mercoledì 24 novembre 2010

Così non mi va più !!!


In tutti i Paesi cosiddetti civili, le entrate a gamba tesa comportano, inevitabilmente, il cartellino rosso; se poi l’autore è recidivo specifico, i turni di squalifica aumentano; se poi sempre lo stesso autore è pure il Capitano, si aggiungono le aggravanti ed i turni aumentano.
La metafora che, solo apparentemente, potrebbe sembrare riduttiva , mi serve da cornice per alcune mie, personalissime, considerazioni su la qualità della cosiddetta “politica” italiana che, sempre secondo me, del termine ha mantenuto solo l’espressione, riducendosi ad un vuoto simulacro di quello che dovrebbe essere.
La stura me la fornisce l’ultimo (chissà?) intervento telefonico di ieri sera in una nota trasmissione televisiva che è stato l’archetipo di come non dicesi non dovrebbe comportarsi un Capo che, per di più, non perde occasione per vantare il suo afflato amoroso urbi et orbi.

Facciamo pure la tara del “taglio” politicizzato della trasmissione, mettiamoci pure quella del voler difendere il proprio operato, mettiamoci quello che volete voi, ma resta pur sempre l’atroce crudezza di immagini che dimostrano come parole e fatti viaggino oramai su linee pericolosamente divergenti.
E poi, quell’intromettersi in dibattiti non del proprio livello, quel tono imperioso ed ultimativo, quella ritrosia epidermica a qualsiasi contraddittorio, quel voler dimostrare l’indimostrabile, sapete cosa vi dico: mi hanno dato molto ma molto fastidio!
Mi sono sentito offeso nella mia intelligenza primordiale, quella che non ha bisogno di bagagli culturali per comprendere e giudicare ma solo del buon senso o, meglio ancora, della sola percezione visiva ed auditiva.
Non sono un assiduo lettore della stampa estera, però non mi risulta che in altri Paesi figure di sì alto rango si abbandonino a scene di tal genere; qualche volta si è sentito di risse da stadio in qualche Parlamento di qualche Paese lontano che noi però, con aria di arrogante superiorità, definiamo “terzo mondo”; ahi quanto è attuale la Parabola della “trave e della pagliuzza”!
Ciao a tutti,
Ettore.
(Vedi il video)

6 commenti:

  1. Non ho mai trattato temi politici, non ho mai amato invischiarmi, per intima convinzione, per dettato, assorbito da giovane, dello stile dell’Arma, per un certo senso di rigetto, nella politica.
    Ho sempre votato, e continuerò a farlo, secondo le mie convinzioni.
    Entro in punta di piedi, per uscirne subito dopo, nella discussione aperta da Ettore. Ai moltissimi critici di un Berlusconi assediato, offeso e vituperato come non mai prima era successo, chiederei, con grande umiltà, cosa loro avrebbero pensato di poter fare in situazioni del genere: le televisioni, tranne le sue, i giornali, tranne i suoi, i cittadini, non ne ha di propri ma in milioni lo hanno votato ed oggi gli si voltano contro, stanno conducendo una serie di battaglie in cui c’è poco da stare sereni, facendo finta che nulla stia succedendo. Al bombardamento mediatico, alla serie interminabile di faziosità, dette, scritte, filmate e viste, l’Uomo ha preso il telefono ed ha fatto una uscita che, mancando di stile, ha fatto gridare allo scandalo.
    Il destino politico del Governo, le fortune personali del Politico, le sorti, ahinoi, della nostra amata Italia, saranno segnate nei prossimi giorni nell’evoluzione del processo democratico: giocare al tiro alla sagoma non è, in questo caso, lecito, non è costruttivo, è obiettivamente ingeneroso ed antidemocratico. Non ho mai avuto simpatia per il Berlusconi, guascone ed imbonitore, non ho mai pensato a lui come ad uno statista, pur riconoscendogli il merito di stagliarsi tra gli innumerevoli affaristi di centro e di sinistra che già si affollano per appropriarsi di quanto verrà lasciato libero, pur essendo il bottino richiesto dai tanti traditori, suoi vecchi sodali, pronti a spartirsi , da vivo, le sue vesti.
    Non vorrei che qualcuno prendesse questo mio intervento come una difesa : non lo vorrei, non ho detto nulla che non sia sgorgato come protesta,verso un modo gratuito di eliminare chi viene considerato come un temibile avversario che non si riesce a sconfiggere, che si pensa di non poter sconfiggere, con l’unica arma che ci è riconosciuta: la democrazia ed i suoi rimedi tra i quali spicca il ricorso alle elezioni.
    È questo è il punto ed è questa, dovrebbero essere questa, la strada maestra. Liberarci di Berlusconi in altro modo sarà la vittoria, cieca, di gente piccola, piccola, piccola che, se ha a cuore l’ interesse delle proprie avventure, non rispetta il gioco delle parti, non bada al Popolo ed alle Fortune dell’Italia, non vuole considerare che, voltata la boa di un analogo periodo di governo, subirà la stessa aberrante sorte. Peccato che in gioco, oggi più che mai, ci siano le sorti dell’ economia e la strisciante ma avvertita crescita di una sordida e fuorviante modalità di presentazione di alcune situazioni che possono indurre allo sviluppo di cellule eversive.
    Un abbraccio a Tutti
    Carlo Minchiotti

