domenica 31 agosto 2014

Politica vs Democrazia

Non credo di essere tanto lontano dal vero nell’affermare che, dopo o al pari di “Volare”, il refrain italiano più noto nel mondo sia “riforme”.
Da almeno una trentina di anni, però, politici, sindacalisti, imprenditori, politologi, cardinali, tutti ma proprio tutti si sono riempiti la bocca di questa parolina che, per magia, avrebbe dovuto trasformare la “zucca” se non proprio in un tiro a quattro reale, almeno in un landò.
Ma chi dovrebbe farle queste benedette riforme, se non la Politica che ne partorisce l’intelaiatura e ne affida la realizzazione alla cosiddetta classe dirigente?!  continua ......

Ettore.

lunedì 25 agosto 2014

Della Giustizia giusta



Per anni ho valutato che ogni legge emessa da uno Stato dovesse essere rispettata dai cittadini che di quella Entità facevano parte. Ritenevo, infatti, che qualunque fosse stata la forma statuale, l'adesione al Corpo regolamentare avrebbe dovuto essere incondizionata per evitare che, anche in regimi antidemocratici, si venissero a creare situazioni di anarchia. E, nella mia superficiale, acritica ed insensibile osservazione di quanto avveniva in mondi "amici" e " nemici", mai ho messo in discussione, temendola ed esecrandola però , l'irrogazione della pena di morte. Ed il fatto che giudizi sommari di tribunali improvvisati non dessero al condannato il tempo di convenientemente difendersi , mi ha fatto pensare a quanto fosse ingiusta la legge del paese irrogante. Ma, mai, credetemi, l'uguale sensibilità ho mostrato verso quelle nazioni “civili “, i cui codici consentivano più gradi di giudizio prima di mettere a morte chi si era macchiato di orrendi crimini.   leggi ancora ....

Carloio

giovedì 21 agosto 2014

Ferragosto

Ferragosto. 

Accaldato nonostante l'aria condizionata, distrutto dall'umidità che mi tormenta giorno e notte, cerco di sopravvivere sdraiato sul divano. guardando il televisore spento e lasciando la mente libera. E' il mio modo di rilassarmi.
Teo, nonostante la luna piena, è abbastanza tranquillo. Sulla sua ciotola spicca una scritta col suo motto: “Memento Audere Semper”. E lui osa eccome se osa!
 Dalle pieghe della mia mente affiorano ricordi lontani, ricordi di altre estati...o di un'altra vita ?  Una striscia di sabbia  grigia, un muretto antisbarco dell'ultima guerra mondiale per fermare gli invasori (...o i liberatori?), alle spalle un cantiere navale in piena attività. L'odore del salino le onde, il mare con la sua immensità.
 Un gruppo di giovinastri si rincorrono felici, giocano a palla in acqua, si fronteggiano in lunghe nuotate; lottano sulla spiaggia riempendosi gli occhi di sabbia; si tuffano nelle onde usando le spalle dell'amico al posto del trampolino.
Urla disumane, ed ecco che i teppisti gettano in acqua due barche a remi e partono alla volta della foce dell'Entella dove ne combineranno di tutti i colori.
L'equipaggio che giungerà ultimo alle foci del fiume dovrà tuffarsi nudo a mezzanotte nelle acque del mare.  Il guaio è che saranno avvisati tutti gli amici.
 Ferragosto: un lungomare, il nostro lungomare meno bello di oggi ma così romantico...!
Le ragazze di Milano, Roma, Torino escono volentieri con noi; non sono musone come quelle di Chiavari.   Magari hanno il ragazzo a casa...ma a questi figli del mare si può negare un sorriso, un ballo , un bacetto? E...nel cielo brilla la pallida luna.
Le balere del lungomare erano tutte nostre; un patto di sangue stretto con gli amici fissava regole chiare: mai corteggiare in due la stessa ragazza. Il primo arrivato aveva “la precedenza”.   Quando ci penso sorrido ma avevamo veramente una solidarietà e un cameratismo spontanei che solo in Accademia ho ritrovato.                                                                   
E' dolce ricordare gli occhi chiari della fanciulla che ballava con me: mi ci sarei tuffato in quell'azzurro! le parlavo, mi parlava, le nostre labbra si sfioravano...mentre la musica ci cullava. E... sulla spiaggia i fuochi. I fuochi di ferragosto.
Il sudore mi cola dalla fronte, gli occhi socchiusi vedono oltre il televisore..... Mia moglie , finito di lavare i piatti,  entra nel salone diretta sul terrazzo, mi richiama bruscamente alla realtà: "Massimo guarda che il televisore è spento...".
L'incantesimo è rotto. Anche Teo ne è turbato, corre sul terrazzo e in piena crisi di identità ulula alla luna. Alla luna gialla di Ferragosto che, al passo con i tempi, è di colore anche lei.
Grazie per la vostra pazienza,
Massimo RICCOBALDI.


sabato 16 agosto 2014

La mamma degli scemi....


