lunedì 18 marzo 2013

Diritto e credibilità



Il mancato rientro in India dei due Fanti di Marina Girone e Latorre è intervenuto dopo che l’Italia ha ritenuto che non fossero stati rispettati dallo Stato che Li deteneva i principi della Costituzione italiana.
Animati da sacro spirito nazionalistico, tantissimi nostri concittadini si sono lasciati andare  a critiche od hanno inneggiato per la decisione assunta dal nostro Governo. In particolare, per l’aspetto negativo, si è detto che, a subire il danno più grave  per la complessa vicenda, siano stati l’onore dei Militari coinvolti e la credibilità della nostra Nazione.
Come sempre accade in queste cose che toccano il cuore degli Italiani, la disinformazione ha fatto premio sul Diritto che, molto chiaramente, soprattutto in questa fase, regola gli sviluppi della delicata e, per molti, controversa questione.  continua ....


Carlo Minchiotti




34 commenti:

  1. Grazie Carlo.
    Prezioso il tuo articolo per meglio comprendere le cose come stanno.
    Ma non si potrebbe chiedere l'intervento dell'ONU, anche perchè i nostri agivano sotto le regole ONU.
    Ciao
    Giovanni Contestabile

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  2. Francesco Miredi18 mar 2013, 17:52:00

    Caro Carlo, se mi permetti, il tuo intervento appare più come un tentativo di giustificare un atto comprensibile dal punto di vista morale ed umano ma non giuridicamente giustificabile. E' pacifico che il fatto (su una nave mercantile e non militare) sia avvenuto in acque internazionali e, per le convenzioni internazionali, competente a giudicare è un organao super partes rispetto agli Stati interessati. E' altrettanto pacifico che, per le stesse convenzioni, in attesa che l'organo giudicante si esprimi, la Procura (non so quale sia il corrispondente in India) del luogo dove il "reo" si trova, compia gli atti necessari (indagini, arresti etc) affinchè il futuro provvedimento dell'organo giudicante internazionale possa essere eseguito. Stando così le cose, avendo qualcuno fatto la cavolata di mandare la nave in India, è evidente che gli organi indiani avevano i legittimi poteri per trattenere i nostri poveri soldati nelle loro carceri sino a quando l'organo internazionale li avrebbe giudicati. Ergo, la nostra decisione di non rispettare la promessa fatta è comprensibile ma non lecita. Io voglio credere che sia una decisione concordata con qualche esponente indiano e che ora si stia mettendo in atto una sceneggiata per salvare capra e cavoli ma affermare che abbiamo ragione è come dare un'arma in mano a chi non conosce il diritto e che aspetta solo questo per invocare la salvaguardia di torti inesistenti.
    Francesco

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  3. Grazie, Carletto e Francesco, delle appropriate considerazioni giuridiche , anche se, forse, sarebbe il caso che illuminaste un povero ignorantre come me su quale delle due versioni risiede il "vero"; non vorrei che fosse come la pelle di quei famosi organi!
    Ma non voglio parlare di questo, anche perché non ne sono capace; piuttosto, vorrei ampliare il discorso della "credibilità" cui Carletto ha accennato solo di friso.
    E' vero che abbiamo mosrato, ora, quegli attributi che sembrava avessimo smarrito all'inizio di questa sciagurata e maldestra avventura; ma è altrettanto vero che la "parola" è la parola: da essa non si prescinde, non si può e non si deve prescindere!
    Sono convinto anch'io che, con molta probabilità, il tutto si sia sviluppato sulla base delle usuali "schermaglie" diplomatiche, alla fine delle quali tutti si ritengono soddisfatti del risultato ottenuto.
    Ciò non toglie, tuttavia, che, in questo gioco delle parti, quella meno presentabile, quella meno onorevole sia toccata proprio a noi e, sinceramente, non ne avevamo affatto bisogno!
    Ciao a tutti,
    Ettore.

