Caro Ettore
Le riflessioni sulla perdita di dignità, come tutte le altre da Te pubblicate sono, a mio personale avviso, condivisibili ma restano considerazioni inutili se non si vuole analizzare la causazione del fatto. Per quanto mi riguarda penso che siano manifestazioni consequenziali agli obiettivi che il nostro governo vuole raggiungere (senza alcun tipo di valutazione) ma Tu e i pochi che partecipano alle nostre discussioni mi rispondereste di non fare politica e, pur ribadendo che non ho mai fatto considerazioni politiche bensì sociali, Ti allego un pensiero di Neruda che racchiude in se ciò che penso del nostro vivere in questo meraviglioso mondo.
“Morire lentamente
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.”
Un abbraccio a tutti
Francesco
Cari Amici
RispondiEliminatutti i giorni dopo aver letto la mia posta,butto un occhio sul nostro blog.Mi appassionano le le considerazioni di Francesco secondo me molto lucide ed argomentate.Ha ragione lui, non è politica la sua ma considerazioni sociali. Rifletteteci!!!. Ho conosciuto bene Ettore anche se solo per un anno e poco più (infatti quasi mi vergono ad intervenire perchè ho fatto parte della nostra famiglia per poco tempo e molti certamente non si ricordano del sottoscritto).Ettore non è cambiato; è sempre sanguigno e pronto alla battaglia(ti ricordi i nostri scontri!)ma è un vecchio amico e una persona sulla quale contare in caso di necessità.
Anch'io mi chiedo cosa ci faccian i cosidetti consiglieri militari e non ho invidiato certo Santini scorto in televisione con il "premier" ed il Signor Gheddafi. Da sprofondare!!!!
Un saluto a Tutti
Massimo