Ogni volta che si avvicinano le
Feste di Fine Anno, mi torna in mente il mio primo Natale a Sulmona.
Nel Dicembre del ’73, come tutti noi, ero Comandante di un Plotone e sostituivo il Comandante di Cp. ( nel mio caso Fucilieri ) . Non c’è niente di eroico o esaltante nei miei ricordi che, vista l’età, potrebbero non essere precisissimi. Forse Giggione potrà correggermi, non lo potrà più fare , purtroppo, il nostro indimenticabile amico Roberto.
Ebbene , in quel fine anno ,
naturalmente trascorsi il Natale di servizio (forse di Picchetto o forse in
Compagnia, boh ! ) ma le due cose , contrastanti fra loro , che caratterizzano quei
giorni , furono queste : il 31 dicembre , di mattina presto, giunse alla
Stazione un treno merci, lunghissimo, carico di munizioni che, per un mai ben
chiarito motivo burocratico, dovevano essere caricate sui CM e trasportate al
vicino Deposito, entro la fine dell’anno. E così tutti i reparti del
Battaglione, a turno, riuscirono, sotto una pioggia torrenziale, a compiere
quel piccolo miracolo che tanti vecchi soldati di quel contingente,
ricorderanno ancora come uno dei tanti, imspiegabili misteri della vita
militare! Probabilmente c’erano anche Roberto e Giggione con i loro uomini, ….chissà…..
! In particolare ricordo l’ “odore” del cappotto di panno che , inzuppato come
era, ci mise più di due giorni ad asciugarsi sopra il termosifone.
L’altro compito che fu assegnato
alla mia Compagnia fu quello, tradizionale per il 17°, di fornire un S.Ten. con
una maglia radio necessaria per il coordinamento delle varie azioni che
dovevano essere eseguite durante lo svolgimento del ……..Presepe Vivente di
Rivisondoli.
Ebbene sì, a quei tempi non
c’erano esigenze di bilancio, orario di servizio, straordinario ed i soldati erano tutti di
leva. E così nei giorni precedenti la rappresentazione -che si svolge tuttora
il 6 gennaio-, questo sparuto gruppo di specializzati delle Trasmissioni , si
addestrarono in cortile con le vecchie R300 di cui tutti noi ricordiamo il peso
sulle spalle. Io, per far passare una tranquilla Epifania al C.te di Btg,, fui
incaricato di accompagnare la pattuglia di eroi . Così, dopo aver montato le
catene sui mezzi, ci avviammo e
raggiungemmo il paese, bellissimo sotto la neve. Affidai, come indicatomi, la
squadra ai responsabili della manifestazione e rientrai in Caserma. Tornarono
nel pieno della notte -perché il Presepe si svolge di sera- e finalmente il
Cap. d’Ispezione ed io potemmo tornare a casa ; l’Ufficiale di Picchetto
scrisse l’ora del rientro nel registro delle novità, mettendo la parola fine a
quella attività così singolare per dei militari.
Arrivò anche una lettera di
elogio per l’impegno mostrato dai soldati cui seguì l’immancabile licenza premio.
A quei tempi non c’era ancora
l’inflazione delle manifestazioni popolari che oggi pullulano in tutti i paesi
ed in tutte le città : il Presepe di Rivisondoli, con i suoi tanti figuranti a
cavallo e , a volte, sui cammelli, era un evento pressoché unico in Italia.
Un Saluto ed un Augurio a tutti,
Giovanni Papi
P.S.
Giustamente, gli eventuali
lettori si chiederanno quale motivo ci possa essere per rendere pubbliche
queste superflue e personali rimembranze : nemmeno io lo so ma lo sa
sicuramente lo spirito del nostro splendido Corso.
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