sabato 18 ottobre 2014

Galee e galeotti

Non preoccupatevi non voglio stendere un noioso trattato su questo tipo di imbarcazione ma soltanto raccontare alcuni fatti curiosi, forse non noti a tutti.
Scriveva Jean Marteilhe, un protestante francese condannato alla galea per eresia: ”si immaginino cinque uomini incatenati, seduti ai loro banchi, il remo tra le mani, un piede sulla pedana, l'altro sul banco davanti, il corpo allungato, le braccia rigide per spingere il remo fin sopra i dorsi di quelli avanti intenti nel medesimo movimento...”. Duecento uomini legati cinque per cinque  lungo i due fianchi della nave, stretti fino a toccarsi, accomunati nella stessa fatica e obbligati per anni a vivere incatenati alla caviglia al banco di voga sul quale mangiavano, dormivano, espletavano le loro funzioni corporali, morivano.  Morivano di scorbuto, di infezioni intestinali, per cibi avariati, di cancrena causata da ferite non curate. Il loro destino, comunque, era sempre legato a quello della nave. La galea o galera è una nave da guerra o da commercio che per oltre tremila anni ha solcato il Mediterraneo spinta dalla forza dei remi e solo occasionalmente dal vento. Il suo nome deriva dal greco galeos Squalo. Poteva raggiungere dai quaranta ai sessanta metri di lunghezza e dai cinque agli otto metri di larghezza. Gli Ufficiali e i rari passeggeri si ammassavano a poppa sul cassero; per il resto la galea era scoperta e simile ad una enorme barca a remi. Questo naturalmente prima di importanti modifiche come la introduzione del ponte di coperta e dell'artiglieria. continua .....
                                                
                 

 Massimo RICCOBALDI.

1 commento:

  1. Propongo di utilizzare questi navigli per l' operazione Mare Nostrum con ai remi tutti i politici dei partiti che lo sostengono. Saluti. Giovanni

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