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  4. Carlo Minchiotti22 mar 2013, 10:53:00

    Nell'esprimere le valutazioni oggetto della mia esposizione, ho seguito gli insegnamenti che provengono dai miei Maestri. Il pensiero di questa Accademia è ampiamente condiviso dagli Internazionalisti, e non solo italiani.
    Corretta e giuridicamente inattaccabile era,pertanto,la decisione di non restituire nella disponibilità della Magistratura indiana,e di quel Governo,i due Fanti di mare.
    I problemi sotterranei della Diplomazia, le capovolte e gli equilibrismi sono parte della Storia e da questa verranno a suo tempo interpretati. Parlarne ora significherebbe esprimere considerazioni di ordine politico che non ritengo opportuno fare. Per me è un problema di etica che, mi auguro, possa essere rispettato e condiviso dai più.
    Un abbraccio a Tutti
    Carlo Minchiotti

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  5. Francesco Miredi22 mar 2013, 11:52:00

    Scusami Carlo ma il problema è solo giuridico e non politico. Anch'io, prima di convincermi ed espremere pubblicamente il mio parere mi sono documentato e confrontato con internazionalisti che trattano solo questa materia e ribadisco che se colui che, in acque internazionali, ha commesso un reato nei confronti di un cittadino appartenente ad un altro Stato, venisse poi arrestato all'interno di quello Stato, può essere legittimamente lì trattenuto sino al giudizio emesso dall'Organo giudicante internazionale. Non insisto su questo concetto (tra l'altro già espresso all'inizio della vicenda proprio a seguito di un tuo intervento)per iniziare con te una diatriba giuridica ma non ritengo corrento che certe affermazioni diano adito a titoli senzazionali quali il "Il governo di sinistra sta calando le brache" o cose del genere e portino anche gente in buona fede (ma che non conosce il diritto) ad inveire per torti inesistenti. Questa sitazione è addebitabile unicamente a colui che ha mandato la nave in acque indiane e all'esecutivo che ha mandato i soldati sulle navi mercantili senza alcuna programmazione strategica. Se poi, con questo ultimo intervento, volevi dire che L'Organo giudicante internazionale (che probabilmente fungerà da arbitro scelto congiuntamente dai due Stati) non avrebbe potuto imporre il ritorno in India dei due soldati, ti avrei dato ragione e avremmo potuto discutere solo del valore da dare alla parola data.
    Pensa se soldati tunisini, su una barca da pesca tunisina, avessero sparato, in acque internazionali, a pescatori italiani e, a seguito di un naufragio, fossero arenati e arrestati sul territorio italiano; quale avrebbe dovuto essere, secondo te, il nostro comportamento?
    Ti abbraccio
    Francesco

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  6. Beh,la questione è rientrata nei "parametri" italici: decisioni e contro decisioni..irrevocabili!!!
    A tutti voi legulei della correttezza procedurale, viene sbattuta in faccia la estrema coerenza politica di chi prima mostra i muscoli e poi cala le braghe, affermando, notate bene..., di aver conseguito un successo diplomatico!!! Mah, bisognache emigri.
    Marko

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  7. .....come probabilmente diranno a "Striscia la Notizia" .....


    ....Che figura di m....!!!

    un abbraccio
    Renato

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  8. Faccio solo un brevissimo Commento. Il Diritto Internazionale si basa sulla Consuetudine "Pacta Sunt Servanda" ma non (NON) ha una effettiva Legge cogente ed imperativa, nè un Giudice riconosciuto da tutti, nè, come diceva qualcuno, un Gendarme... Tutti gli Ordinamenti Sovrani (Stati) cercano di applicare le loro norme. Detto questo Vi dico che, se le parti fra Italia ed India si invertissero, NOI, sulla base del nostro stesso Codice Penale (art. 10) avremmo agito come sta facendo l'India, se non peggio. L'importante è la possibilità di poter intervenire sul reo o sul presunto tale. Vi immaginate se due militari indiani avessero ucciso (anche presumibilmente) un paio di pescatori di Civitavecchia al largo di questa città e se la nostra Magistratura fosse riuscita a catturarli, in qualsiasi modo, che pensate?..che li avrebbe lasciati andare perchè fuori dalle acque territoriali?...ma via..
    le nostre stesse leggi non lo avrebbero consentito (art. 10 CP.:lo straniero che commette ..a danno dello Stato o di un cittadino..un delitto...è punito secondo la legge medesima, sempre che si trovi (NDR:comunque) nel territorio dello Stato...Che la vicenda sia stata condotta o gestita in modo assurdo, questo è un altro paio di maniche... ed è imputabile al Governo in carica...ma per il resto, l'India sta comportandosi come ci saremmo comportati noi, e non meglio...statene certi! Un caro saluto. Carlo MORI

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  9. Francesco Miredi22 mar 2013, 15:48:00

