mercoledì 21 settembre 2011

O tempora o mores!


Più volte, da queste pagine, ho lanciato il mio grido di dolore circa la pericolosa involuzione morale che ha attanagliato le giovani generazioni italiane; e, considerato che si è definiti “giovani” fino alla non più tenera età di quaranta anni, si può dire che gli interessati siano diversi milioni.
Oddio, anche i “diversamente giovani” non è che si facciano mancare niente in materia, però tra di essi prevalgono quelli che almeno uno straccio di dignità lo conservano e lo preservano.
Queste mie considerazioni non derivano solo dai recenti, squallidi fatti che hanno rischiarato di morbosa luce rossa la scena di un “pubblico” asfittico, corrotto e corruttibile, fatuo ed inconcludente, quanto dalle dichiarazioni che una di quelle “signorine” ha rilasciato ai cronisti delle principali testate nazionali.
Questa abile, sapiente e spregiudicata valorizzatrice delle grazie che il buon Dio le ha tanto generosamente donato, si è lanciata in una filippica pro domo sua il cui nocciolo è essenzialmente uno: sfrutta quello che hai, sfruttalo senza guardare in faccia a nessuno (nemmeno a tua madre), condanna all’emarginazione chi non è stato altrettanto fortunato. In sintesi: la bellezza, in quanto tale, ha un prezzo e le racchie hanno da morì!
Se non sapessimo da che pulpito sono state pronunciate simili aberrazioni morali, si potrebbe pensare che si tratta del Manifesto di una scuola di pensiero di moderno cinismo (opposta alla nobiltà di quella ellenica); ma non è così e, purtroppo, temo che siano molte (ma anche “molti”, pur se non hanno le stesse armi) quelle che frequenterebbero volentieri quella “scuola”.
Non sono né mi piace essere considerato un bigotto; sono convinto che l'origine du monde sia il termine più azzeccato per definire una immutabile realtà plurimillenaria; posso anche credere all’esistenza di una “sana provincia” tanto cara a Giggione....però queste “signorine” che hanno riempito di sé le cronache dell’ultimo anno non mi sembra che avessero mosso i loro primi passi sui grandi boulevard parigini o sulle strade alla moda romane o milanesi!
Eppure, non mi risulta che ci siano state “prese di posizione”, “speciali televisivi”, talk show zeppi di saccenti tuttologi; nemmeno la Chiesa, per altri versi sempre pronta a mettere il naso negli affari italiani, ha sentito il bisogno di stigmatizzare, come Le compete, le dichiarazioni in questione.
Pur conscio, allora, di indulgere in un’altra “omelia savonaroliana”, non posso esimermi dall’evidenziare che questo fenomeno (di cui conosciamo solo la parte emersa) sia molto esteso e che rappresenti la logica, inevitabile conseguenza del degrado etico-culturale che, da tempo, ha permeato quelli che, invece, avrebbero dovuto essere gli “educatori”, gli “esempi”: la politica, la scuola, in buona parte la famiglia, lo sport e, perché no, la televisione.
Oramai, è la concezione stessa della Morale ad essere stata fagocita da una metastasi inarrestabile.
Cosa ci si può attendere di buono, infatti, quando si è immersi quotidianamente in scene, racconti, storie, cronache che ondeggiano disinvoltamente tra il boccaccesco e quasi tutti i gironi danteschi?!
Cosa ci si può aspettare che recepiscano giovani che vedono intorno a sé solo arrivismo, servilismo, ricerca del successo costi quel che costi, meretricio fisico e spirituale, deificazione del denaro, nullità culturale, assenza di meritocrazia,....è meglio fermarsi qui, per non cadere nella volgarità!
Eppure, “giovane” lo sono stato anche io e, sotto certi aspetti, mi ci sento ancora; eppure, anche io sono cresciuto in un mondo dove esistevano i “politici” e “quella cosa” tirava più di una mandria di buoi.
E’ vero, però i “politici”stavano realizzando il “miracolo economico” e “quella” era considerata un bene da salvaguardare e non un mezzo da sfruttare, in un turbinio di vita dannata dominata dall’effimero.
Ciao a tutti,
Ettore.