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  2. Carissimo Carletto,
    mi dispiace che ti abbia dato l'impressione di voler maramaldeggiare, quando il mio intento era solo quello di sottolineare un comportamento che, a mio avviso, poco si addice a figure di primissimo piano e di incommensurabili responsabilità politiche.
    E' un'opinione, la mia, che resta valida anche se, a ben vedere, non è l'unico né sarà l'ultimo.
    Il problema è forse un altro: questa cosiddetta classe politica, nella sua totalità, è immune a qualsiasi forma di contagio da "stile", per cui quello che fa storcere il naso a chi si aspetterebbe di più e di meglio non viene nemmeno preso in considerazione: anzi viene rimosso come inutile e fastidioso orpello.
    Se ben ricordo, i politici dei nostri tempi non si sarebbero mai e poi mai abbassati a interventi di tal genere; avevano sì gli armadi pieni di scheletri ma, almeno, tenevano linda la facciata: ora, invece, gli armadi sono sempre più pieni e la facciata è decisamente zozza.
    Per il resto, condivido in pieno il tuo ragionamento: le battaglie si vincono in campo aperto, utilizzando tutte le armi lecite e non pugnalando alle spalle o imbevendo di arsenico la pastasciutta.
    Ti abbraccio,
    Ettore.

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  3. Caro Ettore,premesso che ti voglio bene ..... ma tu mi "stussichi"!
    Visto che hai parlato di travi e pagliuzze sarebbe opportuno stabilire di chi sono gli occhi.Oltre il tuo, ci sono stati molti altri interventi sul comportamento del Premier e tali critiche sono state espresse in tutte le forme dell'informazione: dalle trasmissioni ,ai giornali, alle interviste etc. Anche io, come Carlo, non voglio difendere comportamenti e stili di vita che sono difficilmente difendibili pero' c'e' modo e modo per esprimere il dissenso, est modus in rebus. C'e' in atto una protesta strumentale con atti di violenza inaudita ai quali fanno da sponda i pricipali esponenti dell'opposizione che salgono sui tetti dell'Universita' sfumacchiando sigari , forse cubani. Di fronte a queste aggressioni le forze dell'ordine sono impotenti perche' costrette dalle nostre magnifiche legge soltanto a difendersi stando bene attenti a non fare troppo male ai facinorosi, altrimenti chissa' quante aule della Camera dovrebbero cambiare nome. Ettore tu guardi all'estero ma all'estero la polizia usa i cavalli, gli idranti , i blindati con i cannoni ad acqua colorata per riconoscere i partecipanti. E noi ? Vogliamo far ricadere tutti i mali del paese su un unico untore che sarebbe sempre lui, il Berlusca . Lo stesso Presidente della Camera ( che io non ammiro di certo gia' da tempi non sospetti ) ha detto che si, c'e' stata violenza ma da parte di pochi sconsiderati. Non bisogna sottovalutare questi segnali e non bisognerebbe tollerare oltre. Ma so che non e' cosi'. E per la questione dei rifiuti a Napoli ? Invece di dare le responsabilita' penali, civili ed economiche agli amministratori locali e' molto piu' semplice e " progressista " dare la colpa al Governo. Io penso di averlo gia' detto ma lo sfascio di questa nostra Italia deriva da quella azione disgregatrice iniziata da tempo dalla piovra rossa che oggi si nasconde ma ancora agisce facendo strisciare i suoi tentacoli su quella parte della popolazione da sempre sensibile al fascino della rivolta per la rivolta. Solo da noi ci sono ancora determinati partiti che persino i paesi del patto di Varsavia hanno messo fuori legge. Concludo parlando del'Universita': io ho diretta esperienza avendo le mie figlie frequentato l'una una storica Universita' privata di Roma e l'altra una universita' statale in una citta' che e' tra le prime per la cultura in tutte le sue manifestazioni. Vi posso assicurare che l'universita' pubblica mi e' apparsa indecente anche per quanto riguarda il contesto in cui si sono svolte le discussioni delle tesi con prof annoiati , dimessi, distratti in locali simili a soffitte sporche. Se e' questo quello che i manifestati vogliono difendere, beh sono proprio dispiaciuto per loro.
    Giovanni.