Sono arrivato in uno stabilimento balneare di Fregene alle 1205 del giorno successivo a quello di Ferragosto. Dopo venticinque minuti ho contato ben trentadue "persone addette alle vendite" di cianfrusaglie di pessimi qualità e gusto. E la processione  continua. Per coloro che non frequentano le spiagge, immaginate due piste parallele, battute, senza interruzione, da colonne di povera gente alla disperata ricerca di acquirenti. Questi si identificano nella " popolazione stanca " di subire l'aggressivo fastidio rappresentato da derelitti che , ormai, facendo parte del colore dei luoghi, non vengono presi neppure in considerazione. Ed alle grida allegre di bimbi che giocano, agli squilli petulanti dei cellulari, al rumore del vento, si sovrappongono i cori dei " no grazie" che , provenienti da entrambe le piste di marcia, connotano di amarezza i tentativi di vendita dei poveri ambulanti.
E' questo un fenomeno sociale del quale occorre prendere atto. Li ho " accolti" ed in questo siamo " campioni", dopo averli " soccorsi ", e, per questo, costituiamo in Europa e per l'Europa, un " esempio ", non li abbiamo "regolarizzati" perché per farlo ciascuno di essi avrebbe dovuto dimostrare ( ?  = come ) di avere adeguati mezzi di sostentamento, li abbiamo " lasciati" al loro destino, consapevoli, almeno noi che siamo sulla spiaggia , che in qualche modo pure devono sopravvivere.
E, i trentadue, mentre scrivevo, sono diventati cinquantaquattro.
Mi fanno tristezza perché oggi come ieri nessuno, a vista d'occhio , li ferma per comprare qualcosa della loro mercanzia.
Mettendo la testa sotto la sabbia, qui ve ne e' tanta, continuo vigliaccamente a chiedermi come faranno a comprare un panino, sempre che la sera trovino un pasto caldo presso una benefica organizzazione assistenziale. E non do loro un centesimo e dico loro, con monotona ripetitività " no grazie". E mi assolvo, affermando che non sei Tu, non è Lei, non siamo noi, non sono io , quelli che possono risolvere questo ormai annoso problema.
Ma altri, che non sono sulla spiaggia, non camminano per strada, non ascoltano e non vedono, parlano. E , secondo me, con un effluvio di sciocchezze, pensano di eliminare le piste, le cianfrusaglie, le voci che si accavallano al rumore del vento, allo squillo dei cellulari, alle grida allegre dei bambini.
A proposito, tutto avviene nell'assenza totale dei promessi ( o minacciati ) interventi delle forze di terra e dell'aria di questo nostro apparato di dissuasione: non una divisa ne' " un elicottero a volo radente", a modificare lo stato delle cose, come pomposamente annunciato da quel figlio di quella generosa madre dieci giorni fa.
In vero , in questa estate pazzerella , in questo paese ridotto allo stremo, il frutto, anzi i frutti generosi della mamma sempre incinta, ha, hanno, dato il meglio della loro pochezza, morale, intellettiva e politica.
E, meno male, che altri  "scemi ", questa volta non istituzionali , si sono sgolati  per dire che e' offensivo chiamare gli uomini della spiaggia, questi poveri derelitti che invitano a comprare le loro povere cose , con il grido da sempre adoperato: un grido che è solo il cantelinante accompagnamento ad una speranza sempre più delusa.
E noi, il nostro paese, ne' Tu, ne' Lei, ne' io, continuiamo ad " accoglierli ", a " soccorrerli" , ed in questo siamo " campioni " , ad essere " esempio per l’Europa ed in Europa", a non " regolarizzarli".
Ma Noi, Lei, Tu, io, non facciamo politica, ma  ascoltiamo, vediamo, e non parliamo. Ma non ignoriamo che, quando sarà il momento, e verrà , il popolo delle piste di sabbia, mortificato, affamato, arrabbiato, opportunamente guidato da gente che ascolta, vede, fa i fatti- si prepara a farli da tempo- ma non parla, agirà . E ne pagheremo le spese. Ed il frutto, i frutti della mamma sempre incinta, protetti dalla loro nullità che paga, assisteranno , complici e finalmente  muti,  alla distruzione della nostra già traballante civiltà .
Un abbraccio,

Carlo Minchiotti

mercoledì 13 agosto 2014

Giuro che è vero !!!!


Stamattina alle 8.40 ero  già  in  bici (potete chiedere conferma a Ettore!) diretto da un mio carissimo amico idraulico (che ha un paio d'anni più di noi) al quale, volendo approfittare delle agevolazioni fiscali ancora in vigore, avevo chiesto, giorni fa, un preventivo per sostituire la caldaia ancora funzionante ma ormai quasi ventenne.
Al solito dopo aver fatto le solite battute sull'uso o meno dell'appendice che abbiamo sotto la pancia, abbiamo cominciato a parlare del più e del meno, delle stagioni che non sono più quelle di una volta,  del governo ladro ( anche se qui oggi non piove ed è una giornata magnifica) , di Renzi che è  andato in televisione e di come, ormai lo  fanno tutti i vecchi,  una volta tutto andava bene mentre adesso incontriamo un sacco di difficoltà anche nelle piccole cose.  leggi ancora ..........




Un abbraccio, 
Oliviero.



domenica 10 agosto 2014

Tirrem innanz...

                                                         
Gli Italiani sono un grande popolo-non popolo. Animati da un individualismo sfrenato, mancanza di rispetto della cosa pubblica, insofferenti alla disciplina, imprevedibili; caratteristiche  probabilmente ereditate dai barbari, sembrano incapaci di formare una grande nazione.
Giulio Cesare, prima, Augusto, dopo, non erano semidei con poteri occulti ma uomini come noi, geniali ma pur sempre umani. Il loro vantaggio fu quello di poter operare con uomini rudi ma disciplinati ed orgogliosi del loro stato. “Cives Romanus sum”e tanto bastava.  continua ....... 
Un abbraccione,
Massimo RICCOBALDI