Tra le innumerevoli incombenze che avevo quale Capo Ufficio OA del Cdo RMCE, c’era anche la gestione dei concorsi, che spaziavano dal pullman per l’UNUCI, al gruppo elettrogeno per qualche sgarrupato ospedale, alla bonifica di Maccarrese che si allagava invariabilmente ogni autunno, ai ponti Bailey per ripristinare la circolazione, ai più svariati per le associazioni di volontariato, allora ancora allo stato embrionale.
Fatti salvi quelli che dovevano far fronte a vere e proprie emergenze (e, per i quali, i vari beneficiari si sperticavano in ringraziamenti), gli altri erano solo il classico esempio di sfruttamento di “pantalone” per poter fare bella figura e pure gratis, magari pretendendo sempre di più, tanto che il Comandante pro tempore (raro esempio di bersagliere pensante) decise di darci un taglio decisamente netto.
Parto da questo amarcord di un passato esaltante, per agganciarmi alla realtà odierna in cui le associazioni si sono moltiplicate in maniera esponenziale: tutti che chiedono oboli per gli scopi più nobili e più strappalacrime; altri che vendono fiori, bonsai, uova di Pasqua e quant’altro; altri che ti mandano i cartoncini augurali ad ogni festività; altri che si auto- incensano, si fanno pubblicità, spillano quattrini a destra ed a manca e, talvolta, incartano il malloppo, fanno il gesto dell’ombrello e...spariscono.
Queste riflessioni hanno incominciato a sfrugugliarmi il cervello dopo aver assistito all’impietosa performance che uno di questi guru della “solidarietà”, Gino Strada, ha messo in scena all’ultima puntata di Annozero, che sono stato costretto a vedere per l’assoluta mancanza di alternative (almeno per i miei gusti) sulle altre reti televisive e non, come insinua il buon Oliviero, perché sto diventando “rosino”, che è propedeutico al “vermiglio”, a sua volta propedeutico al “rosso”.
Credetemi ragazzi; sinceramente, non pensavo che si potesse essere così spocchiosi, che si potesse essere così spudoratamente “schierati”, che si potessero raccontare tante balle come ha fatto quel “signore” per tutta la durata della trasmissione: nemmeno la bufala delle “armi di distruzione di massa” regge al confronto!
A parte il fatto che si è avventurato su un terreno a lui non noto (tanto da riuscire nell’ardua impresa di far fare bella figura a La Russa, nonché da prendere “schiaffi” da uno come Lutwak), io mi domando: ma chi è costui che si permette di lasciar, subdolamente, intendere che i soldati di ISAF (i nostri compresi!) sono assimilabili ai talebani?! chi è costui che va pontificando sulla Costituzione, sulle risoluzioni dell’Onu, sulla legittimità dell’intervento in Afghanistan?! chi è costui che sfrutta una televisione pubblica per fare pubblicità a sé ed alla sua organizzazione?! dove prende i quattrini costui per tenere in piedi un qualcosa di cui si avvale per sputtanare lo Stato italiano?!
Ritornando al mio amarcord, non vorrei che costui fosse uno dei tanti che chiagneno e fottono, sfruttando la sensibilità e la buona fede dei tanti (primi fra tutti, il personale medico che opera nei suoi ospedali) al solo scopo di avere la ribalta e .....
Non vorrei che se ne avesse a male il buon Giggione, però io continuo ad avere serie e motivate perplessità circa la cristallinità di tutti questi “volontari”, soprattutto quando comincia a circolare il quattrino, quando cominciano a sorgere edifici, quando si cominciano ad acquistare terreni, quando si cominciano a gestire centinaia di collaboratori, magari gratis.
Secondo me “quattrini” e “nobili intenzioni” quasi mai si azzeccano: basta rivisitare il periodo delle Crociate, con un occhio non agiografico.
Ciao a tutti, Ettore.
Nota : Ettore ha lasciato a me l'onere del Titolo, io non riesco a trovarlo.
Provateci Voi!
Oliviero
Carissimo Ettore non conosco Gino Strada e in TV guardo solo qualche film e, per farmi del male, la Juve ma non condivido la tua opinione sul volontariato. Da tanti anni, tutta la mia famiglia (cinque persone) vende uova di pasqua e azalee per aiutare la ricerca, trattata sempre da cenerentola da tutti i vari governi, e non abbiamo mai ricevuto in cambio nulla se non l'intima convinzione di aver dedicato parte del nostro tempo a qualcuno meno fortunato di noi. Da tanti anni seguo a Milano, insieme a tanti che la pensano come me, il "Pane Quotidiano" e ti garantisco che non ho mai riscontrato alcun minimo gudagno da parte di alcuno ma semplice lavoro effettuato gratuitamente a favore di gente privata del minimo sostentamento e della dignità umana. Probabilmente ci saranno tanti che ci "marciano" ma credimi il mondo del volontariato rappresenta, forse, la parte più sana di questo nostro splendido e assurdo paese.
RispondiEliminaTi abbraccio
Francesco
Carissimo Francesco,
RispondiEliminahai enucleato perfettamente quello che è il mio pensiero!
Esistono due mondi ben distinti di "volontari": uno, quello dei puri e dei disenteressati che operano serenamente e "volontariamente", nella piena coscienza di fare del bene e lontani dai riflettori; l'altro, quello di chi appare, di chi si vanta (o millanta?!) del proprio operato, di chi trae profitto (non necessariamente, solo economico) da questo suo fare.
Il primo è costituito da sherpa; il secondo da parac.....
Tu e tutti quelli come te, appartenete al primo ed io sono orgoglioso di beneficiare della tua Amicizia; non farete mai notizia, vi è sufficiente la coscienza del Bene ma, ahimè, sarete sempre degli agnelli circondati da lupi che si spacciano per agnelli.
Un abbraccio, Ettore.
La vicinanza sul nostro blog di due articolo dedicati a Giampaolo Ganzer e Gino Strada sono un invito troppo ghiotto per commentare queste due figure. Il primo, fedele e silenzioso servitore dello Stato, ha visto pregiudicato la sua carriera proprio dal prestigioso e delicato incarico ricoperto da anni. Il secondo..........., non posso commentare perchè non vorrei incorrere nelleire di qualche toga rossa per lesa maestà. Non ha neanche detto grazie a chi si è adoperato per liberare i suoi accoliti! Ma perchè non li lasciamo al loro destino.
RispondiEliminaCarlo Maria