lunedì 19 aprile 2010

Ganzer : anche i tuoi Cappelloni sono con te !


Cari Colleghi ed Amici “in Uniforme”,
la terapia alla quale due giorni fa mi sono sottoposto grazie alla Vostra gentile benevolenza ha cominciato a sortire l’effetto sperato! Molti colleghi ed amici hanno voluto manifestarmi la piena solidarietà ed affettuosa vicinanza al mio Capo Corso: la rabbia e l’inquietudine che mi avevano pervaso e che mi ero permesso di parteciparvi a seguito dell’inverosimile proposta che ancora oggi Vi sottolineo in oggetto, si stanno esaurendo!
Si esaurisce il breve periodo di sconforto e si riapre il cuore alla speranza che qualcosa di concreto posso fare per sostenere l’amico Giampaolo Ganzer.
Ovviamente, non posso interferire direttamente sullo sviluppo del procedimento giudiziario e posso soltanto auspicare che Il Comandante del ROS sappia individuare argomenti utili per tutelarsi: sono convinto che lo saprà fare!
Credo, tuttavia, che la voglia di impegnarmi a favore di Giampaolo Ganzer si possa esprimere in una pluralità di modi, tutti finalizzati a salvaguardare l’onorabilità della figura del mio Capo Corso.
Sono convinto che sia utile creare ed allargare una “corrente di opinione” che sappia celebrarne la figura di uomo e professionista serio ed onesto; eviterò scrupolosamente di suscitare forme di solidarietà compassionevoli e mi sforzerò di stimolare negli Italiani il convincimento che l’attuale Comandante del ROS è un esemplare servitore dello Stato. .
Parlerò con parenti ed amici della situazione che Giampaolo Ganzer sta sopportando invitandoli a diffondere, anche via Internet, la figura di un uomo che non è certo un “narcotrafficante”.
Scriverò in Rete, nei Siti web dei Provider ed in quelli dei quotidiani, commenti che esaltino la Sua figura di uomo e di professionista al servizio delle Istituzioni e dedito con il Suo lavoro a combattere la criminalità organizzata per il bene della Collettività.
Sensibilizzerò colleghi e uomini delle Istituzioni pubbliche pregandoli di impegnarsi con convinzione a difendere il buon nome del Comandante del ROS.
Se il caso, prospetterò ai Media (TV e Quotidiani) la mia disponibilità pregando giornalisti e funzionari di proporsi favorevolmente anche con servizi che possano testimoniare la limpida figura di Giampaolo Ganzer.
Quant’altro mi verrà in mente che contribuisca ad accompagnare affettuosamente e concretamente il duro cammino del mio Capo Corso, agirò rispettoso delle leggi ma con sollecitudine e determinazione.
Al riguardo ed a titolo d’esempio del contributo che ciascuno di noi può dare, Vi riporto di seguito un articolo scritto dal più giovane collega Giuseppe Iacono e comparso oggi su www.napoli.com, il quotidiano on-line di Napoli, il quale illustra spaccati di vita vissuta con Giampaolo Ganzer.
Se invece, sempre a titolo di esempio, Vi volete esprimere con commenti sul Web, digitate su un motore di ricerca come Google semplicemente “Giampaolo Ganzer” ed accedete ai numerosi Blog presenti nel Web (oggi 8.310). Come è a tutti noto il “blog” è una delle forme di comunicazione più diffuse in rete dove si possono raccogliere pensieri ed opinioni personali per comunicare ad altri utenti in forma interattiva, attraverso commenti e feedback: avvenimenti, fatti, notizie e le proprie idee.
La mia sincera gratitudine per la cortese disponibilità con la quale ancora una volta mi concedete un piccolo spazio della Vostra vita.
Un saluto affettuoso e grazie per aver raccolto la mia inquietudine ed avere contribuito al suo superamento.
Sebastiano Bianca.



E' stato attivato su Facebook il Gruppo denominato “Solidarietà a Giampaolo Ganzer” per dare visibilità della considerazione e stima di cui il Comandante del ROS gode.
Iscriversi è un’ottima iniziativa che andrebbe divulgata a tutti i colleghi ed amici ”in Uniforme” e da questi ai propri amici e parenti; è una opportunità per esprimere “pubblicamente” il proprio concreto sostegno che andrebbe utilizzata a fondo.