    Naturalmente concordo, perchè in linea con quanto da me sostenuto, con Carlo Mori (benritrovato) ma ripeto non credo che interessi a nessuno o che servi a qualcosa fare discorsi da legulei (caro Marco se non avessi figli e,ora, una nipote, sarei già emigrato ma non è mai troppo tardi visto che da noi il rispetto della legge - non l'uso distorto che ne fanno i legulei - è tenuto in pessima considerazione da buona parte del popolo). Credo che conti solo chiarire i fatti e le regole e giudicare di conseguenza. Gli errori sono stati commessi allora e ora credo che avremmo fatto la figura di m...anche se avessimo deciso di tenere in Italia i nostri soldati, vittime del pressapochismo e dell'inettitudine di colui che ha emesso l'ordine di andare in India. Credo sia stupido anche solo accennare ad inesistenti successi diplomatici; stiamo solo cercando di nuotare nella m......cercando di non affogare.
    Francesco
    N.B. anch'io, come Marco, non riesco ad aprire i post dove è scritto "continua".

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  10. Si, caro Francesco, ma le mie sono considerazioni da "leguleio" pragmatico e non sono frutto di elucubrazioni dottrinali che lasciano, fammelo dire, il tempo che trovano e che, come la famosa pelle...le puoi portare dove vuoi, o dove vogliono. L'importante sarebbe stata una seria trattativa, non intavolata, per me, in modo adeguato dall'inizio della crisi, dal governo in carica. Governo che, peraltro, per bocca del suo Presidente, ha avuto più volte la sfrontatezza di asserire di avere notevolmente aumentato il prestigio dell'Italia in campo internazionale. Un caro saluto. Carlo MORI

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  11. Francesco Miredi23 mar 2013, 09:24:00

    Caro Carlo non capisco la differenza fra leguleio pragmatico e leguleio semplice. Il termine viene usato comunemente contro chi utilizza una superficiale conoscenza del diritto per affermazioni roboanti che spesso non ineriscono la realtà; è quindi dispreggiativo.
    Quel che è certo è che con l'entrata in India dei due soldati, quel paese aveva il diritto di arrestarli. Non condivido le tue considerazioni rivolte, credo, al governo Monti proprio per il fatto che gli indiani avevano il diritto di trattenere i nostri a meno che colui che ha ordinato al comandante della nave di entrare nelle acque indane non sia un esponente di quel governo ma, francamente, non lo credo perchè, se così fosse, la stampa e tutti i media di parte lo avrebbero crocifisso. Credo, inoltre, che nel programmare l'uso dei militare sulle nave mercantile ci sia stata la solita superficialità tipica del passato governo ma anche questo, come il tuo, è un giudizio partigiano perchè non ho elementi oggettivi a suffragio di tale affermazione. Ti abbraccio
    Francesco

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  12. Non credo che si possa affermare che l'Italia si sarebbe comportata come l'India. Ricordo a proposito di questa vicenda il caso Cermis : mi pare che i piloti americani furono giudicati a casa loro ( anche se con pene irrisorie ) Giovanni

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  13. E' vero, però bisognerebbe sapere se all'interno di una base aerea NATO (cui aveva fatto rientro l'aereo della USAAF), le Autrorità itaiane avevano giurisdizione: si attendono risposte dagli esperti!
    Inoltre, non va dienticato che, grazie alla "mediazione" dell'allora Presidente del Consiglio, D'Alema, fu operato uno scambio con l'attivista detenuta Silvia Ballarini, condannata negli USA a 43 per "associazione sovversiva" ed altro.
    Che sia una maledizione che la "liberazione" di femminucce italiche di un certo colore politico, che si sono cacciate volontariamente nei guai debba debba essere pagata con il sangue altrui (vds. Callipari)?!
    Ettore.

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  14. Per il caso CERMIS la cosa fu diversa. Ci fu una trattativa fra il Ministro di G. e G. del tempo,il PdCI Oliviero DILIBERTO (governo Prodi) che praticamente scambiò il "rilascio" alle Autorità italiane della Terrorista di sinistra (così e come tale era stata condannata negli USA) Silvia BARALDINI contro la competenza a giudicare i Piloti USA responsabili del disastro del Cermis. Nessuno si scandalizzò, nemmeno la Magistratura, sempre pronta a sostenere la propria "indipendenza" dagli altri Poteri. Chissà perchè. Ve lo immaginate se avessero fatto una cosa analoga per un sospetto (nemmeno condannato) terrorista di opposte tendenze? O durante un governo di centrodestra? E invece tutto andò per il verso giusto(per i governanti del momento) e verso l'oblio. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente uno dei magistrati (distaccato al momento presso il Ministero)che condusse la trattativa. Caro Francesco, i legulei "pragmatici" sono quelli "semplici" (non vedo assolutamente una contrapposizione fra questi termini), e si differenziano dai teorici chiosatori dottrinali, che, spesso, aimè, sono per l'appunto, troppo teorici. Un caro saluto. Carlo MORI

