Che
quanto avvenuto a Rimini al congresso di uno dei sindacati della Polizia di
Stato sia stato quanto meno improvvido è un dato di fatto. Che le reazioni
“sdegnate” ne siano state la logica
conseguenza è un altro dato di fatto. Che nessuno degli stessi si sia
“sdegnato” per quanto avvenuto sotto al curva Sud dell’Olimpico non mi pare
tanto scontato.
Ma
andiamo con ordine.
Gli
applausi tributati ai quattro poliziotti condannati in via definitiva
per fatti che certo non fanno onore a chi dovrebbe garantire la sicurezza
(comprensiva dell’incolumità) dei Cittadini, diciamocelo con onestà, non hanno
rappresentato un bello spettacolo e tutte le “giustificazioni” a babbo morto
non sono stato altro che una excusatio
non petita…. leggi ancora ......
Ettore.
Sento il dovere di spezzare una lancia (come attenuante) nei confronti dei poliziotti che hanno (ingiustamente - concordo) applaudito i colleghi condannati. La loro spontanea quanto inopportuna reazione non è certo scaturita dal compiacersi per il reato commesso e per la morte di quel ragazzo (alla madre del quale va tutta la mia ammirazione e la più solidale comprensione) ma spontaneamente, appunto, per attestare la loro solidarietà a quei colleghi (veramente pochi in percentuale!) che operano sulla strada, rischiando continuamente la propria incolumità, in certi casi la vita stessa, che si trovano spesso davanti a possibili ritorsioni da parte della criminalità e, perché no, anche al rischio di...incriminazioni (che arrivano con facilità, vista l'esposizione). Qual è il rischio ?...Che certe situazioni, come altre (avvenute proprio in questi giorni) contribuiscano ad indurre man mano, sempre più, le Forze di Polizia a ridurre o a contenere i loro interventi, a discapito della Sicurezza dei cittadini e dello stesso mantenimento dell'Ordine Pubblico. Forse lo stesso Presidente del SAP avrebbe potuto specificare meglio e subito..L'applauso, certamente sconveniente ed inopportuno, è avvenuto non certo, ribadisco, ne sono convinto, per un compiacimento verso l'orribile fatto, ma solo per spontanea solidarietà verso tutti i colleghi più esposti, che lavorano in situazioni difficili. Chi ha sbagliato a dismisura, come nella fattispecie, sta già pagando. Continuiamo però a sostenere le nostre Forze dell'Ordine. Un saluto. Carlo MORI
RispondiEliminaCaro Carlo, scusami se dissento ma non credo alla tua analisi. Io penso che gli applausi siano stati rivolti, sarcasticamente, contro una giustizia che quei "tutori dell'ordine" ritengono iniqua. Si ritorna al significato del Giuramento per coloro che decidono di servire lo Stato e al valore da dare alle Istituzioni che questo Stato compongono. Il principio è lo stesso per il quale un pregiudicato mostra impunemente una maglietta inneggiando alla liberazione di un altro pregiudicato o imputati di reati contro lo Stato vengono presentati su un palco come eroi o un evasore fiscale detta i tempi per le riforme istituzionali. Ho il massimo rispetto per il lavoro che le forze dell'ordine fanno ma nessuno li ha obbligati a scegliere o continuare quel lavoro. Un caro abbraccio
RispondiEliminaFrancesco
Caro Francesco, puoi dissentire quanto vuoi, ma, dato che io provengo dall'ambiente e conosco un po' più di te l'aria che vi si respira, soprattutto nei reparti che operano a contatto della gente, consentimi di restare delle mie idee e di non condividere le tue. D'altra parte non ho nè assecondato,nè giustificato, ma ipotizzato a ragion veduta quella che può essere stata la "molla"che ha dato il "via" all'inopportuno applauso. Non condivido nemmeno la frase "nessuno li ha obbligati a scegliere o continuare quel lavoro". Ringraziamo Iddio che ci sia ancora qualcuno che è disposto a rischiare in prima persona per la tua e la mia incolumità (e quella di noi tutti):
RispondiEliminaCome vedi le nostre opinioni divergono anche in questo caso. Circa l'evasore fiscale abbiamo parlato anche troppo, abbiamo scritto un romanzo... Un caro saluto.Carlo MORI