Con un po’ di buona volontà si può dare visibilità a migliaia di espressioni di solidarietà!




Il "Vecchio Soldato" ha scritto :


Delusione senza sorprese.

Carissimo Ettore,

come spesso mi rimproveri, partecipo poco al blog (sebbene lo legga sempre con molta attenzione), ma questa volta, superando la ritrosia che ben conosci, desidero intervenire per dire qualcosa su Giampaolo Ganzer.

Conosco Giampaolo da quando avevamo entrambi i “pantaloni corti”, siamo cresciuti insieme alla “Nunziatella”, dove da incerti sbarbatelli siamo progressivamente cambiati in consapevoli giovani uomini.

Lui friulano di nascita, io, in quel periodo, friulano anagrafico per effetto delle tante peregrinazioni che hanno scandito la mia vita adolescenziale, insieme abbiamo vissuto la nostra amicizia persino durante gli interminabili viaggi in treno da Napoli verso il pordenonese.

Capo Corso dei nostri anziani in Accademia, qualifica, se non sbaglio, attribuita per la prima volta nella storia dell’Istituto ad un Allievo dei Carabinieri (e nel caso di Giampaolo poteva mai essere diversamente ?).

Da grande” ne ho seguito le sorti e soprattutto ho intimamente e sinceramente gioito per i suoi successi.

Tanti successi, solo successi, in una vita difficile, sempre in prima linea, lontano dal conforto delle scrivanie, benvoluto senza riserve da coloro con i quali ha operato - primo fra tutti, il Generale Dalla Chiesa – seguito senza ma e senza se da tutti i suoi subordinati (e scusa se è poco !) per i quali ha sempre rappresentato un esempio, un riferimento sicuro, un Uomo certamente esigente ma pronto a proteggerli, insomma un Ufficiale dell’Arma esemplare di cui mi sono sempre vantato con orgoglio e a piena voce di essere amico vero da lunga data.

Ho spesso incontrato Giampaolo anche nel recente passato, quando la sua posizione di grande prestigio e l’incarico da me svolto presso lo Stato Maggiore dell’Esercito ci hanno portato a frequentare per qualche ora i medesimi ambienti diplomatici o istituzionali.

Bene, anche da “vecchioGiampaolo è rimasto quello di sempre: sano nei principi, trasparente nel comportamento, riservato e al tempo stesso estroverso, determinato nell’azione, sereno nel decidere, mai preoccupato della carriera, in altre parole quello che io definivo e continuo a definire “un Comandante vero ed un uomo libero”.

Dico questo per unirmi alle espressioni di solidarietà e di stima che da più parti, con genuina sincerità, esprimono il disappunto e l’incredulità per ciò che in questi giorni sta angustiando la vita di Giampaolo.

Desidero però aggiungere qualcos’altro, solo per giustificare il titolo che ho voluto dare a questi pochi spunti, ossia “Delusione senza sorprese”.

Certo, delusione !

Delusione nei confronti di un gerarchia - voglio essere ancora più chiaro, mi riferisco ai vertici dello Stato Maggiore della Difesa ed del Comando Generale dell’Arma – gerarchia che avrebbe dovuto prendere una posizione netta nei confronti di quanto successo, magari pretendendo lo spazio per una presenza autorevole (già, chi ?) nei Telegiornali o nelle tante (troppe) trasmissioni televisive di (dis)informazione o di (pseudo)approfondimento, nel cui ambito affermare, con piglio duro e poco propenso alle metafore, argomenti del tipo “ pur confidando pienamente nell’opera della Magistratura (sic!), siamo certi che il Generale Ganzer sia assolutamente estraneo a … , ne conosciamo da lungo tempo le capacità ed il valore, ha dimostrato con la sua storia personale assoluta fedeltà alle Istituzioni ed ha sempre operato con i fermi propositi di un vero ed onesto servitore dello Stato. Egli pertanto ha il nostro totale sostegno e proseguirà a svolgere le delicate mansioni che fino ad oggi gli sono state affidate e che hanno portato a … “.

Sono frasi come altre, buttate lì di getto così come le sto pensando, senza fronzoli misteriosofici, certamente migliorabili sul piano formale, ma dirette ed esplicite nei contenuti.

E non mi dire che tutto ciò è stato fatto, perché a parte qualche opaca “nota di agenzia”, non ho visto alcuno prendere posizione come il caso – e soprattutto Giampaolo - avrebbe meritato.

