Una svolta è possibile?
Morale, Valori ed Etica sono sentiti, spesso, in modo soggettivo, ogni persona può interpretarne il contenuto e il significato anche se, ritengo, che ci si debba riferire alla morale del bene comune, che la nostra cultura ci ha trasmesso. Cioè a quei Valori di coesione sociale che vengono riconosciuti, come giusti e che possono essere ritenuti universali, oggettivi: la libertà, l’uguaglianza, l’onestà, la solidarietà, il rispetto della persona, l’abbandono della cultura del profitto e dell’arrivismo.
A tutti i livelli istituzionali e culturali, nei ricorrenti scandali, veri (molti) e presunti (pochi), si ascoltano i soliti discorsi “ipocriti” figli del compromesso “politico” e della scelta di parte. I partiti fanno grandi dichiarazioni sulla necessità delle riforme, ma poi non si riesce a trovare un punto di contatto, con accuse reciproche di scarsa collaborazione. Tutti i parlamentari si allineano sulla proposta del partito.
Periodicamente, quando vien fuori un fatto (malaffare) che coinvolge, a torto o a ragione, un politico, i giornali, evocano, a tutta pagina, la necessità di avviare una svolta Morale, l’ esigenza di Valori e di un’Etica deontologica. Pubblicano studi e proclamano riforme, ma anche loro sono di parte: sposano la tesi della loro ideologia o, peggio, fanno riferimento all’editore che li finanzia.
La Chiesa, ometto gli scandali degli ultimi mesi sui preti Gay e Pedofili, potrebbero essere peccati veniali, ma non v’è dubbio che attraversa una fase troppo secolarizzata. Partecipando ad una festa religiosa di paese, il parroco proveniente dalla Bolivia, in “clericeman” ha inscenato, con grande maestria, in pubblica piazza, una danza sudamericana con una giovincella avvinghiata al suo corpo che a me, pur non essendo un puritano, ha dato un gran fastidio. Dov’è l’etica professionale?
A scuola si tralasciano gli insegnamenti delle più elementari norme di educazione civica, e non mi riferisco ad una specifica disciplina, di recente introdotta, ma ad un comportamento eticamente poco corretto che investe i professori gli alunni e le famiglie. I professori si limitano all’insegnamento della propria disciplina, si dimostrano tolleranti e falsamente amichevoli con gli studenti, qualcuno arriva a farsi chiamare per nome e quando entra in classe nessuno se ne accorge. Gli studenti protestano aiutati dai genitori, questi ultimi sempre pronti a denunciare un qualsiasi comportamento che a loro giudizio reprime la personalità dell’alunno, guai a mettere una nota o richiamare alla disciplina.
Lo scoramento è totale, il cittadino impotente e scoraggiato, grida, manifesta (spesso su richiamo del “padrone”), proclama una svolta moralizzatrice, ma, nella grande maggioranza, quando può eludere un obbligo ed aggirare una norma che lo penalizza non esita un istante.
Tutte le categorie fanno belle dichiarazioni purché non si tocchino i loro privilegi; ad ogni finanziaria viene fuori il penoso teatrino amorale.
Tutti atteggiamenti asociali.
Il Presidente Napolitano, in un incontro con i leader religiosi in occasione del G8 ebbe a dire: «In questa crisi economica globale sono in gioco grandi scelte e grandi valori. Se guardiamo alle cause della crisi e agli sforzi per superarla, è essenziale il ristabilimento dei valori morali e spirituali, che sono stati completamente assenti dalle determinazioni dei soggetti finanziari ed economici».
La mia domanda è: una svolta è possibile? Se si dove e come iniziare?
Raffaele SUFFOLETTA
Scusa Zuff, ma la citazione del Presidente Napolitano l'hai inserita come :
RispondiElimina1. ultimo esempio delle ipocrite dichiarazioni politiche;
2. alto segnale di una possibile futura opera risanatrice.
Se la risposta e' la 2, cosa ha fatto il Presidente negli ultimi 60 anni per migliorare l'Italia che ha trovato a suo tempo ?
Grazie . Giovanni.
Caro Giovanni, ti risponderò con le parole di Jack Nicholson in Codice d'onore(che potrai ascoltare clicando sui video segnalato da "Giggione" Chivarelli, sul blog):
RispondiEliminaNoi usiamo parole come onore, codice per fare moralismo alla gente e fotterli.
Le tue sagaci riflessioni mi fan capire che difficilmente troveremo una risposta alla mia domanda.
