lunedì 29 dicembre 2014

Quando regna bastoni


“Un intervento di peacekeeping” in Libia, ha detto Gentiloni, “rigorosamente sotto l’egida dell’Onu, vedrebbe l’Italia impegnata in prima fila”. L’intervento militare, secondo il titolare della Farnesina, dovrebbe però essere “preceduto dall’avvio di un percorso negoziale verso nuove elezioni” in Libia “garantito da un governo di saggi” senza il quale la missione “rischia solo di peggiorare la situazione”.
“Su mandato Onu siamo sicuramente disponibili ad intervenire in Libia”, per contrastare possibili degenerazioni nel paese e il prevalere di spinte estremistiche. Ha detto il 2 dicembre Roberta Pinotti,  rimarcando l’estendersi del rischio del cosiddetto Stato Islamico.
“Il nostro primo obiettivo è che la Libia non si divida perché sarebbe un gravissimo errore. Già oggi vi sono due parlamenti e due governi, ma per intervenire occorre farlo col piede giusto, quindi, la prima decisione dovrà arrivare dall’Onu mentre, altro elemento, sarà quello di un dialogo con almeno una delle parti in lotta”. Continua a leggere .....


Ettore


7 commenti:

  1. Francesco Miredi29 dic 2014, 21:50:00

    Carissimo Ettore, in relazione alle vicende europee non hai evidenziato alcun fatto specifico che possa rappresentare un nostro fallimento e, da osservatore della economia nazionale ed internazionale, io mi limito a dare giudizi sulla base della nostra capacità di credito (il famoso spread) e su alcuni indici finanziari di comparazione. Ebbene, ti sembrerà strano, ma negli ultimi dieci mesi la media di tutti gli indici comparativi e dello spread è decisamente migliorata rispetto ai sei anni precedenti. Anche sui nostri soldati in India analizzerei ciò che abbiamo ottenuto negli ultimi otto mesi rispetto a tutto il periodo precedente. E' stata eliminata la possibilità che si facesse ricorso alla legge antiterrorismo minacciosamente paventata dal governo indiano; si parla oggi di arbitrato internazionale e questo, credimi, sarebbe una enorme forzatura giuridica visto che i nostri soldati sono stati arrestati su una nave mercantile e in territorio indiano (cosa darei per sapere chi aveva dato l'ordine alla nave di lasciare le acque internazionali e recarsi in India?!); subito dopo il niet, la stampa indiana ha confermato l'esistenza di avanzate trattative per definire al meglio ed in fretta la faccenda. Sulle perdite della Saipem in Russia, ti invito a rileggerti quanto avevo scritto, circa un anno fa, sul contratto che ne è alla base e sulle imputazioni, con relativi patteggiamenti, per corruzione.Sulla Libia non saprei cosa risponderti e chiudo con una domanda...ma noi cosa possiamo fare se non aspettare le decisioni dell'ONU? Un abbraccione
    Francesco

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  2. Carissimi, secondo me Francesco ha elaborato un discorso compreso in limiti temporali troppo ristretti E questo potrebbe sembrare il tipico linguaggio politichese finalizzato ad evidenziare i successi recenti scaturiti dall’azione del Governo in carica, guarda caso, della propria parte.
    Bene ha fatto Ettore ad allargare la critica politico militare in un orizzonte storico che, però, io considero ancora troppo limitato.
    In sintesi vengono da entrambi analizzate la credibilità e la considerazione dell’Italia nel mondo.
    Fin dalla sua nascita, dopo il Risorgimento, l’Italia non ha mai avuto quella considerazione che noi ci sforziamo di ritenere che debba meritare. Chi non ha mai sentito parlare di “politica dei giri di valzer” e di “trasformismo” , più recentemente di “ribaltone” e “ cambio di casacca”.
    Per l’ennesima volta ricordo che l’Italia non ha mai terminato un conflitto con l’alleato con cui era iniziata: vedi anche le celebrazioni tribute a Gheddafi in occasione della sua ultima visita in Italia ed i bombardamenti effettuati, o agevolati, da noi sulla Libia.
    Anche per questo motivo temo non siano molti i paesi che vogliano diventare nostri partner.
    Alla giusta domanda di Francesco su cosa dovremmo fare se non affidarci alle decisioni dell’Onu, io mi permetto di dare la risposta fornita in molte occasioni dal Sen. Razzi.
    Buon 2015. Giovanni

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    1. Francesco Miredi30 dic 2014, 17:40:00

      Caro Giovanni, sono arrivato alla fine di quest'anno stanco e sco...to; per questo non discuterò le tue considerazioni. Mi limito ad osservare, come avevo fatto con Marco, che se circoscrivi il mio intervento al politichese che difende il suo partito (?), hai capito ben poco e non potendo, nel tuo caso, attribuire questa mancanza ad una carenza nozionistica di base, ritengo che la causa sia da ricercarsi in un lavaggio cerebrale ideologico che, a volte, ti annebbia la vista. Un sincero buon fine anno a te e famiglia
      Francesco

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  3. Concordo in toto con Giovanni, salvo che sulla sua punta di Ph basso attribuita alle considerazioni di Francesco, con il quale concordo sulla voglia di conoscere il nome di quello "stratega" che ha ordinata alla nave di lasciare le acque internazionali.
    Vedi, France', quello che volevo evidenziare -come è stato raccolto da Giovanni- è la totale, atavica e perdurante incapacità italiota di essere credibile nel Consesso internazionale, dove -pur tra mille ipocrisie ed altrettanti tentativi di mettertela nel...- il rispetto di una determinata linea comportamentale è considerato fondamentale.
    E non credo che siano solo gli indici economico-finanziari (anche sui quali abbiamo ben poco peso specifico) ad essere considerati indicatori probanti di un ruolo che non ci è mai appartenuto e che siamo incapaci di recitare, forse perché -come avviene per gli organi che vengono utilizzati poco- ci si è atrofizzato.
    Per quanto riguarda l'ONU, ho più volte detto cosa ne penso, a seguito di quello che ha combinato: è la cosa più costosa e più inutile del mondo, ultima espressione di un "vae victis" oramai anacronistico.
    Un abbraccio,
    Ettore.

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    1. Francesco Miredi30 dic 2014, 17:59:00

      Guarda Ettore che samo un popolo di m......, lo abbiamo già detto ripetutamente; a che serve ripeterlo? In ogni caso, anche se siamo voltagabbana, mafiosi, ladri, corruttori, ignoranti e levantini, in campo economico abbiamo un mercato appetibile. Un abbraccione
      Francesco

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  4. caro Francesco, ma se io ho pubblicamente dichiarato di aver votato Renzi ancor prima che diventasse il Presidente! Mi permetto di invitarti a riflettere sul fatto che se io ho capito male le tue considerazioni , potrebbe anche essere che non dipenda solo da me. Un riposino gioverà certamente al tuo buon umore. Giovanni

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  5. Caro Ettore, ma come è che io posso approvare tutti ( o tanti) commenti, tuoi e di Giovanni, a meno di quelli di Francesco? Anch'io dico che le esultanti affermazioni economiche che recita Francesco su governo & C. sono poca cosa rispetto al problema della considerazione internazionale dell'ITALIA: ma l'accontentarsi di poco può essere valido se si è capaci di sottolineare i limiti di Renzi e compagni, cosa che difetta al grande Francesco, che, con messaggi subliminali, vorrebbe tutti orientarci verso la sua idea, confutando agli altri di " non comprendere, non aver considerato, non aver capito"!!! Forse il vero sta che anche qui ..è colpa di Berlusconi, ecco il busillis!!!!! Buon anno a tutti! Marco

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