martedì 28 settembre 2010

De minimis pretor non curat ........ o NO !!!!


Da quel mefistofele semi trinariciuto che è, il buon Oliviero mi ha stussssicato (rappresentazione scritta della sua fonia!) per commentare l’ultimo afflato oratorio del gentiluomo di Ponte di Legno, facendo leva sul mio conclamato orgoglio di una “romanità” forse obsoleta e sicuramente sparita.
Non voglio mettermi a commentare la frase puerile (nel senso che è abituale in bimbetti al massimo della 1^ elementare!) del gentiluomo in questione a beneficio del suo “popolo” di beoti, i cui antenati vivevano nelle caverne quando quelli dei “porci” abitavano in palazzi di marmo.
Non lo faccio perché -come sentenziavano i dominatori del mondo, antenati dei “porci”- de minimis pretor non curat e perché lo hanno già fatto “penne” immensamente più autorevoli.
Però questa ulteriore dimostrazione di signorilità (che ben fa il paio con il dito medio perennemente alzato!) mi fa pungere vaghezza che ci possa essere una certa qual correlazione tra l’immagine che giornalmente offrono i nostri “dirigenti” e la considerazione che l’Italia riscuote nel mondo.





Da sempre, sostengo che il Clero debba impicciarsi dei fatti dell’anima e non di quelli della società, specie se italiana; però le parole inusualmente dure, sacrosante ed inconfutabili che ha pronunciato ieri il Card. Bagnasco mi hanno profondamente turbato, perché le ho percepite come uno schiaffo, anzi come uno sganassone all’intero sistema Italia, di cui mi sento un modesto componente. E non è la prima volta!
Leggo poi, che la Commissione europea (Presidente in testa) sta studiando una serie di misure restrittive da adottare nei confronti di quei Paesi che non fanno nulla o fanno pochissimo per ridurre il loro debito pubblico; senza stare lì a nascondersi dietro un dito, è evidente che, tra i “grandi”, il maggior interessato è proprio l’Italia che dovrebbe ridurre il suo debito (116% del PIL!!!) dell’8% in tre anni. Tradotto in moneta, sarebbero qualcosa come 130 mld di € che da qualche parte bisognerà pur racimolare; in caso di inadempienza, le sanzioni riguarderebbero il ridimensionamento dell’elargizione di fondi e sussidi, nonché quello di talune prerogative politiche : sganassone comunitario!
Giusto per non farsi mancare niente, sono freschi di pronuncia i reiterati attacchi della Marcegaglia e di Luca Cordero -che non sono certo catalogabili tra gli eredi di Peppone!- alla inconcludente politica economica messa in atto da questo governo: sganassone “amico”!
E per finire, il proditorio mitragliamento di un peschereccio italiano in acque internazionali, commentato dai nostri “politici” con un’alzatuccia di spalle, quando non addirittura addebitato a presunti sgarri dell’equipaggio stesso: non più sganassone ma vero e proprio sputo in faccia!
Fermiamoci qui, per carità di patria.
Però una domanda ce la dobbiamo porre e cioè: perché, dall’interno e dall’estero, ognuno sente il dovere di prenderci a sganassoni, nella convinzione che, tanto, nessuno reagirà e, qualora lo facesse, avrebbe lo stesso peso del due di briscola?!
Ragazzi, io una risposta semplice semplice ce l’avrei pure: perché gli eventuali replicanti si sono talmente auto-sputtanati con i loro comportamenti che oramai non sono più credibili, nemmeno se sostenessero che è la Terra a girare intorno al Sole.
Mettiamoci un po’ nei panni di un osservatore esterno ed esaminiamo i fatti dell’ultimo biennio e vediamo cosa avrebbe visto.
Un governo con una maggioranza schiacciante che non solo non riesce a fare nessuna riforma degna di questo nome ma ricorre con disinvoltura al “voto di fiducia” per fare approvare provvedimenti, a dir poco, discutibili ; un ministro in carica che ha un linguaggio ed una gestualità da taverna contro lo stesso Paese che rappresenta; sindaci che rifiutano di esporre la Bandiera o di far cantare l’Inno nazionale; altri sindaci che millantano vere e proprie sedi di partito per scuole pubbliche; parlamentari che si insultano come camalli; gente eletta in un partito che fa il salto della quaglia ora in questo, ora in quell’altro; battaglioni di indagati che restano sempre impuniti ed impunibili ; lo stallo totale di ogni attività politica, a causa di 70 mq monegaschi, con cucina annessa........
Allora, se foste uno di quegli osservatori esterni, cosa ne dedurreste?!
Un abbraccio a tutti,
Ettore.

