E’ nella cronaca di questi giorni il ritrovamento di nuove fosse comuni
nell’area di Prjador (Republika Serba, Entita’ della Bosnia Herzegovina) dove sono stati riesumati
i resti di circa 400 civili e si ritiene fondatamente che che si arrivera’ ad
oltre un migliaio al termine degli scavi in corso; il numero di circa 1300
uomini, donne, bambini, vecchi e’ confermato da due personaggi che hanno deciso
di collaborare. Considerate che solo chi ha preso parte alle stragi conosce le
ubicazioni delle fosse comuni, mentre dalla parte delle vittime, la gente e’
stata sterminata o costretta a lasciare le case ed il paese. Per quanti avessero
poche informazioni i cadaveri sono di civili bosniaci musulmani e, in questo
caso di civili croati, mentre gli aggressori sono serbi di Serbia e serbi della
parte est di Bosnia, area sottoposta a
pulizia etnica devastante.
Perche’ continuiamo a trovare fosse comuni in Bosnia Herzegovina dopo quasi vent’anni dalla fine imposta della
guerra? Perche’ , al di la’ della tragedia della stessa guerra dove forze
armate si fronteggiano, ci furono quelle stragi di civili al centro della
civilizzata Europa, a due passi da noi? Perche’ i nostri governanti hanno
consentito che avvenissero e noi le abbiamo semplicemente guardato avvenire, leggendo i giornali o vedendo la televisione
in comode poltrone?
Perche’ noi internazionali abbiamo mantenuto in piedi una Costituzione in BiH, che e’ stata certamente
la base per la firma degli accordi di pace di Dayton, ma che ha ha dato meta’
del Paese agli aggressori? Perche’ i Paesi che hanno sostenuto gli accordi di
pace ed hanno installato in BiH un Alto Rappresentante con poteri di dismettere
funzionari e personalita’, di imporre leggi o cancellarne altre, insistono da
alcuni anni a dire che i politici bosniaci devono cambiare la Costituzione e
devono accordarsi, senza considerare che il meccanismo basato sul potere di
veto di una delle tre nazioni costituenti, non consentira’ mai alcun accordo?
Perche’ la comunita’ internazionale ha avallato una legge istitutiva del
referendum 2013 in BiH, in cui si raccolgono informazioni sulla religione e sul
gruppo etnico di appartenenza e non si autorizza la conta di quanti sono stati
espulsi e vivono all’estero impossibilitati a ritornare nei luoghi di origine
dove amministratori, poliziotti e vicini di casa sono per lo meno contigui ai
crimini di cui oggi ancora troviamo dolorosa traccia.
Forse la risposta a queste domande e’ semplicemente perche’ loro sono
musulmani; erano musulmane le oltre 8.000 vittime di Sebrenica ed a questo
numero si arriva sulla base dei corpi ritrovati nelle fosse (poco piu’ di
6.000) e di dichiarazioni dei sopravvissuti ( naturalmente non ci sono reclami
quando tutti i componenti i nuclei familiari ed i vicini di casa sono stati
uccisi); la quasi totalita’ di vittime erano musulmane durante l’assedio di
Sarajevo (oltre 11.000); erano musulmane le vittime di Visegrad, Brcko, e decine di altre citta’ e villaggi.
Io credo che il timore infondato e sostenuto da una propaganda interessata
che possa stabilirsi uno stato islamico in Europa, non puo’ giustificare quello
che e’ avvenuto ne’ l’empasse in cui si trova oggi il Paese.
Un abbraccio,
Renato.
