mercoledì 19 novembre 2014

Tre personaggi in cerca di autore

Qualche settimana fa un mio amico mi ha chiesto di aderire ad una iniziativa messa in atto dal Preside di una scuola media in provincia di Pavia tendente ad aiutare i giovani studenti nella scelta della loro futura professione; avrei dovuto incontrare  tre classi con le quali dialogare sule motivazioni e sulle caratteristiche della mia attività. Il mio amico conosce il mio iter formativo professionale e, per questo, mi ha dato l’opzione di scegliere fra la professione militare, quella finanziaria e quella legale. Io ho scelto quella militare e lunedì scorso ho passato l’intera mattinata con gli studenti delle classi di terza media di Siziano parlando dell’Accademia di Modena, dei Cadetti e del vissuto visibile nelle foto pubblicate su una raccolta pubblicitaria edita nel 1970 con il titolo “I cadetti” che ho loro mostrato.
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 Francesco       

7 commenti:

  1. E' difficile trovare qualcosa da ridire ad una analisi così completa ed impietosa delle disgrazie italiche.
    Purtroppo, abbiamo campato da cicale per decenni ed ora ne paghiamo il conto.
    Ma, nonostante il mondo intero ce lo ricordi ad ogni pie' sospinto, possiamo continuare a "vantarci" di essere ancora sotto schiaffo di molti (ahimè, troppi!) che ancora si ostinano a sventolare bandiere ideologiche che appartengono ad un passato il cui de profundis lo hanno cantato i suoi stessi fallimenti.
    Non so dove andremo a finire; ma, semmai riusciremo a stare sopra la linea di galleggiamento, saremo condannati ad essere sempre delle "cenerentole" o come impietosamente ma realisticamente mostra lo spot della BCE sulla nuova 10€, delle cameriere.
    Per fortuna, l'eclettismo di Francesco ci ha anche regalato quell'orgoglio da "spirito di appartenenza" che è l'unica cosa positiva che,almeno a noi, ci è rimasta.
    Un abbraccione,
    Ettore.

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  2. Ho apprezzato moltissimo il pensiero di Francesco e lo condivido quasi del tutto. Qualche considerazione sulle ultimissime righe. Colgo questa occasione per parlare del linguaggio "politichese" entrato in auge da qualche anno. Vengono utilizzate metafore spesso sportive per esprimere concetti e situazioni che sarebbe meglio descrivere con termini più austeri e più adatti. Io mi innervosisco quando sento parlare di " squadre" salvare, di " squadre che vincono e non si cambiano", di " dribblare l'avversario" ed altre amenità del genere. Ma quella che odio di più è questa: "mettersi in gioco" che, insieme a " scommettere sul risultato", mi indigna profondamente. Questi parlano di partite di calcio e di scommesse mentre l,Italia va a rotoli! Sono io che sono strano o sono "loro" che hanno r,,, stufato? Saluti. Giovanni,

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    1. Francesco Miredi21 nov 2014, 08:31:00

      Caro Giovanni il riferimento calcistico è un modo per "sfottere" Oliviero e chiamarlo in causa. Mi fa piacere sentire la tua condivisione e mi piacerebbe ancor più conoscere i punti su cui non concordi. Un abbraccione
      Francesco

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  3. Carissimo Francesco eccomi qui!
    Ti devo confessare che sono stato chiamato in causa, più che dalle tue innocenti provocazioni sportive, dal “manifesto proletario” di Giovanni Papi, il quale ha, di molto, esagerato la confusione che negli ultimi tempi mi ha obbligato a limitare i miei interventi sul blog.
    Giovanni mi ha sconvolto (ha inserito, forse per sbaglio, il suo commento - è il quarto - nel post di Ettore “A la guerre…. “) quando difende le garanzie del posto di lavoro.
    Io non avrei potuto saper far di meglio.
    A’ Giova non è che , come talvolta fa Ettore, mi vuoi battere in vermiglità???
    I soliti egoisti! Lasciatemi almeno quel distintivo, visto che non ho nemmeno una medaglia!
    In questo momento di incertezza e di confusione si sta “scaravoltando” tutto, non esistono più certezze (le uniche sono quelle juventine di Francesco!), si sta preparando una miscela esplosiva fatta di:
    - Renzismo travolgente in tutti i sensi,
    - Salviniano razzismo,
    - Grillismo che non si sa quel vuole,
    - Berlusconiane patetiche dentiere, pensioni minime e Imu trite e ritrite (peccato che si sia dimenticano le gnocche!),
    - Antagonisti di chè ……… imbecilli e delinquenti che meritano, quelli sì, sonore manganellate,
    - Camussiana difesa, per non sparire, di pensionati e di articoli 18 che non esistono più (come i comunisti!),
    - Landiniane offese agli onesti (e questo mi fa girare le p…!) per uno spazio in politica,
    - Sindaci che non sanno difendere il proprio territorio, le case dei cittadini e neanche i loro parcheggi,
    - CasaPound che se lo dico a mia madre mi chiede se è un nuovo prodotto per pulire per terra.
    Manca il fiammifero ……….. chi ce lo metterà???
    Pensate che, dopo questa tornata di elezioni regionali e di scioperi senza senso, tutto torni alla normalità, cioè tutto come prima! o che possa succedere, ovviamente solo a chiacchere!, qualcosa di nuovo?
    Dopo questi ultimi anni, nei quali ognuno per la propria parte ha sopportato di tutto, non possiamo lasciar fare a Renzi (che magari sarà anche un “cazzaro” come dicono a Roma, ma ne stiamo conoscendo ogni giorno uno nuovo!), tanto ……. , come dice il saggio, “Provar non nuoce!”.
    Un abbraccio Oliviero
    P.S solo per Francesco: A te che piace la noia di vincere facile, ti dimentichi sempre (o forse non te lo sei mai scordato, e questo ti tormenta!) che l’Inter non ha mai giocato in Serie B?

