Ferragosto.
Accaldato nonostante l'aria condizionata,
distrutto dall'umidità che mi tormenta giorno e notte, cerco di sopravvivere
sdraiato sul divano. guardando il televisore spento e lasciando la mente libera.
E' il mio modo di rilassarmi.
Teo, nonostante la luna piena, è abbastanza tranquillo. Sulla
sua ciotola spicca una scritta col suo motto: “Memento Audere Semper”. E lui osa eccome se osa!
Dalle
pieghe della mia mente affiorano ricordi lontani, ricordi di altre estati...o
di un'altra vita ? Una striscia di sabbia
grigia, un muretto antisbarco dell'ultima guerra mondiale per fermare
gli invasori (...o i liberatori?), alle spalle un cantiere navale in piena
attività. L'odore del salino le onde, il mare con la sua immensità.
Un gruppo
di giovinastri si rincorrono felici, giocano a palla in acqua, si fronteggiano
in lunghe nuotate; lottano sulla spiaggia riempendosi gli occhi di sabbia; si
tuffano nelle onde usando le spalle dell'amico al posto del trampolino.
Urla disumane, ed
ecco che i teppisti gettano in acqua due barche a remi e partono alla volta
della foce dell'Entella dove ne combineranno di tutti i colori.
L'equipaggio che
giungerà ultimo alle foci del fiume dovrà tuffarsi nudo a mezzanotte nelle
acque del mare. Il guaio è che saranno
avvisati tutti gli amici.
Ferragosto: un lungomare, il nostro lungomare
meno bello di oggi ma così romantico...!
Le ragazze di
Milano, Roma, Torino escono volentieri con noi; non sono musone come quelle di
Chiavari. Magari hanno il ragazzo a casa...ma
a questi figli del mare si può negare un sorriso, un ballo , un bacetto?
E...nel cielo brilla la pallida luna.
Le balere del
lungomare erano tutte nostre; un patto di sangue stretto con gli amici fissava
regole chiare: mai corteggiare in due la stessa ragazza. Il primo arrivato
aveva “la precedenza”. Quando ci penso
sorrido ma avevamo veramente una solidarietà e un cameratismo spontanei che
solo in Accademia ho ritrovato.
E' dolce ricordare
gli occhi chiari della fanciulla che ballava con me: mi ci sarei tuffato in
quell'azzurro! le parlavo, mi parlava, le nostre labbra si sfioravano...mentre
la musica ci cullava. E... sulla spiaggia i fuochi. I fuochi di ferragosto.
Il sudore mi cola
dalla fronte, gli occhi socchiusi vedono oltre il televisore..... Mia moglie ,
finito di lavare i piatti, entra nel
salone diretta sul terrazzo, mi richiama bruscamente alla realtà: "Massimo
guarda che il televisore è spento...".
L'incantesimo è
rotto. Anche Teo ne è turbato, corre sul terrazzo e in piena crisi di identità
ulula alla luna. Alla luna gialla di Ferragosto che, al passo con i tempi, è di
colore anche lei.
Grazie per la
vostra pazienza,
Massimo
RICCOBALDI.
Leggo sul giornale che BISOGNA RISPETTARE GLI ANIMALI NON UMANIZZARLI.
RispondiEliminaGiusto.
Infatti Teo mangia lasagne e tortellini comprati nel Supermercato. Indossa bandane e occhiali da sole rigorosamente non firmati.