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  15. Scusatemi..una piccola correzione: Oliviero DILIBERTO è stato Ministro di G. e G. nel Governo D'ALEMA, non nel Governo PRODI. Di nuovo un caro saluto. Carlo MORI

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  16. Francesco Miredi23 mar 2013, 21:15:00

    Se hai conosciuto i partecipanti alla trattativa è evidente che questa c'è stata e non ci fa certo onore. Sta di fatto che quei piloti all'interno dei loro aerei e delle loro basi, si trovavano in territorio americano e, quindi, la fattispecie è completamente diversa da qulla di cui si discute proprio per la normativa alla quale hai fatto riferimento. Ribadisco che, se i politici sbagliano a sbandierare meriti che non esistono, si sbaglia ancor più quando, politici, docenti, legulei (pragmatici, semplici, soloni etc.etc.etc.) ignoranti in materia etc.etc. strumentalizzano la vicenda per attacare la controparte. Credo che fra tutti, gli unici che si sono comportati con dignità e rispetto delle regole siano i due soldati.
    Un caro saluto
    Francesco

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  17. Caro Francesco, anche se i piloti all'interno del loro aereo si trovavano in "territorio" USA, sta di fatto che, per il semplice motivo di aver commesso reati di una certa gravità ai danni di cittadini italiani, avrebbero potuto (e dovuto) essere perseguiti come responsabili dei reati stessi non appena messo piede in territorio italiano. In questo caso la trattativa c'è poi stata nei termini che ti ho appena specificato, e con i risultati che tutti conosciamo. E' giusto non strumentalizzare, e sono d'accordo. E' bene che tutti noi (anche noi due) cominciamo a dare il buon esempio. Un abbraccio. Carlo MORI

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  18. Quello che differenzia le due vicende e' questo : gli Americani fanno operare le proprie forze Nato all'estero esclusivamente in quei paesi nei quali vigono gli accordi per i quali i reati commessi da appartenenti all'esercito USA devono essere giudicati in patria. Questo è il motivo per cui la magistratura italiana ha dovuto ob torto collo astenersi dal giudizio e di conseguenza ritengo che non ci fu una vera trattativa ma solo contatti per le modalita' organizzative ed esecutive. E' pur vero che non fu fatta scappare l'occasione per inserire anche la vicenda di Silvia Baraldini con l'impegno di farle scontare la pena completa in Italia. Che poi successive visite mediche abbiano certificato l'inidoneita' al regime carcerario e' un'altra storia di chiaro stampo italiano. Credo che successivamente Silvia Baraldini sia stata assunta dal Comune di Roma . Per quanto riguarda il trattamento riservato ai militari Usa dall'Italia , oltre gli accordi preventivi, e' evidente il ruolo giocato dalla considerazione internazionale e dalla credibilita' della classe dirigente degli USA che non e' paragonabile alla nostra . Giovanni

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  19. Caro Giovanni (Papi?) se così (come ritieni tu) fosse accaduto, gli USA non ci avrebbero mai (!) restituito la Baraldini. E' ovvio. Ed avrebbero opposto lo stesso rifiuto categorico fin allora espresso. Il fatto è che la questione Baraldini entrò, a quanto - a ragion veduta- mi risulta, in un vero e proprio "do ut des". Chiamala trattativa o in un altro modo, ma così fu. Che senso avrebbe dire "è pur vero che non fu fatta scappare l'occasione"...? Se loro (gli USA) avevano ragione da vendere come tu ritieni...figuriamoci se ci lasciavano la Baraldini? Diciamo che in quei momenti c'era un Governo con un certo orientamento (D'Alema Presidente, Diliberto alla G e G etc etc) e la stessa Magistratura (e questo dovrebbe un po' sorprenderci per la loro stessa ostentata indipendenza) non ebbe ad opporsi...(potenza della "interpretazione" della legge) e tutto volò via liscio. Poi, anche per me, i due casi sono differenti. Per quanto mi consti, nel caso dei due marò, se le parti si invertissero, ci saremmo, ne sono convinto, comportati come l'India, né più né meno, applicando le norme del nostro C.P.. La trattativa portata avanti dall'attuale nostro Governo (è sotto gli occhi di tutti) ha comunque del grottesco. Non per niente oggi c'è stato un intervento piuttosto pesante dal Capo SMD... Un caro saluto. Carlo MORI

