lunedì 22 luglio 2013

...non sum dignus


Se la memoria non mi tradisce,  il significato del dignus latino è strettamente connesso con merito, nel senso che una persona è tanto più “degna” quanto maggiori sono i suoi “meriti”, morali, professionali, politici…Sintomatico al riguardo, il Domine non sum dignus che sta indicare l’umiltà di chi sa che i suoi “meriti” non sono tali da farlo ritenere “degno” di poter aspirare a qualsiasi elevazione morale.
Ebbene, Dignità deriva da quel dignus, proprio per indicare che Essa fonda la sua ragion d’essere nella consapevolezza che un Uomo, un Popolo ha dei propri meriti e nella forza che ha nel farli rispettare e, se del caso, nel  difenderli in ogni sede quando venissero misconosciuti o, peggio, vilipesi.

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Un abbraccio,

Ettore.

1 commento:

  1. L'articolato discorso di Ettore e' perfetto e pienamente condivisibile. E' perfino troppo educato nella forma. Come si può accettare che più alte siano le cariche e minori le responsabilità? Noi siamo stati abituati a prenderci tutte le responsabilità degli atti dei nostri dipendenti, loro non sono responsabili nemmeno di quello che firmano!Sono d'd'accordo con Marchesi: noi non possiamo perdere la dignità perché....... non l'abbiamo! Un saluto
    Giovanni

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