D’altra parte, però, pronunciare queste frasi con il piglio che avrei voluto sentire richiede coraggio.

Non il “coraggio della Magistratura che pretende di essere autonoma ed indipendente (toh!), ma che contemporaneamente, a meno di qualche sparuta eccezione, si riconosce in un’associazione “democratica” di chiara ispirazione politica e per nulla diversa da un qualunque sindacato (notoriamente tutt’altro che autonomo ed indipendente).

Parlo del coraggio vero, quello che gli uomini in uniforme dovrebbero esercitare giornalmente come si fa con i muscoli quando li si vuole mantenere in forma, non mi riferisco scontatamente al coraggio di “andare in battaglia o di trovarcisi coinvolti” (figuriamoci!), parlo più semplicemente del coraggio di esporsi e di mettere la faccia nelle situazioni che scottano e che affliggono i propri uomini, costi quel che costi, senza timori reverenziali verso chicchessia (inclusi onorevoli, magistrati e verbivendoli di varia natura).

Coraggio che evidentemente non esiste più, nemmeno o soprattutto in coloro che avrebbero il dovere di possederlo.

Coraggio che è mancato persino per prendere apertamente e visibilmente le difese di un Signor Ufficiale Generale dello stampo di Giampaolo Ganzer, sulle cui spalline - nonostante io non beva e fumi sigarette acquistate … esclusivamente dal tabaccaio sotto casa – vedo “quadruplicato” quel grado di Generale di Brigata che da troppo tempo indossa, nonostante i tanti meriti – meriti reali acquisiti sul campo, non dietro una scrivania – che lui e solo lui può vantare.

Io, Ettore carissimo, queste cose - indipendentemente dall’incresciosa vicenda (e non è la prima) che affligge Giampaolo - le dico da tempo, dunque nulla di nuovo sotto questo cielo.

Di qui, la mia “delusione senza sorpresa”.


Alessandro Pompegnani






Lettera aperta all’amico Alessandro Pompegnani.

