Giovanni Giolitti veniva da una salda famiglia borghese che aveva dato
allo Stato funzionari, magistrati, militari. Di cultura ne aveva poca, a parte
la quotidiana pagina del Vangelo che la figlia gli attribuisce, egli non
leggeva che le pratiche d'ufficio. Eccellente amministratore, possedeva la rara
capacità di riuscire ad applicare le regole del bilancio alla politica,
riuscendo a trovare spesso la soluzione migliore per far quadrare i conti nel
complicato panorama politico dell'epoca, attenuando l'ostilità socialista,
accettando l'appoggio liberale e ottenendo l'aiuto dei deputati cattolici che
seguitavano a definirsi “ cattolici deputati ”; la Chiesa è sempre stata
maestra in questi distinguo, e poi era ancora valido il “non expedit”...formidabile
aiuto al nascente Regno d' Italia. Leggi .......
Massimo Riccobaldi
Caro Massimo,
RispondiEliminale parole, lo stile di Arturo Labriola danno la cifra di quando "Politica" meritava di essere scritta con la maiuscola; come dici giustamente tu, ora purtroppo abbiamo i Grillo, tanti Grillo che l'hanno ridotta a mercimonio futile e parolaio e trasformato l'Aula che dovrebbe sublimarla, veramente, in un "bivacco".
Allora e quasi in tono spregiativo, si parlava di "Italietta", forse perché, appena uscita da millenni di servitù, non aveva ancora la statura adatta e non aveva nemmeno portato a termine l'unificazione.
Ma era un'Italia che sapeva di avere delle enormi potenzialità umane e culturali che le avrebbero permesso di risalire, seppure lentamente, la china che aveva difronte.
Ma aveva anche gli uomini in grado di guidarLa in questo immane sforzo; e quelli che tu hai citato appartengono, se non proprio alla categoria dei "Giganti della Storia", almeno a quella che, nella Storia, un segno lo hanno lasciato.
Rammarica solo che, oltre a costruire, non ci si sia accorti che quello non era solo uno"scatolone di sabbia" e che si sia persa la possibilità di sfruttarne le immense risorse energetiche, cosa che avrebbe dato ben altro indirizzo alle vicende successive.
Ma, si sa: la Storia non si scrive con i "se"!
Un abbraccio,
Ettore.
Caro Massimo, leggere la Storia come la scrivi tu è un vero piacere. Questa volta hai spaziato in un arco temporale particolarmente esteso " sul quadrante della Storia", come diceva un tale.. Attendo con curiosità il prossimo argomento. Buon Anno. Giovanni
RispondiEliminaGrazie Giovanni, grazie Ettore per le vostre gentili parole.
RispondiEliminaMassimo