sabato 5 marzo 2011

Che colore hanno gli imbecilli?!

Giannetto, studente tredicenne della 3a media, chiede al padre: “Oggi la professoressa ha incominciato a parlarci del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e ci ha detto che è una cosa bella, che tutti dovremmo sentirci orgogliosi di essere Italiani e che tutti dovremmo essere grati a quanti si adoperarono per realizzarla. Ma se così, perché allora ci sono Ministri che dicono che non bisogna far festa il 17 marzo? Perché ci sono Sindaci e Governatori che dicono che non c’è proprio niente da festeggiare?”
Il padre, trucido con i paraocchi , farfuglia. “Vedi Gianné, purtroppo noi, in Italia, abbiamo avuto la disgrazia di avere i comunisti; tu non te lo puoi ricordare, però erano quelli che mangiavano i bambini e che ora si sono ripuliti e fanno gli insegnanti o i magistrati o i banchieri; ma sotto sotto, sono rimasti sempre gli stessi”
“Però non mi pare che i Ministri siano comunisti”, ribatte Giannetto con l’innocenza tipica della sua età. “E neppure gli industriali lo sono: eppure sono loro che vanno dicendo che il 17 marzo bisogna lavorare!”
“Ma loro lo dicono per il bene di tutti noi, perché ora loro stanno cercando di mettere una pezza a tutti i guai che hanno combinato i comunisti in tutti questi anni”, risponde il padre che incomincia ad infervorarsi. “Ricordati che mentre noi vogliamo il bene della nostra Patria, ai comunisti non gli interessa niente dell’Italia, tant’è che la volevano consegnare a Stalin”
“Sì lo so anch’io perché abbiamo incominciato a studiarlo a scuola”, sottolinea Giannetto “però mi sembra che non siano comunisti quelli che adesso la vogliono dividere; che non siano comunisti quelli che hanno dato fuoco ad una sagoma raffigurante Garibaldi;
che non siano comunisti quelli che, a Venezia, proibivano di esporre il Tricolore o, peggio ancora, sempre con quel Tricolore ci volevano pulire il......?”

Il padre, sorpreso per la preparazione del figlio, comincia a vacillare e si rifugia dietro una serie di “ma non è vero”, “ma chi te lo ha detto “, “quelle sono cose che si dicono solo per darsi un tono”.....




Ma Giannetto, maramaldesco, incalza:“Papà, mi spieghi perché per sentire e capire bene il nostro Inno c’è stato bisogno di Benigni (clicca per sentire l'Inno), che tu mi hai sempre detto che è quasi comunista, mentre nessuno di quelli che tu ammiri lo ha mai fatto?”
“Ma che stai dicendo”, ribatté il padre un po’ ringalluzzito, “pensa piuttosto a quell’imbecille di Assessore che si è rifiutato di cantarlo, l’Inno, in onore dell’Ufficiale degli Alpini caduto in Afganistan?”
”Certo che è un imbecille perché è inquinato ideologicamente, però mi sembra che sia in buona compagnia e non solo di quelli della sua fede politica”, rispose Giannetto un po’ inalberato.
“Ma famme capì: che ci azzecca l’Ufficiale caduto con Benigni? Perché fare polemica su due fatti diametralmente opposti?”
Il padre, oramai alle corde, sentenzia: “Domani ti vado ad iscrivere ad una scuola privata!!!”

(Q.d.B.)

4 commenti:

  1. Il padre di Giannetto e' il solito fascista bugiardo ! Non e' vero che i comunisti mangiavano i bambini. Piuttosto i biechi criminali capitalisti e nemici del Popolo inviati giustamente in Siberia erano soliti mangiare i bambini morti di fame e congelati .
    Giovanni

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  2. Francesco Miredi7 mar 2011, 10:13:00

    Carissimo Giovanni, Luigi, Giggione e Carlo Maria, mi dispiace ma proprio non riesco a comprenderVi. L'avversione verso una ideologia turpe, sanguinaria, antica e comunque figlia della fame e della disperazione ci allontana sempre da un dialogo costruttivo e dalla capacità di valutare, oggettivamente, ciò che ci sta succedendo e, quel che è peggio, ciò che potrebbe succederci. Se si vuole stigmatizzare un atteggiamento contrario all'Unità d'Italia, non si può negare che questo è nel dna della Lega la quale, negli ultimi 18 anni, ha contribuito in maniera preponderante (prima facendo cadere Berlusconi e poi appoggiandolo ad oltranza in cambio di quel federalismo che si sta presentando come una ulteriore jattura per l'Italia) alle sorti del nostro paese. Il mondo civile non è fatto di uniformi e di mostrine che identificano e personalizzano coloro che le indossano; è fatto di promesse non mantenute; di ingannevoli rappresentazioni, di egoismo e di tante cose che dividono e contrappongono gli uomini. All'interno di questo mondo chi, come Voi, ha avuto la fortuna di studiare, conoscere e maturare esperienze importanti, dovrebbe aggregare gli altri attraverso l'uso della ragione e non l'apologia di un passato che nemmeno ci appartiene e che potrebbe ritornare solo se l'imbecillità dell'uomo farà trionfare ancora la fame e le diversità.
    Con affetto ed amicizia
    Francesco

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  3. Caro Francesco, non mi ritengo sicuramente un nostalgico di antichi regimi, ma purtroppo non accettando le motivazioni della sinistra sono ritenuto un essere inferiore. Non me ne vergogno e sono orgoglioso di esserlo.
    Un abbraccio. Carlo Maria

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  4. Francesco Miredi7 mar 2011, 15:16:00

    Dai Carlo, non so se qualcuno possa ritenerti un essere inferiore ma nel mio commento non ho elevato, nè mi permetterei mai di farlo, alcuna scala. Ho semplicemento detto che io non comprendo e che, proprio perchè la mia considerazione nei Vostri confronti è alta mi sarebbe piaciuto affrontare, con Voi, argomenti politici, sociali, economici attuali senza rivangare ideologie demagogiche e sorpassate. Se pensi che con il mio intervento Ti abbia offeso, Ti chiedo scusa e, nel futuro, eviterò di ricascarci.
    Un abbraccio
    Francesco

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