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  20. Caso Cermis: Usa immuni dalla giurisdizione italiana
    Cassazione civile SS.UU., sentenza 03.08.2000 n° 530
    / stati / uniti / cermis / immunita / giurisdizione / italiana / cassazione / sezione / unite /




    Corte di cassazione


    Sezioni unite civili


    Sentenza 3 agosto 2000, n. 530






    SVOLGIMENTO DEL PROCESSO


    1. Con atto di citazione notificato il 13 luglio 1998 la Federazione italiana lavoratori trasporto della provincia di Trento - aderente alla Confederazione generale italiana del lavoro - (in breve Filt-Cgil - Trento) nonché Sergio Mattivi, Ferruccio Demadonna, Giorgio Santoni e Fulvio Fiammini hanno convenuto in giudizio davanti al tribunale di Trento, gli Stati Uniti d'America.

    In quell'atto, gli attori hanno dedotto che in forza del Trattato del Nord Atlantico stipulato a Washington il 4 aprile 1949 (reso esecutivo in Italia con legge 1 agosto 1949 n. 465) e delle .......
    Non voglio aprire una controversia ne voglio giustificare il comportamento dell'India, ma l'immunita' dei militari americani e' stata sancita dalla sentenza della Corte di Cassazione di cui ho riportato uno stralcio iniziale . Il caso Baraldini e' forse una delle cause per le quali in casi simili gli altri stati non si fidano molto del nostro sistema giudiziario . Saluti. Giovanni (Papi)

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  21. Caro Giovanni, questo di cui parli è un procedimento civile. L'art. 10 c. penale italiano prevede la competenza per reati di una certa gravità... e nel Cermis si trattava di omicidio...plurimo. Bisogna vedere fino a che punto si può estendere l'immunità. A Vicenza i miltari Usa sono stati arrestati anche in caso di semplice ubriachezza. Circa il caso Baraldini gli USA già non si fidavano del nostro sistema giudiziario, ed avevano risposto più volte di no. Se poi hanno cambiato idea, è segno che qualcosa in cambio hanno avuto. Per le cause di non fidarsi (gli USA)si pensi al caso Abu Omar.. Un caro saluto. Carlo MORI

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  22. Sentiamo cosa dice il "nostro" legale Francesco in merito all'immunità dei militari USA ...... Giovanni

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  23. Ad integrazione cito anche l'art.VII della Convenzione di Londra del 19 giugno 1951 ( ratificata dallo Stato Italiano nel 1955) relativa allo Statuto delle Truppe della NATO, cui la sentenza della Cassazione fa riferimento . Giovanni

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  24. Caro Giovanni, se le cose fossero così semplici come ritieni e se il diritto internazionale non si basasse sulla consuetudine, ma su norme cogenti, allora nessuno si sarebbe occupato della Baraldini. Ovvio.La sovranità è nazionale.Ciao

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  25. Francesco Miredi24 mar 2013, 19:14:00

    Caro Giovanni, credo di aver già espresso il mio parere quando ho detto che i militari USA all'interno dei loro aerei e delle loro basi sono in territorio americano e come tali sottoposti alla giurisdizione americana; se si fossero allontanati dalle loro basi per entrare in territorio italiano, avrebbero potuto essere da noi arrestati ma, molto probabilmente, il giudizio sulla colpevolezza e sulla pena, per la convenzione internazionale che regola la NATO (che non conosco) sarebbe stato devoluto sempre alla giurisdizione americana. Le convenzioni internazionali hanno gli stessi effetti dei comuni contratti che tutti noi conosciamo; creano, cioè, obbligazioni fra le sole parti che li sottoscrivono. La differenza sostanziale consiste nel fatto che se non si rispettano le obbligazioni di un contratto privato, esiste un ordinamento giuridico (quello dello Stato di appartenenza) che, attraverso il proprio organo giudicante (la nostra magistratura) emette condanne e sanzioni; nelle convenzioni internazionali ciò avviene solo quando, prima ancora della sottoscrizione delle convenzioni, si creano delle comunità con istituzioni e organi a ciò creati e formalmente riconosciuti dagli appartenenti alla comunità (esempio tipico è la comunità europea). Nella grande maggioranza dei rapporti internazionali ha ragione Carlo Mori quando dice che non esiste una legge cogente (capace di irrorare e far eseguire sanzioni); esistono solo accordi fra le parti che devolvano a terzi (arbitrati internazionali) il potere di giudicare, impegnandosi (più o meno) a rispettarne le decisioni.
    Un abbraccio
    Francesco

