CREPUSCOLO
Il vocabolario della lingua italiana dà la seguente definizione “luce attenuata che precede
l'alba o segue il tramonto...”.
Il crepuscolo, quindi, nasconde in sé qualcosa di indefinito: seguirà una radiosa giornata o
o una oscura nottata? In questa incerta luce medito.
L'ULTIMO dei MOHICANI
Perdonami Italia se ti amo di un amore non democratico
che mi spinge a chiamarti Patria e non nazione,
che mi impedisce di sentirmi cittadino dell'Europa delle banche.
Perdonami Italia se ti amo di un amore politicamente non corretto
che non mi fa chiamare operatori di pace i nostri soldati che rischiano la vita all'estero,
che mi fa diffidare della società multietnica.
Perdonami Italia se ti amo di un amore reazionario e culturalmente arretrato
che mi spinge ad amarti perché sei la mia terra,
perché sei la terra dei miei avi, la terra dove vivono i miei figli e i miei nipoti.
Perdona Italia l'ultimo dei Mohicani.
CIMITERI di GUERRA
Tra il profumo dei pini una croce, una data ,un nome: una tomba;
croci bianche che si arrampicano sul dolce pendio e si perdono nel verde del prato;
un soffio di vento tra i rami sussurra una preghiera che vola via nell'ombra della sera.
Cimiteri di guerra :anonimi soldati morti sotto cento bandiere,
or sotto una sola croce accorpati.
Vi abbraccio tutti,
Massimo RICCOBALDI.
Caro Massimo se è vero che i miei interventi, anche se poco comprensibili, ti fanno riflettere considera che la Nazione è la terra dove sei nato e dove hanno vissuto i tuoi avi; è, quindi, un concetto di spazio e di componenti. La Patria è un concetto idealistico che rappresenta l'amore ad oltranza verso la propria Nazione sino ad immolarsi per difenderla. La difesa (intendendosi non solo quella bellica ma anche la possibilità di dare una vita dignitosa a tutti i componenti) non è possibile se non si hanno mezzi economici e i mezzi si ottengono richiedendoli ai componenti produttivi della Nazione i quali, per essere tali (produrre cioè reddito) utilizzano i mercati (il territorio nazionale, l'Europa e il Mondo), le imprese e gli istituti finanziari (le banche). Se proprio devi chiedere perdono, rifletti meglio verso chi devi farlo. Un abbraccio
RispondiEliminaFrancesco
Sì, caro Francesco: tutto quello che dici è vero!
RispondiEliminaTuttavia, credo che il sentimento di "colpa" di Massimo -per il quale chiede "perdono"-
attenga ad una sfera molto più elevata del crudo verismo che dipingi tu, quasi al limite con il materialismo.
E qui torniamo al discorso degli "Ideali": quel fardello morale che, nonostante sia stato valido per millenni e per tanti Popoli, sembra essere ora relegato, quasi reietto, nel calderone onnicomprensivo del materialismo appunto o, se preferisci, del nichilismo.
Personalmente, sono d'accordissimo con Massimo e non certo per atteggiarmi a "custode" di un qualcosa di antico e pure con la puzza sotto il naso.
No, non è così; io credo che una Nazione debba essere intesa come insieme di persone della stessa etnia, con le stesse tradizioni, con la stessa cultura, con gli stessi Valori e non ridotta ad una semplice "espressione territoriale", dove è la pancia che comanda e non lo spirito.
Inoltre, sono convintissimo che "quella" Nazione sia eticamente superiore a quella da te tratteggiata, non fosse altro che ne rappresenta "l'anima"; e i Suoi "componenti" hanno il dovere di continuare a chiederLe scusa per i motivi che ha così ben evidenziato Massimo.
Credimi, ogni Nazione dovrà incominciare a preoccuparsi nel momento in cui nessuno dei Suoi figli sentirà il bisogno morale di avanzarLe "quelle" scuse.
Un abbraccio,
Ettore.
Sarò breve perche' impegnato ....( a buoni intenditori poche parole):
RispondiEliminaPatria: secondo me il problema sta solo nel fatto che non tutti gli Italiani si riconoscono in questa parola per la quale sono pieni i luoghi del secondo argomento.
Cimitero di Guerra: forse l'ho già ricordato ma queste parole scolpite nel marmo ad Omaha Beach mi fanno vibrare di commozione ogni volta che le ricordo "Questi uomini sono venuti a conquistare solo la terra dove sono sepolti"."
Conclusione: bisogna visitare i Cimiteri di Guerra , senza pregiudizi ideologici, per compredere davvero la differenza tra Patria e nazione.
P.S. Caro Massimo , tu non lo sai, ma in fatto di musica abbiamo gli stessi gusti....