Caro Renato, io sono fra coloro che hanno seguito la vicenda stando comodamente seduto in poltrona senza provare particolari emozioni per i fatti narrati. Ciò semplicemente perchè le fonti di informazioni da cui il cittadino medio attinge le proprie conoscenze non hanno mai evidenziato l'orrore di cui tu parli. Oggi si ha l'impressione che il tutto venga minimizzato così come si è fatto in altri paesi africani e asiatici dove l'approvigionamento di materie prime ha giustificato ogni tipo di malefatte con l'unica differenza che al bisogno di ricchezza si è sostituito il bisogno di sicurezza. Per questo, condividendo la tua rabbia per lo sterminio di persone innocenti ed indifese, vorrei soffermarmi sulla considerazione da te espressa nell'ultimo comma della tua riflessione...quanto questo timore possa essere considerato fondato. Personalmente credo che la filosofia e la civiltà mussulmana rappresentino la continuazione, in meglio, della cultura greca. Questa, però, si è readicata in popolazioni che, a parte il breve periodo ottomano, hanno subito angherie ed ingiustizie dai loro stessi governanti. In questi popoli il dualismo laico/religioso ha creato un solco incolmabile fra gli stessi mussulmani molti dei quali si rifugiano in una interpretazione talmente radicale e assolutistica del credo religioso da considerare i sacerdoti gli unici capaci di esercitare il potere terreno a favore del popolo. In queste condizioni il fanatismo prende sempre il sopravvento e ad esso si accompagnano l'intransigenza, l'odio e la violenza ingiustificata. Per fare un parallelo vicino nel tempo e apparentemente diverso, analizzerei le motivazioni che hanno portato all'olocausto, voluto e decretato da un uomo ma approvato e, in molti casi, aiutato da milioni di persone appartenenti alla civile Europa o agli stermini decretati dai governanti comunisti. Nel primo caso si parte da una frustrazione economica mascherata da pulizia etnica e nel secondo dal bisogno indiscriminato di vendetta verso tutto ciò che ha rappresentato una borghesia invidiata. Alla base si pone sempre una ideologia che prende il sopravvento su ogni principio morale ed umanistico rendendo chi non è immune una bestia assetata di sangue. Purtroppo esempi di questa violenza ne abbiamo sempre più. Ti abbarccio
RispondiEliminaFrancesco
Al perché rivolto da Renato ed alla risposta data da Francesco , io vorrei aggiungere una personale riflessione di carattere più generale . Da un certo periodo di tempo, favorito dal benessere che lascia molto tempo alle riflessioni a volte inutili, agevolato dal progresso delle comunicazioni divenute velocissime ed accessibili a tutti, si sono fatti strada concetti di tolleranza , anti razzismo, fascino per le credenze religiose e la filosofia degli altri popoli , interesse e salvaguardia per le usanze tribali di ogni tipo; tali atteggiamenti sono rivolti verso ogni specie animale ed anche verso l’ l’ambiente. Sono cosi’ sorti innumerevoli movimenti di opinione a favore di questo o di quell’altro motivo di interesse . Ad esempio si è voluto procedere alla reintroduzione dei lupi , dei cinghiali, degli orsi con i conseguenti danni e pericoli per l’uomo derivanti dal moltiplicarsi di questi animali.
RispondiEliminaE quando succede qualche guaio , come i danni prodotti dai cinghiali alle vetture in transito, non ci sono i soldi per il risarcimento ! Insomma a distanza di pochi decenni dall’uscita del film “ Uomini e lupi” che narrava la difficile convivenza con quegli animali nel periodo invernale (girato a Scanno ed interpretato da Antony Queen negli anni 50) probabilmente sarà il caso di farne il seguito cambiando il titolo “ Lupi e uomini “. Ricordo anche che uno dei più famosi miracoli di San Francesco e’ stato ammansire il lupo di Gubbio. D’altra parte quei poveri animali non fanno altro che esprimere se stessi per quello che sono : siamo noi che vogliamo imporre delle regole che non sono quelle della loro natura.
Sono partito da lontano, ho fatto un lungo giro ma ora arrivo al dunque : anche i popoli hanno una loro natura ed un comportamento che si è radicato nei secoli e che scaturisce da motivi sociali , economici a volte legati al territorio, a volte alla storia ed a volte alla religione.: cosi’ gli slavi sono slavi , i mussulmani sono mussulmani, i rom sono rom e così via. Secondo me non ci dobbiamo stupire di quello che succede se questo rientra nel comportamento atavico di chi lo compie ma bisogna chiedersi se e’ stato fatto concretamente (non solo con le parole del “politically correct” ) per evitare quello che era scritto nella storia e quindi prevedibile. Giovanni
Ho avuto modo di trascorrere sette mesi del 2001 a Mostar, in qualità di Vice Comandante Operativo della Divisione multinazionale a guida francese.
RispondiEliminaDi quella esperienza -limitata nel tempo e nello spazio- conservo due ricordi, entrambi deprimenti: la diffusa povertà che si tagliava quasi con il coltello e l'assoluta, costosa inutilità delle "organizzazioni internazionali".
Giravo molto in tutta l'area di competenza divisionale e pure con tanto di scorta.
Ovunque, desolazione, miseria, disperazione.
Ricordo che questa sensazione -già di per sé deprimente- si concretava in una realtà allucinante specie nella "repubblica sebska" (una delle entità cui accenna Renato), in un contrasto quasi da contrappasso dantesco con la verde, bucolica bellezza del suo paesaggio.
Ero al comando di un consistente reparto multinazionale (elicotteri compresi), mandato a garantire la sicurezza in occasione dell'anniversario della barbarie di Sebrenica. Avevo messo il posto comando su un contrafforte tutto fiorito che dominava il paese e l'intera vallata: una meraviglia, se non fosse per quel fetore di morte che ancora vi aleggiava.
Ho girato per Mostar affascinato dalla meraviglia delle sue ricchezze storiche, a cominciare dal suo famoso "ponte"; era quasi un inno ad un passato di storia, di ricchezza e di civile convivenza.
