Ho qualche difficoltà a comprendere quanto sta accadendo oltre Tevere. Dico oltre Tevere ( meglio Oltretevere ) volutamente, e non nella Chiesa, perché quest’ultima, grazie a Dio, mi porta a pensare ai milioni di Credenti che soffrono e che si ritengono più che mai figli di una Cristianità che da oltre duemila anni ha cambiato in positivo la vita dell’uomo nei quattro angoli della Terra. E vado anche alle migliaia e migliaia di sacerdoti che vivono dando se stessi per migliorare le sorti dei propri fratelli. E penso poi alle migliaia di uomini, di spose, di mamme che hanno educato figli meravigliosi. E ricordo, infine, i martiri di una Chiesa fonte di civiltà oltre che di preghiera, e non solo i martiri paludati sugli altari, ma i martiri di una Chiesa fatta di sacrifici e di pazienti sopportazioni, non ascritti a grandi eventi ma resi concreti dai sacrifici, e compiuti in silenzio, con dignità e riserbo.
Per questo, e per altre infinite ragioni, non riesco a capire quel che succede Oltretevere, nella Città del Vaticano, Centro politico (nel senso più nobile del termine, da polis, greco: o almeno che così dovrebbe essere) cui però fanno riferimento quei milioni di Cristiani ai quali prima facevo cenno e che ancora credono al Gesù di Nazareth delle Beatitudini e della Resurrezione.
E non riesco a capire come sia potuto accadere che un Papato come quello attuale possa aver iniziato il Suo percorso storico ( aprile 2005 ) con un atto di ribellione, quello di un Segretario di Stato precedentemente nominato da Giovanni Paolo II . Quel Cardinale, con l’allora Cardinale Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, aveva presentato, sulla base della Costituzione Apostolica “ Christus Dominus “ le “dimissioni “ al Papa che le respinse perché, disse pubblicamente, aveva bisogno di entrambi. Quel Cardinale si rifiutò di lasciare non solo l’Ufficio giuridico cui era preposto ma anche i locali di quell’ Ufficio a fronte della nomina di un nuovo Segretario di Stato, obbligando quest’ultimo, per più di otto mesi, ad occupare altri locali, certamente inidonei al Suo nuovo incarico, posti nella Torre di San Giovanni in Vaticano.
Bisogna, quindi, riandare a quell’atto di disubbidienza per capire le tensioni attuali Oltretevere, perché, da allora, non c’è più pace in Vaticano. Poiché quell’atto fu un atto di ribellione al nuovo Papa, BenedettoXVI, un tempo collega nel Cardinalato ma ora suo sommo superiore in quanto Successore dell’Apostolo Pietro, Vicario di Cristo.
E nasce così il contrasto fra il nuovo ed il vecchio Segretario di Stato. Di fronte ci sono due piemontesi, uno di Isola d’Asti, diocesi di Asti, l’altro di Romano Canavese, diocesi di Ivrea; l’uno rampollo della grande Scuola diplomatica del vecchio Segretario di Stato Casaroli, che lo volle Nunzio in Cile al tempo del Generale Pinochet( dopo l’allontanamento del Nunzio Peressin, trasferito, in fretta e furia, a L’Aquila) e poi pro-Segretario di Stato (1 dicembre 1990) ( * ), Cardinale dal 28 giugno 1991, Segretario di Stato dal giorno successivo; l’altro, sacerdote salesiano, docente di diritto canonico nel Pontificio Ateneo Salesiano e nella Pontificia Università Lateranense fino al 1991 ( * ) e poi, dal 1° agosto di quell’anno, Arcivescovo di Vercelli, nel suo Piemonte ( ma non a Torino, culla dei Salesiani! ) per passare, poi, a Segretario della Congregazione per la dottrina della fede dal 13 giugno 1991 ( lì chiamato dall’allora Prefetto, Cardinale Ratzinger) e poi trasferito a Genova il 10 dicembre 2002, diventato Cardinale il 21 ottobre 2003 e poi Segretario di Stato il 15 settembre 2006 e , quindi, Camerlengo di Santa Romana Chiesa ( Colui che dirige la Sede Vacante in caso di morte del Papa : è proprio un caso che ad attribuirgli tale titolo sia sempre stato Papa Benedetto XVI, cioè l’antico Prefetto della Dottrina della Fede di cui il nuovo Segretario di Stato fu fedelissimo collaboratore? ).
