domenica 23 gennaio 2011

Video amaro


Mi sono chiesto più volte se, nel desolante contesto della deriva etico-culturale del popolo italiano (con particolare riferimento ai giovani) la televisione sia la causa o l’effetto; nel senso cioè se l’abbruttimento di cui sopra sia dovuto a quello che la TV ci propina a mani basse e senza ritegno oppure se ce lo propina perché è il “popolo” che vuole gli sia propinato.
Mi rendo conto che le risposte potrebbero essere molteplici e, per di più, tutte suffragate dalle inevitabili pezze sociologiche, sbandierate dagli altrettanto inevitabili “tuttologi” che non mancano mai quando si tratta di vendere fumo e, contemporaneamente, pettinare le bambole. Personalmente propendo per la prima ipotesi, quella che vede la TV quale artefice principale (anche se non unico) di tanto degrado.
Sarebbe troppo lungo mettersi a disquisire su un argomento tanto contorto e vasto, per cui mi limito a prendere in esame solo i cosiddetti programmi di approfondimento ( che i più à la page chiamano “talk show”); quei programmi cioè che, stando alla tanto bistrattata Lingua italiana, dovrebbero appunto “approfondire” un argomento di interesse generale, a cura di personaggi esimi in materia ed a beneficio dei tanti ascoltatori che “esimi” invece non sono.
Questa la teoria!
Nella pratica, ahimé, questo non avviene affatto sulle tante tv italiche ( nazionali e non) dove questi programmi sono divenanti il palcoscenico allargato delle miserie che popolano i “palazzi” del potere.
I personaggi che intervengono sono sempre gli stessi e, quasi sempre, di secondo piano; le discussioni sono condotte all’insegna degli insulti e degli slogan; non uno che dicesse qualcosa di nuovo; non uno che avesse rispetto di quei poveri imbecilli che stanno davanti allo schermo; molti che si abbandonano a scene di isterismo e se ne vanno sdegnati; mai una sintesi conclusiva, difficile a farsi, invero, perché si è solo blaterato e non discusso.
Ritornando al dilemma iniziale, allora: è la Tv che manda in onda tanta nullità per impedire al popolo bue di crescere oppure è il popolo che è contento di rimanere bue?!
Un abbraccio a tutti,
Ettore.

1 commento:

  1. Caro Ettore avevo inviato un altro commento che non so dove sia andato a finire ma ora ritorno sull'argomento perchè dopo l'ultima sparata del premier alla trasmissione "L'infedele" ho deciso di guardare solo films e cartoni animati di antica data.
    La TV è il mezzo di propaganda più visto ed ascoltato perchè non richiede neanche la fatica della lettura e permette una immediata immedesimazione nei luoghi e nei personaggi che rappresenta. Pensa al fenomeno dei reality, coloro che seguono questo tipo di trasmissione, in qualsiasi ora della giornata, subiscono un fenomeno di trasmigrazione virtuale e partecipano alle vicissitudine trasmesse come se fossero lì materialmente, sostituendosi al guitto o all'istrione di turno.
    Pensi possibile che una tale immedisimazione possa avvenire nei confronti del mite, noioso, privo di fascino, intelligente e culturalmente adeguato? Ciò che fa presa è l'apparente forza fisica e verbale, la sfrontatezza, la dichiarata ed urlata indignazione sulla presunta lesione di principi strombazzati come universali (anche da chi questi principi ha sempre dimnostrato di non avere).......tutti attributi la cui acquisizione non richiede particolare fatica.
    Non credo che sia la Tv ad impedire la crescita di un popolo ma certamente è quella che meglio di altri ne sà sfruttare le debolezze.
    Ciao
    Francesco

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