La ricostruzione nella zona musulmana non era nemmeno iniziata e quel poco che si era fatto era dovuto all'iniziativa dei singoli Stati che cercavano di accaparrarsi fette consistenti di mercato.
Ma degli Organismi internazionali, niente se non Suv galattici, sedi ancor più galattiche, funzionari altezzosi e....tanti dollari a disposizione!
Questo per dire che i "perché" accorati di Renato non troveranno mai risposta finché situazioni drammatiche come quella bosniaca saranno gestite all'insegna dei compromessi che sono la base del farisaico "politicaly correct", accordi di Dayton in primis.
Posso anche sbagliarmi ma non credo che i "buoni" siano tutti da una parte ed i "cattivi" tutti dall'altra; certo i Serbi hanno fatto a gara in atrocità ma.....non dimentichiamoci dell'allarme lanciato da Oriana Fallaci!!!
Un abbraccio,
Ettore.
RispondiEliminaCari amici io credo che sia profondamente sbagliato concludere l’analisi dei fatti tragici di cui parliamo, con dichiarazione generiche quali “il torto sta da entrambe le parti” oppure “tutte le parti in guerra hanno commesso crimini” o chiamando i campo altre situazioni e scrittori con un proprio punto di vista non sempre condivisibile e possibilmente viziato da pregiudizi (Ivo Andric, Oriana Fallaci ed altri). Vi invito a considerare situazione per situazione e a non mettere insieme la Bosnia ed il Ruanda, l’Olocausto ebreo e l’Armenia, etc. Il mio argomento attuale e’ la guerra in BiH, la sua conduzione da parte delle Forze Armate di Serbia e della regione di Bosnia la cui annessione era l’obbiettivo di Belgrado per realizzare il sogno antico della Grande Serbia; la dichiarazione di indipendenza della Bosnia Herzegovina dalla Federazione Jugoslava, che seguiva quella di Slovenia e Croazia, riconosciuta dall’ONU e sancita dopo un referendum popolare, scatenava l’aggressione militare da parte della Serbia. L’attacco, dopo le sconfitte in Slovenia e Croazia, si era concentrato in Bosnia lanciando a fianco dell’esercito regolare bande organizzate di criminali, portando avanti una campagna di pulizia etnica a danno dei bosniaci musulmani, usando lo stupro delle donne come costante atteggiamento e imponendo un assedio totale alla capitale Sarajevo. La Croazia inizialmente alleata con la Bosnia, cambiava radicalmente atteggiamento ( vedi cio’ che e’ accaduto a Mostar per esempio) dopo l’accordo raggiunto che prevedeva l’annessione della Herzegovina alla Croazia, mentre il resto della Bosnia sarebbe andato alla Serbia, e la conseguente disintegrazione del Paese. Possiamo aprire un dialogo sulla condotta della guerra, ma vorrei tornare alle stragi di civili commessi dai serbi a danno dei musulmani; questi fatti che si sono ripetuti in varie aree del Paese nel corso degli oltre tre anni di guerra, sono accertati e mostrati dalla evidenza dei corpi ritrovati nelle fosse comuni primarie e secondarie. Ho voluto con il mio intervento, ricordare questo tentativo di genocidio, questo tentativo di cancellare un popolo slavo non arabo, con la sua cultura e la sua religione. Nonostante gli sforzi messi in campo e l’assenza di intervento della comunita’ internazionale fino al 1995, la popolazione musulmana di Bosnia e’ sopravvissuta e continua a portare avanti, allora come ora, l’idea di uno Stato di cittadini che possano condurre una pacifica convivenza basata sul rispetto delle reciproche fedi religiose e culture.
Un abbraccio
Renato
Caro Renato, come ho già detto, le mie conoscenze sul fatto sono limitate alle fonti di informazioni usuali che non si sono rivelate approfondite. Credo che sia umano condannare ogni genocidio a prescindere e se il tuo "perchè?" tendeva a questo, mi associo al tuo grido di rabbia. Tu stesso, però, hai voluto dare una motivazione (la paura sulla non sicurezza) al perchè il mondo internazione, quello politico e quello delle fonti di informazioni, abbia taciuto e fatto finta di non vedere ed io ho cercato di analizzare la fondatezza o meno di questa motivazione. I tuoi interventi mi hanno fatto conoscere fatti che ignoravo e mi auguro che la Bosnia continui a sopravvivere nel modo migliore così come mi auguro che in tutti i paese mussulmani la fede religiosa resti tale (senza fanatismo intollerante) e che i rappresentanti della fede non diventino rappresentanti dello Stato perchè un popolo che considera nemico da abbattere tutto ciò che non ha la stessa ideologia, giustifica ogni tipo di genocidio. Ti abbraccio
EliminaFrancesco