Perché il Cardinale successore dell’antico Segretario di Stato Caldaroli non abbia ubbidito al nuovo Successore di Pietro e Vicario di Cristo non so, ma rilevo il fatto.
E constato che da quella disubbidienza ( che tacciava il nuovo Segretario di Stato di incompetenza e di inadeguatezza al Suo compito perché senza un passato diplomatico, sottolineando la pericolosità dell’essere figlio della Famiglia di don Bosco e, quindi, con una propensione alle mediazioni dell’educazione dei giovani ) è iniziato uno dei momenti più tristi della Curia Romana.
E mi amareggio, e penso che altrettanto lo siano i milioni di Cristiani che vivono e soffrono per la Chiesa, perché da un atto di disubbidienza al Successore di Pietro ed al Vicario di Cristo non può che nascere nulla di buono.
Un abbraccio a Tutti,
Carlo Minchiotti
(*) Ho tratto le vicende curriculari e le date dall’Archivio Pontificio.
Aggiungo un fatto. Quando giunse a Roma un ufficiale proveniente da Genova fu destinato ad un buon reparto della Capitale. L'incarico dato non corrispondeva a quello segnalato dall'alto prelato salesiano, divenuto da poco Segretario di Stato. Un'ennesima perentoria telefonata sistemò definitivamente la questione. In che senso? Decidete voi..... io non ricordo. Caro Carlo, ma tu dovresti sapere più di me. La disobbedienza....ma è un fatto umano. Dalla disobbedienza celeste è nato il Male. Certo anche qui non si lascia spazio al relativismo. Ma proviene dall'Essere Assoluto, dal Dio non eterno (avrebbe un inzio) ma da un Dio senza tempo. Da qui la ragione (fede?) che alcuni principi sono immutabili, proprio perchè senza tempo. Di misfatti la Chiesa di Roma, che non identifica perfettamente la Chiesa di Dio, ne ha commessi, nel corso della Storia, tantissimi ed alcuni, di particolare gravità e violenza. Alcuni Papi non sono stati certamente sorretti dallo Spirito Divino, ma gli ultimi, mi limito a quelli di questo secolo, si. Compreso l'attuale che, abbandonate le vecchie vesti, si è ( o è stato) indrotto nel ruolo unico di Vicario di Cristo. E Cristo stesso ha mitigato l'Assolutismo del Padre, sempre nell'Obbedienza totale ad Egli. Ha provato ad "allontanare" da se il Calice tremendo della Crocefissione, ma non è stato ascoltato. Così come il Papa tedesco vorrebbe coltivare altri interessi più aderenti al suo spirito. Ma non può, conta ora lo Spirito Divino, Quello che Gli ha affidato l'incarico, contenuto in ogni parola evangelica. Dove è scritto che non si arriva al Padre se non per mezzo del Figlio. Tutti i Cardinali sanno questo? Anche quelli che solitamente portano con sè, quando si recano a cena, le aragoste? A te le hanno mai portate? Voglio dire che la natura umana .... . Così come ti chiedo, per tornare sulla terra, condividi quell'azione "poliziesca" fatta in Vaticano o si poteva evitare? O il Male (mammona) è talmente lì insediato che non vi è altra via? L'altra sera leggevo che alcuni Cardinali stanno dicutendo sul perchè la Vergine Maria non è mai comparsa nella casa, esclusivamnente Sua, eretta nelle stanze vaticane, profumata ed adorna di tutto. Perchè sceglie di apparire a tanto diverse persone? Che si stiano rizelando (absit injuria verbis)? Mi meraviglerei del contrario. O dici di no? .... Continuerò ....
