lunedì 18 aprile 2011
Il tempo vola !
L' anno scorso, di questi tempi, Francesco Miredi ci ha tenuto compagnia per dipingere, con la Sua solita maestria, una giornata di volontariato trascorsa insieme alla Moglie e rovinata da un tizio becero che ha offeso il Loro impegno a favore di chi soffre.
Ricordo di aver risposto , invitando Francesco a continuare e tutti noi a seguirne l'esempio, nella certezza che occorre fare qualcosa per " costruire " . Parola difficile che racchiude fantasia, impegno, fattualità , disponibilità di tempo e di risorse, spirito di servizio e di sacrificio.
Da allora, premesso che nessuno di Voi ha espresso una qualsiasi valutazione, così dimostrando che è facile parlare ma assai difficile realizzare, non siamo riusciti a fare, insieme, nulla, proprio nulla, per gli altri.
Sicuramente, nel Vostro orticello , fatta salva la Famiglia, realizzate tante cose che sono di sicuro aiuto a chi ne ha bisogno e, da chi da Voi viene beneficiato, ci saranno parole di sincera gratitudine; ma, cari Amici, quel "costruire " al quale , facendo anche io, chiacchiere, mi riferisco, riguarda le potenzialità del 150°.
La gran parte di noi gode, ormai, del trattamento pensionistico ma non è vecchia nè rammollita. Siamo tutti stati comandanti, abbiamo acquisito esperienze, siamo in grado di assumerci responsabilità e di prendere decisioni, conosciamo come funziona la P. A., abbiamo entrature negli enti locali della nostra residenza, possiamo spendere a piene mani credibilità ed entusiasmo . Eppure siamo fermi: non ci contiamo, non ne parliamo, ci nascondiamo.
Paura ? Egoismo? Incapacità di agire di ritorno, visto che in precedenza eravamo tutti buoni ed arruolati combattenti?
Non conosco la formula per svegliarVi, né ho l'ardire o la presunzione di volerlo fare: so però che, solo che lo si voglia, che Voi lo vogliate, si possa scendere in campo per realizzare qualcosa di utile e di grande.
Per noi, per il nostro onesto passato nelle Forze Armate, per qualcosa di cui si avverte la mancanza e che, con le nostre individualità , ma dettata da una idea comune, possa essere di ausilio a chi ne ha bisogno.
Aspetto il Vostro consenso: poi gettiamo i ponti sui quali sciorinare le idee.
Chissà che questa volta non sia quella buona!
Intanto Vi abbraccio, iniziando ad augurare alle Vostre Famiglie ed a Voi una serena Pasqua
Carlo Minchiotti
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Ciao Carlo, quest'anno non ho potuto partecipare personalmente ma hanno presenziato, per entrambe le giornate, mia moglie e due mie figlie. La soddisfazione che si prova nel dare, a chi ne ha bisogno e lo merita, senza nulla chiedere è enorme. Mi associo al tuo appello ma sono anche sicuro che tutti noi, anche coloro che partecipano attraverso il silenzio, facciamo qualcosa per questa nostra società sempre più pigra e miope nel riconoscere i veri valori. Forse il nostro fare non ha grande visibilità immediata ma in tutti i compagni di corso che ho sentito o rivisto è emerso il vivere onesto e retto e se questo si riesce a trasmettere anche attraverso il solo esempio, la sua rilevanza non ha limiti.
RispondiEliminaBuona Pasqua a te, alla tua famiglia e a tutto il 150°.
Francesco
Cari ragazzi, anche io avevo lanciato vari appelli in questo senso e Gigi, addirittura, aveva fatto una proposta concreta alla quale mi ero subito associato, probabilmente insieme ad altri, rimasti,almeno per me, ignoti. Forza, contiamoci !!!
RispondiEliminaFrancesco ha senza dubbio ragione: ciascuno di noi si dedica sicuramente ad attività a carattere sociale e/o caritativo, però sarebbe veramente bello ed anche gratificante ritrovarsi e portare a termine, ancora una volta e tutti assieme, una nuova e nobile "missione".
Il periodo pasquale, col suo significato di passaggio e di rinnovamento, potrebbe essere il momento adatto per ritrovarci e dare vita ad un bel progetto.
Buona Pasqua a tutti voi ed alle vostre famiglie.