Giovanni
Caro Ettore questa volta sono io che non comprendo a quali valori vi riferiate. Se parli della difesa della nostra cristianità anche attraverso il corocifisso nelle scuole, sono d'accordo; se ti riferisci alla necessaria applicazione di leggi che limitino e regoli l'afflusso dei lavoratori stranieri in Italia, sono d'accordo; se dici che la società multietnica va contro la difesa delle razze, non sono d'accordo e penso che sia un concetto retrogado, negativamente reazionario e anticristiano. L'amore per la propria Nazione consiste nel rispetto delle Istituzioni che il popolo, attraverso i propri rappresentanti legalmente eletti, ha voluto e nel pretendere che Essa venga amministrata al meglio per il bene comune; questo non è materialismo o nichilismo ma semplice realismo logico. Allontanandoci da questo realismo logico abbiamo permesso, spesso in nome di ideali inesistenti, lo scempio della nostra Nazione e, ancora oggi, in nome di un presunto amore per la "Patria", che per qualcuno si manifesta solo dando il voto ad una certa fazione, si inneggia contro una politica economica che, al contrario, ci tiene ancora a galla. Ti abbraccio
RispondiEliminaFrancesco
Caro Francesco,
Eliminaè proprio per quello che tu hai scritto nei tuoi due commenti che parlo di "amore non democratico","politicamente non corretto","reazionario e culturalmente arretrato".
Non pretendo mica di essere nel giusto.
Ti abbraccio
MASSIMO R.
La Patria, o almeno il concetto di Patria, non si difende solo con un voto altrimenti, non vorrei sembrare monotono, i citati Luoghi Sacri non avrebbero motivo di esistere. Esistono valori che non sono, purtroppo, condivisi per i quali si decide di donare la vita; non dimentichiamo che i nostri nonni sono andati a morire gridando Savoia .La morte sarebbe stata più dolce se avessero gridato Repubblica Italiana?
RispondiEliminaGiovanni
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Caro Giovanni, proprio tu, quando hai parlato di Renzi, hai dimostrato come si può uscire dalle rigide barriere ideologiche se si ha la speranza e se si vuole che le cose possano andare meglio cambiando bastone. Donare la vita per difendere la propria Nazione (o Patria) è un valore immenso e sacrosanto ma si dimostra in circostanze particolari. Nella quotidianità, il rispetto e l'amore verso la Nazione (o la Patria) lo si può dimostrare solo rispettando le Istituzioni e operando affinchè queste funzionino meglio per il bene di tutti; per coloro che, come noi, non ne sono parte attiva, l'unico modo per farlo è il voto. Il voto deve essere accompagnato da una analisi razionale, logica e non egoistica (non si dovrebbe, cioè, guardare la sola posizione personale) della situazione economica e sociale. Parlare oggi di antieuropeismo o di odio verso le banche significa non aver capito nulla di tutto ciò che ci circonda e di aver completamente rimosso dalla mente la situazione fallimentare il cui la Nazione (o la Patria) si trovava prima dell'avvento di Monti.Lo spread non è un elemento propagandistico elettorale; l'importanza del sistema finanziario nella operatività delle imprese non è solo necessario, esso è fondamentale; gli sprechi di denaro pubblico determinato dalla corruzione politica e dall'associazionismo politico/imprenditore ledono la libera concorrenza e pesano sulla determinazione del reddito attraverso il quale la Nazione (o la Patria) paga tutto, compreso le pensioni per coloro che le prendono. Un caro abbraccio
RispondiEliminaFrancesco
Io credo che stiamo facendo valutazioni partendo da due punti di vista diversi. E’ vero, pur non condividendo i progetti di quel partito, ho voluto contribuire con il mio voto ad un cambiamento delle regole di Governo della Nazione, esercitando, in quel caso, non un diritto costituzionale ma una libera scelta. Esercitare,invece, il diritto di voto sancito dalla Costituzione significa far prevalere la volontà di una parte maggioritaria su l’altra che, infatti, si chiamerà “minoranza”,cosa questa che continua a dividere.
RispondiEliminaParlare di Patria apre scenari del tutto diversi che mostrano l’unità di un Popolo che, al di sopra delle parti, dimenticando il proprio orientamento politico ed i propri interessi personali , è pronto a qualunque sacrificio pur di raggiungere quel “bene” che è lo “scopo” del Giuramento che abbiamo prestato nel 1970. Formula che è stata poi modificata nel 1978.
Evidentemente era meglio circoscrivere l’obbligo alla sola “difesa”, ed aggiungere la “salvaguardia delle libere Istituzioni”, perché altrimenti si sarebbe dovuto decidere quale fosse veramente il “bene della Patria” e cosa dovessero fare i Militari per adempiere il loro compito.
Per quanto attiene alle “Libere Istituzioni” queste non sono una certezza immutabile in quanto possono cambiare nel tempo e, ipoteticamente, potrebbero non coincidere col “bene della Patria” ed allora sarebbe arduo decidere cosa fare.
