insegnamenti e della Sua autorevole e paterna guida, lo hanno avuto, per tutta la loro non breve vita militare, al proprio fianco.

E tale stato di grazia per il Suo 150° Corso “Montello” troverà nuovo vigore anche il 13 ottobre , su quella sacra Scalea: oggi come nel lontano ottobre 1968.

Q.d.B.

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