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  4. ECCO IL MIO COMMENTO CHE AVEVO ERRONEAMENTE INSERITO NEL PRECEDENTE INTERVENTO DI ETTORE.....LA VECCHIAIA E' UNA BRUTTA BESTIA. GRAZIE OLIVIERO PER ESSERTENE ACCORTO,
    Caro Francesco, ti sembrerà strano mai io difendo le garanzie sul posto di lavoro: che si chiami art.18 o in altro modo per me è necessario che ci sia una sicurezza per il futuro su cui organizzare la propria vita. E' giusto che chi tradisce i propri doveri ne debba pagare le conseguenze ma gli esempi che porti , secondo me, sono esagerati. Non c'è il vincolo del matrimoniale ma nemmeno si può essere discriminati per idee politiche, razza o religione. Ed inoltre penso che non dovrebbe essere troppo decantata questa esigenza del merito. E le persone oneste e "mediocri" non hanno diritto al lavoro o alla sua conservazione? Io penso che, paradossalmente, il sistema usato nelle FFAA sia molto condivisibile. A seconda del rendimento e delle capacità si raggiungono o meno determinati livelli gerarchici.In sintesi sento molto parlare di "eccellenze" e di "merito" ma temo che si stiano spingendo i giovani ad una lotta senza esclusione di colpi per raggiungere quello che sarebbe un diritto di tutti ; il lavoro, Ciao Giovanni

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  5. Devo riconoscere che il buon Oliviero ha fatto passi da gigante nel percorso di una sempre più completa "umanizzazione", salvo quando si perde nelle rosiconate calcistiche dovute all'attuale pochezza della Sua squadretta.
    Bravo OL (come direbbe Carloio!): hai fatto un'analisi spietata ma tremendamente vera della "confusione" che regna in qualsiasi testa pensante di questo sgarrupatissimo Paese. Che, poi, abbia pure trovato chi ha qualche tonalità di vermiglio in più, poco importa: l'importante che sei lì lì per essere un "umano"!
    Permettimi solo una piccola remora. Tu sai che ti ho dato retta, come sai che concordo con il "saggio"; però, non vorrei che, dopo tanti "tentar" ci ritrovassimo con il c... più per terra di quanto non lo sia adesso; è dato che cominci ad usare termini romaneschi (altro segno positivo di umanizzazione crescente!), te ne propongo un altro: non è che, poi, scopriamo che è solo un "peracottaro"?!
    Un abbraccione,
    Ettore.

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  6. Francesco Miredi23 nov 2014, 18:26:00

    La mia riflessione tocca tre punti specifici: a) l'ultimo è il solito invito alla razionalità e se qualcuno vuole per forza schiaffarci Renzi, il ragionamento porta alla conclusione che da trent'anni a questa parte nessuno più di lui ha mai messo in evidenza ciò che ci ha portato alla rovina; b) il secondo è un invito a rigettare, perchè non utili, le sirene dell'isolamento e della divisione e se anche qui qualcuno vuole schiaffarci Renzi bisogna riconoscere che l'attuale Premier non si lascia attirare dal populismo e da alleanze sconvenienti; c) il primo, al momento il più importante, è l'art. 18 e dovete ammettere che l'unico a voler dialogare su questo è stato Giovanni. Caro Giovanni io credo che tue affermazioni ti facciano onore e non le giudico affatto strane: Personalmente ho sempre decantato la meritocrazia delle Forze Armate che definirei "soggettiva" perchè premia la persona che dimostra di possedere i requisiti richiesti dall'Istituzione. La meritocrazia nel mondo privato è diversa e la definirei "oggettiva" perchè non premia il soggetto ma la sua capacità di produrre reddito. Il buon Ettore sta già cominciando a lanciare anatemi contro la mia "banalità economica" (nel senso che riduco tutto alla produzione di vil denaro) ma, piacente o non, il sistema socio economico mondiale (anche l'attuale comunismo russo è molto lontano dall'iniziale marxista leninista) si basa su un mercato libero che trasforma prodotti e servizi in reddito il quale paga le Forze Armate e tutte le altre Istituzioni pubbliche. Costringere un imprenditore privato a tenersi per forza un dipendente che non vuole o non può più mantenere, ha creato, dal 1970 in poi, le storture che ho descritto nel mio post.Lo Stato deve controllare che la dignità del singolo individuo sia sempre salvaguardata e può imporre penali salate quando accerta le discriminante da te descritte ma imporre il mantenimento di un rapporto non voluto è contrario a qualsiasi Ordinamento democratico e liberale. Dalle mail inviate da Carlo Maria e Luigi in relazione ad altro argomento, ho colto l'auspicio ad "aprirsi" al mondo esterno; io credo che il miglior modo di farlo è cercare di capirlo (il mondo esterno) facendo anche - così come hai fatto tu - affermazioni apparentemente contrastanti con l'ideologia che si è sempre professata. Un abbraccione
    Francesco

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