Caro Suff, ti consiglio di andare a leggere http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=839&ID_sezione=56&sezione= , ti potrà di essere di aiuto per capire. Ciao Oliviero
RispondiEliminaCaro Oliviero è proprio così. Purtroppo i politici sono eletti dai potenti e i potenti appoggiano chi li ricambia.
RispondiEliminaNessuno è immune da peccato.
Dobbiamo rassegnarci? O c'è una via d'uscita?Basterebbe, almeno, inculcare il senso della antigiuridicità di determinati comportamenti.
Ciao Suff
Caro Zeta come Zuff,
RispondiEliminarispondo in ritardo non certo per sgarbo nei tuoi confronti, quanto perché la potenza devastante del tuo ragionamento abbisognava di tempo per essere assimilata.
Tu, e giustamente, scrivi con la maiuscola i sotantivi che dovrebbero essere colonne ed architrave di una società matura, seria, con una Storia alle spalle da difendere e di cui essere orgogliosa, laica ma tollerante, governata da persone serie, capaci e responsabili, elette da un popolo serio, competente e libero da qualsiasi lacciulo, più o meno lecito.
Se sei d'accordo su queste ipotesi, ti chiedo: quanti di quegli aggettivi si attagliano all'Italia di oggi?!
Quanti di quegli aggettivi avrebbero libero corso specie dopo il vergognoso e mortificante teatrino che ci è stato propinato in questa torrida estate?!
Vedi, caro Zuff, quando tu parli di Scuola, di
Parlamentari, di Partiti, di Giornali, probabilmente hai in mente un mondo lontano; quello che abbiamo studiato sui libri e che, forse ed in minima parte, abbiamo anche vissuto nell'adolescenza; ma che non esiste più e che è stato annientato dall'arrivivismo, dal menefreghismo, del tirare a fottere nella maniera più ignobile, del voler piegare la Legge alle proprie esigenze, del considerare la "cosa pubblica" come terreno di rapina privato.
Il fatto è, caro Zuff, che, da quando le leve del comando sono passate nelle mani di parvenus autorefernziali, senza un Ideale per cui battersi, con il solo scopo di utilizzare la Politica per ingrassare e farsi i fatti propri, da quel momento ha cominciato a svilupparsi una metastasi che sta, inesorabilmente, infettando tutta la nostra povera e fragile società.
Se a questo sommi le conseguenze nefaste della grande ubriacatura sessantottina, non ti meravigliare più di tanto se ci troviamo in queste condizioni dove esistono solo "diritti", dove nessuno ha uno straccio di "dovere" e dove è stato cancellato con l'acido il cocetto di Autorità.
Però consoliamoci: abbiamo "il governo del fare", sostenuto dal "partito dell'amore" e guidato dal miglior presidente degli ultimi 150 anni!!!
Che voi de più?!
Un abbraccio,
Ettore.
Caro Ettore,
RispondiEliminaleggo sempre con grandissimo interesse e piacere i tuoi interventi: mi divertono molto i tuoi toni accesi e i fendenti che meni a destra (senza la D maiuscola) e ...basta. Se non lo avessero già dato a un altro Grande (pace all'anima sua), ti saresti meritato appieno il titolo di Picconatore. Ho solo una piccola domanda da farti, anzi da ripeterti visto che non ho mai avuto risposta: sei bravissimo a criticare e distruggere, ma a chi ci dovremmo affidare per costruire? Naturalmente tu sai che il pronome relativo "chi" è riferito a persona/e e quindi non sono ammesse elucubrazioni filosofiche come risposta: solo nome e cognome. Attendo fiducioso.
Un caro abbraccio e...a presto.
Gino
Caro Gino,
RispondiEliminausciamo subito dall'equivoco prima che qualcuno lo millanti per certezza: portavo ancora i calzoni corti (tu eri ancora alle elementari) quando frequentavo Via della Scrofa e tanto basta per inquadrare le mie idee.
Ciò premesso , non mi sembra di aver "menato fendenti" solo a destra (con la minuscola), dal momento che mi sono sforzato (evidentemente senza riuscirvi) di dipingere lo sfacelo a livello nazionale e senza distinzioni di colore politico o etnico o religioso o....quello che ti pare.
Tu mi chiedi anzi mi richiedi di dare nome/cognome/indirizzo di una possibile alternativa; a parte il fatto che mi sembra (ma sai, l'età fa brutti scherzi alla memoria) di averti gia risposto a suo tempo, ti (ri)dico che, ahinoi, non ce ne sono per assoluta mancanza di materia prima: un deserto arido e sterile da cui non si può cavare proprio niente.
