martedì 9 giugno 2009

Pensieri su ...un pò di tutto .

Carissimi
dopo qualche giorno di meditato silenzio riapro il dialogo con Voi e con me stesso.
Prima delle recenti elezioni ho avuto, con Ettore e Oliviero, uno scambio di vedute sulla opportunità di trattare argomenti politici e ciò a causa di alcune considerazioni, non lusinghiere, da me espresse nei confronti dell’attuale premier.
Non credo di essere ottuso e sono disponibilissimo a cambiare idea se mi venissero prospettati argomenti oggettivamente riscontrabili e socialmente rilevanti ma, ad oggi, non vedo elementi con queste caratteristiche e la crescita di potere e di arroganza dell’attuale maggioranza mi fa paura. Non mi tranquillizzano le voglie di coloro che cercano un capo carismatico perché la storia insegna che il carisma si trasforma in dittatura e questa, qualunque sia il suo colore, non ha mai portato nulla di positivo.
Ho ammirato le foto di Fossombrone ed ho deciso che, a breve, visiterò quei luoghi ma ho anche riflettuto sulle parole di Gigi e sulla diversità delle motivazioni che ci hanno portato in Accademia. Lui aveva voglia di avventura e di spazi, io di poter studiare e di avere un lavoro sicuro che mi permettesse, nel più breve tempo possibile, di tornare al mio piccolo paese pugliese;..oggi lui vive e gode ogni naturale bellezza del suo paese natio, io ho quasi dimenticato il mio……è proprio vero che la vita riserva sempre sorprese. Devo dire però che già la frequentazione dell’Accademia aveva modificato quelli che erano i miei progetti di vita sostituendo alla prospettiva di un mondo limitato all’etica e alle tradizioni dei luoghi dove ero nato, la voglia di viaggiare e conoscere gli aspetti più reconditi del nostro essere uomini. Quando guardo un paesaggio o una manifestazione o un qualsiasi momento di vita cerco di non soffermarmi mai su ciò che vedo perché questo potrebbe allontanarmi dalla comprensione del significato che non è mai immediatamente visibile.
Anch’io ho guardato la parata del 2 giugno con la speranza, sempre presente in ogni manifestazione militare, di vedere qualcuno di voi per poter godere della vostra carriera e dei ricordi ma le considerazioni di Ettore mi hanno rattristito perché possono sembrare una resa all’età assolutamente fuori luogo per uno che, come lui, dimostra continuamente di essere vivo ed attivo.
Alla fine del 1995, avevo raggiunto l’apice della mia carriera professionale, guadagnavo molto e mi circondavo di ogni bene materiale che i soldi possono permettere ma, all’improvviso e per puro caso, scoprii di avere un tumore alla tiroide; Vi garantisco che quando ti trovi in quelle circostanze le parole successo, potere, ricchezza perdono molto del loro comune significato.
L’essere benestante mi permise un immediato intervento chirurgico nell’Istituto Oncologico Europeo (all’epoca era solo privato non convenzionato) eseguito da colui che era considerato il migliore sulla piazza e, da allora, non ho più avuto ricadute o ripercussioni ma, certamente, si è modificata la scala dei valori rispetto a tutto ciò che vedo e che il mondo mi mette disposizione.
Negli anni successivi ho incominciato a lavorare dando meno importanza ai soldi e, prima di emettere le parcelle, mi accertavo della situazione patrimoniale dei miei clienti fornendo, in molti casi, prestazioni gratuite. Fra questi vi è stata un’associazione di genitori con figli affetti da gravi handicap per i quali seguivo ogni iter procedurale sino alla dichiarazione di interdizione o alla nomina di un amministratore di sostegno. Da essi ho capito la vacuità dell’apparenza e quanto, in realtà, l’amore si concretizzi nell’assoluta negazione dell’egoismo.
Ho conosciuto, in particolare, due genitori di circa 50 anni che hanno avuto due figli, un maschio ed una femmina, entrambi bellissimi e celebro lesi dalla nascita con l’assoluta incapacità di intendere e di volere; Vi assicuro che in tutta la mia vita, in nessun’altra coppia ho mai visto il loro modo di guardarsi, la loro voglia di tenersi per mano e la felicità per essersi incontrati. Molti avrebbero maledetto gli atti che hanno portato al concepimento di quelle sfortunate creature ma sono certo che loro non lo hanno mai fatto.
Non voglio con questo dire che l’amore debba necessariamente nascere dalla sofferenza o che la paura di poter morire porti alla beatificazione (a me non è successo) ma che il meglio di noi stessi lo tiriamo fuori quando incominciamo a saper guardare e vedere all’interno degli altri e del mondo che ci circonda.
Un caro abbraccio a tutti ….. a proposito, ai tempi di Modena parlavo spesso con Rosa, Ozzola, Genta, Pogliani, Mastrantonio,Palmieri ed altri…. fateVi risentire.

Francesco


Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi qui i tuoi commenti .