L’articolo su Obama mi ha portato a leggere altri articoli riportati sull’Occidente con il risultato che, ad un primo impulso di intolleranza, è subentrata una sensazione di estremo disagio. Nel nostro blog ho affrontato questioni inerenti la nostra economia e la nostra società con l’intima convinzione di esprimere concetti formatisi “sul campo” ma devo convenire che ogni valutazione, anche quando si basi su elementi oggettivi, non è mai immune dalle proprie simpatie o antipatie. Ecco il perché del disagio; se tutti quelli che vedono le cose con un’ottica diversa dalla mia provano la stessa repulsione che io ho provato nel leggere quegli articoli, ci potrà mai essere confronto?
Ho quindi provato un po’ di rammarico per aver tacciato di faziosità Gianni Marizza e, con la speranza di riuscire ad eliminare quella negatività non condivisa dalla maggior parte degli italiani che esprimono un voto diverso dal mio, ho messo da parte la figura del premier (maggiore responsabile delle mie interiori intolleranze) e ho cercato di guardare solamente ciò che di positivo ha fatto il governo. Volutamente ho limitato l’analisi alle questioni che toccano il portafoglio degli italiani tralasciando ogni aspetto inerente i principi, la democraticità o le prospettive a medio lungo termine.
La mia speranza ha incominciato a tramutarsi in contentezza quando mi è venuto in mente il provvedimento che ha istituito i Buoni Lavoro perché nessuno aveva mai pensato ad uno strumento simile per combattere il lavoro nero; la legge sui mutui è stata propagandata in maniera diversa dalla realtà ma, in ogni caso, permette al contraente più debole (il cittadino mutuatario) di modificare, a proprio favore, gli accordi iniziali; si spacciano come dati attuali alcuni indici che sono solo previsionali ma l’attuale finanziaria non sembra appesantire la soglia impositiva e il ministro delle finanze sembra avere le idee chiare sul bilancio dello Stato.
Poi ho incominciato a sentire tutti i politici della maggioranza parlare della necessità, “per gli italiani” di ridurre i tempi del processo e della innovativa legge che avrebbero escogitato per assolvere a questo primario bisogno.
Io seguo essenzialmente processi civili ma, al momento, ho tre procedimenti penali per gravi lesioni determinate dal non rispetto della normativa sulla sicurezza. In due di questi, imputati sono piccoli imprenditori che per questioni economiche non avevano rispettato la legge e le relative cause si protraggono da circa due anni per cavilli procedurali da me avanzati. La terza vede come imputato un ufficiale dell’esercito che non ha mai avuto alcun rapporto funzionale con la caserma dove è avvenuto il fatto e la cui causa è stata assegnata ad un giudice preparatissimo e ligio il quale ha ridotto l’istruttoria e la decisione nell’arco di sei mesi.
Con l’innovativo provvedimento della maggioranza i miei due imputati colpevoli saranno prosciolti per estinzione del processo mentre il mio amico ufficiale, assolutamente non responsabile, subirà il processo e rischia una assurda condanna.
In sostanza, allo scopo di proteggere un solo uomo, la maggioranza sta emettendo un provvedimento che premierà tutti coloro che dovranno essere giudicati da uffici giudiziari mal funzionanti.
Ecco che la mia speranza si è tramutata in mera illusione.
Vi abbraccio
Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminaascoltando un dibattito in TV (Omnibus su LA7 di oggi) ho sentito affermare che il ddl presentato dal PDL al Senato è in pratica un copia-incolla di un analogo ddl (nr 878/2006) presentato dal PD sotto il governo Prodi. Credo che tu sia completamente titolato per darmi una risposta.
Grazie,
Gino
Ciao Gino
RispondiEliminai due ddl hanno diversi presupposti e differiscono in maniera sostanziale. Quello presentato nel luglio 2006 dalla Finocchiaro aveva l'intento di eliminare gli effetti della legge Cirelli ed aumentava i tempi di prescrizione fino ad un massimo di dodici anni fra la notizia di reato e l'eventuale arrivo in Cassazione. L'intervento sui tempi del processo si basava sulla introduzione di norme procedurali preparate, nel 2004, da alcuni ex magistrati passati alla politica (Aiala fu uno dei più attivi) che avrebbero garantito una migliore gestione organizzativa delle pratiche anche attraverso una informatizzazione del sistema da attuaersi con un cospicuo finanziamento pubblico. Sono identiche le lacunosità dei due ddl perchè nessuno dei due impone, come conseguenza del mancato rispetto della perentorietà dei termini processulai, la punizione dei magistrato responsabile.
Ti abbraccio
Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminaconsentimi, ma non condivido affatto la tua visione pessimistica sul "confronto", dal momento che, se si accetta di confrontarsi, bisogna essere anche disponibili ad accettare approcci diversi e magari pure inficiati di simpatie ed antipatie.
Personalmente e nonostante i miei trascorsi "da caserma" (come direbbe Oliviero), amo molto confrontarmi con chi non la pensa come me, ad una sola condizione però: che sia intellettualmete onesto.
E, dal momento che tu lo sei, non vedo il perché di questa tua folata pessimistica!
Ho molto apprezzato lo sforzo che traspare dal tuo commento al ddl sul "processo breve", in quanto penso che tu, disponendo anche di elementi di valutazione tecnici, abbia provato un senso di ripulsa almeno doppio del mio.
Sai benissimo cosa penso della Magistratura e non voglio parlare di "politicizzazione", perché ritengo che riguardi solo una esigua parte; però, da cittadino-contribuente provo un profondo senso di vergogna per questo sfacciato insulto alle regole del vivere civile. E non vado oltre....per ovvi motivi.
Ti abbraccio,
Ettore.
Ciao Ettore
RispondiEliminapiù che in una folata pessimistica individuerei le mie considerazioni in un velato rimprovero, fatto a me stesso, per le umane intolleranze che fanno parte del mio essere. Per questo mi piacerebbe, quando si parla di problemi sociali, che ci confrontassimo sulle ripercussioni che, in base alle nostre esperienze dirette ed indirette, riteniamo possano scaturire dai singoli provvedimenti.
Del problema giustizia, ad esempio, si parla troppo, cavalcando temi non appropriati o conosciuti solo superficialmente, a scapito di altri provvedimenti che sono in dirittura di arrivo con un impatto sulla nostra economia, a mio avviso, assolutamente deleterio; parlo della Banca del Sud o della moratoria alle imprese che evadono i contributi.
Anche scrittori non politici come Sergio Romano, nell'editoriale di cui mi parlavi, ha fatto un pò di confusione fra organi istituzionali, sindacali e procedure e ha dichiarato che la riforma della giustizia è propedeutica a qualsiasi altra riforma. Io non credo che sia così e nel mio prossiomo intervento sul Blog cercherò di esprimere il mio punto di vista sulle motivazioni che portano ai lunghi processi.
Ti abbraccio
Francesco
Bonjour Hector, je suis française, j' avais un correspondant Italien, et il portait le même nom que vous , est-ce vous ? Annick
RispondiEliminaJe précise que c' était dans les années 1664/1965
RispondiEliminaBonjour Madame
RispondiEliminaje regrette mais, dans les années 1664(c'est trop!)/1965, je n'ai eu aucune chance de connaitre una Française: malheuresement!
A' toute l'heure,
Ettore.