mercoledì 11 agosto 2010
Una bella storia.
A corredo delle foto relative alla cerimonia dell’anniversario della Carica dei Carabinieri di Pastrengo (VR) del 30 aprile 1848, bisogna che racconti una storia.
Oliviero infatti mi chiede chi sono i personaggi presenti nelle immagini riprese dal “Belvedere” di Pastrengo il 30 aprile 2010.
Bhé uno sono io, mentre l’uomo con il baffo bianco puffoso è nostro Anziano, Gen.B.CC in pensione.
La domanda a questo punto è : che ci faceva un tassinaro a Pastrengo e cosa costui ci azzeccava con i Carabinieri ? L’Anziano era e resta un Carabiniere , va bene, ma io ?!
Questa storia nasce nel 2004 e vede casualmente collegati l’Anziano, il sottoscritto, e successivamente, il Presidente della Proloco di Pastrengo e il Comune di Pastrengo.
L’Anziano ed io all’epoca ci frequentavamo moltissimo: siamo Ex Allievi Nunziatella , entrambi amici e complici di vivaci e piacevoli discussioni. All’Anziano, all’epoca Colonnello in servizio, Ufficiale addetto al Procuratore Generale del Tribunale Militare di Verona, venne dato l’incarico di Cerimoniere della imminente commemorazione di Pastrengo. Prima della manifestazione, mi ritrovai casualmente ad accompagnarlo svariate volte per prove ed accordi con le locali autorità.
La strada principale che porta in quel Comune costeggia un’ampia spianata, dove si svolsero i noti fatti del 1848. Lo scontro vero e proprio si svolse a ridosso di un piccolo caseggiato, in località “Le Bionde”, distante circa 7-800 mt in linea d’aria dalla strada. Tale manufatto si notava e si nota appena, nonostante una lapide commemorativa posta nel 1931, impossibile comunque da notare da quella distanza.
L’Anziano pensò quindi di “prelevare” dal Tribunale dove lavorava un pennone e una Bandiera. Lo scopo era quello di fissare il pennone ad un angolo del caseggiato e di issarvi la Bandiera, in modo che chiunque, dalla strada, la potesse notare anche a distanza.
Ci ritrovammo quindi insieme, stile Gianni e Pinotto, a fare questa cosa, ottenendo il risultato che potete vedere ! Attenzione. La foto è il risultato di una potente zoomata, che evidenzia in ogni caso che ci mancava poco che la bandiera fosse più grande dello stesso caseggiato, soprattutto con il vento giusto.
Che si fa allora? L’indomani mattina “il tassinaro” si reca a Verona in un negozio di articoli militari e compra una bandiera, questa volta delle proporzioni giuste. Doveva essere una bandiera “reale” con lo stemma dei Savoia al centro, ma questi sono ormai reperti e il tempo stava per scadere.
L’Anziano ed io quindi ci rechiamo nuovamente sul posto, “ammainiamo” la Bandiera gigante e vi issiamo l’Altra. Il tutto, ovviamente, agendo indisturbati in un fondo agricolo privato, di proprietà di tal signor Giovanni , poi coinvolto gioco forza nella vicenda. Di seguito, il risultato reale e il risultato che elaborai all’epoca, con un gradiente rosso sangue…..
La cerimonia si svolse regolarmente; quel giorno pioveva e io feci delle foto da schifo, quindi improponibili. Quello stesso giorno però al ristorante Miralago di Pastrengo, ci riunimmo in pochi ex allievi Nunziatella fra cui l’anziano, il Presidente pro tempore della Sezione Veneto dell’Associazione, di cui io ero all’epoca il segretario, oltre al Presidente della Pro Loco, ed altri amici. L’Anziano redasse preventivamente il seguente documento che venne sottoscritto dalle parti interessate; due copie vennero consegnate al presidente della Proloco; una di queste venne fatta recapitare al Comune di Pastrengo ; e l’indomani l’Anziano consegnò l’attestato allo “stranito” proprietario del fondo, che andammo a beccare a casa senza preavviso.
Da quel di, sono passati diversi anni. L’Anziano è andato in pensione e ha lasciato Verona, io non ho più l’amico di avventure di altri tempi, anche se l’ho visto di recente, ma quella strana cosa che facemmo insieme all’epoca, germogliò a livello politico locale e costituì il seme perché venissero successivamente deliberati i lavori di costruzione di un “belvedere”, realizzato pochi anni dopo e le cui immagini fanno parte delle ultime foto della raccolta inviata recentemente ad Oliviero.
Pino Iacono
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