Sarà
stato per scelta o per inerzia feriale o per mancanza di un “Lui” da prendere
di mira, fatto sta che l’agone politico italiano si è edulcorato, annacquato,
fino ad apparire quasi diafano.
Alla
caduta libera dei talkshow –che ci avevano sì martellato per decenni ma che,
tuttavia, erano una buona fonte di informazione- si associa una stampa sempre
più appiattita sul vacuo e non mi meraviglierei che anche nei bar –da sempre
fonte di saggezza popolare politica, nonché fucina di CT della Nazionale- si
sia passati a dissertare solo del tempo meteorologico. continua ......
Ettore.
Magari......... Giovanni
RispondiEliminaCarissimo Ettore, ho l'impressione che tu abbia "cavalcato" il pericolo di perdita della democrazia adombrato da alcuni politici (tanti in verità) la cui unica vera preoccupazuione è di perdere la poltrona o parte dei privilegi ad essa legati. E' vero che sino a poco tempo fa si era più propensi a parlare di politica ma ciò semplicemente perchè la "guerra" parlamentare fra berlusconiani e non era trasmigrata nel popolo e, inoltre, credo che sia molto più facile parlare di comunismo e anti, privacy e libertà, intercettazioni e prescrizioni, uso politico della magistratura etc che non di art. 18, blocco dei salari, privatizzazione degli enti pubblici e di tutte quelle questioni "banali" e materiali che uno Stato deve affrontare per poter stare in piedi. Ecco, io credo che oggi se ne parla meno perchè anche nei più fanatici ex berlusconiani (sarei curioso di sentire il loro parere sulla cena ad Arcore con Luxuria) sia maturata la convinzione che a governarci sia il meglio che il mercato offre e tutti stanno lì silenziosi ad aspettare con la speranza che gli altri, i quaraquà, i dispettosi, gli invidiosi, i fagocitatori, i comici etc. etc. non "rompano" più di tanto.
RispondiEliminaCertamente la legge elettorale va cambiata per rendere il parlamento più aderente alle decisioni elettorali ma se oggi Renzi riuscisse a mantenere gli 80 euro in busta paga, a diminiure l'Irap, ad agevolare fiscalmente e contributivamente le imprese che assumano a tempo indeterminato, a togliere peso ai sindacati, ad eliminare gli innumerevoli privilegi elargiti nell'ambito della pubblica amministrazione, a diminuire la spesa pubblica eliminando le sacche imporoduttive, a pensionare le cariatidi (in senso negativo) della politica.......potrei accettare con serena soddisfazione la carenza di democrazia derivante dalla legge elettorale. Un abbraccione
Francesco