Della Giustizia giusta
Per
anni ho valutato che ogni legge emessa da uno Stato dovesse essere rispettata
dai cittadini che di quella Entità facevano parte. Ritenevo, infatti, che
qualunque fosse stata la forma statuale, l'adesione al Corpo regolamentare
avrebbe dovuto essere incondizionata per evitare che, anche in regimi
antidemocratici, si venissero a creare situazioni di anarchia. E, nella mia
superficiale, acritica ed insensibile osservazione di quanto avveniva in mondi
"amici" e " nemici", mai ho messo in discussione, temendola
ed esecrandola però , l'irrogazione della pena di morte. Ed il fatto che
giudizi sommari di tribunali improvvisati non dessero al condannato il tempo di
convenientemente difendersi , mi ha fatto pensare a quanto fosse ingiusta la
legge del paese irrogante. Ma, mai, credetemi, l'uguale sensibilità ho mostrato
verso quelle nazioni “civili “, i cui codici consentivano più gradi di giudizio
prima di mettere a morte chi si era macchiato di orrendi crimini. leggi ancora ....
Carloio
RispondiEliminaValutazione complessa, sostanzialmente giusta...il fatto è che sono contraria alla pena di morte e se dovessi immaginarla la penserei per i pedofili in primis, forse per gli stupratori e di certo per coloro che alle più alte cariche dello stato hanno in vario modo tradito il loro Paese: per intenderci a scopo probabilmente deterrente sul lungo periodo io manderei a morte uno “scaiola” piuttosto che un cristo che da giovane e con alle spalle taluni abusi, casomai, ha provocato la morte di qualcuno.
So che non sarai d'accordo, ma io credo che le pene esemplari debbano essere certe ed esemplari, appunto, proprio per le persone che con i loro atti mettono a rischio anche le generazioni future... non sarà pena di morte, ma davvero vorrei vedere uno dei nostri politici privato di tutti i suoi DIRITTI civili, del passaporto e messo alle porte.
Potrei scambiare un curdo con uno di loro, o un condannato a morte americano senza alcun problema e senza alcun tipo di pietà e pietismo.
La mia Nazione di cui parlo sempre con orgoglio, ogni giorno di più mi repelle, mi pare una macchietta, un pantano da cui nessuno fa nulla per uscire...e seppure sogno di tornarci per gli affetti li lasciati, spero francamente di non doverci vivere e restare sul lungo periodo e questo mi causa enorme sofferenza.
Carissimo Carlo, sembra che tu abbia appena letto il libro di Grisham, "L'appello". Sai che i lunghi periodi nel braccio della morte dipendono dal tipo di giustizia americana che, sino all'ultimo minuto, dà la possibilità di presentare ricorsi ad una miriade di Corti. E', quindi, facile che all'esecuzione si presenti un uomo completamente diverso dal reo precedentemente condannato. Io fondamentalmente sono stato quasi sempre contrario alla pena di morte perchè ritengo che solo Dio abbia il potere di dare o togliere volontariamente la vita ma di fronte a reati efferati come quelli descritti dalla giovane amica, ho sempre avuto forti dubbi e la certezza che se riguardassero parti della mia famiglia avrei voluto e cercato la vendetta. Per i politici basterebbe la morte civile ma stiamo parlando di un mostro con una altissima capacità di rigenerarsi.Uun abbraccione
RispondiEliminaFrancesco
E' vero che solo Dio ha il potere di togliere la vita ma che pena dareste al boia del giornalista americano? E poi sulla Bibbia non sta scritto occhio per occhio dente per dente? Mi direte che poi e' venuto Cristo ma nel Vangelo c'e' forse scritto che abroga e sostituisce la parola del Padre? Giovanni
RispondiElimina"NON CREDIATE CHE SIA VENUTO AD ABROGARE LA LEGGE......NON SONO VENUTO AD ABROGARE MA A COMPIERE..." Mt 5,17
RispondiElimina"AVETE INTESO CHE FU DETTO occhio per occhio e dente per dente.IO INVECE VI DICO DI NON RESISTERE AL MALE; ANZI, SE UNO TI COLPISCE ALLA GUANCIA DESTRA...." Mt 5,38-39.
E bravo VIRUS ma quale dei due precetti risponde meglio ai miei interrogativi? Forse il primo conferma la regola e non sarebbe la sola volta (date a Cesare quel che e' di Cesare) mentre il secondo indica la via della santita'.......e non tutti possiamo essere santi!
EliminaFedor Dostoevskij, trascinato davanti al plotone d'esecuzione e beffardamente graziato quando già i fucili erano puntati su di lui, fa pronunciare al protagonista di un suo romanzo la seguente requisitoria "...tra un'ora,poi tra dieci minuti, poi tra mezzo minuto poi adesso, ecco, in quell'istante, l'anima volerà via dal corpo e tu non esisterai più come uomo..." Di contro Tommaso D'aquino sostiene la liceità della pena di morte"...quando una persona diviene un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri,essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità."
RispondiEliminaPer tornare a noi, prima di lanciare strali sugli USA, procedo con un elenco dove la pena di morte viene praticata con una certa disinvoltura: Algeria,Ciad, Congo, Egitto, Etiopia, Nigeria, Sudan,Afghanistan, Cina, Taiwan, Indonesia, Iran, Iraq, Corea del Nord, Siria, Kuwait, Arabia Saudita, Vietnam, India.
Per quanto mi riguarda, credo che in alcuni casi(terrorismo, mafia, omicidi seriali,stragi-tipo "uno bianca-", la pena di morte sia necessaria. Quello che invece condanno è il continuo giocare con la vita del reo dimenticato nel braccio della morte.
Un salutone(anagramma di saluti e abbraccione).
Massimo
La pena di morte non serve a nessuno.
RispondiEliminaNon al condannato che se ne va, senza saperlo.
Non a quelli che hanno subito il torto, perchè non viene loro restituito niente.
Non serve neanche come avvertimento ai futuri condannati, perchè se devono fare del male lo fanno lo stesso, magari si pentono dopo.
Basta la tempestività della condanna e la certezza della pena ....... e non solo per gli assassini.
Sono totalmente d'accordo con Massimo e, di riflesso, con Il Padre della Chiesa; sono totalmente in disaccordo, invece, con Oliviero; non credo che le parole evangeliche di VIRUS possano essere, purtroppo, di questo mondo, come evidenzia Giovanni; apprezzo ed invidio i dubbi cartesiani di Francesco.
RispondiEliminaIl ragionamento di Oliviero avrebbe una sua logica (anche condivisibile, in un certo senso) se fosse attagliato ai "singoli"; perde vigore, a mio avviso, quando si trasla in una Società la cui esistenza, più o meno armoniosa, non può prescindere dall'esistenza di Regole che devono essere rispettate da tutti; chi non lo fa deve sapere che potrebbe incorrere in pene direttamente proporzionali all'efferratezza del crimine compiuto.
Ora, difronte a crimini come quelli elencati Da Massimo (cui se ne potrebbero aggiungere altri, a cominciare dalla pedofilia) c'è poco da stare lì a cincischiare, a spaccare il capello in quattro, a trincerarsi dietro filosofici "diritti" del reo: quello stesso reo che dei diritti degli altri se ne è bellamente sbattuto!
Se non vogliamo parlare di "dente per dente", parliamo allora di quel principio della Fisica che mette in stretta correlazione una "azione" e la sua "contraria".
Un abbraccione,
Ettore.