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  26. Caro Francesco...così è...attendiamo gli sviluppi della situazione. Non ti nasondo la mia ammirazione per la presa di posizione del Capo di SMD. Un abbraccio. Carlo MORI

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  27. Enunciando la parola "legulei" non intendevo offendere nessuno, sia chiaro. Ero solo stomacato dalla situazione assurda Che si veniva a definire.
    Pensate che in questo momento ...rimpiango il diabolico Andreotti, che, con la sua flemma e riservatezza, riusciva a districare situazioni molto peggiori e più complesse: certo che siamo "caricaturali" !!!
    Bella la diatriba legalistica che Carlo, Giovanni e Francesco hanno intavolato, ho tutto da imparare, ma vi ricordo, tanto per "farci del male", che Cocciolone e amico, allorchè vennero abbattuti, avrebbero DOVUTO essere fucilati come spie e , dopo il can can, alla fine sul foglio matricolare ebbero scritto, per il periodo di detenzione, che si trovavano in ...licenza di convalescenza (!!!,sic), tanto erano non suffragati dal diritto bellico.
    va bene,w ilmCapo di SMD, almeno quello!!!
    Marko

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  28. Richiedesi intervento di LEONARDO PRIZZI, prego!!!!!!
    Sii generoso ed offrici il contributo della tua competenza specifica, grazie.
    marco

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    1. Leonardo Prizzi27 mar 2013, 00:30:00

      Carissimo Marco, mi tiri sempre per i capelli (che porto "horti horti", come si dice dalle tue parti !!!) in queste piacevoli discussioni e non voglio deluderti.
      In sintesi, l'intera faccenda rappresenta un caso da manuale che può essere, in alternativa, così definito:
      - alla Emilio Fede :"Che figura di m...." (internazionale e non solo nazionale aggiungo io);
      - secondo un noto principio filofofico : "eterogenesi dei fini" (dal punto di vista italiano).
      Concordo con il dotto inquadramento giuridico del caso fatto da Carlo Minchiotti. Tuttavia, evidenzio che il diritto internazionale, purtroppo anche oggi e di sicuro nei prossimi anni,non può essere applicato solo "in punta di diritto", ma soprattutto in "punto di forza".Forza che, prima di essere manifestazione di brutalità, è soprattutto forza delle idee e delle volontà. Forza che il nostro Governo (Presidente e i due Ministri, nonchè Capi di SMD e di SMM)hanno dimostrato ampiamente di non aver avuto e di non avere. A ciò si aggiunga il godimento fisico che Stati Alleati ed amici provano alle figuracce che l'Italia si procura da sola. Non ultimo, l'occasione di una rivalsa sugli europei che l'India, come tutti gli Stati ex colonie, non ha perso tempo a cogliere. Attenzione, qualcuno delle "menti fini" nazionali descrive l'India come un "grande Stato", dimostrando di non conoscerlo e soprattutto di non conoscere le sue F.A. (che invece il sottoscritto ha conosciuto in operazione). Orbene,per dirne una, gli indiani (quelli senza le penne !) per dialogare fra loro devono usare l'inglese! MAI, l'India avrebbe assunto un tale comportamento nei confronti della Gran Bretagna, degli USA o della Germania (Stati che tra l'altro vendono in quello Stato molto ma molto di più dell'Italia). l'India ha usato e sicuramente userà questo caso per dimostrare, nell'area orientale, di essere un "vero" Stato ! Purtroppo, questo avviene ed avverrà "sparando sulla Croce Rossa" Italia !!!
      . (segue..)