Carissimo Pompegnani,
mi è particolarmente gradito sentirti; certo, Ti leggo ma nel contempo mi pare di ascoltare la Tua voce tra le sale di quel Palazzo Carli in Verona. Ricordi? Il Comando delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, ormai estinto!
A dir la verità, Ti ricordo anche tra i corridoi di Palazzo Ducale, in Accademia a Modena, quando Ti costringevo a fare qualche disegno/caricatura/fumetto per il mio Numero Unico. Ricordo bene o la memoria comincia a far qualche brutto scherzo!
Mi spiace invece che l’occasione di rivederti non sia tra le più felici; si, mi sembra di rivederti e di riascoltarti ma, purtroppo, in una circostanza triste quale è quella che con tanta sensibilità Tu e Iacono avete descritto.
Le Vostre espressioni di solidarietà commuovono, insieme a tante altre che hanno inondato in Facebook la Pagina del Gruppo “Solidarietà a Giampaolo Ganzer”. Tuttavia tanta partecipazione ha provocato la soppressione della Pagina attivata sul Social Network……mi hanno detto “per il bene di Giampaolo Ganzer”!
Qualcuno ha subito esclamato che “se fosse stato attivato un Gruppo pedofilo, antagonista, drogato, mafioso o criminale, staremmo ancora ricevendo adesioni da destra e da manca (soprattutto da manca, ovviamente)”! Un altro collega cinicamente, con il proverbiale “ve l’ho avevo detto”, ha più semplicemente suggerito di aprirne un altro che attirerebbe maggiori consensi e la cui soppressione non sarebbe neppure ipotizzabile: Gruppo “ Elogi al Magistrato……con quel che segue”.
E’ indubitabile che Giampaolo Ganzer, uomo riservato, potesse non gradire iniziative e manifestazioni corali in Piazza S. Giovanni a Roma o davanti al Tribunale di Milano! Non le ho mai chieste né le avrei mai sponsorizzate. Ma la pacifica, educata, composta e seria iniziativa di solidarietà ed amicizia di quella Pagina in Facebook, in quel vaso di Pandora che sono i Social Network dove puoi inserire proprio di tutto, credo non facesse male ad alcuno.
Anzi, le attestazioni di vicinanza e solidarietà a Giampaolo Ganzer davano anche sfogo “controllato” alla rabbia e all’amarezza represse di quei tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di essergli amico e di quegli altri che ne hanno sempre apprezzato “da lontano” la lotta contro le Brigate Rosse, i successi contro i narcotrafficanti, il contrasto alle organizzazioni criminali e mafiose…….e sono convinto che Giampaolo Ganzer ha molto gradito tutto questo e mi deluderebbe se così non fosse.
Aver chiuso la Pagina su Facebook, è il mio parere, è stato un segnale di ulteriore debolezza dei nostri Vertici istituzionali anche se forse non hanno responsabilità dirette nell’eliminazione. Aver fatto pressioni per chiuderla è stato un errore.
Quindi caro amico mio, si Ti ricordo in amicizia nel periodo in cui ho con Te condiviso gli incubi delle Divisioni corazzate ungheresi che varcavano la “Soglia di Gorizia”e straripavano nella pianura padana; dicevo, stimato amico mio, Ti sto offrendo un ulteriore ragione per porre un grosso timbro di convalida alla “Delusione” che hai genuinamente manifestato.
Inoltre, devo confessarti che anch’io ho ricevuto qualche pressione da parte di colleghi, forse gli stessi che hanno “suggerito” ai fondatori di eliminare il Gruppo in Facebook; hanno prospettato che, nell’incertezza dell’utilità di atti corali nel WEB e nei Social Network e con la possibilità che possano danneggiare Giampaolo Ganzer, sarebbe meglio per il Suo bene operare con un basso profilo. In buona sostanza, si suggerisce di proseguire con l’assordante silenzio che so per certo pervade chi ha a cuore le sorti delle sane Istituzioni del nostro Paese e dei suoi uomini migliori.
Naturalmente, ho apprezzato i fraterni suggerimenti ed ho replicato che mi ritirerò volentieri in buon ordine se i Vertici istituzionali daranno certezze sulla salvaguardia dell’onorabilità del collega ed amico Giampaolo Ganzer, ancora oggi compromessa dalle numerosissime cattiverie ed insulti diffusi dai media in Rete.
Nel frattempo, poiché il tempo del timore e del silenzio per quanto mi riguarda è finito, vado avanti nel WEB, con commenti sui Blog e sui quotidiani on-line, informo colleghi, parenti ed amici sull’incresciosa vicenda giudiziaria del Comandante del ROS pregandoli di fare attività anti-demonizzazione: il tutto in assoluta autonomia ed indipendenza senza costituire Comitati od Associazioni di sorta!
Per chiudere, direi non sia disdicevole che anche la Tua lettera avesse ulteriore divulgazione, come “Lettera aperta”, tra colleghi ed amici di altri corsi ai quali, ovviamente con la Tua approvazione,” potrei inoltrare il Tuo scritto: potrebbe anche stimolare i colleghi ed amici più “pigri” e, chissà, magari sollecitare l’intervento pubblico di qualche superiore Autorità.
Ho veramente sentito piacere nel “rivederti” e nel “risentirti”.
Un caro ed affettuoso saluto,
Sebastiano Bianca.


5 commenti:

  1. Caro Sebastiano,
    desidero esprimerti tutto il mio supporto per l'iniziativa intrapresa a favore del Gen. Ganzer. Come cappellone, ho conosciuto Ganzer come Capocorso del 24° anche se non ho mai avuto contatti diretti con lui. Sono però pronto a mettere la mano sul fuoco riguardo alla sua integrità morale e professionale, mentre non sarei disponibile a fare la stessa cosa riguardo alla buona fede di alcuni magistrati, e non lo dico per pregiudizio ma per esperienza diretta.
    Fammi sapere se in qualche modo posso contribuire a rendere pubblica la solidarietà e il sostegno a Giampaolo.
    Gino Manco

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  2. Caro Sebastiano,
    la tua iniziativa merita tutto e di più perché è la pura e semplice espressione della nobiltà di sentimenti che, da sempre, è propria di tutti gli appartenenti ad uno stesso Corso.
    Di sicuro, qualche radical-chic potrà scambiare questa fratellanza per "settarismo", dimenticando che il motore dell'uomo è l'anima e non il tornaconto.
    Ma è altrettanto sicuro che noi tutti che abbiamo fatto dell'Uniforme la nostra scelta di vita abbiamo il dovere di fare quadrato intorno ad un Uomo ed un Ufficiale che, quell'Uniforme, l'ha onorata da sempre e sempre ai livelli più alti.
    La nostra vicinanza non potrà certo servirgli per uscire dall'incubo in cui è stato precipitato ma, sicuramente, rappresenterà un valore aggiunto per la sua battaglia che non potrà che vederlo vincitore.
    Sono con te, Ettore.