Sarebbe utile guardare la seconda pagina dello Stato di Servizio di qualsiasi Ufficiale che abbia preso parte alla II G.M. : si vedra’ che in questo documento figurano due date per due Giuramenti prestati dall’interessato in tempi e con formule diversi : uno di fedeltà “a S.M.il Re”, ad esempio da mio padre, nel febbraio del 1941 e l’altro di fedeltà alla Repubblica Italiana, prestato nel febbraio del 1947.
Noi siamo stati fortunati perché abbiamo cambiato qualche parola ma, tutto sommato , la fedeltà l’abbiamo confermata sempre alla stessa forma di Governo.
I nostri Padri hanno cambiato totalmente forma diGoverno: dal Regno alla Repubblica.!
Dobbiamo convenire che le decisioni democraticamente tradotte in leggi, possono sciogliere dal Giuramento anche più solenne!
Mi sono lasciato andare ma quando vedo il disgustoso comportamento di coloro che rappresentano le “libere Istituzioni” mi viene la voglia di tenere fede al Giuramento del 1970.
Ma io sono vecchio e quello che ho malamente raccontato , oggi, non lo ricorda più nessuno.
Saluti a tutti.
Giovanni
Sinceramente non capisco, caro Francesco, perché ti ostini a mettere sullo stesso piano cose che non ci possono e non ci devono stare.; arrivi , addirittura, a mettere tra parantesi Patria rispetto a Nazione, come se i due concetti fossero alternativi.
RispondiEliminaIo credo, invece, che uno (Nazione) sia un concetto reale, tangibile, misurabile , limitato; l'altro (Patria) appartenga ad una categoria diversa, superiore e che attiene ad una dimensione universale.
Se ci pensi bene, anche gli Indios dell'Amazzonia costituiscono una "Nazione", alla pari degli Italiani o dei Francesi o dei Tedeschi; hanno la loro organizzazione societaria; non hanno lo spread. Ma mentre gli Indios sono diversi da "noi", anche loro lottano e muoiono per la loro "Patria", rappresentata dalla Foresta.
Questo per dire che ciascuna Nazione ha la "sua" Patria, a prescindere dalla forma istituzionale, dal livello culturale, dalla capacità economica.
Mentre una Nazione è soggetta a tutti i turbinii umani che tu giustamente evidenzi, la Patria di quella Nazione resta immutabile perché la sua sede è il cuore e non il portafoglio.
E gli splendidi esempi riportati da Giovanni ne sono la dimostrazione più vera.
Un abbraccione,
Ettore.
Caro Ettore se leggi il mio primo commento vedrai che ho definito il concetto di Patria come amore verso la Nazione quindi niente di alternativo. Credo che se dovessi essere chiamato a difendere (da semicieco, sordo, quasi zoppo e certamente rimbambito) i confini della Nazione con la mia vecchia Beretta non esiterei ad immolarmi per la Patria. Oggi, però, i nemici della nazione (e quindi coloro che dimostrano uno scarso amore verso la Patria) sono i qualunquisti che affermano senza prepararsi. un caro abbraccio
RispondiEliminafrancesco
Carissimi amici,
RispondiEliminae meno male che ho presentato solo due poesiole senza pretese!!!
Siete fantastici per la vostra sincerità e per la vostra onestà. Sono orgoglioso di poter comunicare con voi,riflettere sui vostri punti di vista anche se ,almeno per adesso, mi limito a presentare i miei punti di vista con post senza scendere "direttamente in campo"
Vi saluto con affetto,
MASSIMO
Caro Massimo, da un po' non frequentavo il blog, per problemi personali: L'invito di Ettore a leggerti, mi ha fatto davvero piacere, anche in considerazione delle tue davvero liriche composizioni. non ti facevo così sensibile e delicato, tu , rude uomo all'apparenza granitico e determinato! ho scoperto un tuo lato bellissimo,che mi piace, ... al di là dello spread di feancesco. Io mi limito ad apprezzare i tuoi sentimrnti, a condividerli nella loro parte emozionale, a gustarlinella loro lirica esposizione: bravo davvero, anche per le passate poesie, che non avevo letto.
RispondiEliminaGrazie Ettore per l'arricchimento.. indotto. sei sempre fonte positiva:
Marco
Carissimo Marco,
Eliminail rude uomo ha svelato il suo lato oscuro....scherzi a parte grazie per le gentili parole.
Ti abbraccio,
Massimo R.
Caro Francesco,
RispondiEliminasenza voler sostituirmi a Giggetto (in materia vero maestro!), il tuo ultimo commento si può benissimo definire: orientamento al Nord Rete o, semplicemente, centratura delle bolle.
Un abbraccio,
Ettore.