venerdì 16 luglio 2010
Lettera aperta a chi ama le Istituzioni
La notizia è di pochi giorni fa: il Generale Giampaolo Ganzer Comandante del ROS è stato condannato in primo grado a 14 anni di reclusione perché ritenuto responsabile di traffico internazionale di stupefacenti.
Sono convinto che anche per tutti Voi che, come me, amate le Istituzioni del nostro Paese, si rinnovi l’amarezza per l’iniquo trattamento che ancora una volta viene riservato ad un esemplare servitore dello Stato.
Devo confessare però che questa volta sono stati immediati gli interventi del Ministro dell’Interno e del Comandante dell’Arma, i quali hanno espresso pubblicamente la massima fiducia nei confronti del Comandante del ROS e del suo operato.
In questa circostanza, la posizione chiara e senza tentennamenti assunta dai Vertici istituzionali è indubbiamente di conforto per Giampaolo Ganzer e credo per tutti noi.
Tuttavia, rimane l’amaro in bocca ed il vuoto allo stomaco per l’impotenza che la politica continua a mostrare manifestamente nella difesa dei suoi uomini migliori. La Magistratura fa il suo mestiere e quando “vuole” lo fa anche molto bene; al contrario, chi ci ha governato e ci governa non è stato ancora in grado di legiferare a tutela delle attività “rischiose” e “complesse” di uomini e unità speciali che quotidianamente operano per il bene della collettività.
Il “gap” tra politica e magistratura, che vede soccombente la politica, sta verosimilmente all’origine delle difficoltà che il Comandante del ROS e i suoi collaboratori devono affrontare in sede processuale, magari per decisioni assunte responsabilmente “in vece” dei Vertici istituzionali e nell’esclusivo interesse della collettività nazionale.
Figurarsi, il Generale Giampaolo Ganzer trafficante internazionale di droga!!
Se “passa” una notizia del genere cosa può pensare l’italiano medio che non ha avuto la fortuna di conoscerlo, come è capitato a me! Credo che alla fine propenderà per il solito “se l’hanno condannato, qualcosa di vero c’è”. Ed a poco varrà se dopo vent’anni di calvario si riconoscerà a Ganzer ed al ROS di aver sempre fatto il loro dovere.
E noi tutti, uomini delle Istituzioni, che abbiamo sacrificato la nostra esistenza per questo Paese non possiamo che sentirci feriti e impotenti; ma non dobbiamo darci per vinti!
Credo che ciascuno di noi, nell’ambito delle sue possibilità e con tutti i mezzi legittimi possibili, debba continuare a salvaguardare il buon nome dell’amico Ganzer, del ROS e delle Itituzioni e, con Loro, quello di tanti uomini che non guardano a se stessi ma all’interesse comune di questo grande Paese che è l’Italia. Io proseguirò a farlo finché campo!
Sebastiano Bianca.
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Massimo Rossi Barattini e Oliviero Moschin esprimono la loro solidarietà a Giampaolo e lo ringraziano per tutto quello che ha fatto per noi e per il Paese.
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