RispondiEliminaCarletto Caro, ho avuto l'enorme piacere di conoscere personalmente S.Em.za il Card SODANO sin da quando era Monsignore responsabile degli esteri in Vaticano. Comandavo il Gruppo (allora) di Asti quando, ancora Mons. venne nominato Segretario di Stato reggente. Mi risulta impossibile immaginare questo illustre prelato che mette in atto una "disobbedienza" proprio nei confronti di Ratzinger cui era legato, fin da quando era collega Cardinale da sentimenti di amicizia ed ammirazione, convinta. Ndr: basta leggere le cronache di allora. Entrambi erano stimati e benvoluti da Giovanni Paolo II, il primo come organizzatore e della complessa "macchina" vaticana, il secondo come insuperabile teologo. Credo, ed a ragion veduta, che più che di atti di disobbedienza si possa pensare a manovre più che concordate per il buon andamento dello Stato Vaticano. Forse qualche fonte di stampa oltremodo malevola ha voluto catalogarle diversamente. Non so se ricordi peraltro quando proprio il Card. Sodano in P.zza S. Pietro ebbe, come decano, ad elevare la sua voce in difesa del Sommo Pontefice disprezzando come "chiericci" le voci che volevano Papa Ratzinger troppo morbido nei confronti di episodi di pedofilia nella Chiesa. Anche la "famiglia" di Don Bosco, caro Carletto, opera a Castelnuovo Don Bosco, quindi in provincia di Asti, dove viene ancora visitata la casa natale del Santo e dove vengono pubblicate le edizioni "Paoline" (Famiglia Cristiana inclusa)famose per essersi in passato esposte un po' politicamente. Credo comunque che, tutto sommato,spesso si esageri nel voler intravvedere a tutti i costi situazioni scandalose nel Vaticano. E dico questo non certo pensando al tuo post, quanto ai continui attacchi, anche gratuiti, che da mille parti vengono continuamente mossi specie in questi giorni contro lo Stato del Vaticano e la Chiesa stessa. Ciao. Un caro saluto Carlo MORI
RispondiEliminaCarletto, come al solito, è volato alto e, da buon mefistofele (per di più, nero-vestito)insinua dei dubbi atroci su una materia che è quasi trascendentale, anche se, a gestirla, ci sono degli uomini.
RispondiEliminaCarlino, invece, sembra quasi "colpito sulla via di Damasco" o, meglio, del Monferrato, tanto è dolce e pacato nel difendere un "Principe della Chiesa" a cui sembra molto legato, almeno affettivamente.
Personalmente, concordo con quello che afferma Marcello e cioé che, nella sua storia bimillenaria, la Chiesa di Cristo ha compiuto atti che, quello stesso Cristo, aveva condannato inesorabilmente.
Carletto si dice "amareggiato" per questo vento che sta scuotendo le cime della gerarchia vaticana; però, io non lo sarei più di tanto: primo, perché quei "Principi" sempre uomini sono e, come tali, non possono eliminare le bassezze proprie di quella natura; secondo, perché i Cristiani -che sono tali nel vero senso della parola e non solo perché la domenica vanno alla messa di mezzogiorno (quella frequentata dalla "gente che conta"!- se ne fregano altamente di queste congiure di palazzo e continuano a farsi guidare solo dalla Fede.
Non vorrei peccare in cinismo, però non ci vedo niente di blasfemo, meritevole di anatema, se i mezzi di comunicazione odierni permettono di rendere noti situazioni e fatti che non definirei "scandalosi", in quanto sono le risultanze di un sistema complesso dove, come in ogni altro sistema complesso del mondo, è il "potere" a dettar legge.
E' inutile, secondo me, nascondere la luna dietro al dito: il Vaticano (no la Chiesa, si badi bene!) è un centro di potere a respiro universale che è gestito da uomini; che, poi, questi uomini indossino una tonaca porporata potrà essere motivo di incredulità o un aggravante etica, non certo una "scandalo"!
Un abbraccio,
Ettore.