Tu mi conosci e sai bene che non è mio costume nascondermi dietro un dito né tantomento farmi scudo di "elucubrazioni"; il fatto è che mi ci rode tremendamente dover constatare che la MIA parte politica è così indecorosamnete rappresentata e mi ci rode ancora di più dover prendere atto che, al suo interno, non ci sono alternative.
All'esterno, sai bene che c'è il vuoto assoluto!!!
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità ma, visto che mi hai stussicato (come direbbe il buon Oliviero), ti chiedo: ma perché e per chi siamo caduti così in basso?!
Nella risposta, è ammessa anche qualche moderata "elucubrazione" d'appoggio.
Un abbraccione,
Ettore.
Caro Ettore, non volevo costringerti al commento a quanto da me scritto, anche se mi fa piacere conoscere il tuo pensiero, volevo solo dirti che in fondo la tua riflessione è contenuta nella mia: a chi ci abbracciamo? Come dice Gino?
RispondiEliminaTempo fa parlando con Oliviero avevo detto che preferivo non entrare nel discorso politico perchè messo in quei termini si finiva per ripetere quanto detto dai partiti e noi tutti ne abbiamo uno, un po' come i discorsi che si fanno al bar. Certamente, non per glissare "La Politica" che è importante e ci condiziona tutti. Questa mia convinzione trova riscontro nella tua risposta quando parli di "parvenue atoreferenziale" .... La persona, Berlusconi per parlarci chiaro,avrà tanti scheletri negli armadi, ma non piu' degli altri. Se non mostriamo rispetto per la Persona non usciremo mai da questo impasse. Osserva, le dichiarazioni degli ultimi giorni e dimmi (senza commento nel bene e nel male) se ci sono dei progressi con una possibile via di uscita.
Per non ricadere nell'errore di ripetere i discorsi dei partiti mi fermo quì.
Ciao a presto.
Suff, Zeta, Zuff ...
No, caro Zeta come Zuff, non ci sono progressi, anzi: la via d'uscita è proprio sbarrata!
RispondiEliminaCiao ciao,
Ettore.
No, caro Ettore, non condivido per niente il tuo pessimismo cosmico più adatto ai giovani spiriti tormentati piuttosti che ai vecchi (ndr: saggi, per definizione) quali tu ami rappresentarti. Il grande Montanelli in altri tempi bui raccomandava di turarsi il naso e votare. Il partito del non voto (perchè in mancanza di alternative di questo si tratta, vero?) non ha mai prodotto nulla di utile. Piuttosto che il dastacco (pseudo)aristocratico, molto meglio l'umile condivisione delle responsabilità nel cercare di evitare il male maggiore scegliendo (e votando) il male minore (qualunque esso sia).
RispondiEliminaTi auguro buona domenica,
Gino
P.S. Al fine di evitarti una cocente delusione, ti vorrei consigliare di evitare di passare per via della Scrofa: non ci troveresti più nè le idee nè i simboli di un tempo (hanno portato via - o forse se ne sono andati da soli - anche i quadri degli antenati). E' rimasto solo l'indirizzo e qualche inquilino (chissà perchè quando si toccano questi argomenti ritornano sempre in ballo storie di inquilini). Ora sembra piuttosto un circolo dei Radicali, dove si parla di matrimoni gay, eutanasia ....
Caro Gino,
RispondiEliminagrazie per l'aggiornamento sulla "via"; domani devo andare a trovare il nostro CapoCorso e, uscendo, ci passerò davanti per rendermi conto dello stato del rudere.
Ricordo anch'io il monito del grande Montanelli ma io non l'ho mai seguito: ho sempre e cocciutamente votato per il mio piccolo partito, piuttosto che rendermi/sentirmi complice delle nefandezze dell'epoca.
E, credimi, non si tratta affatto di "distacco aristocratico" né, tanto meno, "pseudo": consentimi di chiamarlo più modestamente e più semplicemente: gelosia delle mie Idee.
Tu parli ed a ragione di "umile condivisione delle responsabilità" ma poi la tua ragione si arena quando inviti a scegliere il "male minore" perché, a mio avviso, attualmente in Italia esiste un "male" generalizzato che non ha né "migliori", né "peggiori".
Se poi la mia lettura della realtà (e dei dati numerici)viene scambiata per "pessimismo" addirittura "cosmico", io non so che farci, anche perché, a differenza degli attuali "cacciatori di taglie" anti-Fini, mi sforzo di combattere le Idee e non le persone in quanto tali.
Grazie delle belle chiacchierate, un abbraccio,
Ettore.