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  4. Carissimo Giovanni,
    il tuo gradito ed articolato commento (come quello di Carletto) mi ha indotto una profonda crisi di frustrazione, in quanto mi sono chiesto: guagliò,possibile che non sai più scrivere?! possibile che due su due dei tuoi lettori abbiano scambiato le tue argomentazioni per preconcetti attacchi ad una sola persona?! possibile che le tue parole possano essere assimilate a quelle pronunciate da una marmaglia che tu, da sempre, hai disprezzato?!
    Ripeto: il mio intervento era riferito ad un solo episodio che, diciamocelo in tutta sincerità, difficilmente può essere annoverato tra i dettami di Monsignor Della Casa.
    Per tutto il resto, come ho detto anche a Carletto, sono ultra d'accordo con te, a patto però di esaminare i vari fatti non in maniera manichea, bensì sforzandoci di ripartire equamente meriti e colpe.
    Ma credo, caro Giovanni, che sarà molto arduo cercare di sciogliere il nodo gordiano che avviluppa la cosiddetta politica italiana.
    Tu -che so essere un attento osservatore- saresti in grado di "capare dal mazzo" la pagliuzza più corta, quella cioé che dovrebbe indicare "il migliore" o, se preferisci, "il meno peggio"?
    Ed allora cimentiamoci pure in questa ricerca avventurosa; facciamolo da persone adulte e con almeno quaranta anni di eserienza di vita vissuta; facciamolo, però, senza mettere sugli altari chi è in odore di zolfo.
    Non so dove ci porterà questo nostro dibattito: di sicuro, alla amara e triste constatazione che la nostra povera Italia è sempre più simile (se non peggiore) di quella di dantesca memoria.
    Ti abbraccio,
    Ettore.

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  5. Caro Ettore, io non mi aggiugo al coro ricordando l'Italia di una volta. Ognuno di noi ricorda il suo servizio di prima nomina come "quando le cose andavano bene, ai tempi miei". Lo stesso vale in politica e per la nostra Patria. I tempi cambiano e ci si adatta ad essi. Berlusconi si difende, e non possiamo negargli questo suo diritto, con le armi moderne, con quelle stesse armi con cui lo attaccano. Non entro nel merito della vicenda.
    Che ne dici della scalata ai monumenti pubblici dei vari leader dell'opposizione? Succedeva ai nostri tempi? E la lista potrebbe allungarsi. Non ti scandalizzare. Cosa dire di Obama che salva il tacchino e si mette a distribuire pasti ai poveri?
    Questo è il tempo che viviamo grazie ai mass media.
    Purtroppo, il popolo è bue, qualcuno potrebbe offendersi, ma è così.
    Perchè meritano riflessioni solo le azioni del Presidente del Consiglio, spesso sbagliate ed esagerate come quelle degli altri? Ti chiedo scusa, ma a questa LAP non ti salvi neanche tu.
    Ciao Suffoletta

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  6. Hai proprio ragione, caro vecchio Zuff: non ho PAN per contrastare la tua LAP!!!
    Purtroppo, le tue argomentazioni configurano una società che non si può chiamare nemmeno "bue", per non offendere quel nobile animale che sarà pure "pio" ma, sicuramente, non certo coglione.
    Nella mia risposta a Giovanni io mi sono detto pronto a stigmatizzare i comportamenti o le sparate populistiche con il sigaro in bocca di ogni esponente della cosiddetta classe politica, proprio perché ritengo non corretto "riflettere" solo su quello che fa il Presidente del Consiglio, anche se, a ben vedere, lui ce la mette tutta per offrire il fianco.
    Ripeto che le mie considerazioni concernevano solo lo stile o, se preferisci, la forma e non certo il contenuto, né tanto meno il diritto di far sentire la propria campana, seppur talvolta leggermente stonata.
    Ma hai ragione tu: forse, il mio errore sta nel pretendere da coloro che mi governano (in senso lato) quel quid in più che li farebbe distinguere da noi governati.
    E se avesse ragione quel mefistofele di Oliviero, quando non perde occasione per sbattermi in faccia un vetrioloso "tu vivi in un altro mondo"?!
    Ti abbraccio,
    Ettore.

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