11 commenti:

  1. Francesco Miredi22 set 2011, 09:49:00

    Caro Ettore, circa due settimane fa ho rivisto un film degli anni 90, "I nuovi mostri", che ricalcava il messaggio lanciato da un altro film degli anni 60, "I mostri". Entrambi avevano la stessa trama: la rappresentazione di una società formata da persone egoiste, ciniche ed amorali. Io credo che oggi si facciano le stesse cose che si facevano negli anni passati con un'unica fondamentale differenza: non si percepiscono più come anomalie o aberrazioni.
    Il perchè, a mio avviso, è da ricercarsi in una indolenza mentale che sta trasformando l'uomo in un vegetale incapace di autodeterminarsi e che si alimenta solo attraverso imput ben congegnati che provengono dall'esterno. Questo contorto meccanismo comunicativo e pubblicitario è stato, all'inizio, capito e sfruttato per creare il consumismo e poi per determinare il grado di importanza da assegnare ad ogni singolo fatto il quale viene giudicato in funzione dell'autore e non della condotta.
    Francesco

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  2. Caro Ettore, qui, fra chi lancia "gridi di dolore" (Tu), fra chi "grida" ed invita gi altri a "gridare" (Minchiotti) con lui, poi a cominciare a sussurrare (sempre con lui), facendo precedere e seguire il tutto da profonde "elucubrazioni" mentali piene di pessimismo, sembra ci si debba sparare quanto prima per porre fine a questa vita disgraziata!
    ...Ma, ragazzi, dico, non vi riconosco più, diamoci una calmata! ed impostiamo gli argomenti
    da trattare su maggiore concretezza ed ottimismo, se no, anche quei pochi che partecipano a questo Blog finiranno per dissolversi. Coraggio, la vita, nonostante tutto, è bella!
    Un abbraccio Carlo MORI

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  3. Francesco Miredi23 set 2011, 17:39:00

    Caro Carlo la vita è bella e bisogna impostarla sull'ottimismo ma comunque la si prenda e dovunque si divaghi sempre pochi restiamo. Quindi, non pensiamo al numero e rappresentiamo gli argomenti che ci interessano. Come vedi tu le intercettazioni dal punto di vista investigativo? e come agiresti per una possibile limitazione?
    Un abbraccio
    Francesco

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  4. Caro Francesco, vedo che stai cercando di portare la discussione su argomenti più concreti, e , penso, ce ne siano tanti. Se proprio si vuol parlare di intercettazioni, è facile capire che anche in questo caso la legge non viene applicata in modo uguale per tutti... se un malcapitato cade sotto tiro di uno di quei magistrati (PM) che "vivono" di intercettazioni.. povero lui! se un'altro con identiche situazioni cade sotto un altro PM, c'è
    pure il caso che questo le intercettazioni manco le chieda. Come ti ho accennato, se intercetti centinaia di persone "a cascata", poi metti insieme due o tre frasi (fra decine di migliaia) che possono avvalorare i "teoremi" è facile trovarsi in una incriminazione per reato associativo ..anche se
    sei completamente innocente. Poi, perchè in questi casi i termini per le indagini preliminari possono essere allungati di quattro volte..., anche se non c'è un reato..(come potrà essere accertato successivamente da un giudice..) tu sei rovinatissimo dalla stampa, da un giudizio terribile che ti pende sul capo ecc. e quando sarai completamente assolto o addirittura le indagini saranno archiviate senza nemmeno arrivare all'udienza preliminare (sempre dopo anni!) sei comunque rovinato! E con chi te la prendi? con un PM troppo zelante? e che farai? lo denunci? gli fai un esposto? lo citerai per danni? E chi giudicherà? Te lo dico io: in ogni caso, un suo collega. Quindi è meglio lasciar perdere.Sei fottuto e basta. E' chiaro ed evidente che nelle intercettazioni e nello zelo di certi inquirenti ci vorrebbe un limite ed un maggior controllo. Ritengo quindi innanzi tutto, specie nell'autorizzare le intercettazioni sarebbe necessario un filtro, anche perchè queste costano molto all'erario. Chi potrebbe offrire un filtro serio ed attendibile..? Credo si potrebbe trovare con un po' di obiettività, eventualmente (salvo urgenza)in un apposito organo collegiale in seno alle Corti d'Appello oppure chi sa, si potrebbero cercare altre soluzioni. Non credo la situazione attale possa andare bene. Comunque, caro Francesco,cari tutti, anche a parte i problemi giuridici, vediamo di trovare argomenti un po'più concreti e piacevoli per uscire da questo velato pessimismo che sembra spesso affiorare nei nostri discorsi (miei compresi) e cerchiamo di ragionare un po' in positivo. A presto!. Un abbraccio Carlo MORI