Da decenni viviamo nel tempo della carota: quando verrà il tempo del bastone? In Egitto hanno arrestato 15.000 persone ( in Italia non si saprebbe nemmeno dove metterle in galera) e ne hanno condannate a morte 650.....Giovanni
RispondiEliminaCaro Carlo è un bene che le nostre opinioni divergano perchè almeno così abbiamo modo di discutere e non ricacciare nell'oblio la nostra comune origine e conoscenza. La frase che non condividi non ha nulla di negativo nei confronti di coloro che hanno fatto e mantenuto quella scelta e nasce dalla personale convinzione che chi veste una divisa deve, in primis, rispettare le Istituzioni perchè solo così può difendere al meglio la mia e la tua incolumità. Nella fattispecie, volente o no, sono stati applauditi e inneggiati pubblicamente persone che hanno commesso crimini e così facendo si toglie credibilità allo Stato. Stessa cosa vale per l'evasione fiscale dove non abbiamo scritto alcun romanzo ma ci siamo limitati a dire che le prove erano inconfutabili (io) e che potevano essere state male interpretate (tu). Se ti va, parla di più delle tue esperienze professionali perchè, a volte, ho l'impressione di aver forse trioppo idealizzato la Vostra professione. Un caro saluto
RispondiEliminaFrancesco
Carissimi amici,
RispondiEliminaappena letto il post dell'amico Ettore,mentre mi accingevo a formulare un commento, ecco arrivarne altri tre.
Il livello è troppo alto per me che volo ad altezza bradipo.
Una semplice considerazione,però, la voglio buttare lì: Ettore ad un certo punto scrive "...frutto di decenni di scappellotti al posto delle manette...".
Vista la situazione carceraria nazionale, le manette sono scattate anche troppo,forse per cingere i polsi sbagliati?
La mia domanda è questa: cosa non funziona nella nostra Giustizia ?
Un abbraccione,
Massimo.
Caro Massimo, la tua domanda, posta in un contesto in cui è stato stigmatizzato l'applauso da parte di agenti di polizia verso colleghi la cui condotta, giudicata illecita, aveva portato alla morte di un ragazzo è quanto meno tendenziosa e faziosa. Credo, comunque, che chi partecipa al Blog voglia confrontarsi con le idee degli altri ed esprimere le proprie magari attingendo dalle esperienze vissute. Per questo risponderò ad essa premettendo che ho maturato le mie convinzioni "sul campo". La giustizia penale è caratterizzata da una difformità di "poteri" fra difesa ed accusa accentuata dal fatto che la differenza fra magistratura inquirente e magistratura giudicante non è completa (sia i pm che i giudici appartengono allo stesso organo). Ciò non toglie che i casi di errori giudiziari, in Italia, si possono contare sulle dita e non sono, in percentuale, superiori a quelli degli altri paesi dotati di organi più funzionali rispetto al nostro. La giustizia civile è caratterizzata da tempi biblici e da una efficacia della condanna inesistente quando il debitore è sprovvisto di beni aggredibili. La lungaggine processuuale è dovuta, nell'ordine, alle norme procedurali, al poco tempo che i giudici dedicano al lavoro e alla necessità, da parte di molti avvocati, di prolungare il più possibile il processo. Sia per la giustizia penale che per quella civile, vale l'assunto che "l'irresponsabilità" dei magistrati non gioca a favore di una migliore funzionabilità, così come, per entrambe, vale il concetto che il livello di preparazione dei magistrati è elevatissimo. Tutto questo, che ripeto rappresenta un mio personale parere, può essere mitigato da norme che, evidentemente, il potere legislativo, sino ad ora, non ha voluto emanare. Un abbraccione a te
RispondiEliminaFrancesco
Caro Francesco,
Eliminachi insinua domande tendenziose e faziose è tendenzioso e fazioso. Io so di non esserlo e quindi non mi risento; mi spiace,soltanto, che la mia domanda (forse formulata in un contesto sbagliato) sia stata vista intrisa di quella malizia che non fa parte del mio bagaglio culturale.
