venerdì 17 settembre 2010
La genuflessione.
Senza stare lì a rimpiangere il mare nostrum, si resta un tantinello perplessi nel constatare che, quel mare, non solo non è più nostrum, nell’accezione imperiale del termine, ma addirittura non possiamo nemmeno più solcarlo senza correre il rischio di essere presi a mitragliate.
Il fatto lo conosciamo tutti e non possiamo che esecrare chi lo ha compiuto e compiangere chi non lo ha condannato.
Ma quello che mi induce un moto vorticoso a spin antiparalleli degli zebedei, è l’infimo profilo delle “proteste” da parte delle nostre autorità di governo che, almeno in teoria, dovrebbero essere i primi paladini di tutti gli Italiani: di terra, di mare e di cielo.
Ed invece a cosa abbiamo assistito?!
A nessun “severo monito” , evidentemente da pronunciare più per stigmatizzare i presunti diritti di tre operai semi-sabotatori che per sottolineare l’ indignazione per l’attentato alla vita di onesti pescatori che si guadagnano la pagnotta conducendo una vita dura e pericolosa.
Al sorriso a enne denti dell’ineffabile gestore della nostra “politica estera “(sic!) che ha avuto la spudoratezza di dichiarare che i nostri pescatori “sapevano di star a compiere un atto illegale”, ergo: si meritavano le mitragliate e gli è andata pure bene!!! Se poi qualcuno mi spiega in cosa consista “l’illegalità”, gliene sarò grato; a meno che il ministro smile non abbia già accettato che le acque territoriali libiche arrivano fino a Siracusa!
All’espressione luciferina di un altro inclito rappresentante governativo che, con l’aria tipica “di chi sa”, ha dichiarato che, forse, erano stati scambiati per “pericolosi” aspiranti clandestini che, come prevede il Diritto Internazionale Marittimo, sono da sempre i bersagli privilegiati delle mitraglie.
A nemmeno uno straccio di dichiarazione “indignata” da parte dei tanti garantisti in spe che hanno elevato “l’indignazione” a loro ragion d’essere; a nemmeno un quarto d’ora di sciopero di solidarietà proclamato dagli illuminati sindacati nostrani, tanto prodighi di sproloqui quando si tratta di “sicurezza sul lavoro”.
Ad un appiattimento verso il basso dei cosiddetti mass media che hanno trattato il tragico evento con lo stesso risalto della gravidanza della Nannini; anzi di meno, perché non c’è stato nessun dibattito televisivo né la discesa in campo dei soliti “esperti”.
Ad una sola voce che si è alzata,ferma, autorevole ed incazzatuccia anzicchennò, per condannare il piratesco episodio: quella del Vescovo di Mazara del Vallo che, alla fin fine, non mi sembra che ci azzecchi più di tanto con lo Stato “sovrano” italiano.
Ed allora, cari vecchiacci del Blog: come la mettiamo?!
Non ci sono bastate le manifestazioni circensi in casa nostra? Non ci è bastato lo sfacciato proselitismo islamico all’ombra del Cupolone? Non ci sono bastate le umilianti dichiarazioni di “scuse” (e l’esborso di tanti miliardi!) per il nostro passato coloniale, manco i nostri vecchi fossero barbari assetati di sangue e non poveracci che cercavano di scampare alla miseria nostrana in una terra straniera, insegnando per di più qualcosa di buono?
Ed in più, devo pure sorbirmi la favoletta del ritrovato “ruolo internazionale” dell’Italia; scusatemi ma mi sento proprio cornuto e mazziato!
Vabbé il bussines, vabbé la lotta all’immigrazione clandestina, vabbé il fantomatico spirito pan mediterraneo....però credo che anche la propensione alla genuflessione debba, ad un certo punto, trovare un limite in un briciolo di dignità.
Ciao a tutti,
Ettore.
(La foto è stata inserita dal vermiglio del Blog.)
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Cari Amici
RispondiEliminaquello che più mi stupisce è l'atteggiamento dei nostri militari (sono militari?)Forse è stato un bene per me non prendere la stelletta perchè non so come avrei agito su di una nave nostra regalata ai libici nell'attimo stesso che le armi venivano usate contro miei compatrioti. Alla faccia delle regole d'ingaggio....
Anni fa dopo un incidente in Olanda senza conseguenze quando un infermiere olandese visto il mio passaporto disee con disprezzo "ah.. taliano" , ci fini lui al pronto soccorso..
Caro Ettore a me ciò che ha dato più fastidio è il fatto che i nostri rappresentanti, pur di non ammettere gli errori commessi nei trattati con i libici (che a un numero limitato e selezionato di imprese italiane sta dando tanti soldi) hanno evidenziato illeceità inesistinti da parte dei pescatori italiani. E' il solito modo di fare politica...far apparire le cose in maniera completamente diversa da come sono in realtà.
RispondiEliminaFrancesco
Ragazzi vi prego, non esagerate. Quattro cazzoni libici aprono il fuoco su un peschereccio. Nessun morto, nessun ferito. Il ministro degli esteri si indigna e chiede conto. Muhammar chiede scusa: si è trattato di un errore. L’Italia avvia un inchiesta. Bhe, cosa volevate che facessimo? Dichiariamo la guerra alla Libia ? Non dimentichiamo che i Libici ci hanno cacciati a calci in culo e noi non abbiamo fatto una piega; ci hanno lanciato contro missili e noi non abbiamo fatto una piega; cosa pretendete da questo governo che ha sanato dei rapporti che sembravano insanabili, il bombardamento di Tripoli? Buon senso ragazzi, buon senso, non fatevi prendere la mano dalle antipatie.Il ruolo dei Finanzieri a bordo, invece, m'intriga. Perché non hanno buttato a mare i colleghi Libici? Vedremo i risultati dell'inchiesta.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Luigi
Sono ,come sempre, d'accordo con Gigi, che, dall'alto della sua ben nota pacatezza illuminata, tralascia gli "sganassoni istintivi" per spostarsi sulla "razionalità politica-militare". tutti sono contro Gheddafi come persona ed uomo, ma la aderenza di fatti e conseguenze di gigi non si può disconoscere.
RispondiEliminaMarco Perani