Caro Carletto,
RispondiEliminanon sono nelle migliori condizioni di spirito, però, permettimi: quella tua triade in crescendo di "non" (che riecheggia quella ben più pesante di PIO VII) è decisamente riduttiva nei confronti di ciascuno di noi ed ancor peggio nei confronti di "noi" come Corso.
E' vero, la maggior parte di noi si è creato il suo habitat locale, in cui agisce, migliora e fa migliorare, facendo leva proprio su quelle doti e su quelle capacità che gli sono state proprie per tutta una vita professionale.
E, credimi, non si tratta solo di un egoistico "orticello", come lo definisci tu in termini sicuramente riduttivi ed anche un tantinello dispregiativi; si tratta, invece, di una spazio a geometria variabile, all'interno del quale ci si può muovere con disinvoltura, portando idee e capacità (i più moderni le chiamerebbero expertises!) molto apprezzate perché sono, ai più, sconosciute.
Se poi vogliamo metterci in gioco per produrre qualcosa di diverso o a più ampio respiro, io sono pronto e dirò di più: se vogliamo, ci sono anche gli € del nostro conto corrente a disposizione!
Non trattarci come dei trogloditi della coscienza: gira la chiave e vedrai che il motore incomincerà a ruggire in men che se ne dica.
Un abbraccione,
Ettore.
Cari Amici, prendo atto di :
RispondiElimina- ottimismo generalizzato: tutti fanno qualcosa per rendersi utili ;
- accorrenza meravigliosa alle, poche, idee che compaiono sul blog: il blog, se non si parla di politica del quotidiano, non attira interessi, limitando a meno di cinque i commenti e, quindi, le adesioni o le critiche all’altrui pensiero;
- carenza generalizzata di idee.
Ho cercato , al chiaro fine di provocare, di tentare di gettare un sassolino nello stagno.
Guardate i commenti : e come si fa a girare la chiave se non c’è il motore ?
- Inutilità di cercare un consenso sul “costruire” : costa troppo e non soddisfa.
Conviene accettare il limite locale e personale dell’orticello.
Ci si realizza e, a livello individuale, ci si illumina.
Grazie per avermi dato ancora la possibilità di illudermi, consentendomi, subito dopo, di provare , come lo scorso anno , una cocente delusione.
Vi abbraccio, rinnovandoVi auguri fervidi ed affettuosi di una serena Pasqua.
Carlo Minchiotti
Caro Carlo sto evitando di parlare di questioni "politiche" perchè ho capito che interessano solo ad Ettore e, quindi, non concordo con quanto da te affermato in proposito. Per il resto non so cosa potremmo fare in gruppo. Personalmente destino annualmente fondi al "Pane Quotidiano" e dedico il mio tempo ad Onlus che finanziano le ricerche in campo sanitario; sono poi amministratore di sostegno, senza mai chiedere neanche il rimborso spese, di soggetti psicopatici che vivono in condizioni di povertà; cos'altro potrei fare?.
RispondiEliminaNell'ambito di queste attività i volontari sono sempre ben accetti e se c'è qualcuno che ha la possibilità logistica di unirsi a noi, lo accetteremmo a braccia aperte.
Mi dispiace la tua amarezza e disillusione ma prova a proporre una determinata azione e vediamo cosa succede.
Ti abbraccio
Francesco
Ci provo !
RispondiEliminaNei prossimi giorni il CIPE, avuto il via libera dalle Regioni, dovrebbe stanziare rilevanti fondi per la realizzazione, sull' intero territorio nazionale, di case, destinate ai giovani.
Riuniti in consistenti gruppi areali, noi del 150° potremmo valutare l'opportunità di costituire un motore per la spinta delle iniziative volte a dare un tetto alle nuove generazioni, al di fuori dei soliti carrozzoni clientelari. Occorrono, e non ci mancano, idee, iniziativa, entusiasmo. Possono frenare l' ingenuità e l' onestà.
Della futura determinazione governativa non so nulla.
Chi ne sa qualcosa di più e ritiene che la causa possa essere giusta per " girare la chiave", si faccia avanti. Sarebbe un modo per cominciare a contarci, sempre che, prima di accendere il motore, i nostri Compagni, eccedenti i famosi CINQUE , accendano il computer.
Un abbraccio a Tutti
Carlo Minchiotti