Intervengo soprattutto per correggermi: dove è scritto "chiericci" si deve leggere "chiacchiericci". Questa è l'espressione usata da SE il Card Sodano in P.za S.Pietro nel corso di una cerimonia religiosa per rassicurare Papa Ratzinger proprio sulla solidarietà fedeltà delle alte gerarchie della Chiesa. Purtroppo non vedo questo alto prelato da molti anni (una ventina), anche se ho incontrato qualche volta i suoi parenti stretti. Non sono nè un bigotto nè un baciapile, anzi, talvolta vengo ritenuto piuttosto un "mangiapreti" (forse ingiustamente), ma voglio ribadire le mie assolute certezze sulla totale fedeltà del Card. Sodano al S. Padre, come la mia ferma convinzione che ci siano molti teoremi sui problemi del Vaticano, talvolta forse fondati, ma, spesso, privi di qualsiasi base e frutto di immaginazioni. Parlare di scandali vaticani comunque, specie per i giornalisti, è senza dubbio sempre molto pagante. Un caro saluto. Carlo MORI
RispondiEliminaQuanti pensieri emergono. Quante considerazioni. La testimonianza di Carlino, in quanto personale, è importante, ma i giudizi e le valutazioni su questi eventi sono estremamente diffcili, specie quando questi alti Prelati agiscono in posizioni di prestigioso potere, potere materiale e potere spirituale. Io ho frequentato Scola, oggi Arcivescovo metropolita a Milano, quando era Vescovo di Grosseto; avevo un invito a colazione ogni due settimane che, nel tempo, diventò canonico. Poi l'ho frequentato qualche tempo a Roma, all'Università lateranense. Poi molto sporadicamente con qualche scritto che ancora conservo. E' un uomo di potere, anche se ai più non appare come tale. Se però ci si sofferma un attimo a pensare anche il settimo raduno mondiale delle famiglie, avvenuto a Milano ieri, lascia intravedere, sotto la perfetta impronta organizzativa, come Egli sappia esercitare il potere con estrema dovizia a suo vantaggio. E noi militari ne sappiamo qualcosa. Credetemi per il potere farebbe qualsiasi cosa. E' un uomo di Curia romana. Sono certo, però, che, se diventasse Papa, investito dal vento divino, cambierebbe e, di molto. Nel senso che dedicherebbe tutte le Sue energie al bene della Chiesa. Oggi, con l'aiuto di amici Cardinali, ha scansato Tettamanzi da Milano, fatto apparire come oppositore di Ratzinger. Non certamente un comportamento consono al suo credo, tanto meno al suo rango (o forse si). Nè mi sorprenderei se emergesse un suo coinvolgimento in quello che sta accadendo dentro e fuoti le mura vaticane. Sono, quindi, sempre più convinto che la guerra per la successione di Ratzinger non passa attraverso la via della spirtitualità ma attraverso la via umana del potere .... temporale ( quello economico,in particolare: l'estromissione di Gotti Tedeschi da un Centro di potere vitale, ne è un monito) con tutte le gelosie, le invidie e le paure sul futuro che le diverse componenti ecclesiali avvertono e temono. In questo momento sono in auge i neocatecumenali ed il busillis riguarderebbe l'approvazione della liturga di questo potente movimento ecclesiale. Molti sono quelli che sperano di poter orientare i futuro, ognuno a proprio vantaggio. Senza fare i conti .... con lo Spirito Santo che, negli ultimi tempi, sembra abbia deluso molte aspettative. Così, in fede, credo e, per quanto posso, prego.
RispondiEliminaVisto che si parla di esperienze personali vi racconto la mia. La mia tesi di laurea (1978) si intitolava "Insolvenza ed intervento pubblico" e per farla, grazie anche al fatto che ero militare, avevo chiesto alla Procura di Milano di farmi accedere agli atti relativi alla Banca Privata di Michele Sindona. La teoria che volevo presentare e che ho poi esposto consisteva nel fatto che una qualsiasi società, indipendentemente dai suoi debiti e dalla impossibilità a pagarli, avrebbe evitato il fallimento se avesse avuto, in qualsiasi modo, credito. La Banca Privata evitò una prima fondata richiesta di fallimento presentando una semplice lettera di Ciampi, all'epoca governatore della Banca d'Italia, che offriva una lira (avete capito bene) per l'aquisto dell'intera partecipazione. La Banca d'Italia intervenne su richiesta del Vaticano il quale, in caso di fallimento, avrebbe perso un capitale ingente. Allora le autorità ecclesiastiche intervenivano più direttamente nella finanza italiana, oggi lo fanno in maniera più intelligente e nascosta. A Milano, un imprenditore legato all'Opus (Opera della quale ammiro comunque la saldezza e la capacità di aggregazione di molti veri e sinceri credenti) trova sempre l'aiuto finanziario che per altri, magari più sani e meritevoli, è precluso. Io credo che la fede si sviluppi e si consolidi anche con il vil denaro e di ciò il Vaticano ne è consapevole.
RispondiEliminaFrancesco
Un caro saluto da Marco Perani
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