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  5. Carlino,
    ti posso assicurare che, in 64 anni, ho SEMPRE visto il bicchiere mezzo pieno ed anche un pò di più.
    Le mie "elucubrazioni" derivano solo dalla rabbia, dall'amarezza, dalla disillusione nel vedere la deriva morale (che neanche tu, penso, possa negare) in cui è scivolata una larga parte dell'italica gente.
    D'altro canto, non si può neanche fare gli struzzi o andare in giro, saltellanti e gaudenti, a dire che "tutto va bene, madama la marchesa", quando le cronache ed i fatti ci sbattono in faccia ben altra realtà.
    Che fare allora? secondo me è doveroso parlare anche di argomenti che hanno in sé i germi del pessimismo, non fosse altro perché interessano una parte della nostra società con la quale, volenti o nolenti, dobbiamo convivere e confrontarci.
    E poi, non è detto che il parlarne significa subirne passivamente le conseguenze!
    Non ti preoccupare: per me, la vita resterà sempre una cosa meravigliosa, nonostante le sue, ahimé inevitabili, brutture.
    Un abbraccio,
    Ettore.

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  6. OK Ettore, sono d'accordo con te, i miei non vogliono essere dei rimarchi, ma suggerimenti propositivi. Comunque, ritengo non sarebbe sbagliato se alternassimo gli argomenti in modo che si possa dare, almeno ogni tanto, una impostazione più serena e scorrevole, se non proprio amena, alle discussioni. Forse aumenterebbe il desiderio di partecipare anche per tanti che , aimè, in questo Blog sono attualmente latitanti. Continuiamo comunque a
    vedere quel benedetto bicchiere mezzo pieno. Ci farà bene e ci allungherà la vita. Ti contatterò presto. Un abbraccio: Carlo MORI

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  7. Francesco Miredi26 set 2011, 09:33:00

    Caro Carlo, condivido l'idea di un organismo super partes che regoli le intercettazioni e, al di la del protagonismo da parte di alcuni PM, penso che queste siano state uno strumento utilissimo per combattere la criminalità. Il dubbio che mi rimane è quindi questo: è giusto o no limitarle come vorrebbe l'attuale maggioranza?
    In merito al pessimismo, devo dire che anche la sua esternazione è servita a farci dialogare e anche coloro che sono intervenuti quasi offesi da alcune esternazioni, sono certo che hanno avuto lo spunto per meditare su alcune convizioni.
    Lo scopo dovrebbe essere questo, parlare di qualsiasi argomento che tocca il nostro pensiero e il nostro approccio con il mondo esterno con la convinzione che chi ci ascolta ci risponderà (forse) senza astio e con la voglia di interloquire con un amico.
    Buona giornata e buona settima a tutti
    Francesco

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  8. OK, Francesco, sono d'accordo sul fatto che qualche contrasto di opinioni sul Blog sia
    altamente positivo e contribuisca a ravvivare le discussioni ed il confronto. Certo, non bisogna aversene a male, mai, perchè sono certo, che fra noi non ci sarà mai nessuno
    che ha intenzione di offendere un collega, quindi, a parer mio benvenuti i contrasti di opinioni.Sulla terzietà del giudice, per esempio,ho telefonato più volte proprio ad Emanuele Sticchi perchè sapevo che aveva opinioni molto diverse dalle mie ed il suo intervento avrebbe vivacizzato la discussione (cosa che poi è accaduta). Le intercettazioni...non so se l'attuale maggioranza vuole limitarle, credo voglia regolarle ed impedire la fuga calibrata di notizie per ottenere in anteprima il maggior effetto mediatico possibile e conseguente "distruzione" psicologica dgli indagati. In effetti quello che vediamo ha ben poco a che fare con l'art. 27 della cost.ne per il quale l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva! C'è bisogno di qualche regolamentazione. Il potere dei PM pare effettivamente esagerato. Se in un prossimo futuro capiterai a Roma, oltre al piacere di rivederTi, mi sarà gradito di parlarTi di qualche esperienza personale. Fammi sapere. Un caro saluto. Carlo MORI

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  9. Francesco Miredi27 set 2011, 08:23:00

    Grazie Carlo, sarò in Cassazione a novembre e ti chiamerò.
    Ciao
    Francesco

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  10. Dalla prolusione del Cardinal Bagnasco di ieri 26 settembre:
    "...c'è da purificare l'aria, perché le nuove generazioni non restino avvelenate".
    No so se aveva letto il Bolg; comunque io non Gli avevo detto niente: absit iniura verbis!
    Ciao ciao,
    Ettore.

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  11. Non so se Bagnasco è dello stesso corso di Savonarola, ma l'avevo detto che si trattava di una omelia.

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