martedì 2 novembre 2010

Donne






W le donne.
Dopo aver piacevolmente letto la rappresentazione delle mamme e dei bamboccioni, magistralmente scritta da Ettore, vorrei parlare con voi (e con il parere delle vostre compagne) della donna.
E’ superfluo ricordare che per un uomo etero, la donna rappresenta la prima e più importante conquista e che, conseguentemente, essa è preponderante nei suoi pensieri; quanto poi sia forte il legame fra l’amore per la vita e l’amore per le donne (giovani e belle) ci è stato mostrato dal nostro stesso premier, fulgido esempio delle umane virtù.
Ciò nonostante, la nostra società è alla continua ricerca di argomenti a difesa del mondo femminile; quasi a voler rendere alle donne una giustizia da sempre negata.
La scorsa settimana è stata presentata una proposta di legge, attualmente norma nella sola Norvegia, per la quale le aziende di una certa importanza devono avere, all’interno del proprio consiglio di amministrazione, almeno due donne.
Le motivazioni poste alla base di una simile proposta possono essere identificate (o idealizzate) nella convinzione che lo scettro del comando debba essere condiviso con il gentil sesso perché, in caso contrario, si lederebbe il principio di pari opportunità fra gli esseri umani; ma una simile lesione non si evidenzia proprio con il voler imporre una scelta basata sul sesso?... e quali saranno gli elementi valutativi per i quali una candidata sarà preferito ad un candidato?
Per le esperienze avute nel mondo professionale civile, posso affermare che la valutazione sulle performance aziendali non sono legate al sesso e che, spesso e volentieri, la donna si ferma ad uno stadio più basso per scelta propria non perché tale.
L’aumento del fatturato e degli utili imprenditoriali sono strettamente legati alla personale operatività del gruppo dirigenziale il quale, necessariamente, antepone il proprio lavoro ad ogni altra necessità, compresa la famiglia. E’ questa capacità di scelta che, con l’intelligenza e la cultura, determina, fra il management, la possibilità o meno di far carriera ed essa viene fatta senza alcuna discriminante fra uomo e donna.
Statisticamente (con una sempre maggiore inversione di tendenza) è più l’uomo ad operare questa scelta perché la donna, nella gran parte dei casi, ha posto la maternità come bisogno primario rinunciando agli onori e agli oneri propri del capitano d’azienda.
Fisiologicamente non credo che esista una diversità sostanziale fra i due sessi (a parte quelli anatomici) e se dobbiamo evidenziare una scala di opportunità, converrete con me che la donna è molto più avvantaggiata nel confronto con l’uomo. La capacità intellettiva è la medesima perché utilizziamo lo stesso numero di neuroni, la soglia del dolore non si discosta di molto, la tenacia nel raggiungimento degli obiettivi è la stessa; loro, però, sono dotate di maggiore pazienza e sanno usare a meraviglia il proprio fascino senza il pudico timore o l’ansia da prestazione che sono tipiche di noi uomini.
Ergo, lasciamo che il mondo si faccia guidare dall’essere umano con le proprie naturali caratteristiche maschili e femminili e non creiamo distinzioni per l’apparente voglia di eliminarle; nel mondo moderno occidentale, la donna può accedere a qualsiasi carica e, in più, ha dalla sua la possibilità di sfruttare al meglio l’imbecillità dell’uomo.
Un abbraccio a tutti
Francesco

3 commenti:

  1. Parle sagge, caro Francesco, a cominciare dalla "imbecillità" dell'uomo che, per millenni, si è fatto prendere in giro facendo finta di non essersene accorto: cornuto (in senso figurativo) e mazziato, insomma!
    Sono perfettamente d'accordo con le tue argomentazioni ma vorrei aggiungerne una mia che, probabilmente, farebbe arricciare il naso alle retroguardie oramai incartapecorite del movimentismo femminista degli anni 70, quello "dell'utero è mio e me lo gestisco come mi pare", per intenderci.
    Mi riferisco a quel "devono" che sarebbe contenuto nella proposta di legge da te citata e che, proprio per la sua natura impositiva, umilia veramente la donna: la riduce al rango di "specie protetta" che va salvaguardata ed agevolata nel suo prcedere nella vita.
    E, come tutte le imposizioni, non lascia margini di manovra né, tanto meno, si pone il problema dell'eventuale inesistenza di candidate idonee per ricoprire quella carica; e se non ce ne fosse nessuna, il C.d.A. resterebbe con due posti vacanti?! o, se fossero disposnibili solo delle incapaci, che benifici porterebbe quel C.d.A. all'Azienda?!
    Vedi, caro Francesco, noi abitanti del Bel Paese abbiamo già due provvedimenti legislativi che, come per incanto, stabiliscono che in Italia non ci sono né mignotte, pardon escort né matti.... e i risultati sono sotto gli occhi di tutti!
    E inutile, a mio avviso, che si voglia raggiungere ope legis una "parità" che solo le capacità individuali sono in grado di stabilire, anche perché sarebbe pure ora di stabilire chi debba essere equiparato ed a chi.
    E poi, finiamola con questa storia che è la vocazione materna che fa da freno alle possibilità di affermazione delle donne; se non vado errato, la oramai ex speaker della Camera statunitense, Nancy Pilosi, ha cinque figli!
    Ciao a tutti,
    Ettore.

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  2. Sono pienamente d'accordo con Ettore.
    Suffoletta

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  3. ....... non c'è bisogno di ulteriori commenti.

    Destino !!
    Incidente stradale
    Un uomo e una donna si scontrano in un incidente automobilistico. Le due auto sono distrutte, ma nessuno dei due fortunatamente e' ferito.
    Riescono a strisciare fuori dalle macchine sfasciate e la donna dice all'uomo:
    'Non riesco a crederci: tu sei un uomo... io una donna. E ora guarda le nostre macchine: sono completamente distrutte eppure noi siamo illesi.
    Questo e' un segno: il destino ha voluto che ci incontrassimo e che diventassimo amici e che vivessimo insieme in pace per il resto dei nostri giorni.
    E lui: Sono d'accordo: deve essere un segno del cielo!
    La donna prosegue: E guarda quest'altro miracolo... La mia macchina e' demolita, ma la bottiglia di vino che avevo dentro non si e' rotta. Di certo il destino voleva che noi bevessimo questo vino per celebrare il nostro fortunato incontro...
    La donna gli passa la bottiglia, lui la apre, se ne beve praticamente metà e la passa a lei..., ma la donna richiude la bottiglia senza berne neppure una goccia.
    L'uomo le chiede: Tu non bevi?
    E gli risponde: No ... io aspetto che arrivi la polizia stradale
    MORALE: NON SIAMO BASTARDE. SIAMO SOLO PIU‘ INTELLIGENTI
    P.S. : Manda questa storia ad ogni donna furba che conosci e ad ogni uomo che pensa di essere più furbo delle donne!!!

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