Per il resto grazie,
Massimo.
Caro Massimo, non ho capacità, deleghe e voglie di giudicare le persone e sono certo che tu non sia tendenzioso e fazioso ma la domanda, in questo contesto, lo era e credo che tu stesso lo riconosca.
RispondiEliminaFrancesco
Amico mio,
Eliminasei troppo professionale, qualche volta lasciati guidare dal cuore, nelle parole che leggi cerca anche il lato "buono", non sempre esse nascondono un secondo fine. Molto spesso lo vede soltanto chi legge e il suo commento sorprende anche chi le ha scritte.
Giovanni ha ragione ma deve ammettere che è la prima volta che succede a me di
disperdermi in discussioni, cosa che invece succede spesso ad altri amici.
Massimo
Scusa Massimo, mettiamo da parte il cuore, la professionalità, il disgusto generale, le parole prive di significato etc. etc.. Ettore ha evidenziato tre recenti episodi per stigmatizzare l'inesistenza di uno Stato decente. In particolare, sul caso Polizia, ha evidenziato il fatto che la sentenza di condanna sia passata in giudicato. Tu intervieni parlando di manette facili e di non funzionalità della giustizia.... a quale scopo?. Qualsiasi persona coerente, anche privo di professionalità e con un cuore da Santo, direbbe che il tuo intervento ha rappresentato una possibile giustificazione per i condannati ostaggi di una giustizia malata. Se non è così, hai un modo di esprimerti per me, ribadisco il per me, non comprensibile. Poi cosa significa "disperdermi in discussioni"?. Credo che sia più coerente affermare che la condanna possa essere stata ingiusta ed aprire un confronto su questo argomento che limitarsi a commentare dando ragione ad Ettore, non perchè lui non ne abbia ma perchè solo un cieco direbbe che lo Stato funzioni; esprimere, all'unisono, disgusto non credo che sia dialogare e poi non avrebbe molto senso visto che lo Stato siamo anche noi. Ciao Giovanni, quest'ultima considerazione è il mio commento al tuo commento.
EliminaFrancesco
Ecco vedi è già finito il classico saluto "un abbraccione".
EliminaIo volevo soltanto sapere come mai le nostre carceri sono così affollate se poi troppi delinquenti restano fuori. Il mio errore è stato quello di porre il quesito in un contesto non opportuno. Se mi esprimessi in modo comprensibile a tutti mica resterei con i bradipi.
Con rinnovata stima, un diplomatico abbraccione,
Massimo.