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    2. Leonardo Prizzi27 mar 2013, 00:31:00

      Infine, per dare un contributo innovativo alla comprensione delle dinamiche che ritengo abbiano determinato questo caso, desidero sottoporre all'attenzione dei Colleghi alcune valutazioni su : "l'antimilitarismo di destra". Valutazioni che ho maturato da tempo, ma che sono sicuro troveranno conferma in molte vostre esperienze personali. Quando si parla di "antimilitarismo" è da riflesso pavloviano guardare "a sinistra". Questo è storicamente sbagliato, perchè sono stati più i Governi ed i politici di sinistra nazionali che ci hanno portato in guerra, ed oggi nelle "missioni di pace", che non quelli di destra.E' certo, comunque, che fra il popolo di sinistra noi militari non abbiamo mai goduto di "buona fama". L'antimilitarismo di destra non si manifesta con cortei, proteste, slogan, bandiere, ecc.., ma è molto più subdolo, perfido.Esso si annida negli strati "alti e potenti" della nostra società. Nel mondo della finanza, dell'imprenditoria e del commercio. Mondi che poco capiscono del "prodotto sicurezza" che noi possiamo e dobbiamo fornire, ma che ci usano come "manovali di un ordine" a loro utile. Insomma, se c'è un lavoro sporco da fare, lo fanno fare a noi. Non ci amano, ci utilizzano (anche per dimostrare che frequentiamo i loro salotti,che le loro figlie possono "debuttare" nei nostri circoli), ci consentono di salire qualche gradino della scala sociale (anche sposando qualche loro figlia scema o bruttissima), ma sempre a debita distanza da loro, insomma dei veri e propri "padroni buoni" ! Ma la loro considerazione sul nostro "valore sul mercato" (e questo è il nocciolo di questo antimilitarismo)è prossima allo zero !!! Per questi uomini di "destra" la vita di un uomo in divisa vale poco. Vale poco rispetto alla considerazione che hanno di se stessi, vale poco rispetto alla "grandiosità" dei loro progetti. Ritengo, quindi, che uomini di questo tipo - sia pure così sommariamente descritti - siano coloro che hanno contribuito alla concretizzazione di questa triste vicenda. Grazie di aver avuto la pazienza di leggere queste mie valutazioni. Leonardo.

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  29. Come si fà ad applicare il diritto bellico se non eravamo "in guerra" con 'Iraq?!
    I politici repubblicani brillano per fantasia, per bizantinismo lessicale, specie quando si ha paura di chiamare le cose con il proprio nome: ricordate "i bombardamenti difensivi" nella ex Jugoslavia?!

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  30. Caro Leonardo, l'antimilitarismo "di sinistra" noi Carabinieri lo abbiamo ben conosciuto in Ordine Pubblico quando i gruppi extraparlamentari di Lotta Continua, Potere Operaio, etc etc, tutti provenienti da una certa area ci insultavano, ci sputavano addosso, ci tiravano le molotov. Poi, molti di questi, alcuni figli di papà (come li definiva Pasolini), sono approdati a svolgere funzioni convenzionali (per loro che si definivano rivoluzionari) come imprenditori, dirigenti e, talvolta, anche magistrati. Altri sono andati oltre fino ad approdare verso l'eversione armata. L'antimilitarismo "di destra" elaborato così come ce lo enunci tu sembra riferirsi più ad esperienze personali che a valutazioni condivisibili. Si, è vero che una certa categoria benestantee borghese ci ha rivolto sempre frasi di ammirazione, forse anche perchè "interessata" anche inconsciamente perchè vedeva un po', nei militari in genere, una salvaguardia (l'ultima frontiera)dei suoi interessi, ma anche perchè questi atteggiamenti di simpatia verso le FF AA hanno sempre fatto parte della cultura borghese...se non avessimo avuto nemmeno il loro sostegno ( e non credo sempre interessato) poveri noi...Un caro saluto. Carlo MORI

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  31. Volevo aggiungere anche che mentre parlare oggi di destra e sinistra non ha più un gran senso...(vediamo i migliori borghesi che appartengono alla "sinistra" come la stessa "intellighentia", industriali etc.) le riflessioni che io e te, Leonardo, abbiamo espresso, sono senz'altro riferibili a tempi, aimè, ormai passati.
    Di nuovo un caro saluto. Carlo MORI

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  32. Penso che nessuno meglio del Sommo Poeta possa descrivere la situazione che, dopo sette secoli, ancora perdura : " Ahi serva Italia di dolore ostello , nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di province ma bordello! Buona Pasqua. Giovanni

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