lunedì 3 dicembre 2012

Solitudine

Finalmente, si è conclusa la “grande operazione democratica” (felice definizione di Mary) con la quale sono state presentate le “primarie” del Centro-Sinistra o del Pd o di qualunque altra entità “di sinistra”; che piaccia o no, esse hanno rappresentato una proficua palestra di confronto interno che ha solo portato benefici ai (principali) protagonisti, in particolare, ed al partito/coalizione in generale. Se si potesse pittare la politica con una pennellata di romanticismo (senza offendere il romanticismo), si potrebbe dire che quel dibattito –pur con tutti i suoi limiti talvolta rasenti l’isterismo- ha dato la sveglia a quel popolo di centro-sinistra, da anni in balia dell’abulia: e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, stando almeno ai sondaggi. Vedremo come andrà a finire quando il “gioco si farà duro” e bisognerà smettere di “pettinare le bambole” (altra felice definizione di Mary) e passare a governare l’Italia; visti i “vincitori” ho dei seri dubbi che sia così semplice ma, come si dice, tentar non nuoce!
Tale indubbio successo fa da contraltare al marasma che regna nella “parte avversa”, ridotta oramai ad un caravanserraglio di mancate prime- donne, di aspiranti prime- donne e di semplici “donne” che non diventeranno mai “prime”. Si sta dando uno spettacolo che definire “indegno” sarebbe solo un pietoso eufemismo; si sta smantellando –per meri e bassi fini di narcisistico protagonismo- un castello che, bene o male, aveva retto come “alternativa”; si sta svuotando di significato quel concetto di Centro-Destra che, invece, ci si ostina a gabellare come proprio vessillo. Questo “popolo” –quello liberal-conservatore- sia avvia a diventare afono, dal momento che non ci sarà più nessuno, di credibile, che parli la “sua” (del popolo) lingua.
Allora sorgono spontanee alcune domande: ma di cosa si sta parlando? Per caso si vuol continuare a chiamare “Destra” questo insieme di guitti, appecorronati ed incapaci? O ci si deve fidare di chi, forse vergognandosi, preferisce farsi chiamare “moderato”? o si deve credere a chi ha consentito che si devastassero le finanze pubbliche con l’arroganza che è tipica di chi si sente al di sopra anche della dignità?
No, Ragazzi, io che da sempre mi vanto di essere “di Destra” non ci sto più; non mi va di essere accumunato a coloro che usano il termine solo sotto elezioni ma poi, per il resto della legislatura, continuano a fare i cavolacci loro, fregandosene bellamente dei Valori che stanno dietro a quel termine e che gli danno sostanza e credibilità.
Quando ho incominciato a capirci qualcosa, sentivo dire che la Destra, quella vera, non è solo una scelta politica. E’ anche uno stato d’animo. E’ un codice etico. E’ un decalogo morale. E’ un modello di condotta. E’ probità, lealtà, coraggio, rispetto delle regole, rispetto del passato, rigore legislativo, intransigenza finanziaria, modestia e decoro.
Ed ora, invece? Ora, quei pochi galantuomini che pur si possono trovare sono sommersi, soffocati, annichiliti, zittiti da coorti di marpioni, di cialtroni, di tromboni, di buffoni. Ed allora, io orgoglioso “uomo di Destra” di antico pelo, io mi sento tradito; io sono stato illuso, perché mi si era fatto credere che la questa Destra era quella di sempre, seppur con un abitino nuovo, più moderno, più proiettato nel futuro; io, con il mio voto, avevo mantenuto i patti; essi no, non li hanno mantenuti, forse per il semplice fatto che tutto sono fuorché di Destra.
E’ amaro (almeno per me) riconoscerlo: la “mia” Destra” è morta, ha cessato di vivere quando gli eredi di Coloro che l’avevano legittimata con la Loro dignità di Uomini e di Politici l’hanno ridotta ad un’entità senz’anima, per di più con forti connotati da lupanare.
Mi resta la solitudine che è propria di chi ha vissuto “credendo” e che non ha più un futuro in cui credere.
E mò che faccio?
Un abbraccio,
Ettore.

2 commenti:

  1. Caro Ettore,
    ho assistito con curiosità e non con passione a quella operazione mediatica che per troppi giorni ha invaso giornali e televisioni cercando di convincermi che le elezioni primarie erano una grande prova di democrazia. Ma non mi hanno convinto: è bastato che un giovane sindaco cercasse di portare qualche idea nuova che tutto l’apparato del partito post comunista insorgesse a favore del proprio segretario. Tutta l’organizzazione con le sue regole, i suoi riti, le sue gerarchie ha definito “di destra” Renzi e le sue teorie che si opponevano al filosofo che “non racconta favole”. Purtroppo ci attenderà un governo di sinistra che rispolvererà “la più bella che intelligente”, “mortadella”, quell’altro che giurerà sulla Costituzione.
    E di questo dobbiamo ringraziare una buona parte degli appartenenti alla coalizione di centro destra che ha governato fino ad un anno fa e che è stata beccata con le mani nella marmellata da una efficientissima, democraticissima ed infallibile magistratura non politicizzata (Ingroia è l’ultimo esponente). Per fortuna tra poco saremo governati da persone integerrime, intelligenti, infallibili, che risolveranno tutti i nostri problemi in fretta.
    Personalmente non mi rassegnerò, andrò a votare (ancora non so per chi) e poi mi siederò in poltrona ad aspettare quello che riusciranno a fare e soprattutto per quanto tempo resisteranno. Certamente diraderò le mie presenze alle cerimonie istituzionali romane dove potrei fare brutti incontri. I friggitori di aria non mi piacciono.
    Un abbraccio

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  2. Francesco Miredi4 dic 2012, 11:30:00

    Io sono andato a votare e (facendo sempre parte della fazione perdente) ho votato Renzi ma non credo che Bersani abbia vinto grazie all'apparato post comunismo. A mio avviso è stata propria la parte "moderata" della sinistra, quella più legata alla poltrona, alle cariche ed ai finanziamenti pubblici, a non volere un giovane che rappresentava un reale ostacolo ai loro obiettivi. Detto questo, ritengo che i bisogni enunciati da Ettore siano quelli voluti dalla maggior parte di noi e, francamente, penso che da anni ormai non siano legati alla collocazione della parte politica. Per questo non comprendo l'esternazione di Carlo Maria sui futuri viaggi a Roma; non credo, infatti, che coloro che potrebbe incontrare (qualora vincesse il centro sinistra) siano peggiori di quelli che ha incontrato. Alla "mortadella" hanno addebitato gli errori sulle privatizzazioni e sull'euro oltre ad inesistenti corruzioni ma io credo che l'unico suo errore sia stato quello di cedere a politiche opportunistiche suggerite dagli ex comunisti che hanno prestato il fianco ad attacchi mediatici senza precedenti: In ogni caso ciò che ha fatto Monti, Prodi voleva farlo nella sua ultima e breve legislatura.
    Il punto cruciale resta la nuova (?) legge elettorale perchè essa determinerà il potere delle minoranze e, quindi, di coloro che vogliono veramente incidere sui costi della struttura politica e gestionale italiana. Se resta la vecchia normativa, è probabile che vinca Bersani e, a mio avviso, qualcosa di meglio rispetto al passato lo avremo, ma resterà la necessità di mantenere equilibri precari che, col tempo, vanificherà gli attuali sacrifici.
    Un abbraccio
    Francesco

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