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  3. Caro Gino,
    il modo diretto per partecipare a Giampaolo Ganzer solidarietà è il Suo indirizzo elettronico roscte@carabinieri.it od il Sito web www.24mocorso.it del mio Corso.
    Invece, un esempio di modo indiretto è proprio in questo Sito del 150° Corso: l’articolo pubblicato dal collega Iacono “Che tristezza” che ho letto su www.napoli.com, il quotidiano on-line di Napoli, ed ho rivisto in altri “blog” collegati. Come puoi notare, il contributo a favore della onorabilità di Giampaolo Ganzer credo abbia i crismi della legittimità.
    Ciascuno di noi è in grado di divulgare riflessioni o testimonianze a favore del Comandante del ROS e, aggiungo, delle nostre Istituzioni purché, ovviamente, le esprima con ossequio alle leggi e rispettoso delle persone. A seguito dell’impegno che ho preso a favore del mio Capo Corso, visito di frequente i blog del web alla ricerca di interventi contro Ganzer e le Forze dell’Ordine o avverso rappresentanti delle nostre Istituzioni; mi inserisco, scrivo e commento con tesi difensive e riferimenti di blog a favore. Anche i Provider come tiscali.it – hotmail.com- libero.it etc. e tutti i Quotidiani on-line offrono analoghe opportunità. Inoltre, su richiesta, questi quotidiani, oltre quelli tradizionali della carta stampata, offrono la possibilità di rubriche varie, tipo: “scriveteci”, “lettere al Direttore”, blog specifici per lettere e commenti etc. che consentono di divulgare un proprio scritto. La solidarietà ed il sostegno a Giampaolo, meglio se colorita di testimonianze di vita vissuta, può essere espressa anche con i modi che ho descritto. In ogni caso, qualunque modo Tu possa scegliere l’importante è alimentare la “corrente di opinione” a Suo favore o a beneficio delle Istituzioni sotto temporaneo “attacco”. In bocca al lupo ed un abbraccio affettuoso,
    Sebastiano Bianca.

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  4. Caro Sebastiano

    Sono Iacono (Giuseppe, ovviamente).
    Non immaginavo minimamente che il pezzo che ho scritto di getto sul tuo Capocorso, avesse sortito un effetto del genere.
    Ringrazio te per l'attenzione e il "martire" di questo Blog per avermi dato spazio.
    Per tuo conforto e per conforto di chi legge (anche se trattasi sempre di piccola cosa), posso dirti che lo stesso articolo è uscito,nelle lettere al Direttore del quotidiano "L'arena di Verona", domenica 18 aprile.
    Non lo posso inserire io in questo blog, ma lo posso inviare comunque in allegato ad una email ad Oliviero Moschin.
    Sul contattare direttamente Giampaolo Ganzer,
    personalmente mi faccio un grande riguardo.Una buona idea, forse, potrebbe essere quella di entrare in contatto con il suo Avvocato, per renderlo edotto dell'universo di emnozioni e di testimonianze che si stanno sviluppando intorno al suo ....assistito.
    Lo vogliamo dire ? Giampaolo Ganzer è un modello assoluto di integrità morale.....per definizione !!!

    Un abbraccio

    Pino Iacono

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  5. MI CHIAMO MASSIMO ABITO SULLE SPONDE DEL TRASIMENO E DESIDERO ADERIRE ALL'INIZIATIVA INTRAPRESA PER DARE SOLIDARIETA' AL GENERALE GANZER,NON LO CONOSCO, MA CONOSCO QUALCUNO DEI SUOI RAGAZZI CHE CON GRADI SACRIFICI E RISCHI PERMETTONO A NOI CITTADINI ONESTI DI VIVERE UN POCHINO PIU' TRANQUILLI, SPERO CHE QUESTA SENTENZA SIA COMPLETAMENTE RIBALTATA DANDO IL GIUSO MERITO AL COMANDATE (HO LETTO TANTISSIMO SUL SUO CONTO) E AL CORPO DEI ROS.
    SIG. GENERALE NON MOLLI
    SALUTI MASSIMO C.

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