A Massimmoo...con sta storia del bradipo mi sa che fai la finta verginella....l'abbraccione è sempre sottinteso e non è mai diplomatico.....fra amici, anche quando ci si dà dello stronzo è sempre con affetto. Un abbraccione
EliminaFrancesco
Invece di discutere fra noi perché non esprimiamo il disgusto per l'impotenza dello Stato e dei suoi più più alti rappresentanti? Eppure Ettore ha dato ottimi motivi per farlo , senza divagare...Giovanni
RispondiEliminaCaro Francesco, " a parte o' fatto" ( come si dice a Bolzano) che non mi sento il Re Sole, credo che sia lecito criticare aspramente la debolezza degli apparati dello Stato, non lo Stato. E a questo proposito stamane ho sentito per caso alla radio, un avvocato che credo sia il difensore di Jenny, il quale ha criticato aspramente il daspo e la denuncia per l'invasione di campo che sarebbe stata effettuata dal suo assistito.E credo abbia ragione perche' e' entrato in campo per "trattare" con i rappresentanti dello Stato che non gli hanno imposto ( o potuto imporre) di togliere quella maglietta offensiva! Questo non è lo Stato che ho ed abbiamo servito per decenni. Giovanni
RispondiEliminaSono certo che il Re Sole non aveva la tua ironia e non sapeva disegnare come te ma in quanto a testardaggine (nel senso di incaponirti su un concetto) sei peggio di me. Lo Stato che abbiamo servito (io per un solo decennio come militare ma da sempre come cittadino rispettoso delle regole) è anche quello che ha permesso il 18 per tutti, la costituzione degli enti inutili, il sindacato nelle caserme, lo sperpero del denaro pubblico e che ha posto le basi per la formazione della cattiva politica degli ultimi trent'anni...e ti garantisco che molti della noistra generazione ne hanno approfittato. Continuare ora, da semplici spettatori quali noi siamo, a criticarlo è assolutamente legittimo ma non serve a nulla. Meglio è, a mio avviso, scornarci sui fatti singoli e cercare di capire come realizziamo le nostre convinzioni ampliando, per quanto possibile, ogni relativa conoscenza. Certamente non cambierà granchè ma forse saremo più credibili nei confronti dei più giovani che ci ascoltano e che, forse, serviranno lo Stato meglio di noi. Un abbraccione
EliminaFrancesco
Anche se in ritardo, sottoscrivo il pensiero iniziale di Carlo:un conto è criticare il "fatto", altra cosa è l'applauso liberatorio, con cui si rinforza il valore della solidarietà interna tra commilitoni.
RispondiEliminaMi ricordo un analogo fatto di alcuni anni fa per i para' che "violarono" il lecito, facendo una specie di marcia per Corso Italia (il corso principale di Pisa), solo per affermare la forza del gruppo contro tutto e tutti. erano stati menati due para, finiti all'ospedale.
Per i due silenzio di tomba di istituzioni o altro, per la marcia dei para' si diede vita ad un simposio permanente per "stigmatizzare il comportamento dei para'".
Posto che era sicura la non correttezza della marcia per la citta (peraltro..atterrita e attonita di cotanto coraggio ed oltraggio!!!), resta valido il principio che è troppo facile la condanna postuma, a confronto del silenzio preventivo.!!!
Idem per i poliziotti: ma quando mai la stampa e/o altri moralisteggianti ipocriti hanno stigmatizzato il comportamento di chi sputa (...e affini...) alla polizia schierata? Non vale l'infelice frase di Francesco. "..se ne possono andare via..", ma vale la forza dirompente dello spirito di corpo che l'applauso ha in sè come valenza positiva.
Ed è qui che i moralizzatori (atterriti pure loro da cotanto coraggio ed oltraggio) si scagliano a demolire: non posson tollerare che il poliziotto non stia zitto e muto e prenda sputi a profusione , tutto in rigoroso silenzio istituzionale!
Così il buon Miredi si offusca l'anima per il terribile applauso, identificandolo erroneamente con l'elogio dell''omicidio, ma solo perchè sente il disagio manifestato dai poliziotti per il colpevole silenzio preventivo per mille altri casi, mai stigmatizzati da nessuno, mai, mai, mai....forse una volta da Berlusconi, guarda caso,!!!
Chi vuol fare" il maestro "deve farlo dall'inizio e non...in corso d'opera!
W La Polizia!
Marco
Per finire circa chi viene osannato anche se condannato, il richiamo berlusconiano è ovvio, faccio un piccolissimo e volutamente "antico" caso: quello di TORTORA, che condannato ed offeso, fu osannato dai radicali.
RispondiEliminaE fecero bene, perchè la Giustizia è perfettibile.. e così fu dimostrato!
Il tempo dirà se Berlusconi frodò le tasse o se la Giustizia frodò Berlusconi politico!!!!