3 commenti:

  1. Francesco Miredi1 ott 2010, 09:46:00

    Ciao Ettore, questa mattina, aprendo la mia posta, ho trovato un file inviatomi da Gigi Pellegrino bellissimo e angosciante. Esso riporta foto relative alla costruzione e alla successiva distruzione delle due torri. In esse ho visto la presunzione dell'uomo nel credere di poter dominare la natura per avvicinarsi a Dio e la sua malvagità distruttiva che tanto lo allontana dallo stesso Dio. Cosa c'entra questo con le tue riflessioni!?...non lo so ma, a volte, quando mi soffermo davanti all'ineluttabile e al non comprensibile, mi prende una specie di apatia che funge da corteccia difensiva e mi dico.....evidentemente l'uomo deve seguire un binario tracciato non dalla logica e dal buon senso ma da altre cose che non mi è dato di conoscere.
    Ciò che tu dici è visibile da molto tempo ma è tollerato e giustificato ancora dalla maggioranza degli italiani, perchè?..boh!. Del resto, ieri sera, in attesa della Juve, ho visto un po' di Anno Zero e la rappresentanza dell'opposizione mi ha tutt'altro che tranquillizzato.
    Ciao
    Franceso

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  2. Sai, Ettore, ho provato un certo disagio a leggere il tuo post. In primo luogo, anche se è vero che il tema dominante del post è dato dagli "sganassoni", a leggerlo mi dà l'impressione che ci hai inserito troppi argomenti e replicare diventa difficile.

    Poi c'è una cosa che a me sembra importante: arrabbiarci perché il mondo non gira come vorremmo noi non serve a niente. Appartiene alle cose che non possiamo cambiare e quindi è inutile che ci agitiamo. Se la nostra classe politica è fatta così, forse vuol dire che è quella che ci meritiamo.

    Infine, mi sarei aspettato che in un blog frequentato da ufficiali dell'Esercito (anche se la maggioranza è in pensione) si trattassero argomenti attinenti alla nostra professione. Credo che con la tua esperienza e quella di tutti gli altri si potrebbe veramente fare qualche cosa per la nostra Istituzione.

    Grazie per l'attenzione.
    Giovanni Bernardi

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  3. Caro Gianni,
    grazie, innanzi tutto, del tuo intervento e in bocca al lupo per il tuo blog.
    In merito alla tua valutazione della nostra classe politica, concordo con te sul fatto che è quella che ci meritiamo; meno, sull'inutilità "di agitazione", perché non credo che la rassegnazione sia l'antitodo migliore.
    Per quanto attiene al "taglio" del nostro blog,
    già da tempo lo abbiamo voluto prevalentemente "civile" e per due ragioni fondamentali.
    La prima, dimostrare a noi stessi che, nonostante i quaranta anni dedicati a disquisire unicamente di cose militari, eravamo in grado di farlo anche su argomenti inerenti a quella società che, forse, abbiamo scoperto solo dopo il pensionamento.
    La seconda ragione, deriva dall'amara constatazione che è veramente difficile (se non impossibile!) "fare qualcosa per la nostra Istituzione": non ci siamo riusciti quando ne eravamo parte attiva.....!!!
    Tu, piuttosto, che hai avuto la possibilità di confrontarti su temi di un certo spessore, perché non ce ne suggerisci qualcuno su cui aprire un dibattito che possa essere foriero di qualcosa di positivo?!
    Un caro abbraccio,
    Ettore.

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